DA
20 MILIARDI ALL' 1 A.C. |
DA
1 D.C. AL 2000 ANNO x ANNO |
PERIODI
STORICI E TEMATICI |
PERSONAGGI E PAESI |
ANNO 287 d.C.
QUI
riassunto: PERIODO
DI DIOCLEZIANO dal 284 al 305 d.C.
L'ANNO 287
*** CO-IMPERATORE MASSIMIANO A MILANO
*** DIOCLEZIANO CERCA RIMEDI AL "MALE"
Diventato co-imperatore di Diocleziano, pur non concedendogli ancora il titolo di Caesares (cosa che far� nel 293 - e i Cesari diventano automaticamente Augusti) destina MASSIMIANO a comandare la Gallia mettendogli il quartiere generale a Milano. La prova che aveva fatto una buona scelta, Massimiano gliela offre subito nel corso dell'anno, quando deve intervenire contro i Bagaudi che si erano ribellati per le troppe esose tasse che esigevano i romani. Un'altra occasione � quella di sventare un'ennesima ribellione in Britannia dove troviamo un certo CARAUSIO che nel breve vuoto di potere, si era gi� fatto proclamare imperatore dai suoi soldati.
Massimiano in entrambe le occasioni supera le aspettative di Diocleziano, e dopo le due felici missioni, ne compie subito verso la fine dell'anno un'altra contro gli Allemanni e i Burgundi sul Reno, entrambi in continuo fermento e sempre in movimento.
LA RESIDENZA DELL'IMPERATORE abituale, Diocleziano la pose in Nicomedia il che offese subito i romani, ma si scus� dicendo che queste decisioni erano dovute a esigenze di carattere militare, mentre in cuor suo dovette ammettere che il significato del nome "Roma" non si identificava pi� con la capitale e nemmeno con l'Italia; lo stesso concetto di "romanit�" lo considerava valido ma disgiunto dalla vera e propria citt�-pietra. I monumenti del suo passato di glorie storiche non gli dicevano nulla; per lui la "romanita'" era piuttosto un concetto universale, non identificazione con quel luogo preciso; lo considerava quindi piuttosto spirito, un insieme di popoli influenzati dalle reciproche civilt�. Alle loro fusione gli imperatori avevano contribuito che questa sinergia avvenisse, e alla fine lo spirito romano, la sua tessa civilt� non era null'altro che un condensato di tutte le civilt� e non una sola; quindi unico e gi� millenario concetto storico era questa "romanita'" inteso come "universale". In seguito questi due termini si fusero per indicare l'ecumenismo cattolico; che sostanzialmente voleva dire entrambe le due cose: Romano e Universale
Ma ora stava avvenendo qualcosa di diverso, Roma non per scelta ma per destino stava abbandonando il vecchio ordine augusteo; da anni, ma soprattutto in questo periodo stava cambiando con un lento processo di trasformazione in qualcosa del tutto diverso, difficile dire dove e come e perche', ma tutti lo avvertivano; non lo capivano bene, n� potevano definirlo, ma era nell'aria.
Solo noi oggi a posteriori possiamo individuare gli errori che erano stati commessi, chi li aveva commessi e perch� era stato possibile commetterli. Il "germe" del male "decadenza" se avete letto i precedenti anni lo troviamo quando si insinua in alcuni apparati dello Stato, nell'aristocrazia, nel Senato, nelle strutture militari e trova l'ambiente adatto per diffondersi, colpendo mano a mano i settori pi� vitali. Fino a quando fece esplodere la malattia in tutta la sua gravit�. Alcune sintomatologie e le cure adottate erano state solo temporanee, poi la malattia divenne cronica, quindi irreversibile, infine dopo una fase di coma profondo pi� o meno lungo, arriv� alla fase letale, quella che poi noi identificheremo con una data precisa il 476. La fine di Roma e del suo impero.
Diocleziano, "nuovo medico" chiamato dal destino, adotter� con i suoi bravi colleghi, una sua cura; ma anche questa sar� solo temporanea, lenir� solo il dolore, mentre la malattia sta avendo il suo corso, e quindi sara' soltanto un periodo dove il "malato impero" ricever� solo una breve carica di fiducia, anche ristabilito, rimesso in piedi, ma la ricaduta di quel male diventato cronico avr� il sopravvento.
Ma seguiamo gli eventi.........