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ANNO 95 d.C.
Qui
il riassunto
PERIODO DEI FLAVI (Vespasiano, Tito, Domiziano) 69-96 d.C.
*** IL DOMIZIANO MIGLIORE
In Roma DOMIZANO per la XVII volta (fatto senza precedenti nella storia istituzionale) � nominato console, Al suo fianco troviamo FLAVIO CLEMENTE, suo genero, padre di due figli, che Domiziano (senza figli maschi) ha gi� designato suoi successori. Ma convinto che sia uno dei cospiratori assieme a Glabrione, incolper� nel corso dell'anno di avere trascurato la religione di stato; lo mander� a morte accusato di avere simpatie giudaiche-cristiane; mentre la moglie (che � sua figlia) Flavia Domitilla, verr� inviata in esilio.
Nella spirale del sospetto di una congiura, ne � ormai ossessionato, Domiziano avviluppa dunque anche i propri familiari.Fra le tante disposizioni di Domiziano bisogna anche soffermarsi su alcune che dimostrano il suo buon atteggiamento verso la giustizia, la buona amministrazione anche sul piano militare; il varo o il ripristino di alcune leggi che erano state dalla morale del tempo dimenticate. Una giustizia rigorosa e riformatrice che si confaceva al suo carattere rigorista, con una severit� arcaica. Per quanto ci siano giunte le varie deformazioni dovute a una tradizione letteraria molto ostile nei suoi confronti, da altre fonti possiamo appurare e meglio valutare le qualit� di Domiziano e i suoi risultati positivi.
Fu attuato un provvedimento con il divieto della castrazione, subito dopo seguirono severe condanne contro la pedofilia, furono comminate pene severe ai colpevoli di vizi contro natura, limiti precisi alla prostituzione nelle strade, che sappiamo dalle pagine di Marziale e di Giovenale stava imperversando su tutta Roma in una forma "sfacciata e turpe, con cortigiane che vestivano da gran signore e andavano a spasso in sontuose lettighe".
Colp� severamente l'adulterio; un'ondata di terrore impression� gli adulteri mariti romani quando si volle punire severamente in pubblico la Vestale Cornelia bruciata viva e i suoi tre adulteri amanti battuti a morte con le verghe, come voleva la prassi ma che non era mai stata applicata. Domiziano riteneva il matrimonio sacro e lo volle far ricordare platealmente in un modo violento.Per quanto riguarda invece il tesoro di stato e il fisco, Domiziano che non era schiavo del denaro come Nerone, attu� felici riforme tanto da non svilire la moneta, anzi riusc� a rialzare il valore della stessa rispetto al periodo neroniano, nonostante soddisfacesse la popolazione con feste , giochi e la costruzioni di importanti edifici pubblici in ogni localit� delle province. Il consueto lavoro amministrativo insomma si svolse egregiamente permettendo anche di costruire sia in Italia che nelle province numerose strade, come quelle che univano le varie regioni del Danubio o come quelle che portavano in Dacia attraversando i Balcani fino in Romania.
Intervenne radicalmente anche nelle campagne, distribuendo a quanti volevano lavorare la terra i terreni lasciati incolti dei latifondisti. Ancora pi� rivoluzionario e drastico fu il provvedimento per coloro che ottenendo migliori profitti dalla cultura vitivinicola avevano smesso di produrre cereali con grave ripercussioni sulla disponibilit� degli stessi, che quindi bisognava poi importare. A costoro impose la distruzione di met� vigneti esistenti. In una provincia dove a causa di un inverno rigido la produzione di grano fu insufficiente e circolava a prezzi alti solo a borsa nera, minacciando pene severissime, obblig� tutti a denunciare le proprie riserve e di prepararsi a vendere il sovrappi� al prezzo da lui deciso, poco pi� del normale "poich� � molto grave che uomini debbono trarre profitto dalla fame dei loro concittadini".
Nelle campagne non dimentic� coloro che dopo anni e anni coltivavano i poderi poi venivano sfrattati dai padroni che trovavano conveniente venderlo con le migliorie fatte dai coloni mandati via senza un soldo e senza poter avanzare dei diritti. Domiziano risolse egregiamente la questione, dopo un breve periodo di anni bisognava indennizzare il colono che aveva fatto quelle migliorie; e addirittura dopo un lungo periodo tutto o una parte del terreno diventava suo per sempre (era la nascita dell'usucapione, o della buonuscita, oggi ancora attuale nella nostra legge civile)
Nelle costruzioni una predilezione la ebbe anche per le citt� storiche, che possedevano monumenti antichi da tramandare ai secoli; soprattutto nelle citt� della Grecia, dove restaur� il Tempio di Apollo a Delfi, ricostru� Megalopoli devastata da un incendio, abbell� Efeso, Rodi, Smirne, e tante altre citt�, mentre ad Alessandria in Egitto fece costruire una canale che la univa al Nilo.
Nella stessa Roma, oltre che completare e poi inaugurare il Colosseo, provvide a restaurare i templi di Giove capitolino e di Castore e Polluce, a costruire lo stadio ginnico nel Campo Marzio (oggi piazza Navona), Villa Albana.Infine da non dimenticare che fu molto oculato nello scegliersi i propri collaboratori; la loro nomina era prima di tutto il riconoscimento della loro efficienza e capacit�; in loro aveva riposto la massima fiducia. Non per nulla i suoi due successori Nerva poi Traiano, confermarono tutti i governatori nominati da Domiziano. Lo stesso segretario Capitone continu� l'incarico con i due nuovi imperatori. Insomma sia Nerva che Traiano e tanti altri funzionari che ritroveremo nei prossimi anni, erano tutte creature di Domiziano; funzionari e generali che esprimeranno la loro abilit�, saggezza e onest�, prima sotto il suo lungo mandato, durato nonostante tutto 15 anni, poi anche dopo la sua morte. Non poco per un ragazzo che suo padre Vespasiano puntando tutto sull'altro figlio, il fratello Tito, aveva messo in disparte Domiziano per 29 anni come un "buono a nulla", allontanandolo da responsabilit� di governo, anche se formalmente (nominandolo 7 volte console) lo fece coprire di onori. Forse il lato pi� brutto del suo carattere fu responsabile proprio il padre. Domiziano sal� sul trono con grandi capacit� ma rimase sempre un immaturo, cerc� ossessivamente sempre di dimostrare a se stesso che il padre aveva sbagliato. La ferma volont� di esercitare autonomamente il potere, il voler essere ad ogni costo un accentratore, il timore che il prestigio di altri oscurassero il suo, ne � la prova.
Atteggiamenti che segnarono profondamente prima il suo governo poi spinsero verso la rovina Domiziano fino al tragico epilogo della sua vita, che non fu inutile, visto che i successori anche se con un altro stile continuarono poi egregiamente la sua opera.