DA
20 MILIARDI ALL' 1 A.C. |
1 D.C. AL 2000 ANNO x ANNO |
PERIODI
STORICI E TEMATICI |
PERSONAGGI E PAESI |
(pagine in continuo sviluppo (sono graditi altri contributi o rettifiche)
<
< Vedi QUI i singoli periodi in
"RIASSUNTI DELLA STORIA D'ITALIA"
ANNO 1072
*** RUGGERO "LIBERA" LA SICILIA
*** SICILIA - RUGGERO D'ALTAVILLA � ormai determinato. Vuole a raggiungere la capitale della Sicilia e cos� conquistare l'intera isola.
Partendo da Catania, si mette in marcia con i suoi cavalieri e senza incontrare dei grandi ostacoli, conquista la citt� di Palermo. Alcuni affermano "liberata dagli arabi", mentre non dobbiamo dimenticare che gli arabi non erano sbarcati in Sicilia di loro iniziativa, ma furono i siciliani qualche secolo prima a chiedere aiuto agli arabi, per scacciare gli arroganti bizantini.
A Bisanzio la Sicilia serviva solo per alimentare l'opulenta e lussuosa corte di Costantinopoli. I funzionari incaricati a tartassare opprimevano senza scrupoli, e avevano ridotto le citt� in uno squallore (alcune avevano gi� mille anni alle spalle di civilt�; come Siracusa, Agrigento ecc). Altrettanto desolate le campagne, requisendo i raccolti. Avevano insomma ridotto un popolo in miseria, e i pochi nobili - rimasti tali solo di nome - li avevano trasformati in servi, mentre l'amministrazione era diventata sempre pi� corrotta, sordida e arrogante, dentro un Paese triste, nella sua malinconia e nell'incuria.
Fu allora EUFEMIO, un nobile che si un� alla causa anche dei deboli per condurre la "rivoluzione". Nel 826 fugg� dall'isola, si rifugi� presso il principe Allah in Africa e chiese aiuto a lui e ai suoi saggi, d'invadere la Sicilia per scacciarvi i bizantini. Sbarcati a Mars-Allah (Marsala), gli arabi uccisero il despota bizantino Fotino, liberarono Siracusa, e poi con l'aiuto dei locali l'intera Sicilia. Iniziarono cos� tutti insieme la "grande avventura". Trasformarono l'isola! Ripresero le attivit�, l'agricoltura intensiva fece nascere oro verde dalla terra, i commerci decuplicarono. Si riaffacci� l'arte, la tecnologia, ma soprattutto assieme ai giardini rifior� la cultura universalistica in ogni angolo della Sicilia, e Palermo divent� con i suoi agrumeti La Conca d'Oro, il Fiore, l'Aziz, del Mediterraneo (vedi prima e dopo anni 826).
Ora inizia l'era Normanna! RUGGERO (riferiscono) che ha "liberato" quasi tutta l'isola dagli arabi, assume quest'anno il titolo di "Gran Conte" di Sicilia. Inizia con lui, e dopo di lui i suoi discendenti, nuovamente la frammentazione dei centri di potere, ricreando cos� di nuovo delle piccole autonomie autarchiche, che spinsero nell'immobilismo i locali. I nuovi arrivati, completamente estranei al mondo mediterraneo, conoscevano quasi nulla dei passati rapporti culturali greci, orientali e romani dell'isola. Con il loro feudalesimo tipicamente nordico, quindi salico (di clan), riuscirono nuovamente a fermare il tempo e lo spazio vitale, mettendo attorno ai loro feudi i "paletti". Gli effetti negativi, caratterizzeranno - in coincidenza con altri eventi - tutta la successiva storia della Sicilia e dell'intero Mezzogiorno.
Non sar� sufficiente la grande meteora (1160-1190) di uno dei pi� illuminati monarchi d'Europa di tutti i tempi: FEDERICO II di Svevia. La forte personalit� del germanico (anche se la madre era una d'Altavilla normanna), nel Sud cre� e poi lasci� un'eredit� politica-culturale molto singolare. Non fu sufficiente la sua apparizione per eliminare il conservatorismo feudale che sta insediandosi in questi primi tre decenni (1060-1090). Conservatorismo che torn� subito a imperversare quando (nel 1266) per conservare i vecchi privilegi alcuni aprirono le porte a Carlo d'Angi�.
