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1 D.C. - 2000 ANNO x ANNO |
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(pagine in continuo sviluppo (sono graditi altri contributi o rettifiche)
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"RIASSUNTI DELLA STORIA D'ITALIA"
ANNO 1174
*** BARBAROSSA: PER LA QUINTA VOLTA IN ITALIA
*** NASCE LA SETTA VALDESE
*** ITALIA - FEDERICO BARBAROSSA con un grande esercito per la quinta volta, scende in Italia compiendo un lungo tortuoso giro dietro le Alpi, favorito dai Savoia, molto ospitali (come quando fugg� l'ultima volta) nel fargli attraversare i propri territori, e quindi per iniziare dal Piemonte la sua offensiva alle citt� della Lega Lombarda.
Inizia cos� la sua campagna dal Piemonte, subito con una vendetta covata da sei anni: infatti, rase al suolo Susa, per l'umiliazione ricevuta anni prima nella famosa ritirata dopo Pavia nel '167, seguita poi con la sua poco onorevole fuga notturna, come un ladro, proprio da Susa. Punita la cittadina a dovere con la vendetta, inizi� la sua marcia verso Tortona.
BARBAROSSA dopo Susa, non immaginava cosa l'aspettava! In sei anni la Lombardia era risorta, e se Barbarossa era deciso a schiacciare i Lombardi, altrettanto i Lombardi lo aspettavano con la stessa determinazione per schiacciare lui. Gli avevano preparato la trappola, e lui ci casc� dentro.
Alla "LEGA LOMBARDA", ha aderito pure la "LEGA VERONESE" e successivamente REGGIO EMILIA.
Guardano con simpatia alle due leghe pure Genova e Pisa, e anche dalla corte di Sicilia i leghisti ricevono molti aiuti in denaro. I Normanni hanno capito che a nord, le due leghe unite potevano rappresentare un vero e proprio sbarramento alle mire di Barbarossa, che da anni ha intenzione di scendere nel Sud che � dei normanni ma anche di papa Alessandro che vanta sul regno normanno di Sicilia la giurisdizione pontificia (ad ogni successione rivendica sempre questo diritto).
I capitani delle citt� delle leghe dopo la Riunione di Pontida nel '167, si ritrovarono alla Dieta di LODI dell'anno dopo, per studiare le nuove strategie.
All'assemblea comparve il nome di una nuova citt�-comune, che ha preso il nome da papa ALESSANDRO III. In questa citt� prepararono la trappola al Barbarossa.
I VALDESI
*** A Lione, il ricco mercante PIETRO VALDO dopo una crisi religiosa fonda la setta dei poveri, detta dei VALDESI, i cui princ�pi sono la poverta' evangelica obbligatoria; qualunque laico pu� celebrare la Cena; unica regola di fede la Bibbia letta e interpretata secondo la propria sensibilit�; inoltre rilevano che il Vangelo vieta qualsiasi giuramento.
Princ�pi che non sono in linea con la chiesa ufficiale ("rette" interpretazioni della Scrittura), che non disdegna il mondano e le ricchezze materiali. Valdo non tarda a ricevere la bolla di eresia dal papa che gli vieta di predicare senza l'approvazione del vescovo, n� ad operare fuori dalla missione canonica dell'autorit� ecclesiastica. Ignorando l'ordine i valdesi continuarono nella loro predicazione laica itinerante e si diffusero in Svizzera, Germania, Spagna, Boemia, Polonia, Ungheria combattendo e indicando la Chiesa romana come una degenerazione della vera Chiesa di Cristo.
Perseguitati, molti furono condannati come eretici, costretti a nascondersi soprattutto nel Delfinato e nelle valli del Piemonte per oltre 600 anni, fino al 1848 quando re Carlo Alberto diede loro l'emancipazione.
