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CRONOLOGIA

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ANNO 93 d.C.

Qui il riassunto PERIODO DEI FLAVI (Vespasiano, Tito, Domiziano) 69-96 d.C.


*** DOMIZIANO - TEMPI DI CONGIURE

Dopo i modesti fasti in onore dell'Imperatore, che sono stati celebrati al suo ritorno dopo le campagne militari contro i Sarmati e i Daci, dobbiamo ritornare agli eventi negativi che a Roma vanno maturando quest'anno nei confronti di Domiziano dopo questo rientro dalla Pannonia e dalla Dacia. Viene indicato ormai prossimo al tramonto, o meglio tutti si aspettano una congiura ben riuscita per togliere di mezzo il tiranno.

Di tutta la politica interna ed estera era solo Domiziano l'unico responsabile, pertanto era in eterno conflitto contro quella forte opposizione che andava dal senato ai nobili. A causa del terrore di essere accusati per altri abietti motivi, tutto il dissenso avveniva in una forma ambigua. 
Ma subdolo era anche Domiziano; serviva sia dei suoi soldati, che pagava bene, e di agenti provocatori  per sferrare le sue ondate terroristiche che si abbattevano su quanti avevano ancora in coraggio di esternare la propria disapprovazione al suo governo o criticare il suo operato.

Sotto la sua scure nel corso dell'anno cadde ancora AGRICOLA, il conquistatore della Britannia; pur ridotto e costretto non avere pi� importanti incarichi nell'esercito,  Domiziano invidioso com'era della  grande popolarit� e rispetto che il generale godeva, lo releg� a vita privata a soli 53 anni.

Fu poi la volta di Elvidio PRISCO, figlio del rivoluzionario reo di aver scritto una farsa su Paride che Domiziano interpret� come una satira delle sue relazioni con la moglie. La condanna successiva fu Giunio ARULENO per aver pubblicato un panegirico su Trasea Peto, poi  SENECIONE per aver scritto una vita proprio sul rivoluzionario Prisco.
Insomma il terrore iniziava a colpire anche gli intellettuali. Nei loro romanzi o commedie Domiziano vedeva celate in ogni riga battute rivolte a lui. Che considerava torbidi attacchi. Che potevano suggestionare anche chi era neutrale.
Domiziano assillato da questi fantasmi, nel 94 con un senatus consultum, cacci� tutti i filosofi da Roma e dall'Italia, e la stessa sorte tocc� ai precettori, ai matematici, ai conferenzieri come Artemidoro o come Epitteto e molti altri che dovettero lasciare Roma e l'Italia per ignoti destini. Sempre con il fantasma delle battute satiriche, alla fine  proib� perfino le rappresentazioni teatrali e band� tutti gli attori, convinto che in ogni testo e in ogni rappresentazione c'era un pretesto per denigrarlo, ridicolizzarlo, contestarlo. Il sospetto contro chiunque divenne un tarlo che incominci� a tormentarlo.

Ma quando i sospetti oltre che prendere di mira gli intellettuali e sull'intero Senato (tra senatori giustiziati figuravano alcuni grandi nomi dell'aristocrazia), caddero anche all'interno della sua famiglia molti si chiesero se si era arrivati al culmine; bisognava agire altrimenti non si salvava pi� nessuno. Infatti la scure del carnefice and� a colpire anche il cugino di Domiziano, Flavio Clemente, che aveva sposato sua figlia, padre dei due figli (non avendo Domiziano figli maschi) designati a succedergli.  Fu accusato con un banale pretesto: di aver trascurata la religione di stato nei confronti di altri riti, e fu quindi giustiziato con altri che secondo lui erano stati suoi complici in tale nefandezze. Risparmi� dalla morte la figlia Flavia Domitilla, moglie di Clemente, ma fu anch'essa allontanata con l'esilio dal palazzo.

A chi sarebbe toccata ora la scure? nessuno lo sapeva; ormai tutti potevano benissimo immaginare che la prossima vittima poteva essere ognuno di loro; perfino fra i moderati e gli scettici si insinu� questo dubbio. Quando qualcuno rifer� che erano arrivate anche delazioni contro Plinio e Nerva, di cui tutti conoscevano onest� e fedelt�, molti sposarono la causa della congiura.  Purtroppo c'era il timore che queste congiure potevano essere create ad arte dallo stesso Domiziano fra i malcontenti, per scovare fra questi i potenziali nemici; il diabolico delatore poteva nascondersi dovunque.
Insomma non fu facile nemmeno organizzare una congiura. Ognuno diffidava dell'altro.


ESPULSIONE FILOSOFI e CRISTIANI - Domiziano sospettoso di tutto ci� che non rientrava nella sua rigida visione etico-religiosa, vivendo lui stesso una vita di terrore, piena di rigorosi moralismi, raggiunge il culmine del complesso di persecuzione proprio quest'anno, con l'espulsione dei Cristiani, degli Ebrei e soprattutto dei migliori filosofi e matematici che vivevano a Roma.
La stessa aristocrazia ne rimase sconcertata ed era ormai terrorizzata, lo lasci� solo nonostante alcune riforme molto valide, un governo oculato nelle spese, le sue qualit� come amministratore, compresi i risultati non proprio fallimentari nella politica estera che abbiamo visto in questi ultimi anni.
Insomma questo scontro divenuto sempre pi� drammatico, fece passare in secondo piano le indubbie qualit� di Domiziano come amministratore, e i suoi risultati positivi.

L'angoscia e il terrore della delazione per abietti motivi, fu il solo motivo scatenante. E' l'inizio di un lento declino che spinger� Domiziano, appena 42 enne, alla rovina, alla morte per congiura; e come complice perfino sua moglie, ormai anche lei inquieta.

*** In Grecia si svolgono i giochi della CCXVIII OLIMPIADE

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