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CRONOLOGIA

20 MILIARDI
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ANNO x  ANNO
PERIODI STORICI
E TEMATICI
PERSONAGGI
E PAESI

ANNO 157 d.C.

QUI  riassunto del PERIODO  ANTONINO -  M. AURELIO ( dal 138 al 180 d.C. )


*** GLI EGIZIANI,
*** GLI ASTROLOGI E GLI ASTRONOMI A ROMA

Con gli egiziani della delegazione invitata a Roma (quelli della crisi e del compromesso del grano che abbiamo appena letto lo scorso anno (La pace Tevere-Nilo) arrivarono al seguito, anche gli astronomi e gli astrologi della Valle del Nilo. E moltissimi erano i sacerdoti dei vari culti solari, che gli egiziani praticavano gi� da 2450 anni.
ELIOPOLI ne era il centro, sia sacerdotale e sia degli astronomi veri e propri, cio� i matematici, pi� quelli che gli si erano affiancati, gli astrologi, i vecchi indovini che non sapendosi adattare o non potendo capire la complessa matematica degli astronomi, presero molte scorciatoie, cio� in prestito alcune scoperte per adattarle alla loro dialettica imbonitrice. Si � sempre molto discusso se nacquero inizialmente i primi o i secondi. I disputanti avrebbero ragione entrambi.

Forse un astrologo pi� matematico e pi� ricercatore degli altri scopr� le Leggi del cielo, oppure un astronomo pi� furbo degli altri, dalle sue conoscenze matematiche impar� a campare adattando le sue conoscenze a quello che la gente voleva, cio� di essere imbonita. (Ancora COPERNICO nel 1539 si salvava dalla fame facendo oroscopi. Infatti, affermava in una lettera a un amico: "Come � ridicolo! Debbo mantenermi e posso fare gli studi di una vera scienza, mamma astronomia, con i proventi di una figlia degenere, l'astrologia". In parole povere aveva stilato dei veri e propri oroscopi adattandoli di volta in volta con piccole modifiche, alla gente che - sapendo che si occupava di stelle- gli chiedeva fiduciosa cosa gli riservava il futuro. E lui li accontentava nel migliore dei modi inventandosi tante frottole, ma i clienti erano contenti e pagavano pure bene per sentirsele dire le frottole).

Gli Astronomi egiziani avevano le loro teorie ben precise sul sistema solare. Calcolo dei minu, delle oru, del tag (giorno), del mas (mese), dell'anu (anno), conoscevano il corso dei pianeti, delle stelle ecc.) invece gli Astrologi con tanta fantasia guardavano le stelle le riunivano a loro piacimento, gli davano i nomi pi� impensati e formavano le Costellazioni. E proprio queste ultime apparvero per la prima volta anche a Roma, con i primi segni dello Zodiaco, di lontana origine caldea-babilonese. In pochi mesi a Roma  sorse una nuova attivit�. Circa 3000 erano a questa data gli astrologi nella capitale. Scoppi� insomma la moda di interpellare gli astri e non pi� le visceri di un animale squartato. Ed era anche pi� interessante e snob, visto che dietro queste conoscenze c'era uno studio matematico ineccepibile. 

Gli ASTRONOMI con le loro teorie subito seguite da dimostrazioni, affermavano che i fenomeni celesti con i ricorrenti cicli che la matematica aveva scoperto, regolavano non solo le stagioni ma l'intero universo, e le dimostrazione che dettero ai romani facevano parte della scienza dell'Astronomia vera, quella che si esprime con la matematica che conosciamo ancora oggi, ma che allora impression� molto i romani. Nelle piazze dove sorgevano gli obelischi, sul terreno (oltre i gnomoni che misuravano le ore e i minuti) c'era un impiantito di lastre dove alcune incisioni e iscrizioni segnalavano l'individuazione e la direzione di tutti i percorsi dei corpi celesti in ogni giorno dell'anno. E che puntualmente coincidevano, e andavano a spazzare via ogni scetticismo di molti che credevano essere quelle esposizioni scientifiche le solite fanfaronate dei vari maghi e indovini.

Erano insomma dei veri e propri osservatori astronomici, con tutte le relative scadenze dell'apparizione dei corpi celesti, una specie di planetario al naturale (a Este (PD) ne esiste uno a fianco del Castello, perfettamente funzionante)

Gli ASTROLOGI invece (o adattarsi o perire) andarono un po' pi� in l�: affermavano che questa nuova scienza che studiava i pianeti e le costellazioni, dimostrava che alcune loro congiunzioni avevano influenze con i fatti della vita e della morte, della nascita e del destino di ogni uomo, di un popolo o di un impero.
Non erano certo a digiuno dei calcoli astronomici dei loro colleghi astronomi (e qui facciamo una distinzione di carattere etimologico - ASTRO-NOMIA significa "legge degli astri", quindi precise misurazioni e ricorrenze legati alle fondamentali leggi della fisica e della matematica. ASTRO-LOGIA significa invece "conoscenza degli astri", un mutuare le conoscenze degli astronomi e darne poi una interpretazione soggettiva di carattere magico, esoterico, che se possedute e interpretate da un personaggio che ha una ricca dialettica e conosce le esigenze psicologiche del soggetto che lo interpella, ottiene risultati di credulit� eccezionali, quindi carisma (non c'� infatti imbonitore che non conosca qualche testo di astronomia e psicologia da cui prendere qualcosa da adattare alla sua arte)

I primi, gli astronomi, hanno in comune la verificabilit�, cio� i dati ricavati sono uguali per tutti, per i secondi la verificabilit� � discutibile, assente, contrastante addirittura fra di loro (proprio perch� � soggettiva, ha il suo immaginaria e la sua dialettica). Per� non erano a digiuno di quei dati e di quei fenomeni dei loro colleghi astronomi, ne avevano mutuate parecchie di quelle teorie, e quindi anche le loro dimostrazioni, millantandole a profusione trovarono un appoggio di credulit� immediata.

Sapendo che c'era un'eclisse (matematicamente certa), sfruttavano con molto anticipo questa situazione, e una volta verificatosi esattamente il fenomeno, coglievano a piene mani i risultati dell'emotivit� aumentando il loro prestigio.

Non sappiamo esattamente cosa pensassero i romani di fronte allo sfoggio di questi dati, che gli astrologi e accanto i pi� seri astronomi (queste due nuove categorie, erano entrambe millenarie ma apparivano per la prima volta a Roma) abilmente e sapientemente proponevano. E' certo, dalle cronache, che i romani furono soggiogati. Vedere gli appuntamenti delle eclissi, vedere l'ombra di uno gnomone su un mese e un giorno, indicata nelle tacche con mesi di anticipo, sbalordiva chiunque e incutevano soggezione verso questi portavoce di un oriente ancora sconosciuto, che dimostravano l'armonia delle stagioni, del sole, delle stelle, del tempo, e dell'intero universo; e a Roma anche i vecchi sapienti dovettero inchinarsi con soggezione davanti alle conoscenze di questi "sacerdoti".

Ma appureremo ancora qualcosa nel corso del prossimo anno.............

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