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"RIASSUNTI DELLA STORIA D'ITALIA"
ANNO 1181
*** LA MORTE DI PAPA ALESSANDRO III
*** ITALIA - Il 30 AGOSTO, a Citt� di Castello, muore papa ALESSANDRO III. Il 1� settembre viene eletto il lucchese UBALDO ALLUCINGOLI, con il nome di LUCIO.
Con PAPA ALESSANDO III scompare il grande personaggio che ha dominato la scena politica e religiosa dell'intera Europa. Ha fomentato rivolte, piegato un imperatore, e ha ricostruito i pilastri della chiesa. Pur con molti difetti � una delle pi� rappresentative e leggendarie figure dell'Italia dei Comuni. Un uomo audace, coraggioso, dotato di grande intelligenza politica. Pi� che un papa, un grande statista. Uno dei pi� abili di tutti i tempi.
Il suo pontificato cammin� in parallelo con uno dei pi� grandi personaggi che abbiano mai portato la corona imperiale: FEDERICO BARBAROSSA. Entrambi con un'energia quasi sovrumana dovuta al carattere orgoglioso e grintoso, entrarono in un lungo conflitto quasi una sfida personale. Ma entrambi animati da una fede profonda negli ideali in cui credevano. Il destino si era divertito a farli incontrare.
Orgogliosi ma intelligenti, dopo un'aspra lotta finirono per riconciliarsi con le lacrime agli occhi, come l'evangelico padre e il figliol prodigo.
Il pontificato di Alessandro III, fu senza dubbio uno dei pi� importanti nella storia della chiesa. Per ventidue anni l'ha guidata in mezzo a difficolt� di ogni genere, riuscendo a superare uno scisma gravissimo. Se fosse vissuto ancora dieci anni, con la sua strategia, avrebbe unificato anche le due chiese e riunito pure l'impero, se dobbiamo credere all'ambasciatore e biografo di papa Alessandro III, cardinal Bosone.
Alessandro III, fu autore anche di moltissimi decreti: che regolavano la vita del clero, affermavano i diritti e i privilegi della chiesa e la loro indipendenza dalle autorit� laiche, proibiva tutti gli abusi contrari ai sentimenti della chiesa; ed infine, per evitare futuri scismi stabil�, che l'elezione a papa era riservata solo a quel candidato che nell'elezione avesse ottenuto i due terzi dei voti.
ANNO 1182
*** LA RIVOLTA A COSTANTINOPOLI CONTRO I LATINI
*** ALESSIO STERMINA E DIVENTA IMPERATORE
*** TERRASANTA: LE SQUALLIDE CONGIURE
*** COSTANTINOPOLI - La situazione politica ed economica, gi� da tempo molto critica, e l'odio per i latini fomentato dagli oppositori della politica imperiale filo-latina dei Comneno, fa scoppiare (ma era nell'aria da diversi anni, fin dagli arresti e confische ai veneziani nel '171) una cruenta rivolta nell'impero bizantino
Alla morte dell'imperatore EMANUELE, era salito al trono due anni fa l'undicenne ALESSIO II. L'anno dopo, il piccolo, con gli accordi di natura politica dei funzionari di palazzo, o forse la stessa madre normanna che conservava sempre (e per questo osteggiata dalla nobilt� feudale locale) buoni rapporti con l'occidente, aveva sposato la figlia di Luigi VII di Francia, AGNESE ANNA.
La reggenza del piccolo and� alla vedova di Emanuele, ora madre imperatrice, la Normanna MARIA di ANTIOCHIA; ma in pratica la guida del governo imperiale fu affidata al nipote dell'imperatore morto, ALESSIO (un omonimo del piccolo imperatore).
In questi due anni, Alessio ha creato una situazione ancora pi� critica e pi� disgregante di prima: dentro alcune fasce di cittadini, dentro alcune classi del ceto nobile feudatario, dentro le file dei prelati ortodossi, e dentro lo stesso Palazzo imperiale.
