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MILIARDI ALL' 1 A.C. |
1 D.C. AL 2000 ANNO x ANNO |
PERIODI
STORICI E TEMATICI |
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ANNO 165 d.C.
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riassunto del PERIODO
ANTONINO - M. AURELIO ( dal 138 al 180 d.C. )
*** DALL' ORIENTE LA MORTE
I Romani di AVIDIO CASSIO come abbiamo visto nei precedenti tre anni di guerra, hanno respinto i Parti ribelli, sono arrivati a conquistare i territori fino al Tigri, hanno assediato, occupato, o completamente distrutto Nisibi, DuraEuropo, Ctesifonte e Seleucia, e stanno continuamente esultando per le vittorie cos� terribilmente e facilmente ottenute. Dove passavano lasciavano un'ecatombe di cadaveri. Adottando una tecnica micidiale. Assediavano una citt�, ne attendevano la capitolazione, poi per non avere problemi alle spalle, passavano a fil di spada tutti gli abitanti. Compirono insomma delle stragi immani.
Ma il risultato era stato raggiunto. Roma ritornava ad essere grande, con i confini oltre l'Eufrate, fino all'Iran. Un capolavoro strategico e cruento dei generali di LUCIO VERO, mentre lui pacifico se la spassava nei lontani margini del teatro delle operazioni, godendosi le giornate con la sua giovane e fresca moglie Lucilla nel mar Egeo ad Efeso.VOLOGESE III re dei Parti di fronte all'immane tragedia era insomma stato costretto a firmare una pace duratura con i romani di Cassio e dovette accontentarsi di rimanere re vassallo di Roma.
Roma per� non aveva risolto il problema dell'Armenia e della Parthia. Sia inizialmente che alla fine delle operazioni militari l'intervento romano nonostante le vittorie e il possesso delle citt�, si rivel� essere puramente difensivo e come al tempo di Adriano il territorio non fu possibile ridurlo a Provincia ma rimase un regno indipendente semplicemente e continuamente protetto dalle armi romane, con un re che messo sul trono dai romani, l'anno dopo immancabilmente era spodestato o dagli stessi parenti o dal re dei Parthi, come era gi� accaduto innumerevoli volte.
Ma oltre a questo ci fu un'altra sconfitta, o meglio una gran tragedia, che questa volta veniva dalla natura, ma che per i Parti, cos� permeati del senso delle religioni orientali era il giusto castigo divino riservato agli invasori della loro terra. Infatti, ci fu l'imponderabile, il rovescio della fortuna per i romani "la maledizione divina al presuntuoso invasore" dissero subito i sacerdoti "per avere distrutta SELEUCIA, una citt� santa". Gli infedeli il cielo li avrebbe puniti.
Infatti da questa citt� distrutta completamente diventata un cimitero, nei morti, nel sangue che era scorso a fiumi sotto l'afoso sole dell'estate, negli animali, nelle acque cos� inquinate s'incub� un'epidemia sconosciuta alle popolazioni mediterranee. Ai primi di settembre ci furono i primi casi, poi a ottobre fra le truppe di Cassio scoppi� con tutta la sua virulenza.
Le conseguenze si andarono facendo sempre pi� terribili, fin quando all'inizio della primavera successiva, dopo aver subito perdite ingenti, fu deciso di ritirarsi, rientrare a Roma, e nelle rispettive province da dove erano confluiti, e qui portarono il morbo e causarono il disastro che nel prossimo anno vedremo in tutta la sua tragicit�, e che avr� ripercussioni per secoli e secoli.....
LA QUARTA PERSECUZIONE dei Cristiani a Roma.
Tradizionalmente � data all'inizio di quest'anno ad opera di Marco Aurelio.
Contemporaneamente viene a Roma martirizzato GIUSTINO considerato l'iniziatore della patristica. Ci lascia diversi scritti. Sono gli scritti e la dottrina dei Padri della Chiesa e tratta la disciplina di questa. Giustino sostiene l'identit� tra Cristo e Logos vedendo nel cristianesimo il compimento razionale del Vecchio Testamento e della filosofia antica.
Patristici saranno in seguito Eusebio e Girolamo le cui opere avranno moltissima importanza nella teologia delle controversie con Lutero nel periodo della Riforma.