DA
20 MILIARDI ALL' 1 A.C. |
DA
1 D.C. AL 2000 ANNO x ANNO |
PERIODI
STORICI E TEMATICI |
PERSONAGGI E PAESI |
ANNO 579 d.C.
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QUI riassunto del periodo ( invasione longobardi ) dal 568 al 590 ) >
*** A ROMA PAPA PELAGIO II
*** UN AMBASCIATORE D'ECCEZIONE: GREGORIO
*** DALLE STEPPE DELLA FAME, SI MUOVE L'"ORDA"
*** LA NASCITA DEL TIBET
*** Il 30 giugno muore papa BENEDETTO I. Il 26 novembre viene eletto Papa PELAGIO II.
Questa elezione non pu� essere comunicata a Costantinopoli da nessun corriere perch� Roma da oltre due anni � assediata dai longobardi. Non proprio vicino alle mura, ma comunque bloccano le pi� importanti vie di comunicazione. Inoltre negli intervalli, si aggirano nelle citt� vicine, cercando ognuno di conquistarsi un territorio.
Anche la richiesta di aiuti, fatta lo scorso anno a Costantinopoli, non sappiamo se arriv� a destinazione. E del resto anche se arriv�, a Costantinopoli avevano altro da pensare.
Lo stesso Tiberio � in una situazione piuttosto precaria.
Pelagio appena eletto ha nominato suo segretario un abate, un certo GREGORIO.
Appartenente a una grande famiglia senatoria, dopo aver compiuto studi giuridici, era salito negli altri gradi della magistratura civile, sempre in stretto contatto con i funzionari bizantini, quindi con la potenza imperiale.
Ma improvvisamente nel 573, rinunci� a questa sua invidiabile posizione e si ritir� nel suo palazzo sul monte Celio, dove condusse in questi ultimi sei anni una vita ascetica, trasformando la sua nobile casa in un vero e proprio monastero.
E' Pelagio a toglierlo da questo isolamento, affidandogli la carica di apocrisiario (suo ambasciatore). Gli affid� subito un incarico difficile: quello di recarsi a Costantinopoli per convincere il nuovo imperatore a liberare l'Italia dai Longobardi, come i suoi predecessori avevano fatto prima con gli ostrogoti di Teodorico, e con Belisario e Narsete poi nella lunga guerra gotica).
Con un abile pretesto Gregorio riesce a sgusciare tra le file degli assedianti per poi imbarcarsi e raggiungere Costantinopoli. Qui all'imperatore espone la critica situazione dell'Italia e soprattutto di Roma, chiedendo di far intervenire l'esercito bizantino; ma TIBERIO impegnato con i Persiani (sta conducendo trattative non soddisfacenti con CONSROE I (che per� muore quest' anno) si dichiara impotente, e manda a dire che si metta mano al tesoro di Ravenna, a quello di Roma e se necessario a quello della Chiesa, insomma che si accordino con i longobardi, cos� come da un po' di tempo � costume dei bizantini; pagare i nemici, o almeno pagarne qualcuno che poi si ribelli ai propri alleati.
Insomma manda a dire arrangiatevi da soli, che non sono pi� i tempi di Giustiniano. Del resto � anche vero; l'impero bizantino da allora � andato in frantumi a soli pochi anni dalla morte del suo grande imperatore.
Dopo la morte anche dell'attuale Tiberio, e l'ascesa al trono di un altro generale, Maurizio, si sta instaurando in Oriente, un tipo di governo di soli ESARCATI; un tipo di governatorati indipendenti retti da un esarca, titolare del potere civile e del comando militare; uno a Ravenna e uno a Cartagine.
Oltre a questi sono creati anche dei FILARCATI dentro quei territori non bizantini ma a servizio dei bizantini.
In oriente questi esarchi ben presto diventeranno 16, ed ognuno ha un gruppo che ha molta compattezza come origine etnica e lingua. Cio� guida il suo popolo. Fra poco vedremo la cellula di uno di questi filarcati (con un altra etnia ma a servizio di Bisanzio) che avr� una grande importanza storica.
Il viaggio di Gregorio fu dunque senza quell'esito politico sperato a Roma. Rimase a Costantinopoli come nunzio fino all'586, assistendo quindi anche all'ascesa di Maurizio ma anche alla disgregazione dell'impero. Non riusc� a convincere n� il primo imperatore n� il secondo a intervenire in Italia, fino a quando nel 586 dovette far le valige e ritornarsene a Roma. Ma questa permanenza in Oriente serv� molto all'abate; messa da parte l'ascesi, torn� ad essere quell'uomo abile e intelligente che era; in questa occasione e in questi luoghi affin� le sue conoscenze teologiche e politiche, che prima conosceva per sentito dire, ma che sul posto gli apparvero per quelle che erano: cio� abbastanza ininfluenti sull'occidente. Quando dopo quattro anni (nel 590) sal� lui sul soglio pontificio, non era pi� l'abate Gregorio, ma fin dal primo istante era gi� diventato il grande GREGORIO MAGNO.