(Tutto il resto lo ritroveremo nei prossimi anni)
*** IN CINA come accennato nel 1067 (vedi), il riformatore WANG, il geniale ministro, applica in tutta la sua interezza la legge da lui concepita: introduce nelle scuole per la prima volta gli "esami di Stato", onde avere disponibili dei capaci funzionari con studi conformi alle loro funzioni pubbliche e a conoscenza delle disposizioni di legge del potere centrale.
Questi esami, alla fine dei corsi di diritto, scienze politiche, sociologia, agraria, l'arte della finanza pubblica, sono sostenuti davanti a una commissione di esperti professori e da un rappresentante dello stato. Ad esito positivo � rilasciato dal governo un diploma che conferisce a tutti gli effetti l'abilitazione alla professione, e nello stesso tempo i loro nomi, sono posi nell'elenco dei soggetti disponibili all'interno dello stato per assolvere i compiti nelle varie citta' delle province. Una specie di albo professionale cui possono far ricorso per l'impiego sia il governo che i privati.
Questa istituzione governativa "far� scuola" prima presso gli arabi, poi in seguito con le crociate, scoprendo gli europei, queste due civilt�, la mutueranno e verr� introdotta in molte nazioni occidentali.
*** VENEZIA - Qualcosa si muove in fatto di teorie economiche nell'esperta citt� lagunare, dove per la prima volta � concepito il contratto commerciale detto della "commenda". Attualmente serve ad alcune societ� nate per l'esercizio di una impresa di navigazione, ma che poi in seguito saranno applicate anche in imprese varie, come nelle industrie o in altre attivit� che sorgeranno sulla terra ferma. Nascera' quindi l'accomandatario, che � quel socio amministratore e illimitatamente responsabile delle obbligazioni sociali assieme al comandatario che esercita la vera e propria attivit�.
*** BIZANTINI - per l'imperatore di Bisanzio � un pessimo anno. Dopo il crollo definitivo del dominio in Medio Oriente con l'arrivo dei turchi; dopo il crollo del dominio in Italia in Puglia e Calabria; un altro crollo si verifica sui Balcani. Qui in Bulgaria dopo lo scoppio di una rivolta � deposto l'ultimo governatore bizantino: a Prizren i bulgari mettono sul trono e proclamano ZAR COSTANTINO BODIN (all'inizio del prossimo anno a rivolta conclusa).
ANNO 1073*** SALE SUL SOGLIO PAPALE GREGORIO VII
*** CROLLO DI DUE IMPERI - I MOTIVI? TROPPA RICCHEZZA
*** ROMA - IL 21 APRILE muore papa ALESSANDRO II, subito il giorno dopo il 22 viene eletto per acclamazione di popolo il monaco cluniacense ILDEBRANDO ALDOBRANDESCHI di SOANA. rende il nome come papa GREGORIO VII. Si sta affacciando sulla scena un altro gigante della storia europea. Un lottatore per l'affermazione della supremazia della Chiesa.
vedi qui LA RIFORMA GREGORIANAe la sua Biografia in "Biografie di Papi"
Gregorio, carismatico, appena sul soglio inizia la sua leggendaria lotta per reprimere l'investitura laica, la simonia e il concubinato del clero. Coraggioso ed ostinato non ebbe timore di scomunicare i potenti, compreso l'imperatore stesso.
Se il suo omonimo aveva impedito (Gregorio I - 590-604) che l'Italia diventasse un paese bizantino, papa Gregorio, nei suoi 12 anni di straordinario pontificato, impedir� all'Italia di trasformarsi in una colonia interamente tedesca.
*** LA FINE DI DUE IMPERI - Se lo scorso anno abbiamo assistito all'inizio del futuro crollo totale dell'impero bizantino, in Asia Minore, in Italia, in Bulgaria, nell' Italia insulare invece assistiamo al vero proprio crollo del Califfato Arabo siciliano dopo lo sbarco dei normanni di RUGGERO D'ALTAVILLA.
