DA
20 MILIARDI ALL' 1 A.C. |
DA
1 D.C. AL 2000 ANNO x ANNO |
PERIODI
STORICI E TEMATICI |
PERSONAGGI E PAESI |
ANNO 406 d.C.
(QUI riassunto dell'intero periodo dal 395 al 431)
*** INVASIONE ALANI e VANDALI IN GALLIA
Se la situazione in Italia � quella che abbiamo visto lo scorso anno (la mancanza in Italia di un esercito veramente "romano"), non � certamente migliore la situazione in Gallia.
Mentre sul Reno, la situazione era ancora pi� tragica; sui confini del grande fiume germanico e nello stesso Danubio superiore, le guarnigioni romane e i presidi erano ormai stati sostituiti quasi tutti con raggruppamenti "cuscinetti" formati da uomini delle stesse popolazioni, Gote o Germaniche, che da alcuni anni si sono attivate a fare la guardia alle continue invasioni di Alani, Vandali e UNni; ma non certo per difendere i confini di Roma. Erano stimolati a farlo solo per salvaguardare il territorio affidato che prima di tutto era la propria terra; questo non l'avevano mai dimenticato da generazione in generazione; dai tempi di Druso o di Marc'Aurelio.
Ormai avevano capito che Roma non esisteva pi�, la fama dei soldati romani era ormai una leggenda del passato che non incuteva pi� timori nemmeno ai loro bambini.
Si unirono cos� fra di loro, vecchi e nuovi residenti, legarono con i nuovi arrivati, e finalmente con una forza d'urto ciclopica invasero tutta la Gallia (Francia) fin quasi in Spagna.
I preparativi furono fatti tutti nei dodici mesi esatti di quest'anno; infatti, allo scadere dell'anno, il 31 Dicembre, la grande colonna composta da 500.000 persone, attravers� il Reno, il Danubio, rasero al suolo Magonza, Treviri, Augusta sulla Mosella, poi arrivarono a Reims, Tournai, Arras, Amiens, Parigi, Orleans, Tours, Bordeaux, fino a Tolosa.
La strage � negli annali della Francia come una delle piu' grandi e spaventose devastazioni fino allora compiute; tanto fu la ferocia dei barbari; misero a ferro e fuoco l'infelice paese, lasciato dai romani ad arrangiarsi da solo senza un misero comandante di guarnigione. Altrettanto in Britannia, fino al punto che pochi militari rimasti in zona, presero uno di loro, un semplice, anonimo ma bravo militare, che avendo solo la fortuna di chiamarsi Costantino - un nome che evocava delle grandi gesta - lo incoronarono imperatore col nome di COSTANTINO III, e nella disperazione affidarono a lui la propria sorte.
SUL DANUBIO, a est, i Borgundi-Franchi o quelli che seguitiamo a chiamare cos�, ma che erano ormai solo piu' Alani e Vandali piuttosto che Germani, che abitavano all'interno sul lungo e medio corso del Meno e Nekar (Francoforte ecc.) non rimasero a guardare gli eventi; l'occasione fu favorevole anche per loro per attraversare i confini, scendere a sud, spazzando via Worms, poi Spira e infine Strasburgo. Vi s'insediarono e ci rimasero per sempre.
Anche in SPAGNA, di soldati romani e generali neppure pi� l'ombra. Anche qu� i pochi "relitti" si affidarono all'unico rimasto abbastanza efficiente in circolazione; bravo, che non ha nessuna mira di fare l'usurpatore, ma l'hanno fatto imperatore i soldati stessi per la disperazione di essere rimasti soli e senza una guida; cos� anche questi affidano la loro sorte chiedendo aiuto a quel COSTANTINO III che abbiamo citato sopra, che nonostante militare semplice, si mette alla guida di un esercito ed � lui dalla Britannia a correre in soccorso della Gallia e ad evitare sui Pirenei l'invasione della Spagna da quella folle corsa portata avanti con una forza d'inerzia dai Vandali-Alani, che per�, sotto ai Pirenei il galoppo devastatore quasi si smorza, non prosegue.
E' lui, il nuovo Costantino il salvatore della patria in questa circostanza, ma la buona riuscita di questa difesa � pi� che altro dovuta al fatto che i Vandali sono gi� satolli; hanno piene le tasche di refurtiva dalle razzie gi� compiute e hanno iniziato a godersi il meritato riposo sotto i Pirenei; con a disposizione i granai, sul posto gi� stipati e le botti di vino della Borgogna gi� piene nelle cantine.