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CRONOLOGIA

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ANNO 354 d.C.

QUI riassunto  del PERIODO di GIULIANO dal 337 al 363 d.C.


L'ANNO 354
*** ARBOGASTE IL NUOVO "RE" DELLA GALLIA
*** IN ORIENTE FLAVIO GALLO TENTA IL COLPO
*** RICOMPARE GIULIANO GALLO

- Forse la lezione (la sconfitta dello scorso anno di MAGNENZIO) per un po' era servita ai Galli; volare in alto significava fare la sua fine. Forse non era ancora giunto il momento di farsi giustizia, rendersi autonomi e fare i conti con gli invasori romani, anche se ora di romano nelle invasione dei loro territori c'era ben poco. C'erano i bizantini ora dentro le file dell'esercito, e c'era di tutto, orientali, dell'illiria, traci, sarmati, goti e unni di ogni tipo. 

Roma una volta ogni tanto si ricordava di avere una provincia da queste parti. Erano trascorsi 37 anni dall'ultima spedizione ostile dei romani, e 12 anni da quando il giovane COSTANTE aveva creato con la sua saggia politica un quieto vivere. Aveva acconsentito insediamenti ai goti, aveva reclutato uomini per il suo esercito, e aveva affidato il comando ad un generale goto, anche se questo era nato e si era formato a Roma. Poi COSTANTE si era trasformato nel carattere, era diventato sprezzante con l'esercito, e creandosi delle animosit�, sappiamo come and� a finire: fece una brutta fine. Dopo il breve sogno d'indipendenza, la sconfitta e la morte di Magnenzio, ora ritornavano sul territorio quelli che consideravano da sempre gli oppressori; ora alla guida di COSTANZO.

I Romani si ricordavano di questi luoghi solo per esigere tasse, o come ha fatto Costanzo, a rivendicare il territorio quando qualcuno come Magnenzio riteneva essere giunto il momento di governare la propria gente sulla propria  terra.

I romani quando erano giunti in questi luoghi, la prima volta avevano trovato, boschi, paludi, foreste immense, fiumi che straripavano, mentre adesso vi erano sorte citt�, industrie, cantieri, fattorie. Ci vivevano uomini che si erano rotti la schiena a disboscare, a dissodare, a lavorare i campi, a costruire case e ad iniziare i floridi commerci che abbiamo gi� accennato.

Vessazioni e arroganza portano prima o dopo le coscienze all'esasperazione, alle rivolte, alle rivoluzioni. Nasce poi una sola volont�, quella di scrollarsi di dosso una sudditanza e crearsi la propria indipendenza. La laboriosit� e tante affinit� ormai nate dentro le varie trib�, li porta ad integrarsi dimenticando tribali ed arcaici rancori del passato. Ora, insieme, stanno alimentando l'anima con un unico sentimento: l'odio. Rancore verso quelli che non considerano della stessa razza, ma che per� comandano sul loro territorio, lo rapinano, pi� gli devono fare i servi.

  Morto MAGNENZIO, dentro le file dei goti c'� un valoroso capo, un generale, e tutti si aspettano che si faccia avanti a mettersi lui stesso la porpora in sostituzione dello sfortunato imperatore. E' ARBOGASTE, che per� pi� saggio, rimane in disparte e in silenzio, lui ha altre strategie, bisogna giocare con l'astuzia e non con l'irrazionalit� della violenza. Far� incoronare un romano fantoccio, EUGENIO. Lui aspetta, vuole aspettare, decide di organizzarsi meglio e rimandare nel tempo la questione. Lui � intenzionato a vivere! Agisce in un modo diverso, pi� pragmatico. Per i prossimi quarant'anni rimane sulla scena a formare la base di una piramide costruita con molti elementi barbarici, che erediteranno poi i suoi successori, e dove molti di loro diventeranno re occupando grandi porzioni dell'impero. Il pi� grande sar� GENSERICO, che dominer� in lungo e in largo nel Mediterraneo, per quasi mezzo secolo, con un'abile politica, e assister� alla decadenza di due imperi e di molti imperatori.
Lo incontreremo spesso nei prossimi anni.

Nel frattempo, non solo in Gallia, ma anche a COSTANTINOPOLI dentro il palazzo imperiale, il potere crea delle forti ambizioni negli uomini. E' FLAVIO GALLO, il cugino, che tenta di volare alto anche lui; organizza una congiura contro l'imperatore assente. Questa � scoperta, fallisce e Costanzo lo manda sul patibolo.

Temendo che anche il giovane fratello di Gallo poteva rappresentare un pericolo, lo fa nuovamente confinare in un convento, dove il ragazzo aveva gi� trascorso molti anni isolato dal mondo. Si chiama questo giovinetto, GIULIANO GALLO. Passer� alla storia come "Giuliano l'Apostata".

Flavio Gallo e suo fratello Giuliano, erano gli unici parenti sfuggiti alla strage organizzata alla morte di Costantino nel 337. Strage organizzata dai tre fratelli, figli di Costantino, per il motivo che non volevano avere in circolazione eventuali rivali, onde evitare future congiure. Giuliano fu risparmiato solo perch� gracile com'era, aveva i giorni contati. Fu quindi "seppellito" in un convento con il fratello Flavio. Con quest'ultimo, Costanzo dopo 13 anni (non dimentichiamo che nel frattempo aveva ucciso gli altri due fratelli), nel 351, ormai rimasto unico discendente, si rappacific�, e prima di partire per la spedizione contro Magnenzio, temendo per la sua vita e quindi l'interruzione di una dinastia, si ricord� del cugino, gli diede in sposa la sorella Costanza, e gli affid� il compito di controllare l'Oriente.
Al suo rientro la tragica conclusione letta sopra; a farne le spese il giovane Giuliano, che per precauzione, fu nuovamente seppellito in un convento, questa volta a Milano.

Ne risentiremo parlare molto nei prossimi anni.

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