Questo potere governativo del califfato sull'isola - del tutto autonomo da Baghdad - si era staccato gi� da molto tempo da quello centrale, che di centrale non aveva pi� nulla. Con le lotte intestine tra dinastie e sette diverse, il califfo di Baghdad lottava unicamente per far sopravvivere il suo trono.
Lo abbiamo letto com'� iniziato il crollo arabo. Una delle due parti in lite ha chiamato in aiuto i mercenari turchi. Questi hanno poi vinto, e resosi conto che senza di loro il ricchissimo mondo arabo non era pi� nulla, hanno preso loro in mano la situazione. In pochi anni con una facilit� incredibile, i Selgiuchidi hanno conquistato l'Islam, servito loro su un piatto d'argento, cio� la debolezza bizantina.
Altrettanto sta accadendo nell'area mediterranea. I rapporti con altri califfati dell'area islamica, sia a Oriente sia nell'area Mediterranea, da tempo si erano interrotti.
Abbiamo gi� letto, cosa avvenne dopo la scomparsa di Maometto dagli anni 632 in avanti
Dopo le prime conquiste, piccoli capi di nomadi guerrieri arabi, divenuti sempre pi� forti, avevano dato vita, a califfati indipendenti. Padroni assoluti dei territori conquistati.
Restava solida l'unione religiosa, anche se divisa in sette, ma totalmente assente era quella politica. Iniziarono cos� a isolarsi e a indebolirsi andando verso un'irreversibile decadenza.
I califfi adagiati sull'oro (ex cammellieri diventati ricchi e pigri) non solo indebolirono il potere centrale ma misero termine al loro stesso califfato.
Quello che era accaduto nell'impero romano dopo il 163, sta accadendo ora nell'impero Arabo, in Sicilia, in Spagna, in Africa, e sta accadendo a Costantinopoli. E' la decadenza di una societ� che prosperava non sulla cooperazione civile, o sull'integrazione dei vari ceti sociali, ma solo sulla servit�; che ora non ha pi� serbatoi di plebe, di contadini e di soldati, e non si � nemmeno rimboccata le maniche, perch� ha gente che � incapace di farlo, la prospettiva che ha davanti � una sola: soccombere.
Quando il benessere raggiunge vertici altissimi e va a formare una generalizzata societ� di benestanti e di ricchi, questa nella sua complessit� logistica ha bisogno di categorie basse per poter funzionare, e diventando queste sempre pi� necessarie sul piano strutturale e logistico, non trovando nel proprio interno, alternative, soccombe; la casta benestante scivola sul piano inclinato della decadenza, distruggendosi da sola.
Non cos� le societ� povere che pur carenti del necessario sono invece meno vulnerabili al crollo perch� semplici e capaci di adattarsi immediatamente a qualsiasi crisi con una straordinaria sinergia fra i vari elementi del gruppo che intervengono in modo semplice; si adattano subito ai sacrifici e diventano paradossalmente pi� capaci; non solo a non soccombere ma a riescono a far soccombere gli altri. (cosi agirono i barbari, cos� i nomadi arabi, cos� stanno agendo ora i turchi).
Un paese ricco, che ricorre a manovalanza povera, se quest'ultima gestisce lavori umili ed � una componente essenziale per il buon funzionamento nei settori importanti e vitali, se si ribella, mette in crisi tutti gli altri settori che sono interdipendenti per il loro funzionamento.(Oggi basta che incrociano le braccia i semplici facchini e questi paralizzano un aeroporto con i suoi sofisticatissimi apparati e mezzi)
La societ� ricca in molti casi non reagisce pi�, e nemmeno lo pu� fare perch� non � pi� preparata e non ha pi� individui capaci di svolgere determinati compiti, figuriamoci quelli difensivi. Spesso non vede il pericolo subito, non vi provvede immediatamente e quando accade l'evento critico non � pi� in condizione di farlo, neppure con leggi restrittive e impositive. Crolla prima che queste misure diano i frutti.