ALESSIO protosebastus era impopolare sia a buona parte della corte pi� moderna e filo-latina, sia a buona parte di quel popolo minuto che invidiava il benessere dei tanti latini (stranieri) che popolavano la citt�. Per gli oppositori del precedente imperatore rappresent� una speranza averlo alla guida del governo: gli infidi nobili oppositori appartenevano alle vecchie famiglie feudali bizantine da tempo ostili alla famiglia imperiale e sempre in rivolta per i privilegi concessi ai latini, ma soprattutto ai mercanti veneziani che spadroneggiavano a Costantinopoli.
ALESSIO non abile, n� autorevole, non riusc� a soddisfare n� le aspettative degli ambigui personaggi che si aspettavano qualche cambiamento e una fetta di privilegi, n� quelli che questi privilegi li avevano, quando Alessio per soddisfare i primi che premevano inizi� ad allarmare togliendoli ai secondi.
Per esasperare gli umori popolari, questa congiura anti-imperiale nuova e anti-latina di vecchia data, ha approfittato di ogni occasione per strumentalizzare demagogicamente le numerose contestazioni del popolino, poi ha istigato le ribellioni ed infine � riuscita ad innescare l'insurrezione sia contro la reggenza sia contro i latini.
La rivolta si trasform� in un massacro, il popolo attacc� selvaggiamente ogni straniero presente in citt�. I quartieri latini furono distrutti, incendiati, le case dei mercanti saccheggiate.
Ad approfittarne - ma era l'occasione che attendeva da anni fuori lontano dal Palazzo, ANDRONICO COMNENO, uno dei tanti oppositori di EMANUELE COMNENO (suo cugino) gi� connivente con quella parte infida del Palazzo imperiale, inviato proprio per questo motivo dal defunto imperatore in esilio. Poi con una pace ambigua, forse per non essere oggetto Manuele di una congiura, gli diede un incarico: il lontano governatorato del Ponto.
Alla notizia della rivolta popolare antimperiale, ANDRONICO COMNENO marci� subito verso Costantinopoli sostenuto dagli altri dissidenti. Entrato in citt�, alle stragi selvagge del popolo, seguirono quelle barbare e sanguinarie dei nobili nel palazzo imperiale. Il reggente ALESSIO fu imprigionato e accecato, uccisi tutti gli oppositori, assassinate l'imperatrice Maria e la omonima figlia Maria, sposata con Ranieri di Monferrato, mentre il piccolo Alessio II fu strangolato e la giovanissima vedova Agnese Anna, figlia di re Luigi VII di Francia, fu sposata dallo stesso assassino di suo marito e di sua suocera MARIA di ANTIOCHIA, la normanna figlia di COSTANZA D'ALTAVILLA.
Questa parentela, ci spiega perch� i contatti con i Latini furono molto incoraggiati da EMANUELE COMNENO -uomo colto, sportivo, amante del lusso ma non austero, sempre a proprio agio con gli occidentali. Questi alla corte di Bisanzio (e nelle richieste di agevolazioni sugli insediamenti commerciali) trovavano sempre una calda accoglienza. La corte bizantina con la presenza di Maria era quasi diventata normanna pi� che orientale.
Alcuni storici avanzano l'ipotesi che in tal modo Manuele, amante e ammiratore della civilt� occidentale, tentasse di far crollare le barriere fra il mondo greco e quello latino. Oltre che le ipotesi degli storici, abbiamo la documentazione della Chiesa. Sappiamo di una richiesta in tal senso ad Alessandro; ad una condizione per�: Emanuele pretendeva la corona di tutto l'impero riunito, mentre il papa reclamava un ritorno della sede imperiale a Roma e non pi� a Costantinopoli.
ANDRONICO appena prese possesso del palazzo imperiale, dichiar� che avrebbe solo assunto la reggenza, ma poi il prossimo anno non resister� alla vanit� di farsi incoronare imperatore, commettendo dei gravissimi errori. Ma soprattutto il pi� grave: dimenticando o sottovalutando chi erano i parenti degli assassinati! i Normanni!
*** TERRASANTA - Nuova invasione di SALADINO in Galilea, ma viene sconfitto. Ad aiutare il valido RINALDO di CHATILLON troviamo Baldovino IV che affronta il condottiero kurdo, e coraggiosamente lo insegue fino a Damasco.
