vedi stesso
periodo "RIASSUNTI STORIA D'ITALIA"
ANNO 1765
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MUORE L'IMPERATORE FRANCESCO I
*** MARIA TERESA CO-REGGENTE CON IL FIGLIO GIUSEPPE II
*** LEOPOLDO II NEL GRANDUCATO DI TOSCANA
*** INGHILTERRA: LO " Stamp Act"
*** COLONIE: SI ORGANIZZANO I "Figli della libert�"
*** HENRY CAVENDISH scopre le caratteristiche dell'idrogeno
*** AUSTRIA - Muore l'imperatore Francesco I, gli succede il figlio, GIUSEPPE II d'Asburgo-Lorena (1741-1790), in co-reggenza con la madre. Quando la stessa Maria Teresa morir� nel 1780, Giuseppe II divenuto unico sovrano proseguir� per un decennio i suoi tentativi (in alcuni casi con successo) di riformare lo Stato Austriaco, con misure anche radicali (in primo luogo nella politica ecclesiastica) secondo i principi del "dispotismo illuminato".
Le sue riforme provocarono resistenze da parte della nobilt�, del clero e anche della popolazione, soprattutto ungherese. Fu lui ad abolire nelle campagne la servit� della gleba, ma non riusc� a realizzare il piano di sostituzione dei tributi feudali con un'imposta fondiaria unica per tutti i proprietari terrieri.
LEOPOLDO II
*** ITALIA - La morte dell'Imperatore fa mutare anche la situazione nel Granducato di Toscana. A beneficiare dell'eredit� del padre � l'altro figlio dell� imperatore e di Maria Teresa, il terzogenito l'arciduca Leopoldo (1747-1792), che governer� il granducato con il nome di LEOPOLDO II, fino al 1790, cio� fino alla sua ascesa allo scottante trono imperiale dopo la morte del fratello Giuseppe II.
Leopoldo, il granducato, lo aveva gi� ereditato nel 1761 alla morte del fratello secondogenito Carlo I; con Leopoldo ancora minorenne il governo era stato assunto dal padre, o meglio da alcuni funzionari che dipendevano da Vienna.
Ormai 18enne, proprio a Vienna, dopo la morte del padre, Maria Teresa ormai vedova e con la sua nidiata di figlioli da sistemare, pens� di investirlo dell'autorit� inviandolo di persona nel Granducato, ovviamente sempre affiancato dai funzionari che prendevano ordini dalla corte teresina & giuseppina viennese. Inizialmente segu� questi suggerimenti e le direttive politiche asburgiche, poi iniziò ( e perfino con qualche contrasto con la madre) ad esprimere autonomamente tutte le sue grandi eccezionali qualit� di sovrano illuminato (e mai scelta fu cos� indovinata) varando nei suoi venticinque anni di regno innovative riforme che resero possibile, in alcune realt�, una stretta collaborazione con i migliori intellettuali dell'epoca e con la parte pi� avanzata del ceto dirigente toscano.
Leopoldo si cal� interamente nella realt� locale, introducendo gradualmente degli interventi che modificarono - pur con delle opposizioni del regime precedente- tutto il settore dell'economia; abolendo le corporazioni cittadine; uniformando il sistema doganale; liberando il mercato e la produzione; creando un apparato burocratico agile; attribuendo maggior spazio alle forze economiche della periferia. Infine l'amministrazione della giustizia, semplificando la rete giudiziaria, creando nuovi tribunali, nonch� un nuovo apparato di polizia. Tutto questo corpus della riforma criminale prese il nome di "leggi leopoldine". Fu anche il primo sovrano d'Europa ad abolire la tortura e la pena di morte.
Rest� invece sulla carta l'importante progetto (molto pi� complesso e anche fortemente ostacolato) di dare alla Toscana una nuova costituzione che dividesse pi� chiaramente i poteri dello stato e che autolimitasse il potere del sovrano.
Alla morte del fratello, fu richiamato a Vienna alla guida dell'impero, proprio nel momento in cui doveva gestire la difficile e anche drammatica situazione dello sfaldamento politico delle monarchie di tutta Europa negli anni della Rivoluzione francese. Anche se fra luci e ombre - vedi il patto con la Prussia- tent� di evitare la guerra antirivoluzionaria, ma termin� il suoi giorni proprio nel 1792, lasciando la difficile eredit� al figlio Francesco II d'Asburgo, contrario a qualsiasi cedimento nei confronti della rivoluzione francese.
*** ITALIA - Nel ducato di Parma muore il duca Filippo di Borbone. Gli succede il figlio Ferdinando I, che sposando una figlia dell'imperatore Francesco I e di Maria Teresa, porta anche questo ducato sotto l'influenza austriaca.
*** INGHILTERRA - Se fino alla fine della guerra dei sette anni, in America settentrionale, nessuno pensava seriamente all'indipendenza delle colonie, dopo gli esosi provvedimenti dello scorso anno, tutte le colonie, anche quelle che fra di loro non andavano d'accordo (c'erano quelle di propriet� privata, quelle sotto la corona, quelle solo in teoria autonome), appianata ogni divergenza, trovano la necessaria coesione quando il limite della tensione che i provvedimenti hanno provocato � giunto al limite della sopportazione e del sopruso.