Se in Italia non avessimo a disposizione gli stranieri dei Paesi poveri messi ad assolvere compiti ingrati, dovremmo con leggi molto impopolari stabilire a turno una corve' fra tutti i ceti sociali, per svuotare le immondizie, le cloache, scaricare nei mercati generali, operare nei macelli, nell'agricoltura, nelle stalle, fonderie, trasporti pesanti ecc.
Anche oggi nel 2000, assistiamo che ogni comparto economico, richiede e gli necessita nella sua differenziazione una grande integrazione per il suo funzionamento. In questa societ� cos� strutturata, cos� complessa, lo scambio forza lavoro non � pi� qualcosa che avviene, con determinazione quantitative e qualitative all'interno del processo capitale, ma � un intescambio di attivit� determinato dai bisogni e scopi sociali e non escludendo quello logistico, in cui il prodotto stesso del lavoro complessivo non pu� pi� essere rappresentato come valore di scambio quantificato in moneta (pagare non � pi� sufficiente, � accaduto gi� altre volte nella storia, si � solo rimandato il problema) perch� il presupposto della produzione o dei servizi generali necessita dell'integrazione a tutti i livelli.
Quando non avremo (anche con molti soldi) gente disponibile, a lavorare per noi in quelle attivita' poco simpatiche; allora o che scendiamo in campo noi (ma molti non saprebbero neppure da dove cominciare perch� da troppo tempo poltroni sulla "poltrona" del benessere) oppure soccombiamo sepolti da una catasta di rifiuti.
Sappiamo che nessuno, in una societ� ricca � disposto a vuotare la cloaca del proprio vicino solo perch� una disposizione di legge lo impone. Molti cadrebbero nell'angoscia, alcuni si lascerebbero persino morire, oppure senza suicidarsi morirebbero dalla fatica a fare il "turno-corv�" in una fonderia, in una stalla, in una conceria.
ANNO 1074
*** IN CINA NASCE IL CATASTO DEI TERRENI E FABBRICATI
*** PAPA GREGORIO VII dopo aver convocato un concilio stabilisce il rigoroso celibato dei sacerdoti, poi dichiara decaduti i simoniaci (i troppo interessati ai soldi) e i concubinari diventati questi ultimi a Roma un po' troppi, e senza limiti al buon gusto.
(presto faremo un intero capitolo sulla questione)
*** CROAZIA - In questa crisi bizantina che ha problemi ed � impegnata nei tre punti cardinali, gli mancava il quarto: quello a nord. Infatti, a voler dare una spallata all'impero, troviamo ora sui Balcani la Croazia. Si libera dal dominio bizantino e diventa uno stato dipendente, anche se rimane sotto l'influenza economica e politica di Bisanzio,.
Fautore re KRESEMIR che riesce a coronare questo successo nell'anno in cui muore.
L'Impero di Bisanzio non � in grado di reagire, ed ormai � incapace di difendere perfino la sua stessa Costantinopoli.
*** In Germania, come a Milano negli anni precedenti, scoppiano rivolte contro i vescovi signori della citt�. Tumulti a Worms, e altre rivolte nell'importante sede vescovile di Colonia.
No sta meglio ENRICO IV; in Sassonia � costretto ad accettare la volont� dei Principi guidati dal duca di Magnus con l'appoggio della popolazione; impediscono al re di costruire castelli nella zona. Enrico temendo alcune tendenze espansionistiche dei sassoni, aveva infatti, dato ordine di costruirne parecchi sul territorio.
*** IN CINA - IL CATASTO - Alla ribalta ancora una volta il ministro riformatore WANG. Oltre l'introduzione nelle scuole degli esami di Stato, la creazione degli ammassi delle derrate, il credito bancario agrario, i centri d'organizzazione assistenziale; quest'anno con una singolare riforma, applica ai proprietari terrieri un sistema fiscale rigoroso contro le evasioni. I funzionari del ministro, molto preparati nell'agrimensura, sono incaricati ad accatastare tutti terreni dell'impero in un registro di Stato, annotando minuziosamente oltre le misure, le colture e quindi i presunti ricavi dei proprietari soggetti a imposte. Ogni proprietario � tenuto a segnalare variazioni; i periodici controlli permettono di verificarle. Anche questa istituzione trover� in seguito in occidente amministratori dello Stato che adotteranno lo stesso sistema; Maria Teresa d'Austria nel 1800.