SALADINO a sorpresa ritenta il prossimo anno, vince, conquista Aleppo, sottomette i "signori" latini, infine come far� molto spesso con i crociati, propone una lunga pace a Baldovino IV. Il re di Gerusalemme, dopo questi accordi, anche perch� molto malato, compie delle modifiche all'interno del suo regno. Depone l'uomo che aveva designato come successore: il cognato GUIDO di LUSIGNANO, il secondo marito di sua sorella Sibilla in precedenza moglie di GUGLIELMO LUNGASPADA marchese di Monferrato, morto nel '177 con Sibilla lasciata incinta di BALDOVINO V.
Baldovino IV da mesi malato, nomina proprio il nipote di 5 anni, suo successore, e affida la reggenza a RAIMONDO di TRIPOLI, che spera in caso di morte del piccolo, non tanto in buona salute, che sar� lui in breve tempo il futuro successore.
Il 16 Marzo del '185, consumato dalla lebbra, morir� Baldovino IV, e l'anno dopo anche il piccolo Baldovino V il successore da lui indicato. Scoppiano le liti in famiglia fra parenti diretti, quelli acquisiti e il reggente, per la successione, e nonostante le pretese di Raimondo, re di Gerusalemme sar� eletto l'uomo che invece era stato esautorato da Baldovino IV, Guido di Lusignano pur sempre marito di SIBILLA, madre del piccolo Baldovino.
GUIDO di LUSIGNANO salito sul trono ci resta per� poco, fu spodestato da Saladino, imprigionato ma poi graziato con la promessa di non combattere pi� contro di lui. Ma Guido rompendo i patti, in un momento di difficolt� di Saladino tent� di riconquistare Gerusalemme con buone possibilit� di vittoria, ma dovendo attraversare un territorio latino, si vide sbarrare il passo dal fratello del primo marito di Sibilla, CORRADO di MONFERRATO che pretendeva lui il regno di Gerusalemme. Poi ci si mise in mezzo anche Rinaldo di Chatillon che rompendo la tregua stipulata a Gerusalemme con Saladino, provoca la nuova guerra.
Pi� che i saraceni, sono i latini a farsi guerra fra di loro, spesso dimenticando il vero motivo per cui erano in Terrasanta; motivo da tempo passato in second'ordine; dominano invece i rancori e le beghe di famiglia.
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*** Ad Assisi nasce in casa del ricco mercante PIETRO di BERNARDONE (SAN FRANCESCO).
Questa data di nascita di san Francesco, è una delle date probabili, c'è una tendenza a collocare
l'anno di nascita al 1181. In altri termini, i teologi francescanisti non si pronunciano ancora (cf. Esser, Paolucci, Brufani, Messa) in maniera definitiva.
ANNO 1183
*** IL BREVE PERIODO DI ANDRONICO COMNENO
*** CROCIATE: RICCARDO, "Cuor di Leone"
*** ITALIA - Il 25-GIUGNO, dopo la cocente disfatta del Barbarossa a Legnano nel 1176 e dopo le numerose trattative discusse in questi ultimi anni, a Costanza si ratifica definitivamente la pace tra la Lega Lombarda e il BARBAROSSA. Federico riconosce l'autodeterminazione sostanziale dei comuni, senza per� rinunciare al suo regno e ad alcuni privilegi; in pratica non rinuncia ai principi dell'alta sovranit� imperiale. Insomma, il suo orgoglio non rimase assente a quest'incontro pacifico. I Lombardi, alla fine accettarono anche certe sue condizioni, perch� erano convinti che Federico - pur nutrendo sempre certe ambizioni anche dopo la pace di Venezia con Alessandro III - non era pi� un uomo da temere; era stato ridimensionato. Lo smacco di Alessandria e la disfatta di Legnano lo avevano reso pi� saggio e meno arrogante. Forse aveva capito i tempi, ed era inutile insistere.
Inoltre l'imperatore tedesco era impegnato in Germania in una lotta furibonda con Enrico il Leone, dopo che l'imperatore, forse per vendicarsi del suo mancato appoggio proprio a Legnano, rientrato in patria dopo la sconfitta, gli aveva fatto togliere nel corso di una "sua" dieta, tutti i numerosi feudi che possedeva. Enrico, spogliato e bandito per tre anni aveva scatenato una sua guerra privata contro l'ex alleato e amico, ma senza successo. Perse alla fine anche quel poco che Federico gli aveva concesso: la Pomerania, il Mecleburgo e la citt� di Lubecca.