*** Il Duca longobardo FOROALDO che sembrava in pi� irrequieto di tutti e anche il pi� impaziente di fare grandi conquiste, toglie l'assedio di Roma e si spinge sulla capitale bizantina Ravenna. Entra in Classe (allora grande cittadina a 5 chilometri da Ravenna - che conserva ancora oggi la grande basilica di Sant'Apollinare) la conquista, la depreda e la distrugge, quasi sotto gli occhi del governatore bizantino, asserragliato dentro le mura di Ravenna con le sue poche forze, quindi inadeguate per intervenire.
*** DALLE STEPPA DELLA FAME - L'"ORDA" DI TURCHI
Mentre accadevano i fatti accennati sopra, un grande popolo di nomadi che stazionavano sulle sponde dei sette fiumi del bacino del grande lago Balhas, sono ridotti alla fame dalle carestie che hanno colpito questi territori.
Si calcola che vi siano dai 4 a 8 milioni di Turchi mongoli. La zona esattamente si trova fra il lago citato e il lago d'Aral, che da allora prese il nome, e ancora oggi si chiama ed � indicata sulle carte geografiche Betpack-Dala, "La Steppa della Fame", e ha come capitale ancora oggi a sudovest Orda (che � proprio la radice sinonima di orda = gruppo disordinato di armati che si sposta compiendo razzie ) che sta indicare proprio il popolo di questa zona che � un raggruppamento etnico turco-tatare (in seguito alterato in Tartaro quello dell' inferno della mitologia greca).
Uno dei primi gruppi si ribella al Kahagan (il capo di tutte le trib�), eleggono come capo un loro valoroso principe, Abrui, e guidati da lui lasciano per primi queste zone dirigendosi a sud, verso la Persia. Qui iniziano a tracciare un itinerario che troveremo pi� avanti gravido di conseguenze per tutto l'impero bizantino e in parte anche per l'occidentale.
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NASCITA DEL TIBET
*** Un' altro gruppo di quell' "orda" citata sopra, si sposta invece verso sud est, attraversa il Tian Shai, invade ii territori del Sinkiang, si mischia con il popolo locale Tu-Fan, ma nominano un loro re, Kri-Slon dando inizio a un vasto dominio feudale che diventer� il REGNO DEL TIBET.
Protetto dalle grandi catene montuose del Karakorum a ovest, a sud dall' Himalaia e a est dalle grandi estese catene montuose del Tashue fino alla Cina, i nuovi arrivati vanno a creare quello che � stato in seguito definito il paese senza laici, mettendo la capitale a Lhasa.
E' il primo insediamento e quindi il primo regno di cui si abbia notizia.
Il principe successivo Srong riusc� a fare del Tibet una grande potenza, ma subito dopo il regno sub� un processo di involuzione.
Uno dei motivi principali di questa decadenza � da attribuirsi ai motivi religiosi, quando fu introdotto il buddhismo, che spacc� in due il paese, portando il lamaismo ad assumere definitivamente un ruolo centrale nella vita del popolo tibetano pur essendo questo di due etnie.
Le vicende religiose di questo popolo sono travagliate ed � impossibile fornire qui un riassunto adeguato, basti dire che dopo nemmeno un secolo anche questo popolo di nomadi si dibatt� fra le correnti del buddismo locale che portarono a indire dei concili per derimere le controversie nate fra le varie scuole di pensiero (buddhismo Indiano e Cinese)
Le basi dottrinarie di una nuova particolare forma di buddhismo (lamaismo - buddhismo mischiato al tantrismo indiano) furono decise dal famoso e pi� importante concilio di Lhasa nel 792-794, che sanzion� ufficialmente la vittoria del buddhismo indiano e la sconfitta del buddhismo cinese. Nello stesso periodo il Tibet raggiunse il proprio apogeo militare con una serie di vittorie sulle popolazioni locali cinesi, ma poi sempre pi� sgretolandosi l'autorit� regale, ripiomb� verso l'842 in un vuoto di potere centrale che caus� la fine della dinastia regnante e contemporaneamente la totale estinzione della classe monarchica. Fatto che coincise (la stessa cosa sta accadendo ora in Italia prima con i Longobardi poi con Carlo Magno) con il peso sempre pi� crescente dell'elemento religioso destinato poi a divenire una delle principali costanti di tutta la storia politico-religiosa tibetana successiva, connotata da un complesso apparato ecclesiastico con forti poteri temporali.
Questo buddhismo tibetano (lamaismo) diede sempre pi� spazio a pratiche magico-religiose mutuate dal preesistente sciamanesimo popolare (religione bon).
Poi altra grande radicale riorganizzazione religiosa nel 1355-1417 quando il lamaismo accentu� fortemente la propria gerarchia culminante nelle due figure del dalai lama e del panchen lama, , assumendo quasi tutti i poteri temporali. E' il momento in cui buona parte della popolazione fin� per praticare la vita monastica, ma con gli oppositori (comprese tutte le donne) ridotti a servi.
Su un territorio 4 volte l'Italia e con una popolazione di soli 2 milioni di abitanti, il Tibet � nuovamente in questi ultimi anni del secolo XX, una regione autonoma della Cina. Lhasa capitale della regione, conta 343.000 abitanti, � situata a 3658 metri di altitudine, mentre Gartok sulle alte sorgenti dell'Indo � un'altra importante citt� situata a 4470 metri; importante centro di scambi commerciali � anche una delle pi� alte citt� del mondo.
*** INGHILTERRA - Inizia la scrittura e miniatura dei Vangeli cosiddetti di S. Agostino di Canterbury.