ANNO 1075
*** PAPA GREGORIO convoca un altro concilio. Emana le sue disposizioni nel DICTATUS PAPAE. Sono molto rigorose e clamorose: sancisce con 27 massime i principi della sua riforma. Quelle che mettono a rumore il mondo ecclesiastico sono: il divieto dell'investitura di ecclesiastici da parte dei laici e stabilisce la SUPREMAZIA SPIRITUALE e TEMPORALE del papato su tutta la cristianit�. "Solo chi ha studiato teologia ed e' scapolo pu� diventare prete". E' una rivoluzione!vedi qui LA RIFORMA GREGORIANA
*** A MILANO muore ELEMBARDO, uno dei fondatori della Pataria. Avviene un consolidamento del potere politico degli Arcivescovi (TEDALDO DA CATIGLIONE, ANSELMO 1, ARNOLFO VIII, ANSELMO II) che inizieranno a prendere il potere assoluto della citt�, trovando appoggio nei cittadini facoltosi. Questo gruppo sempre di pi� influente, fra breve andr� a organizzare la citta' come Comune (nel 1097).
*** SPAGNA - Sorge nella penisola iberica, dopo essere diventato un famoso luogo di pellegrinaggi per molti fedeli cristiani, il santuario a SANTIAGO DE COMPOSTELA. Uno dei primi esempi di costruzione dedicate a focolari spirituali, che saranno poi molto imitati in altri territori cristiani europei. Alcune rimarranno piccole chiese, altre si trasformeranno nel tempo in grandi e famose basiliche-santuario, visitate nel corso dei secoli da milioni di fedeli pellegrini.
All'origine edificate sempre su quelle espressioni di devozione collettive, spesso desiderate dalla folla, come accadeva del resto nei grandi templi del passato, come in Grecia, o nell'antica Roma, o in altri luoghi di culto con diverse credenze e tendenze religiose. Spesso gli stessi templi e sullo stesso luogo sono stati poi usati e trasformati per altri riti religiosi, che la politica del potente di turno aveva dettato.
Nella stessa Spagna, molti luoghi di culto in precedenza erano cristiani, sono poi diventati musulmani, per poi ritornare ancora a essere cristiani. Pi� tolleranti di molte altre religioni, gli arabi in Spagna, non si erano opposti a luoghi di culto diversi, fino al punto che in una grande basilica, l'avevano divisa in due, un lato usato dai cristiani, l'altro dai musulmani.
ANNO 1076
*** GREGORIO VII DIVENTA GRINTOSO - "Dictatus Papae"
*** LA RIFORMA GREGORIANA
*** ENRICO IV, contrario al concilio tenuto dal papa, ma soprattutto infuriato da quelle impopolari 27 massime del Dictatus papae, che vieta le investiture di ecclesiastici da parte dei laici e ai preti la simonia e i piaceri della carne, l'imperatore a Worms, su sollecitazione degli stessi ecclesiastici feudatari piuttosto preoccupati, i cosiddetti "principi della Chiesa", convoca una dieta.
vedi qui LA RIFORMA GREGORIANA
L'agostinismo, intorno al mille, era entrato profondamente in crisi: la riscoperta dell'aristotelismo, sul piano ideologico, e la riforma autoritaria di Gregorio VII, sul piano politico (cui seguiranno, sul piano militare e commerciale, le crociate), furono le due risposte che la chiesa cattolica diede alla crisi dell'agostinismo.