(ne riparleremo in un modo pi� approfondito in un futuro ampliamento di questa pagina)
*** INGHILTERRA - Enrico II Re d'Inghilterra fa pubblico atto di penitenza sulla tomba di Thomas Becket.
ANNO 1175
*** FEDERICO BARBAROSSA, dopo la distruzione di Susa, proseguendo per Tortona � affrontato dalla Lega Lombarda mentre sta snervandosi con il suo esercito da diversi mesi nella micidiale trappola preparata dai leghisti ad Alessandria. Barbarossa irrazionalmente ostinandosi sulle mure di questa cittadina piemontese, divenuta la sua ossessione, ha perso molto tempo, perso molti uomini e ha fatto perdere credibilit� al suo prestigio, che si � perfino tramutato in oggetto di scherno.
Le mura di una citt� sconosciuta che hanno piegato e ridicolizzato il grande Barbarossa.
(le vicende di questa disfatta, che provoc� la rovina di Barbarossa, e' stata narrata in anticipo nell'anno 1168 (vedi)
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*** ORIENTE - SALADINO con il suo esercito conquista in Egitto la Siria, lo Yemen, Hegiaz, assedia poi Aleppo. Localit� dove i crociati si sono insediati da quasi un secolo. Turbe di occidentali con il pretesto della liberazione della Terrasanta hanno poi esteso i loro domini sul territorio bizantino prima, arabo poi, causando ostilit� nelle popolazioni locali eterogenee ma abbastanza integrate in una convivenza fatta di tolleranza. Queste nella disperazione (ma anche gli stessi Bizantini come vedremo) hanno chiesto ora l'aiuto di Saladino per essere liberati dal flagello occidentale sempre pi� consistente.
I nobili, che erano giunti in Palestina con le crociate, avevano ormai invaso ogni parte del territorio, non senza diverbi e insofferenze con altri nobili europei. Le dispute per le spartizioni furono feroci, ricorrendo perfino alle armi, a lotte intestine fra di loro, spesso dentro una stessa famiglia, e persino fra madri e figli, mogli e mariti, zii e cugini, nonni e nipoti di una stessa casata, non avendone abbastanza con le altre, della stessa razza, scese da tutta Europa come corvi.
Le corti gi� in perenne attrito nelle loro sedi europee, avevano nelle varie spedizioni, gi� messo in marcia verso la Terrasanta i loro rampolli; e questi bene indottrinati in queste avventure tipicamente feudali colonialistiche, conservavano l'arroganza delle loro dinastie. Volevano cio� ristabilire alcune prerogative (in base al censo e all'albero genealogico) nelle spartizioni dei territori con lo stesso sistema del feudum latino che applicavano in patria, nella forma pi� autocratica, arcaica, quasi tribale.
Ma essendo queste ambizioni reciproche, per imporle, le lotte fra di loro in Siria e in Palestina (tocc� l'apice dopo il '204 con la IV crociata a Costantinopoli e in Grecia con l'Impero Latino) si trasformarono in veri e propri atti di aggressione tribale, di rapina, usando ogni mezzo, perfino ostacolandosi a vicenda in quella che era la nobile e spirituale missione iniziale. (Corrado di Monferrato nel 1188 (vedi) per i rancori di corna matrimoniali, sbarr� il passo nel suo territorio all'esercito del suo rivale Guido di Lusignano mentre si recava a conquistare Gerusalemme, facendo cos� fallire la sua missione.
Il resoconto pi� impressionante non viene dalla penna di un greco ma da Papa Innocenzo III, che fu immediato nel condannare ci� che aveva forse previsto ma poi impotente a impedirlo. Si adatt� anche lui ai mezzi per ottenere il fine. Mor� soddisfatto nel sapere che la chiesa latina aveva piegato quella ortodossa di Costantinopoli. Cos� invece di una fulgida vittoria sui saraceni infedeli, cristiani si appagarono di aver conquistato e soggiogato altri cristiani.
