DA
20 MILIARDI ALL' 1 A.C. |
DA
1 D.C. AL 2000 ANNO x ANNO |
PERIODI
STORICI E TEMATICI |
PERSONAGGI E PAESI |
ANNO 462 d.C.
( QUI riassunto dell'intero periodo dal 432 al 476 ) >
*** POTERI VACANTI- SI METTONO LE BASI DI 3 GRANDI NAZIONI
*** TEODEMIRO RE DEI GOTI
*** COMPARE IL PICCOLO TEODORICO
In Pannonia, ormai scomparse le numerose incursioni degli Unni di Attila e degli stessi figli che in questi ultimi due anni hanno rivolto le loro attenzione solo ad est, incapaci di controllare il grande territorio lasciato dal padre, rimase nella zona come unico potenziale nemico solo il re dei Goti.
Erano stati messi i Goti - come abbiamo letto nei precedenti anni- a guardia dei confini stipendiati e foraggiati in parte dai due imperatori della corte ravennate e bizantina.
EZIO lui stesso straniero -era Illirico- i Goti (e prima anche gli Unni) li riteneva indispensabili per salvaguardare i confini ma anche per ricevere in caso di bisogno un aiuto in Italia o in Gallia. Non essendo lui imperatore ma solo il responsabile dell'esercito imperiale, queste sue convinzioni furono scambiate per simpatia verso i barbari; feeling non gradito da Valentiniano che allarmato e temendo di essere detronizzato, fece assassinare Ezio solo per avere espresso queste sue idee; che erano logistiche e -non essendoci pi� un esercito romano- anche piuttosto realistiche.
Goti stipendiati pure a Costantinopoli quando regnava Teodosio che aveva una particolare predilezione proprio per i Goti. Stilicone era un Goto, e non solo lo nomin� militar magister, e gli diede in sposa una sua nipote, ma lo nomin� reggente dei suoi due figli. E anche uno di questi, Arcadio, spos� una gota. Del resto erano utili i Goti, perch� contribuivano a fare buona guardia a nord e a est dell'Impero. Costavano pesanti tributi, ma facevano bene il loro lavoro.
Insomma i Goti (Visigoti in Gallia e Spagna - Ostrogoti in Pannonia e sui Balcani) erano diventati un po' la cerniera dei due imperi e da alcuni anni la difendevano abbastanza bene.
Per� da quando gli Unni non scendevano pi� in Italia e neppure pi� in Grecia o a Costantinopoli entrambi i due inetti imperatori in Occidente e in Oriente non fecero pervenire pi� i contributi pattuiti. Forse convinti che si fossero dissolti, si ritennero al sicuro.
In effetti gli Unni erano quasi scomparsi dai loro antichi insediamenti che arrivavano fino ai territori tra la Drava e il Danubio (a nord dell'attuale Bellunese). Proprio in questa zona uno dei figli di Attila, Ellac, gi� l'anno dopo la morte del padre (nel 453) sub� una pesante sconfitta ad opera dei Gepidi, Eruli, Ostrogoti. Furono insomma - lui e i suoi tre fratelli- ricacciati sul Mar Nero. Dunque, quello degli Unni era un fantasma scomparso dai confini del Nord-Est della penisola.Ma se erano scomparsi loro, altri erano giunti. Dal Mar Baltico, dall'Elba si stavano mettendo in movimento altri popoli. E gli stessi Goti erano impazienti di sganciarsi da entrambi i due imperi per, innanzitutto crearsi un proprio territorio e poi difendersi da quelle pressioni. I Visigoti Burgundi provenienti dalla Vistola anche se avevano gi� occupata tutta l'area del Meno (gi� fuori dei confini dell'impero romano), si stanno ora stabilendo lungo il Reno fra Magonza e Worms, e stanno gi� insidiando a ovest la Borgogna (prender� in seguito questo nome proprio da loro) e a sud stanno raggiungendo Ginevra.
A loro volta -come abbiamo gi� letto- al di l� del Reno i Franchi Salii con Childerico re (figlio di Meroveo e futuro padre di re Clodoveo che fra breve completer� il grande progetto del padre), ormai quasi definiti i propri confini, con una forza preponderante stanno egregiamente contrastando sul Reno la spinta dei Burgundi, anche loro attratti dalle aree della Loira e della Senna (ma saranno sempre respinti. Poi nel 507 i Franchi sfonderanno ancora a ovest (contro i Visigoti che ripiegheranno sulla Spagna) s'impossesseranno di Orleans, Soisson, Parigi e subito dopo si estenderanno fino ai Pirenei. Quasi l'intera attuale Francia del Nord diventava cos� un fatto compiuto. Solo in seguito si estenderanno a Sud, in questi anni ancora in mano ai Visigoti.
Gli stessi desideri di ampliamento su questa zona nord -che diventer� totalmente poi dei Franchi- li hanno - come abbiamo appena letto- i Visigoti della Spagna. E mentre questi premono da ovest, i Burgundi premono da est. Uno scontro di tre popoli. Visigoti, Franchi, Ostrogoti.