*** COSTANTINOPOLI - ANDRONICO COMNENO dopo la sanguinaria conquista di Bisanzio, aveva dichiarato che assumeva solo la reggenza dell'Impero bizantino. Ma quest'anno, dopo aver fatto una grande epurazione, convinto di essere ormai forte, non resiste alla vanit� di farsi incoronare imperatore; commettendo un gravissimo errore.
Con il fervore della demagogia, Andronico s'impegna con discorsi populisti, a voler restaurare l'ordine, a proteggere le classi pi� povere, a colpire la corruzione dei funzionari dell'amministrazione, a far pagare le tasse ai ricchi stranieri che godevano di particolari statuti da decenni, e a non farle pagare ai suoi sudditi.
Andronico revoca cos� moltissimi benefici che erano stati concessi da Manuele fin dal 1158 ai senatori (la famosa pronoia), ai militari, a molti proprietari terrieri, a uomini ricchi ma di umili origini, a proprietari di grandi greggi e mandrie, agli "stranieri barbari", e ai "mercanti stranieri" latini con in prima fila i veneziani, che ormai possedevano a Costantinopoli interi ricchi quartieri, case, palazzi, compagnie, flotte, magazzini di merci, darsene, porti. Propriet� che - novit� per questo mondo millenario vissuto nel "bizantinismo"- cambiavano spesso e in fretta padroni. Cio�, c'era il diritto dell'alienazione, cio� la compra vendita, come un qualsiasi altro oggetto.
Questa politica di Emanuele era molto moderna, rivoluzionaria, cosmopolita, liberista, ma decisamente contraria alla mentalit� della societ� bizantina conservatrice. Sia dentro quella secolare sia in quella ecclesiastica.
Le precedenti concessioni feudali imperiali ai locali erano sempre state (e c'erano ancora) non delle vere e proprie propriet� individuali, ma erano beni, ricchezze o cariche "sempre" con obblighi particolari nei confronti dell'imperatore. Sia i feudi rappresentati da terre o le concessioni che consistevano nel diritto di riscuotere imposte e tributi, anche se erano ereditarie, non potevano essere alienate; erano sempre di propriet� dell'imperatore.
Questo scontro di due mondi, uno gi� vecchio di 1000 anni, mentre l'altro (il libero mercato) in anticipo gi� di mille, non poteva che creare una grossa frattura; quella che fra poco andr� a sconvolgere questi due mondi. Una catena di eventi che daranno inizio ad una nuova epoca nella storia del Mediterraneo. Nel bene e nel male - il fanatismo religioso si scontr� con il realistico cinismo mercantile.
Premesso quanto sopra, ANDRONICO inizi� a colpire proprio la classe pi� influente e potente, quella feudale, che non era ricca (in termini monetari) ma proprio per questo di corruzione viveva; solo in questo modo riusciva a sopravvivere nel suo anacronistico fasto fatto di lustrini.
I Comneno, nonno, padre, e figlio, prima di morire non avevano conferito ricchi benefici a certi soggetti solo per i loro meriti, ma li avevano concessi perch� vivevano nel continuo terrore delle cospirazioni dentro un Palazzo che ospitava la vera fauna degli orditori di complotti nonostante la vita allegra e lussuosa che vi si svolgeva. C'era stato prima uno sterminio di avversari - militari e nobili - poi visto che era impossibile ucciderli tutti, i Comneno ricorsero alle regalie e alle concessioni. Ma come abbiamo visto non accontentarono tutti (Andronico era proprio uno di questi ultimi; fu mandato prima in esilio, poi gli fu concesso - per evitare qualche brutta sorpresa- un lontano governatorato, per liberarsene; e abbiamo visto alla fine i risultati).
Ora Andronico, con il suo zelo, misto ai rancori e alle vendette, peggior� la situazione; compiendo una serie di errori con una politica di basso profilo; dando l'avvio quasi subito un altro periodo di congiure, ma questa volta � lui il bersaglio.