In queste spoliazioni reciproche, cos� venali, i nuovi boriosi "nobili" non seppero poi rinunciare al fasto e al lusso pi� sfrenato (perfino agli harem) costruendosi imponenti castelli, dimore principesche e un seguito di dame e cavalieri servili. Per il luogo dove vivevano, cos� ostile e arido, questi comportamenti apparvero, non solo anacronistici, ma perfino provocatori. Fornirono nutrimento all'odio e alla vendetta pi� spietata.
I musulmani avevano conquistato queste zone senza spargimento di sangue, e con le religioni delle popolazioni locali erano stati molto tolleranti, non imposero a nessuno il Corano. In Spagna gli ebrei non solo furono tollerati ma conobbero un periodo d'oro proprio con i musulmani, apprezzati per la loro intelligenza, capacit� e spirito di collaborazione, tanto da meritarsi un profondo rispetto. Agirono nello stesso modo quando conquistarono la Sicilia.(anche se furono i siciliani chiamarli)
"Altrettanto a Gerusalemme, in Palestina, prima dell'arrivo degli intolleranti mercanti-cristiani non avevano mai impedito alle popolazioni locali sia ebraiche sia cristiane di frequentare i luoghi santi o celebrare i loro riti. "NICETA CONIATE, lo storico che fu testimone oculare, contrappone la barbarie mostrata da questi "precursori dell'Anticristo", alla moderazione usata a Gerusalemme dai saraceni, che avevano rispettato la chiesa del Santo Sepolcro e non avevano attentato n� alle persone n� ai beni dei cristiani vinti. - Storia del Mondo, Cambridge Univesristy vol 3, pag 514)"
I crociati invece, intolleranti, quando invadevano un territorio passavano a "fil di spada", turchi, arabi, greci, ed ebrei, senza distinzione; Ad Acri Riccardo Cuor di Leone nel 1190 (vedi) fece una carneficina; a Costantinopoli e in Grecia i latini massacrarono anche i cristiani ortodossi, attirandosi dietro tutto l'odio del popolo greco che in un primo momento li avevano accolti come salvatori dai turchi, e mai pi� immaginavano che i cristiani occidentali nutrissero un odio cos� feroce per i cristiani orientali.
I massacri commentati e raccontati in Europa come "vittorie" in Terrasanta, narrate dai musulmani e dagli ebrei (ma oggi anche in occidente) non erano altro che "genocidi", frutto prima di un'intolleranza fanatica religiosa, poi strumentalizzata molto bene dai feudatari predatori occidentali. Infine, scoperta poi anche dai mercanti senza scrupoli, i genocidi divennero "affari". Il caso pi� clamoroso: quello di Venezia - con la presa di Costantinopoli nel 1204.
La IV crociata con ben altri scopi promossa da INNOCENZO III, non arriv� mai a destinazione, si aren� davanti ai tesori di Costantinopoli. Mentre i capi si installavano nei palazzi imperiali, le milizie si abbandonarono al saccheggio, alla rapina e alla devastazione. 2000 abitanti furono massacrati. Avidit� e cupidigia infierirono per le strade: i preziosi monumenti dell'antichit�, cui Costantinopoli aveva dato geloso riparo per quindici secoli, vennero abbattuti, asportati (i cavalli di San Marco sono del III-IV sec. a.C.) o fusi; case private, monasteri e chiese vennero vuotati di ogni ricchezza; i preziosi calici privati delle pietre preziose divennero coppe per bere, le icone ripiani da gioco; le monache violentate.
A Santa Sofia l'esercito di crociati che doveva portare la civilt� nei territori degli infedeli, strapparono il velo del tabernacolo, fecero a pezzi i bassorilievi d'oro e d'argento dell'altare e dell'ambone; poi sul trono del patriarca (non saraceno, ma cristiano ortodosso) misero una prostituta a cantare canzoni oscene. Dopo tre giorni di saccheggi, le spoglie furono raccolte in tre chiese. Dai tempi della creazione, racconta VILLERHARDOUIN, in nessuna citt� si era mai visto un cos� grande bottino. Si calcol� che valesse 400.000 marchi d'argento. Ma il doge Dandolo aveva gi� stabilito con un trattato la divisione del bottino: punto primo, il pagamento del trasporto in 94.000 marchi; punto secondo, diritto alla prima scelta nella spartizione del bottino e sino a tre quarti del totale delle spoglie.
