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ANNO 316 d.C.
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riassunto del PERIODO
di COSTANTINO dal 306 al 337 d.C.
L'ANNO 316
* ODI E RANCORI DI LICINIO
In Grecia all'apertura delle prossime Olimpiadi non ci sar� all'inaugurazione il suo naturale imperatore. Infatti non molto lontano, in Tracia avevamo lasciato LICINIO umiliato da COSTANTINO che lo ha sconfitto definitivamente e gli ha tolto proprio la Grecia, oltre il resto.
Ma Licinio seguita ad avere il tarlo dell'ambizione, ha i sogni di gloria. Intende riuscire con un atto di forza a spodestare Costantino. E se proprio ormai non pu� pi� contare su un impari scontro bellico, pu� per� seminare malcontento in quelle province dove Costantino � imperatore.
Per quanto Licinio avesse firmato assieme a Costantino quel famoso Editto della Tolleranza a Milano nel 313, (ma lui non aveva la stessa visione politica che fin qui abbiamo visto in Costantino ) lui inizi� nuovamente le persecuzioni cristiane nel suo territorio in un modo scandaloso, giudicando ormai tutti i cristiani di essere solo dei partigiani di Costantino.
Dove voleva arrivare ci � impossibile capirlo ancora oggi; se il suo intento nell'agire cos� era quello di trovare l'appoggio dei pagani di Roma e nelle altre province, incitandoli a ribellarsi a Costantino, sbagli� o i calcoli o non aveva proprio capito come erano fatti i romani. I sudditi ora di Costantino non avevano motivi di lamentarsi e come abbiamo visto in precedenza, i romani pagani o cristiani che fossero non avevano a nessuno dimostrato particolari entusiasmi per i provvedimenti repressivi e cruenti che certi imperatori avevano preso; loro volevano vivere in pace (l'ancora odierno "lasciateci camp�" � la testimonianza di una filosofia che resiste e non ha bisogno di commenti ).
Ma forse non sono solo i romani a essere stanchi di repressioni, ma tutto il Centro e il Sud d'Italia, dove del resto c'� l'85 per cento della popolazione italica. E questo Costantino, dopo aver visto i fallimenti di Diocleziano, l'aveva capito, la repressione non ripagava, bisognava adeguarsi alla "moderata" 'opinione pubblica e non ascoltare qualche zelante e maniacale funzionario che adorava Giove o Ercole e che per sue certe personali ossessioni faceva scatenare irrazionali persecuzioni, politicamente sbagliate
Mentre la scelta politica di Costantino era geniale. A. Marcellino era pagano, ma espresse un pensiero molto diffuso nell'opinione pubblica di questo periodo sia tra cristiani che pagani; scrisse "l'elogio che faccio a Costantino � che tollera tutte le fedi, non ordina di adorare alcuna divinit�, e non costringe i suoi sudditi a inchinarsi davanti agli dei in cui lui crede".
Ma Licinio che dichiarava di essere discendente di quel Filippo l'Arabo che abbiamo gia' conosciuto e che fu nonostante arabo un imperatore benevole e tollerante del cristianesimo, del suo avo e di Costantino non aveva proprio nulla. Licinio era un cinico e basta, e anche poco intelligente, non certo un politico, e come si pu� gi� immaginare non morir� nel suo letto.
Vedremo nel prossimo anno, 317, cosa sta in questo momento congiurando......
A SOLONA, intanto, nella odierna Spalato (dal latino Spalatinum, nome preso dal colle Palatino di Roma dove c'era la residenza imperiale, detta appunto del Palatinum) il dimenticato DIOCLEZIANO, ormai ignorato da anni da ogni evento e dalla storia romana, era morto fin dal 313 o 314. Questa morte a Roma era passata inosservata, e altrettanto ignorata nel resto dell'impero.
Qualcuno l'accenna solo quest'anno,
A Roma in citt� e in ogni contrada non se ne accorse nessuno, non vi fu la minima celebrazione; in nessun documento, in nessun scritto si riporta questo lutto, o la data di una commemorazione, e che solo probabilmente puo' essere questa che gli diamo. Non sappiamo nemmeno se la morte gli and� incontro di sua iniziativa o se a questa signora in nero, padrona della falce, gli sia andato lui incontro fra qualche coltura di piselli e di cavoli, dopo aver visto padre, figli, suoceri, generi, cognati, uccidersi per potersi sedere su quella "sedia" che a lui veramente non gli era mai piaciuta, che aveva regalato, se ne era disfatto, e che gli doveva sembrare in questi ultimi anni il dono pi� micidiale e tragico che avesse mai potuto offrire ai suoi successori, visto che li aveva portati tutti a scannarsi l'uno con l'altro per impossessarsene.
Gli fu pero' risparmiato il peggio, non vedr� all'opera Costantino che per le stesse ragioni, far� fuori il suocero, e fra poco far� uccidere, cognati, sorelle, moglie, e persino il figlio. Le stragi Costantino le incominci� a fare non sui campi di battaglia ma in casa. E pensare che viene ricordato come il paladino del cristianesimo. L'uomo della virt�. E sua madre una santa.
E chiss� se morendo ebbe coscienza Diocleziano che lui, proprio lui, era l'ultimo vero imperatore romano.
Un imperatore che aveva contribuito con la sua tetrarchia non solo a far nascere rivalit� e a farsi la pelle l'un l'altro gli ambiziosi a cui aveva affidato l'impero, e questo sarebbe stato il minimo da rimproverarsi, ma aveva causato con quel suo atto di abdicazione anche quelle calamit� che stanno ora portando Costantino alla rottura di quel grande "ponte" che univa (e unisce, ancora per poco) Oriente e Occidente, e quindi siamo all'inizio di una separazione che a partire dalla sua morte diventer� poi definitiva, con due territori saturi di odi e di incomprensioni che ci trasciniamo ancora oggi nel nostro XXI secolo, con tutte le tragedie passate, presenti e... non vedendo nessuna "illuminazione" nella mente umana di coloro che guidano i popoli e le nazioni, anche purtroppo nel futuro...
...perche' mentre l'autore sta scrivendo queste righe la radio informa che proprio a Spalato (nella guerra Jugoslava) la signora con la falce � in piena attivit�, da una parte e dall'altra di quella linea dove le incomprensioni e le animosit� (politiche e religiose) non sono purtroppo ancora finite, e che l'Oriente e l'Occidente non si conoscono affatto. Eppure sono passati 1684 anni!