Poi ci sono i Normanni, che non hanno dimenticato l'eccidio e hanno in mente una sola cosa: ucciderlo, o darlo in pasto alla folla alla prima occasione.
Far� pi� danni Andronico Comneno in due anni che tutti i turchi messi insieme.
La politica ostile dell'Occidente contro Costantinopoli, assunse una duplice forma; da un lato erano compromessi tutti gli interessi mercantili dell'intera area occidentale balcanica (Venezia), e dall'altra l'occidente covava la vendetta per il massacro dei latini e dell'imperatrice normanna.
Il matrimonio del figlio di Federico Barbarossa con Costanza d'Altavilla, il deterioramento della posizione cristiana, lo scisma delle due chiese, la diffusa e reciproca invidia delle ricchezze, furono i fattori determinanti nell'affrettare la caduta dell'impero bizantino.
Ad accelerare questa disfatta ci si misero contemporaneamente anche gli Ungheresi, i Serbi e i Bulgari, territori sotto l'influenza bizantina (anche loro imparentati con i Comeno e i normanni) ma tutti, in questo periodo, impegnati all'indipendenza, a crearsi un proprio regno autonomo, quindi ognuno pronto a sfruttare ogni crisi dentro il Palazzo di Costantinopoli, non prima di aver stretto alleanze con gli oppositori di turno.
Inizia Bela III, sovrano d'Ungheria, salito al trono nel '173, che chiede soddisfazione per la morte della cognata normanna Maria, e si allea con Stefano Memaja di Serbia. Insieme iniziano a compiere attacchi contro le province bizantine dei Balcani, conquistandone alcune.
Insomma la politica di Andronico stava ottenendo una sola cosa, quella di farsi stritolare da ovest, da est e da nord, e temendo anche il sud, con quest'ultimo, proprio con Saladino stringe delle ambigue e compromettenti alleanze, scatenando cos� in occidente anche la componente religiosa.
Era l'occasione che aspettava l'occidente, per dare alla guerra (spinta da interessi commerciali e vendette personali) tutta un'altra connotazione; quella che poi a Costantinopoli nel 1204, buttando la maschera, far� vedere palesemente i propri obiettivi.
*** IN INGHILTERRA muore prematuro, ENRICO erede al trono di ENRICO II. Viene quindi designato alla successione non il secondo figlio GIOVANNI SENZATERRA, ma il terzo figlio RICCARDO, Cuor di Leone. Il padre avr� di che pentirsene quando nel '188 Riccardo (prima nemico poi amico) si allea con il re di Francia per combatterlo. Salito sul trono, avr� un periodo burrascoso con tutti quelli che trov� sulla sua strada. Ingrato con il padre, vendicativo con il fratello, scomunicato dal papa, arrogante in Sicilia e sanguinario alla Terza Crociata (vedi 1190-191) anche se poi fu trasfigurato in eroe leggendario e cavalleresco dalla cultura romantica.
Comunque oculato e intelligente sotto certi aspetti, che lo riscattano da certe frivolezze. Infatti, non nascose mai - proprio lui appassionato campione della croce - di essere affascinato dalla immensa saggezza, onest� e lealt� del suo grande avversario: Saladino, le risposte del saraceno lo impressionarono sempre, ne usciva sempre turbato, quindi una certa statura morale anche Riccardo l'aveva, purtroppo era schiavo della prepotente educazione colonialistica feudale. Mor� giovane, a 37 anni, nell'assalto ad un castello di un suo vassallo; quindi non per mano di "infedeli".
ANNO 1184
*** MATRIMONIO: GERMANICI E NORMANNI
*** ANDRONICO E I SUOI FATALI ERRORI
*** ITALIA - Il re normanno di Sicilia GUGLIELMO fidanza sua figlia, la trentenne Costanza con il giovane figlio di Federico Barbarossa, ENRICO.
Guglielmo mira naturalmente ad una grande unione politica fra tedeschi e normanni. Un evento in grado di far nascere seri motivi di preoccupazioni sia dentro il papato, come nell'impero d'Oriente.
Il papato (memore di venti anni di guerre) ha un motivo per preoccuparsi, quello di non essere stritolato tra i due regni che si trasformano cos� con l'unione matrimoniale potenzialmente in uno solo; mentre per i Bizantini dopo la strage compiuta a danno dei normanni e dei latini la loro preoccupazione � quella di essere ora oggetto di una tremenda vendetta.
