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CRONOLOGIA

20 MILIARDI
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PERIODI STORICI
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E PAESI

ANNO 178 d.C.

QUI  riassunto del  PERIODO  ANTONINO -  M. AURELIO ( dal 138 al 180 d.C. )


*** MARCO CONTRO I SARMATI IN GERMANIA
*** LA STRAGE INUTILE DEI QUADI

Questo popolo di guerrieri che sta impegnando duramente nei dintorni di Vienna, Marco Aurelio con le sue legioni, non erano del luogo, ma facevano parte di una antica popolazione iranica a oriente del Don fin dall'epoca di Erodoto (425 a.C.). Divisa in numerose trib� risalirono il Nord Ovest e unendosi ai Barbari con loro iniziarono gli attacchi contro il grande e potente nemico comune: i romani. Di fronte alle legioni di Marco Aurelio si sgretolarono, si volatizzarono, rimasero alcuni da quelle parti, poi in seguito si integrarono benissimo con i lontani cugini, gli Unni e Goti; di loro come unit� etnica, dopo non ne sentiremo pi� parlare.

Marco Aurelio in Germania dovette affrontare questi Sarmati nella valle del Theiss, e subito dopo combattere i Buri, poi scontrarsi con gli Ermunduri, e infine andare a riscrivere con severit� i trattati con i Quadi e i Marcomanni i cui conti da saldare erano rimasti fumosi e in sospeso per il "caso Cassio" e che  intolleranti a quei vecchi trattati fatti in fretta e furia in quell'occasione, da un po' di tempo avevano cominciato a non rispettarli e nuovamente a farsi minacciosi alle frontiere.

In un primo momento Marco Aurelio fu meno implacabile nei riguardi di uccisioni di ribelli, punizioni severe e altro, ma in quanto a condizioni da imporre and� giu' durissimo.
Divieto a tutte le trib� di scendere o risalire il Danubio, dove loro principalmente vivevano, ci lavorano, e perfino adoravano il grande fiume, fonte di tanti benesseri.
 Divieto di riunirsi in gruppi. E con i prigionieri fece un'altra deportazione in Italia di circa 20.000 uomini per fargli fare i braccianti nella Pianura Padana, mentre i restanti dovevano coltivare i poderi per rifornire di ogni cosa le truppe romane nei loro territori stanziate.

Alcuni Quadi con queste ultime condizioni servili e oppressive, contenti di non essere stati ne uccisi ne deportati, in silenzio una notte tentarono di emigrare tutti verso il nord, si misero in marcia verso il medio Elba, dove speravano di vivere tranquilli con le trib� dei Sennoni. Ma ascoltiamo Dione che ne fa un resoconto: 

"Furono scoperti e Marco Aurelio mand� in una gola a settentrione Tarrutenio Patreno con un grande esercito con il compito di sbarrare loro il passo, lui invece li insegu� a tergo. Per tutta la giornata ci fu la battaglia, la strage. Marco non gli interessava minimamente il territorio, voleva solo punire i "barbari", e ci riusci', i suoi soldati ne uccisero un'infinit�, ne fecero strage e lui si conquist� la sua decima acclamazione imperiale" 

Aveva cos� con quest'ultima strage, finalmente concluso la sua campagna durata oltre dieci anni, convinto di aver  posto le basi del suo grande progetto. Il suo piano era quello di estendere il territorio romano (dalla odierna Bavaria fino alla Grecia) per trasformarlo in province, popolarlo di romani e ricostruirlo; visto che le popolazioni le aveva distrutte, o deportate, o rese schiave; non ne aveva la minima considerazione, erano tutti esseri inferiori per lui.

Nel paragrafo 18 del libro XI di Ricordi, egli annota: "Io sono nato per governarli, come il toro la mandria, l'ariete il gregge. E' la natura che regge l'universo e, se questo � vero, gli esseri inferiori sono nati per i superiori e viceversa." 

Vedremo pi� avanti come si pu� costruire con queste premesse ed estendere un impero su un territorio che proprio lui, Marco Aurelio, il filosofo, aveva distrutto, messo in ginocchio, umiliato, non soffermandosi nemmeno per un momento a considerare che quelle popolazioni, combattevano e facevano estrema resistenza per la loro libert� su un territorio che avevano cominciato da alcune generazioni a renderlo abitabile, fertile e coltivabile.

Lo vedremo pi� avanti cosa aveva costruito........o cosa aveva invece imprigionato  nella fede della sua cultura. Marco Aurelio non solo non diede libert� a quei popoli con cui era venuto in "contatto" e che lui intelligente e istruito com'era, avrebbe dovuto capirne il carattere, ma non riusc� nemmeno a rendere libera la sua anima. Lo vedremo..........presto.....
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IRENEO DI SMIRNE viene eletto vescovo di Lione. Grande teologo, discepolo di Policarpo, avr� grande importanza nella Chiesa, difendendo la dottrina dell'unit� di Dio, creatore e redentore, e del reale riscatto nel Cristo della natura umana in una natura divina. Scriver� un'ampia opera contro la gnosi, dove era comune il distacco dalla tradizione del cristianesimo primitivo sostituito da tradizioni segrete, quindi non dottrine della salvezza ma solo speculazioni mistiche su Dio e sul cosmo.

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