Insomma � in atto uno sconvolgimento etnico-territoriale su tutta l'area europea. Una larga fascia che va dall'Atlantico alla Russia, lambendo l'Italia al di l� delle Alpi sulla linea del Rodano, e da questo verso nord fino alla foce della Senna, del Reno e dell'Elba.
Sono tre grandi popoli che andranno a formare in questi prossimi dieci anni, tre future grandi nazioni: Spagna, Francia, Germania.
Questo � il pessimo risultato dell'impero d'occidente per avere abbandonati a se stessi Goti, Franchi, Visigoti, Borgundi, Alemanni e Ostrogoti. Mentre per quanto riguarda la Britannia, quest'isola � solo pi� un ricordo di una generazione gi� del passato.
Quindi a parte la collera per essere stati dimenticati, e nemmeno pagati, tutte queste popolazioni (che in parte alcune volte si erano alleate ai romani offrendo ottimi servigi - l'ultimo quello dei Franchi a Ezio contro Attila), non avendo pi� nulla da fare con gli Unni, Vandali e Alani, mancando all'impero d'Occidente un grande condottiero o una mente geopolitica, tutti gli ex "barbari" al di l� delle Alpi, si stanno organizzando per diventare indipendenti costruendosi ognuno il proprio territorio.
Era gi� da molto tempo che facevano i servi, figuriamoci ora che non ricevevano neppure pi� la paga. Insomma il disagio cresceva e la forza propulsiva ad agire si moltiplicava. Forse ognuno ricordando i tanti falliti tentativi si dissero tra di loro "ora o mai pi�". E purtroppo per Roma i tempi erano a sfavore.
Le cose non vanno meglio in Oriente. Anche qui la situazione � molto simile all'Occidente. Sono scomparsi anche qui gli Unni di Attila, ma in Pannonia ci sono ora gli ostrogoti della stirpe degli Amali che premono per scendere a sud per allargare i possedimenti; vogliono impossessarsi della bizantina Illiria (odierna Iugoslavia) ma anche minacciare la stessa Costantinopoli. A fare il primo tentativo � re Teodimiro, che porta con s� nelle sue scorribande suo figlio TEODORICO di 8 anni, per il "battesimo del fuoco" sui campi di battaglia.
Re TEODIMIRO, attacca partendo dal nord, attraversa la odierna Belgrado e arriva fino a Durazzo.
L'intenzione era quella di proseguire, ma la strada scelta non era proprio quella ideale. Da Belgrado avrebbe dovuto dirigersi a Nis, in Macedonia per poi sbucare a Tessalonicco, bivio Grecia-Bosforo.
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Un errore, ma anche provvidenziale, perch� permette di allarmare in tempo Costantinopoli. Infatti dalla corte bizantina invece di far partire un esercito per contrastare l'avanzata di Teodimiro, inviano una ambasceria per trattare le pretese del capo Ostrogoto. Teodomiro chiede denaro e lo riceve anche, ma gli ambasciatori vogliono garantirsi e chiedono in ostaggio il figlio TEODORICO; promettendogli che a Costantinopoli gli verr� dato educazione, cultura, studi, e che verr� trattato come un principe. Teodimiro accetta e promette all'impero Bizantino anche la sua protezione militare.
Infatti, l'ultima condizione dettata dall'Ostrogoto era quella di insediarsi in Illiria, che gli fu concessa, senza problemi anche perch� dimorando in zona gli ostrogoti si trasformavano in un valido baluardo contro altre orde di saccheggiatori.
TEODORICO ha 8 anni. Forse nessuno immagina nemmeno lontanamente che quel ragazzino � l'uomo che fra breve dominer� la scena politica per pi� di 60 anni e condizioner� l'avvenire di due imperi.
(UN PRIMO ACCENNO SULLA LUNGA STORIA DI TEODORICO LA FAREMO IL PROSSIMO ANNO E NEL SUCCESSIVO)
Nel frattempo andiamo a vedere cosa accade dentro la corte di Costantinopoli dopo che si sono fatti i compromessi (e si � anche pagato) con il re degli Ostrogoti. Molti sono contrari nel fare patti con dei "barbari", e trovano il pretesto per far nascere delle ostilit� nei confronti di chi guida l'esercito (Aspar, un barbaro che per� � il magister militum dell'impero- la pi� importante carica dopo l'imperatore), e fra questi contrari � schierato paradossalmente lo stesso Imperatore Leone I. L'uomo ai quali doveva il trono proprio ad Aspar, che lo considerava un fantoccio. D'intesa con il patriarca, Aspar lo aveva scelto proprio per questo. Entrambi credevano di poterlo manovrare per i loro fini.Ricapitoleremo questa storia nelle pagine successive.
E altrettanti accenni sul primo periodo di TEODORICO