Del resto tedeschi e siciliani hanno validi motivi per scatenare una offensiva: e se i primi gi� da tempo erano entrambi ostili nei confronti di Costantinopoli, i secondi con l'eccidio e gli ultimi sviluppi della politica antioccidentale di ANDRONICO, queste ostilit� anche se non dichiarate hanno una componente vendicativa non trascurabile.
Andronico pensando a questo fosco scenario e preparandosi a una difesa, commette dei gravissimi errori di alleanze che gli costeranno la vita. Tenta di ristabilire le relazioni con i Veneziani (che per causa sua hanno perso anche la Dalmazia con l'attacco degli ungheresi e dei serbi) poi si allea addirittura con Saladino, scatenando cos� anche la "religiosa" ira papale; un gesto quello di Andronico che creer� il pretesto della Terza Crociata quando Saladino nel prossimo '187 conquister� Gerusalemme sconfiggendo l'esercito cristiano.
Un pretesto che permise al papa di riuscire a coalizzare tutti i latini contro Costantinopoli, anche se ognuno vi partecip� per le sue personali ragioni che pi� nulla avevano a che vedere con la nobile missione spirituale del papa. La Terza Crociata come vedremo non ottenne un gran successo, anzi fu un fallimento clamoroso; ma ormai le ostilit� erano iniziate, e con la Quarta Crociata ci fu il tracollo. La vendetta su Costantinopoli fu tremenda.
*** DANIMARCA - Il Re di Danimarca, Canuto IV, marito di Gertrude, figlia di Enrico il Leone, dopo aver rifiutato l'omaggio all'Imperatore ed aver conquistato la Pomerania (1184), ottiene il giuramento di fedelt� da Bogislao di Pomerania.
*** RELIGIONE - La chiesa cattolica romana esce allo scoperto ed emette una bolla ufficiale e una condanna di eresia per il gruppo di VALDESI ritenendola una setta ribelle alla dottrina della Chiesa ufficiale e sovversiva al potere papale.
ANNO 1185
*** LA VENDETTA DEI NORMANNI
*** ANDRONICO FATTO A PEZZI
*** ISACCO II ANGELO IMPERATORE SI UNISCE AI BULGARI
*** SPACCATURA DEL REGNO BULGARO
*** UN OSTAGGIO CON UN GRANDE FUTURO
*** COSTANTINOPOLI - La reazione dei normanni contro i bizantini non si fece attendere. GUGLIELMO re di Sicilia, all'inizio dell'anno salp� dall'isola con un esercito di 80.000 uomini; assal� Durazzo, conquist� prima Corf�, poi Cefalonia e Zacinto, infine invase la terraferma. Il 24 agosto espugnava Tessalonica, lasciandola ai suoi soldati al saccheggio e al massacro.
Quando a Costantinopoli arriv� la notizia fu il segnale della rivolta. Il 12 settembre ANDRONICO COMNENO fu catturato e fatto a pezzi dalla folla inferocita.
Andronico fu sostituito subito sul trono da suo cugino ISACCO II ANGELO, un Comneno anche lui, pronipote di Manuele, non abile come statista, ma solo abile come militare. Riusc� cos� con il suo esercito bizantino a fermare e a sconfiggere i Normanni a Dimitrica, che si ritirarono a Cefalonia e a Corf�.
Poi con una mossa politica per non avere contro gli ungheresi e i bulgari, ma semmai averli a fianco per combattere i latini, spos� Margherita la figlia di BELA III, sovrano d'Ungheria.