Sarebbe interessante, in tal senso, verificare concretamente il motivo per cui tale crisi abbia prodotto dei risultati cos� sconvolgenti per la religione (nei suoi aspetti etici e conciliari). L'agostinismo non � stato semplicemente "riformato" ma addirittura "soppresso", "dimenticato", come fosse una cosa irrimediabilmente superata. Al punto che la sua successiva riscoperta avverr� soltanto nell'ambito protestante, in maniera del tutto strumentale, al fine di giustificare la rottura col cattolicesimo. In ambito cattolico la riscoperta dell'agostinismo (si pensi al giansenismo) non � avvenuta senza influenze calviniste e senza un certo rifiuto per la dimensione politica della fede (il che di per s� non � negativo, se il credente s'impegna come cittadino nella societ� civile: era forse questo il caso dei giansenisti?).
La rottura operata dal papato nei confronti dell'Alto Medioevo agostiniano fu traumatica, ma ancora pi� lo fu quella nei confronti dell'ortodossia bizantina (nel 1054). E' difficile non pensare, in tal senso, che fra i motivi che sollecitarono il movimento delle crociate non vi fosse anche quello (ufficioso) coltivato dall'intellighenzia clericale e integralista, di dare una "lezione" "armata" alla confessione che non aveva voluto accettare il primato di Pietro e di Roma.
Al convegno vi partecipa una moltitudine di vescovi; irritati di perdere certi benefici e sollazzevoli piaceri, ed inoltre, visto che le nomine avvenivano sempre su decisione dell'imperatore, per molti questo era la fine della propria carriera, e per altri nemmeno l'inizio.
Alla dieta, arrivarono quindi tutti all'unanime conclusione, di dichiarare deposto Papa GREGORIO VII.
Il papa di rimando, da Roma, non si fece intimorire, con una bolla li scomunic� tutti, e and� oltre:
Al nuovo concilio lateranense, Gregorio scomunica lo stesso imperatore e scioglie i sudditi e i principi feudatari di tutto l'impero dal vincolo di fedelt� al monarca dichiarato scomunicato, e il suo potere imperiale fuori della volont� papale, della religione cristiana, quindi del volere di Dio.
Non c'era allora il telefono, ma la notizia in ventiquattr'ore, raggiunse ugualmente i lontanissimi paesi dell'impero. Gregorio era un genio dell'efficienza e della comunicazione, e in ogni chiesa, fino all'ultima contrada, con corrieri a staffette, fece arrivare il suo messaggio; un testo forte, da leggersi dai pulpiti, dando risalto all'inquietudine. Questo avvenne, e non si parl� d'altro. Fu sgomento per tutti, ma soprattutto la notizia raggiunse i Principi laici, da tempo insofferenti all'arroganza dei religiosi.
Tutto questo provoc� animazione e un'eccitabilit� dentro i nobili, ed ebbe subito un riflesso immediato: quello di agire subito. Era del resto quello che GREGORIO si aspettava; proprio quelle erano le sue intenzioni; provocare una ribellione. I principi tedeschi erano sempre stati ostili ai Principi simoniaci della chiesa; era una situazione che metteva costantemente in secondo piano la loro autorit� nei propri territori - e questi erano circa 475. Colsero quindi subito l'occasione dell'anatema papale per convocare una dieta a Tribur. Il documento che ne usc� fu inviato come un avvertimento ad ENRICO IV, ma in sostanza era una minaccia ben chiara all'imperatore; sarebbe stato deposto dagli stessi Principi se entro un anno non otteneva dal papa la revoca della scomunica.
Per Enrico questo significava accettare tutte le 27 massime dei principi del Dictatus Papae di Gregorio e sottomettersi a lui. Doversi ridimensionare.
Per il Papa una conquista epocale, ma per il Sacro Romano Impero una disfatta!
LA RIFORMA GREGORIANA
Nei manuali di Storia medievale, normalmente, la Riforma gregoriana viene vista in maniera positiva, poich� con essa -si dice- Gregorio VII seppe "por fine" allanarchia ecclesiastica dei due secoli precedenti. E, altrettanto naturalmente, si fa capire che questo era lunico modo per risolvere il problema dellanarchia.
Che un problema di anarchia effettivamente esistesse, nessuno pu� metterlo in dubbio. La chiesa romana era il bal�a delle famiglie nobiliari pi� potenti della capitale.
