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MILIARDI ALL' 1 A.C. |
1 D.C. AL 2000 ANNO x ANNO |
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PERSONAGGI E PAESI |
ANNO 3 d.C.
SULLE GUERRE, LA POLITICA E L' OPERA DI AUGUSTO VEDI QUI RIASSUNTO DAL 29 a.C. 13 d.C.
* AUGUSTO OSPITA A ROMA I FIGLI DI FRAATE
* OVIDIO NASONE, IL POETA
(vedi anche LA LETTERATURA PERIODO AUGUSTEO)
I Romani esiliano in Armenia FRAATE V, un re piuttosto ambiguo anche se dava l'impressione di essersi sottomesso a Roma; gli preferiscono RE VONONE figlio di FRAATE IV, pi� accomodante e pi� fedele ai romani anche perch� � un giovane educato a Roma. Ma non senza conseguenze avviene questo cambio di monarca: infatti, l'atteggiamento di Fraate V, cos� remissivo, senza reagire, produsse un profondo risentimento tra i suoi sudditi che fino allora lo avevano sempre appoggiato "contro" i romani, anche se dipendeva da questi (e i romani di questo doppio gioco si erano accorti).
Si � tentato di dare una spiegazione a questo atteggiamento remissivo; Strabone ci fornisce una spiegazione: Fraate aveva paura che scoppiasse una rivoluzione e sapeva che contro i romani nessuno avrebbe potuto avere la meglio, tanto meno i suoi sudditi e persino i suoi familiari. Con questi fece anche un atto senza precedenti, invi� i suoi quattro figli legittimi con tutte le loro famiglie a Roma, dove vennero mantenuti con fasto regale a spese dello stato.
AUGUSTO offrendo senza remore questa ospitalit�, gioc� un'altra sua carta politica nella zona. Anzi due. In caso di voltafaccia del re o delle ostilit� della popolazione al nuovo monarca, avrebbe potuto servirsi di questi discendenti di Fraate e rimetterli sul trono (come poi in realt� avvenne) con l'approvazione questa volta di entrambe le due fazioni compresa dunque anche quella in Armenia ostile a Roma. Insomma un successo politico, spettacolare di politica estera, che ebbe anche il suo trionfo a Roma con un grande spettacolo di gladiatori; alla popolazione romana Augusto present� i propri ospiti-ostaggio; che significava implicitamente, vittoria, controllo e pieni poteri su quella regione.
OVIDIO NASONE (Sulmona 43 a.C. -Torni 17 d.C.) Poeta alla moda del gran mondo romano fece parte del circolo letterario di Messalla Corvino. Quest'anno termina di scrivere I fasti, 6 libri di un poema che corrisponde, la presentazione delle feste, delle commemorazioni storiche, delle osservazioni astronomiche di ciascun giorno dei primi sei mesi dell'anno (quindi da marzo fino al Sestino (poi Agosto). L'opera � fitta di narrazioni mitologiche che prendono spunto da varie occasioni. Occasioni che oltre a quelle tramandate dall'antichit�, fanno riferimento alla storia nazionale remota e contemporanea, quindi dai tempi leggendari di Romolo fino alla esaltazione di Cesare Augusto, che per� � un panegirico soprattutto quando sottolinea enfaticamente la grandezza delle imprese sia in tempi di guerra che in tempi di pace. Una storia cronologica piuttosto fredda anche se da essa ricaviamo moltissime notizie di quei tempi.
Nasone lo ritroveremo nei prossimi anni quando va ad iniziare due altri suoi famosi capolavori: Le Metamorfosi (racconti mitologici) e Ars Amandi (ovvero, l'Arte di Amare), un'opera quest'ultima che per la troppa licenziosit� che Nasone si era presa (ma forse era un altro il motivo) gli coster� il confine sul Mar Nero, a Torni dove finir� con molta amarezza i suoi giorni, nel 17 d.C.
(SU OVIDIO VEDI ANCHE IL SUCCESSIVO ANNO)