A Londra questa tensione era giunta, tanto da provvedere a cambiare il primo ministro con il marchese di Rockingham, pi� disponibile del suo predecessore Grenville a trovare una intesa.
Purtroppo il Parlamento dei king's friends era pi� forte e perfino pi� ostinato. E peggiora la situazione quando approva lo Stamp Act, che impone ai coloni americani una tassa di bollo sugli atti legali, e perfino sui giornali. Tutte le attivit�, industriali, artigianali, commerciali, dalla pi� piccola alla pi� grande devono essere legalizzate: nella sua cruda sostanza il governo inglese tramite i suoi funzionari non riconosce nessuna validit� legale di qualsiasi atto se questa tassa non viene pagata; fra l'altro molto esosa anche per piccoli scambi commerciali o per la costruzione di una semplice baracca. Quindi pi� nulla sfugge all'apparato burocratico che la corona ha istituito nelle colonie con i suoi governatori.
Quest'ultimo boccone "amaro", dopo la tassa sullo zucchero e la proibizione di emettere carta moneta, provoca la violenta protesta all'assemblea della Virginia di Patrick Henry. Senza mezzi termini afferma che l'Inghilterra non pu� approvare imposte per le colonie, che � una vera e propria illegalit�.
Ma le reazioni non si fermano alle parole; contemporaneamente in tutte le colonie si organizza il Movimento dei "Figli della Libert�", e in ottobre, nel Massachusetts, si apre un congresso (denominato dello Stamp Act) per organizzare l'opposizione; non solo questo, ma viene gi� manifestata la minaccia di boicottare tutte le merci inglesi.
Sono riuniti e presenti i delegati di nove colonie, che non lasciano nulla di intentato per giungere a una pacificazione con la madre patria; infatti si incarica JOHN DICKINSON di preparare un documento -petizione da inviare al Re e al Parlamento, esprimendo le lagnanze ma nello stesso tempo appellandosi ai propri diritti.
Si sta dunque aprendo un profonda crisi fra colonie e lo stato lontano, esoso, prepotente, vessatorio ed arrogante.
Come abbiamo gia visto fare da molti popoli, quando una parte di esso si conquista un suo "territorio", lo difende poi anche da quelli che fino a poco tempo prima erano suoi fratelli o cugini; quindi spesso non � una difesa della razza ma la difesa e il "possesso egoistico del nuovo territorio".
E' molta antica! Storicamente inizia nella collettivit� umana con gli egiziani, quando dalla Rodhesia emigrarono circa 10.000 anni prima di Cristo e si insediarono nella accogliente valle del Nilo dando vita alla loro civilt�. Ma poi nel 3000 a. C. gli egiziani rifiutarono gli immigrati che provenivano dallo stesso luogo d'origine e imposero delle severissime leggi sull'immigrazione degli antichi cugini.
Qualcosa di analogo, anche se meno vistoso, avvenne anche in Italia non molti anni addietro;
il Nord disprezzava i cugini del Sud perch� - dicevano nonostante fossero bianchi - che erano "terroni"; in seguito finito quel flusso, ne disprezza altri con una altrettanto "buona" giustificazione, perch� "neri", "gialli" o "olivastri".
*** Il fisico inglese HENRY CAVENDISH (1731-1810) scopre le caratteristiche dell'idrogeno.
L’idrogeno è l’elemento chimico più leggero e più diffuso in natura; si calcola che almeno il 70 % della materia presente nel nostro universo sia proprio idrogeno nelle sue tre forme: idrogeno vero e proprio, deuterio e tritio (da leggere trizio, alla latina). Nel nucleo del primo c’è solo un protone, nel secondo c’è inoltre un neutrone, nel terzo ci sono due neutroni oltre il protone. Se diciamo uno il peso di un atomo di idrogeno, il deuterio pesa due e il tritio tre.
Il “combustibile” delle stelle è proprio l’idrogeno, o meglio in modo elementare il nucleo del deuterio: fondendo due nuclei di deuterio si ottiene un nucleo di elio più una certa quantità di energia. Infatti la massa di due nuclei di deuterio è maggiore della massa del nucleo di elio: la differenza di massa si trasforma in energia secondo la famosa relazione di Einstein
E = m c2
Purtroppo, affinché avvenga questa reazione di fusione nucleare, occorrono temperature dell’ordine della decina di milioni di gradi Celsius. Qui, sulla Terra, si è già riusciti ad ottenere simili temperature, ma purtroppo non per tempi abbastanza lunghi da innescare l’auto mantenimento del processo. Quando si riuscirà ad ottenere la fusione nucleare controllata, si potrà dire addio alle centrali termoelettriche e atomiche, riducendo drasticamente l’inquinamento della terra e dell’atmosfera. L’approvvigionamento del deuterio non è un grande problema, poiché è presente normalmente nell’acqua (l’acqua pesante oggi adoperata per moderare la scissione nucleare nelle centrali atomiche): la concentrazione viene effettuata con processi fisici.
(queste note tecniche sono
del Prof. Ing. GIOVANNI CARUSO)
(elementi di Meccanica, Idraulica, Meccanica Celeste, Astrofisica, Termodinamica,
Ing.Navale)
IL SUO SITO http://web.tiscali.it/vanni_38/