"Niceta Coniate, gi� citato sopra, fornisce inoltre un elenco sobrio e talvolta verificabile delle statue e delle opere d'arte distrutte o asportate in quei terribili giorni"
Nella mai sopita controversia sulla deviazione della quarta crociata, molti hanno dubitato dei secondi fini di Filippo di Svevia, di Bonifacio di Monferrato e di Innocenzo III; ma ben pochi hanno tentato di scagionare i veneziani. Nell'interpretazione pi� ostile, il doge di Venezia ENRICO DANDOLO campeggia come il vilain de la pi�ce; nella pi� benevola, come l'unico (anche se cinico) realista in un dramma dagli obiettivi confusi e dagli ideali mal diretti" Pag. 506, vol. 3, Storia del Mondo Medievale, Cambridge University"
Poi venne la resa dei conti. Nel giro di tre anni lo zar bulgaro KALOJAN, attaccato dall'incontentabile e arrogante Baldovino - che voleva conquistare anche Adrianopoli e rifiut� in un modo sprezzante una sua alleanza - fece un buon lavoro: si rese responsabile della morte di Baldovino, di Dandolo, e di Bonifacio; i dominator. (Id. pag.521)
Kaloian era appena riuscito a farsi riconoscere dal papa il titolo di re dei bulgari, quando Baldovino lo inform� che lui non era un re latino e che quindi i suoi domini appartenevano a Bisanzio, cio� erano suoi. Quest'arroganza e l'avidit� priv� non solo l'impero latino di un potente alleato, ma riusc� a trasformare la Bulgaria in un nemico. Kaloian smise di massacrare i suoi vicini greci per passare ad aizzarli contro il comune nemico: i cristiani dell'occidente.
Baldovino che anche verso i greci si era mostrato arrogante e senza intuito politico, ebbe di che rimpiangere la sua mancanza di tatto. Nel momento critico se li trovo tutti contro.
Ma ne riparleremo nei prossimi anni - abbiamo solo anticipato il clima delle ultime crociate, una catena di alcuni eventi che diedero cos� inizio ad una nuova epoca nella storia del Mediterraneo.
Le motivazioni sono da ricercare nelle continue discordie di questi anni. I bizantini erano divenuti insofferenti, poi irritati e infine ostili ai mercanti veneziani sempre pi� numerosi. La colonia latina a Costantinopoli ammontava a circa 80.000 abitanti e i veneziani, essendo i pi� ricchi, i pi� numerosi, i pi� potenti erano i pi� odiati per l'arroganza e per l'avidit�.
In questo 1175 i rapporti gi� da alcuni anni compromessi, iniziano ad essere tesi. Nel '82 una rivolta popolare mise a morte l'imperatore ALESSIO II, poi inferociti iniziarono le ostilit� con un massacro dei latini. (ma con queste vicende ci arriveremo nei prossimi anni)
Ritorniamo in Occidente
*** ITALIA - Intanto in questi ultimi anni la Lega Lombarda, a Tortona, si e' riorganizzata e ha deciso di sostenere con le armi uno scontro aperto con il Barbarossa obbligandolo a togliere il fallimentare assedio di Alessandria con il suo esercito ormai decimato.
Uno scontro che non ha esiti disastrosi da entrambe le due parti, ma permette solo di raggiungere dei reciproci ma sospettosi compromessi, che comunque riescono a creare un breve precario armistizio (di Montebello). Delegando a una commissione di arbitri la soluzione delle controversie, in realt� si sono sospese solo le ostilit�. Apparentemente tutto fa pensare che la pace e la tranquillit� stia ritornando sulle regioni lombarde. Ma non � cosi'....
L'armistizio di Montebello � infatti di breve durata.