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(pagine in continuo sviluppo (sono graditi altri contributi o rettifiche)
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"RIASSUNTI DELLA STORIA D'ITALIA"
ANNO 1488
*** CARLO di SAVOIA il Guerriero, consorte di MARIA di MONFERRATO, che aveva invaso il marchesato di Saluzzo di LUDOVICO II, per estendere i suoi domini del Monferrato, � costretto dai francesi di CARLO VIII a desistere. Questa protezione chiesta da Ludovico ai francesi, che si � risolta a suo favore, per gratitudine favorisce i buoni rapporti, che saranno in seguito molto utili allo stesso Carlo VIII, quando prender� la decisione di scendere in Italia con tutte le conseguenze negative collaterali che ne deriveranno. E le stesse animosit� con altri obiettivi favoriscono pure una cinica alleanza dei Savoia con il re di Francia a danno dell'Italia.
Carlo morir� nel '90, gli succeder� il figlio CARLO GIOVANNI AMEDEO (o Carlo II) infante, nato l'anno precedente la morte del padre, sotto la reggenza della madre Bianca di Monferrato. Sar� lei a bene accogliere ed aprire le porte al re di Francia CARLO VIII per l'invasione dell'Italia, che andr� a sconvolgere tutti gli equilibri dei marchesati; di Genova, di Milano, di Firenze, di Roma, di Napoli. Una tragedia per l'Italia, firmata con il tradimento dei Savoia.
Morto anche il piccolo erede nel '96, nel '97 il ducato andr� a FILIBERTO II, che poi andr� sposo (nel 1502 per un alleanza politica) in seconde nozze a MARGHERITA la figlia del tedesco MASSIMILIANO d'Austria.
Da questo momento la casata si schierer� secondo le mire dei suoi discendenti, ad ogni cambiamento dei "venti di guerra", per ottenere benefici o espansioni territoriali, alcune volte con i francesi, altre con i tedeschi; fino all'ultimo tradimento della seconda guerra mondiale. Tradiranno nel solo arco dei loro ultimi tre anni, prima i Francesi (10 giugno 1940), poi i tedeschi (8 settembre 1943) che avevano tradito gi� nel 1914 alla Grande Guerra, ed infine - scappando nell'ora pi� critica - quasi a voler completare l'opera di un millennio camaleontico, tradirono in giorno dopo anche l'Italia; un regno che era stata offerto alla dinastia dei SAVOIA su un piatto d'argento nel corso dell'Unit� d'Italia (marzo del 1861).
Sono comunque gli ultimi anni della doppiezza di casa Savoia (vere tragedie per l'Italia) e anche la fine della dinastia sul suolo italiano. Gli Italiani alle elezioni del 1946 se ne sbarazzarono mandandoli al confine, e scrivendo nella Costituzione di non mettere pi� piede in Italia, agli eredi e ai loro discendenti. Quelli che invece morirono, nella tragedia dell'8 settembre, li aspettano al traghetto di Caronte.
1 APRILE 1488 Vista la passione di MICHELANGELO per il disegno, il padre si decide a firmare in questo giorno del 1488, un contratto con DOMENICO GHIRLANDAIO per l' apprendistato del figlio tredicenne, il quale doveva essere gi� abbastanza bravo, perch� il Ghirlandaio, contrariamente alle consuetudini, accetta di corrispondere a Michelangelo anche un salario. Firma un contratto triennale col padre; 6 fiorini il primo anno, 8 il secondo e 10 il terzo.
Nel 1490, Lorenzo il Magnifico si duole del fatto che i giovani hanno passione per la pittura e non se ne trovano disposti a scolpire. Chiede quindi al Ghirlandaio, due giovani, da poter ospitare in San Marco (Giardini Medicei) e vengono selezionati Michelangelo (che ha ora 15 anni) e Francesco Granacci.
Il Magnifico, ogni tanto visitando il "giardino" colpito dalla sveltezza e dalla semplicit� d'animo del giovane artista, chiese al padre Ludovico di poterlo affiliare, tenendolo nel palazzo di via Larga, con gli altri figli.
Fino alla morte di Lorenzo il Magnifico, Michelangelo fu quindi ospitato in via Larga, sedette al tavolo di Lorenzo, ricevette 5 ducati al mese ed un mantello paonazzo. Al padre, il quale, in pratica vendette il figlio, fu assegnato un impiego in Dogana.
Su indicazione del Poliziano, Michelangelo contribu� a scolpire in marmo la battaglia di Ercole con i centauri (esposta alla Casa del Buonarroti a Firenze). Imit� anche Donatello, facendo una Madonna in bassorilievo, regalata poi dal nipote Lionardo a Cosimo I. - Conosciuta come La Madonna Della Scala.
(TUTTO SU Michelangelo su questo stesso sito in PERSONAGGI )
*** P.SOLARI � invitato a Mosca, dove, fino alla morte sovrintende alla costruzione delle famose torri policrome del CREMLINO
ANNO 1489
*** NAPOLI - Papa INNOCENZO VIII tenta nell'86 di scalzare da trono FERDINANDO d'ARAGONA re di Napoli. Non riuscendogli militarmente, con un atto d'imperio scomunica e lo dichiara decaduto come sovrano di Napoli.
*** Finisce il dominio della dinastia dei Lusignano su Cipro. I Lusignano erano stati la dinastia che aveva regnato sul Regno Latino di Gerusalemme sorto in seguito alle Crociate. I Lusignano si erano trasferiti a Cipro dopo la caduta di San Giovanni D'Acri e la fine dei domini latini in Oriente.
*** La Pace di Basilea pone fine alla "Guerra Sveva" che fu l'ultima grande minaccia all'indipendenza svizzera da parte degli Asburgo nella persona di Massimiliano I. La Svizzera ottiene l'indipendenza totale e si stacca dal Sacro Romano Impero con il quale non avr� pi� nessun vincolo di sudditanza.
