20
MILIARDI ALL' 1 A.C. |
1 D.C. AL 2000 ANNO x ANNO |
PERIODI
STORICI E TEMATICI |
PERSONAGGI E PAESI |
ANNO 244 d.C.
QUI riassunto del PERIODO: A.
SEVERO A FILIPPO (dal 222
al 249)
***MORTE DI GORDIANO
*** FILIPPO: UN IMPERATORE ARABO A ROMA
*** LA SCUOLA NEOPLATONICA DI PLOTINO A
ROMA
FILIPPO L'ARABO, presa in mano la situazione dopo la morte di Timitiseo, sta giocando la pi� importante carta della sua vita. Abbandonata la campagna contro SAPORE I, dopo aver cercato in tutti i modi di scaricare le colpe e i disagi dei soldati al giovane imperatore Gordiano, trasformandosi cos� in un abile istigatore della sollevazione che sta architettando, si � messo in marcia per il ritorno a Dura Europo, la cittadina sull'Eufrate, proprio per definire con l'imperatore la critica situazione che si � venuta a creare dopo la morte del generale Timitiseo.
Giunto a Doura Europo l'incontro con l'imperatore � quasi una farsa. Gordiano vuole organizzare proprio con FILIPPO i preparativi per un secondo attacco; non ha capito la natura di quell'uomo, n� ha capito a cosa sta mirando; un errore che non gli permette di prendere nessuna precauzione.Nel tergiversare, nel ritardare i preparativi, Filippo si comporta in un modo strano, altre testimonianze ci dicono che aveva chiesto di condividere con Gordiano il trono, e che l'imperatore aveva rifiutato nonostante fosse in quel momento la sua vita nelle mani di Filippo, quindi in queste condizioni fu avventato nel rifiutare; ma non sappiamo se questa � la verit�. Se mai fu fatta questa proposta, o se fu poi messa in giro per alleggerire la responsabilit� di Filippo nel suo assassinio. Sappiamo solo il finale tragico.
Forse col miraggio di un donativo, forse convinti di fare una brutta fine in mezzo a quelle lande infide e sconosciute, che solo Filippo conosceva e che aveva descritto in un modo sinistro, un soldato di sua iniziativa o forse perch� qualcuno gli aveva armato la mano, fece entrare un pugnale nel petto di Gordiano. Il giovane imperatore che non era giunto nemmeno a venti anni, finiva cos� miseramente i suoi giorni sulle sponde dell'Eufrate, e l� rimasero anche i suoi poveri resti.
Filippo si fece subito proclamare imperatore sul campo di battaglia; poi mand� a Roma immediatamente la notizia ai senatori anticipando con ridondanza l'avvenuta pace in oriente proprio grazie al suo provvidenziale intervento; poi in fretta e furia tratt� una pace con i Persiani.
Re SAPORE lo paga profumatamente in oro, concede poi al fratello Prisco il governatorato mesopotamico e, sapendo cosa ultimamente accade a Roma quando un neo-imperatore rimane troppo lontano (come nel caso Massimino a Aquileia e tanti altri), si imbarca subito verso la capitale per ricevere l'ambita nomina a Imperatore; il trionfatore (!) sui persiani. Ovviamente � anche proclamato Pontefice Massimo e Padre della Patria.Era il 23 luglio del 244 e come al solito Roma applaud� anche questa volta. Sul trono aveva visto salire uno spagnolo, poi un africano, poi un bizzarro siriano, ma un arabo non l'aveva ancora mai visto, fra l'altro con una faccia di un altro colore.
Qualcuno a Roma indubbiamente si chiese: "ma dove stiamo andando"? Che cosa ci riserva il futuro? Con chi celebreremo i 1000 anni di Roma? Con un Arabo? E i latini dove sono?(SU FILIPPO L'ARABO PROSEGUI NEI SUCCESSIVI ANNI)
*** PLOTINO a ROMA
Il grande filosofo si stabilisce a Roma nel corso di quest'anno. Nella capitale apre una scuola che con il suo insegnamento e poi con i suoi seguaci influenzer� fino alla sua morte, la vita culturale della capitale.
La sua filosofia � una metafisica religiosa fondata sulla irradiazione spontanea e continua della potenza di Dio e indirizzata a un esito mistico. Acuto dialettico e grande mistico, Plotino � la principale figura del neoplatonismo; ulteriore sviluppo della filosofia di Platone attraverso al fusione di essa con dottrine di altri sistemi greci e la ripresa di idee orientali. Caratteristica appunto del Neoplatonismo � il confluire della filosofia e della religione.La virtu' afferma � il rendersi simile a Dio, � una unione estatica con Lui (Plotino si narra l'avrebbe avuta quattro volte), � una anticipazione dello stato dopo la morte. La sua pi� grande opera, una raccolta di scritti pubblicata poi da PORFIRIO suo discepolo e biografo, sono le "ENNEADI".
Plotino fonde nel suo sistema filosofico la tradizione razionalistica ellenica e il misticismo orientale. Concezione che esercit� una notevole influenza sulla teologia cristiana e islamica del Medioevo, e ancora all'epoca del Rinascimento.