Cos� con l'aiuto del suocero riusc� a rafforzare la sua posizione e a cacciare via dalla Macedonia e dall'Epiro i normanni. Ma non sufficiente quest'alleanza, anzi si rivel� controproducente nel volere cos� soffocare con questo "matrimonio politico" i risentimenti dei bulgari e degli ungheresi sempre ostili contro il dominio bizantino. L'unione matrimoniale e l'alleanza caus� una spaccatura all'interno del recente impero bulgaro. I nobili contrari crearono un regno indipendente, cio� un secondo impero bulgaro con a capo i DUE fratelli PIETRO e ANSEN; che furono incoronati persino dall'arcivescovo di Tarnovo; e dello stesso avviso - proseguire le ostilit� con i bizantini - sono i serbi che danno appoggio a questi DUE nobili ribelli fratelli (il terzo presto lo sentiremo nominare)
Unito al suocero bulgaro spodestato in due province, ISACCO muove contro i due "usurpatori"; vince una battaglia, contiene a malapena una seconda, infine interrompe la guerra, abbandona il territorio dei Balcani e il basso Danubio, ma porta dietro in ostaggio un fratello di Pietro e Ansen. Un giovane di cui sentiremo presto parlare: KOLOIAN. (Il terrore, e il castigatore degli uomini della Quarta Crociata nel 1204)
Una politica quella di Isacco, dettata da una situazione disperata, con l'incognita Barbarossa, pronto a salpare verso Costantinopoli dopo la discesa in Italia per il matrimonio di suo figlio Enrico con Costanza d'Altavilla, figlia di Guglielmo II, il normanno che ha ormai una testa di ponte a Corf� e a Cefalonia, pronto a scatenare un'altra invasione, una volta rafforzato il suo esercito con quello del terribile suocero tedesco.
ANNO 1186
*** BARBAROSSA: LA 6a VOLTA IN ITALIA
*** LE DUE CORONE, SVEVIA E SICILIA UNITE
*** ENRICO DI SVEVIA RE D'ITALIA
*** PAPA URBANO PREOCCUPATO
*** Per la sesta volta FEDERICO BARBAROSSA scende dalla Germania in Italia. A Milano. Ma questa volta principalmente (anche se organizza un esercito per assalire a ribelle Cremona) per unire in matrimonio il figlio ENRICO con la figlia di Ruggero d'Altavilla nipote del re di Sicilia Guglielmo II, la trentenne COSTANZA (futura madre di Federico II).
ENRICO a Milano � incoronato re d'Italia, prende il titolo di Cesare � associato al governo dell'impero.
A benedire le nozze e a incoronare Enrico: ULRICO, il patriarca di Aquileia. Un'altra sfida al papa, dopo quella fatta a Treviri con l'elezione del vescovo senza l'approvazione del papa.
Un'unione di due grandi stati che se contribu� a deteriorare i critici rapporti tra Occidente e Oriente, altrettanto (ma solo per qualche mese) mise in allarme lo Stato della Chiesa, visto che URBANO III ha condannato quest'unione e ha rifiutato di riconoscere l'incoronazione di Enrico a re d'Italia.
Il papa probabilmente si chiese "ma quale Italia?" Cio� l'intera penisola? E non si sbagliava!
Il rifiuto non � solo formale, ma papa Urbano non perde tempo e muove subito guerra all'imperatore, per il timore pi� che giustificato, che unendosi i due regni, quello a nord e quello a sud, il territorio della Chiesa correva il grave rischio di trovarsi in mezzo stritolato.
Del resto URBANO III non ha tutti i torti, sa di non essere mai stato molto simpatico al Barbarossa, pari ai predecessori, e conosce molto bene la poca simpatia che gli dimostra il normanno Guglielmo, anche se c'� sempre stata una supponente accettazione al potere dei papi sul suo regno di Sicilia, Urbano III sa benissimo che se queste antipatie si accentuano, i due suoceri, uniti potrebbero rappresentare un vero pericolo per la Chiesa.
Non c'� da meravigliarsi dunque se i timori di Urbano III sono tali da prendere lui la decisione di dichiarare per primo guerra al Barbarossa.
Gli appoggi non gli mancano; le ostilit�, verso il Barbarossa, in Italia settentrionale fanno parte ormai della coscienza collettiva delle popolazioni di molti Comuni delle leghe che lo hanno sconfitto a Legnano nel' 76; n� del resto vede Urbano altre condizioni adatte per aprire un dialogo pacifico. Queste condizioni le scoprir� il papa suo successore dirottando le ostilit� verso altri obiettivi, fuori dallo scenario europeo, italiano-tedesco in particolare.
Anche se � difficile percepire fin d'ora chi dei due avversari utilizzer� per i suoi scopi l'altro.