LA CIRCUMNAVIGAZIONE DELL'AFRICA
primo scossone al mondo conosciuto
*** Dopo il primo tentativo del portoghese Diego Cao del '84, che si era spinto fino alle terre africane dell'Angola, un suo connazionale, BARTOLOMEO DIAZ, raggiunge la stessa latitudine, scende di altri 15 gradi, e tocca finalmente il Capo di Buona Speranza, s'inoltrano ancora, raggiungono la Baia di Massel, poi dove oggi sorge Port Elizabeth, con grande sorpresa si accorgono che davanti a loro, il mare (l'oceano Indiano) risale verso nord. La prima impressione � quella ormai di avere la sensazione che l'Africa � un continente. Come qualcuno ha ipotizzato gi� da quasi due millenni, e gli arabi ne avevano fatta perfino una relazione nell'anno 1000.
Con il proseguimento del viaggio verso nord, Diaz, terminata la circumnavigazione dell'Africa la scoperta � ormai una certezza. Per le Indie, anche se il percorso � molto lungo, ora c'� un'altra rotta.
Per� proprio per la grande distanza, qualcuno rispolvera alcune verit� contenute su antichi libri, come quelle di Eratostene sulla sfericit� della terra e si tirano fuori le vecchie carte; purtroppo molti fanno i calcoli sulla cosmogonia dell'astronomo Tolomeo nel II sec a.C., con la sue misurazioni sulla Terra sbagliate.
Tolomeo nel concepire il suo sistema astronomico geocentrico, nel rappresentarlo, aveva indicato la terra come una palla, riportando le terre emerse (sbagliando clamorosamente con l'Africa non continente), e nel farlo non volle mai prendere in considerazione le misure fatte da Eratostene con il metodo del crivello e dell' obelisco; una misurazione che indicava la circonferenza della Terra con un minimo scarto di quella che � in realt�. Mentre Tolomeo i 360 gradi, li calcol� 270. Mancavano dunque 90 gradi (in pratica veniva a mancare l'intero spazio che occupa l'Oceano Pacifico, dal Giappone alla California) e per 12 secoli considerando infallibili queste misurazioni, tutti coloro che si occuparono di cartografia, seguitarono a sbagliare, pensando che una volta superato l'Atlantico si approdava nel "Cipango", cio� nelle Indie estreme.
Non tutti! In quest'ultimo periodo, alcuni (moltissimi dopo le ultime scoperte) rispolverando i testi antichi, riscoprirono Eratostene, il suo metodo del crivello; con le nuove conoscenze matematiche (un preludio ai logaritmi del matematico Chuquet sono del 1484) riuscirono ad avere la netta percezione dell'aspetto cosmografico della Terra. Cio� la quasi certezza che per arrivare alle Indie occorreva una navigazione di 220-230 gradi e non 110-120 secondo i calcoli di Tolomeo e di tutti quelli che utilizzarono le sue carte e i suoi studi senza farne altri.
CRISTOFORO COLOMBO tutto questo indubbiamente doveva saperlo, le conoscenze, le relazioni raccolte e gli studi fatti dallo zio Martines, che abbiamo letto nel 1474, erano molto accurate, non lasciano (ancora oggi) spazio ai dubbi persino a un provetto navigatore con i primi rudimenti di matematica. In sospeso restava solo la seconda ipotesi (ma anche questa fu intuita da Eratostene, che accennava perfino all'esistenza in mezzo all'oceano di un altro continente messo tra le coste spagnole e le Indie) cio� che in mezzo esistevano altre terre. Poi la relazione del vichingo di Erik il Rosso (sempre in mano a Martines) anche queste non lasciavano dubbi. Erano dettagliate e anche un distratto lettore poteva giungere a delle precise conclusioni.
Dunque Colombo, quando inizia a progettare il suo viaggio, in realt� nasconde a tutti l'effettiva distanza da percorrere, si affida soltanto all'ipotesi di trovare altre terre, anche se non poteva immaginare che queste erano non una prosecuzione delle Indie (conosciute, ma non oltre il Giappone - l'oscuro "Gipango", dove nessuno era mai andato oltre) ma un vero e proprio continente.
I navigatori successivi, quando arrivarono oltre Panama, sapevano benissimo quanti gradi mancavano per raggiungere le Indie. I due metodi di Eratostene, il crivello e l'ombra dell' obelisco di Alessandria, erano infallibili.
*** LEONARDO a Milano attraversa un periodo molto fecondo; dipinge, affresca, disegna, e scrive molto, ma sempre tutto per s�, con la sua calligrafia indecifrabile, invertita, a specchio; ma realizza anche numerose macchine pratiche: filatoi, torni a ruota a pedali, filettatrici, pompe, gru, ponti girevoli, draghe, trivelle: Di questo periodo la macchina volante (l'elicottero).
Una sua presenza come ingegnere idraulico, � registrata in questo periodo anche in Veneto, nella famosa villa del doge Contarini, a Piazzola sul Brenta. Qui realizza opere idrauliche sul territorio e i canali prospicienti la villa, fino a metterli in condizione di renderli navigabili e in comunicazione con le vie d'acqua del fiume Brenta che collegano Piazzola s. B. a Venezia. Opere ancora efficienti, attorno alla grandiosa villa, da alcuni anni completamente restaurata. Una delle pi� imponenti del veneto, equivalente come sfarzo e grandiosit� architettonica a tante regge europee, come Vienna e Parigi.
In questo periodo LEONARDO dipinge un quadro molto famoso: Ritratto di dama con l'ermellino. (Oggi al museo di Cracovia).