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CRONOLOGIA

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ANNO 88 d.C.

Qui il riassunto PERIODO DEI FLAVI (Vespasiano, Tito, Domiziano) 69-96 d.C.


*** DOMIZIANO TERRORIZZA ROMA
*** LA RIBELLIONE DI SATURNINO
*** CINA - GLI IMPERATORI FANCIULLI

In Roma DOMIZIANO l'imperatore ricopre la XIV carica di console con a fianco al suo primo consolato, MINUCIO RUFO.

In mezzo ad altre grandi feste e grandiosi spettacoli, DOMIZIANO fa celebrare i settimi ludi di Roma. Il Colosseo registra in questo periodo una intensa attivit�; al suo interno si susseguono ininterrottamente feste su feste; ogni pretesto � buono per aprire le sue porte e svolgervi imponenti spettacoli che durano parecchi  giorni.

L'operato di Domiziano nella vita di governo del paese,  prosegue con l'assolutismo, non concede spazi a nessuno. E' l'anno in cui nonostante i grandi sforzi di dare ai romani con i giochi la spensieratezza e consolidare con le feste la sua popolarit�, si avvertono grandi malumori nell'ambiente del senato che ormai non conta pi� nulla, in quello dell'aristocrazia anch'essa esautorata, e anche in quello dei filosofi dove sembra esserci una vera e propria intolleranza da parte di Domiziano.
Insofferente ai filosofi, con un editto del prossimo anno vedremo Domiziano bandire dalla citt� astrologi e filosofi, togliendo di mezzo tutti coloro che potevano suscitare in lui timori, risentimenti o che gli appannavano il prestigio con delle banalit�.  Fece mettere a morte perfino un generale, Sallustio Lucullo, governatore della Britannia, perch� inventando un nuova lancia aveva avuto la infelice idea di chiamarla con il suo nome e non con quello dell'imperatore. Stessa sorte di un altro generale che ebbe l'impudenza di riferire a orecchie indiscrete che lui aveva una carta di tutto l'impero, ricostruita con tutte le notizie che fino allora circolavano nel mondo geografico e scientifico.

Per non parlare del misero destino che attendeva il generale AGRICOLA fatto rientrare dalla Britannia  e messo in pensione. Dopo 7 anni e 7  campagne contro quelle popolazioni, era diventato non solo un'importante conoscitore della situazione locale, ma aveva strategicamente preparato delle basi logistiche per ottenere una totale vittoria sull'isola e su quelle vicine se Domiziano gli avesse concesso tempo e mezzi. (Ritroveremo Agricola suocero di Tacito, nelle memorie che lui gli dett�. Unica fonte di prima mano della storia arcaica di questo territorio, poco conosciuto dal mondo romano. Quella di Agricola tramite Tacito fu la prima e anche l'unica testimonianza scritta ad essere affidata ai posteri).

Condanna anche per Ermogene di Traso per aver composto una satira: fu tolto di mezzo con tutti i suoi schiavi; tutti crocifissi. Stessa sorte a Ipparco, nipote di Erode, dove la sua unica colpa era quella di aver ereditato vasti possedimenti dal nonno che andarono ad arricchire le casse di Domiziano una volta confiscate; mentre un altro patrizio, Cocceiano fu ucciso per aver festeggiato il compleanno di Otone.

Molti uomini abili, che prima erano influenti nella vita cittadina, preferirono ritirarsi a vita privata per non correre rischi. Non bastava essere amici dell'imperatore, non era affatto sufficiente per essere protetti, perch� bastava che un delatore  riferisse alcune cose sul loro conto e subito si apriva un processo dove la conclusione era prevedibile, soprattutto se avevano gli accusati propriet� da confiscare; Domiziano se ne impadroniva.

Se cos� era il clima di persecuzioni in queste classi, di cui vari scrittori del tempo ce ne lasciarono una lista completa, piuttosto indifferente  a questa politica del terrore era il popolino che riceveva da Domiziano in dono giochi, feste e cibarie. Altrettanto i militari che anzi si videro aumentare la paga di circa un terzo, mentre ai veterani furono concesse generose esenzioni fiscali.

Ma contavano poco queste tre categorie ai fini di un profondo cambiamento della politica dell'impero. Del resto costoro non avevano nulla da perdere.

 Senatori, aristocrazia e cittadini ricchi,  invece l'avvertivano eccome il disagio e per qualcuno la giornata era angosciante; possiamo riassumerla con le parole di Corellio Rufo, torturato dal sospetto di poter essere accusato da una qualsiasi banale cosa, scrive: "mi aggrappo alla vita in modo da sopravvivere almeno un giorno al mio assassinio".

 A Roma dunque, non se ne pu� pi�; si trama di volerlo destituire o assassinare in qualche modo. Come vedremo nelle vicende successive questa volont� di sbarazzarsi dell'imperatore  varc� anche i confini trovando subito un alleato. 
Infatti il suo governatore in Germania ANTONIO  SATURNINO, inizia una rivolta proprio nel momento in cui Roma stava riunendo un contingente di truppe dalle varie province per organizzare una grande spedizione punitiva nella Dacia di Decebalo.  In Pannonia c'erano alcune invasioni di trib� ribelli (ancora i Catti) che bisognava fronteggiare oltre le limes, Saturnino si allea proprio con i Catti e si fa proclamare imperatore dalla sua truppa.
Contemporaneamente si verificano anche scorrerie di  Sarmati e Marcomanni. La Mesia viene lasciata al suo destino; Tettio Giuliano dovr� affrontare da solo i Daci.

*** PAPA FLAVIO CLEMENTE I, Romano, viene consacrato Vescovo (IV Papa) di Roma. Terr� la carica per 9 anni, fino al 97. E' autore di una lettera nel 96; vi sostiene il principio dell'ordinamento gerarchico della Chiesa (nella "Lettera ai Corinti"). Vi erano state oscure controversie a Corinto dopo che alcuni vescovi anziani della comunit� cristiana erano stati destituiti. Clemente protesta nella lettera contro tale provvedimento esigendo l'allontanamento dei sobillatori della comunit�.

IN CINA riprende la tradizione degli imperatori fanciulli che vengono normalmente esautorati dalle loro madri imperatrici, dai familiari ma soprattutto dagli eunuchi che cos� dominano il palazzo. Quest'anno proprio con l'appoggio della madre e dei familiari e degli eunuchi va sul trono al posto di Chang-ti, il piccolo Ho-ti, che appena divenuto grande, proprio con l'aiuto a sua volta di un eunuco esautora la sua famiglia, madre e parenti vari con l'intenzione di comandare da solo, cosa che per� gli eunuchi malgrado l'appoggio non gli concedono, ricordandogli che lui � in quel posto per merito loro e che i privilegi che essi hanno intendono non solo conservare ma semmai consolidare.

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