Tuttavia, gli storici raramente si chiedono le motivazioni socio-culturali di tale anarchia. Ragionando in termini esclusivamente politici, essi ne addebitano le cause allo scarso prestigio, alla indebolita autorevolezza della chiesa istituzionale: di qui il giudizio positivo nei confronti della svolta autoritaria di Gregorio VII.
Lo storico, al massimo, giudica negativamente quegli aspetti dogmatici che oggi risultano, in virt� dellavvenuta secolarizzazione dei costumi e dei valori, particolarmente sgraditi. Ma il valore della riforma in s� non viene messo in discussione.
Assai raramente uno storico riesce a supporre che lanarchia ecclesiastica avrebbe potuto essere risolta con un maggiore senso democratico della vita sociale, civile e quindi nellambito della stessa chiesa.
Di regola lo storico d� per scontato che la chiesa non � capace di democrazia, in quanto non � mai stata (se non nella primissima fase) unistituzione democratica; per cui egli ritiene inevitabile il ricorso alla forza quando si tratta di risolvere problemi di organizzazione interna (specie se questi portano allanarchia).
Gli storici ritengono che la chiesa cattolica, a livello istituzionale (cio� a prescindere dai suoi singoli esponenti) si sia sempre posta nella storia solo in maniera politica. Poste le cose in questi termini essi non possono che avere, nei confronti dellanarchia, un giudizio analogo a quello della stessa chiesa.
Gli storici (solo italiani?) fanno molta fatica ad accettare due idee: la prima � che la religione debba restare separata dalla politica (questa, per loro, � stata unacquisizione del secolarismo che la chiesa romana ha dovuto accettare obtorto collo, ma che essa pu� rimettere in discussione quando vuole, se si limita a farlo con le sole parole); la seconda � lidea che nellambito della religione sia possibile vivere unesperienza democratica, cio� non anarchica n� autoritaria.
Ora, quali furono le cause dellanarchia ecclesiastica? Esse vanno cercate nel desiderio anticristiano, espresso quasi sin dalle origini, della chiesa romana, di poter disporre di un certo potere patrimoniale da considerarsi come fondamento del proprio potere politico. Non a caso la chiesa romana s� trasformata, con la svolta costantiniana, da chiesa perseguitata a chiesa privilegiata, sino a diventare, gi� con Teodosio, chiesa persecutrice.
Ufficialmente la chiesa come istituzione non s� mai opposta a questo ruolo di potenza economico-politica: chi ha provato a farlo � stato o emarginato, o perseguitato o strumentalizzato.
Uno storico, se vuole essere obiettivo, non deve mai limitarsi a constatare i fatti, cercando di dimostrarne la loro intrinseca necessit�, ovvero limpossibilit� di seguire vie alternative. Occorre invece che si sforzi di chiarire i seguenti aspetti:
1. ogni fatto, al momento di porsi, non � necessario, ma frutto della libert�;
2. di fronte alla necessit� di risolvere determinati problemi vi � sempre la possibilit� di seguire pi� di una soluzione;
3. una soluzione diventa pi� probabile di unaltra, perch� vengono compiute delle scelte, pi� o meno consapevoli, pi� o meno autonome;
4. quando si tratta di scegliere una determinata soluzione, le condizioni storiche ereditate dal passato esercitano inevitabilmente una loro influenza, la quale per� non pu� essere considerata decisiva, in ultima istanza, ai fini della scelta da compiere;
5. una soluzione ad un certo punto viene presa perch� le contraddizioni risultano insopportabili;
6. per trovare la soluzione migliore ci si pu� avvalere della "memoria storica" e/o del "desiderio di liberazione" (le due cose non sono in antitesi e possono non essere complementari: la "memoria" pu� venir meno, il "desiderio" no);
7. la decisione di adottare una soluzione che poi si rivela sbagliata, non pregiudica mai di per s� e definitivamente la possibilit� di riadottare una soluzione migliore;
8. le migliori soluzioni (anche se sono sbagliate) sono quelle che vengono adottate col maggior consenso popolare, poich� esse educano le masse a credere nella democrazia.
Nel caso della Riforma gregoriana gli storici addebitano le cause dellanarchia ai seguenti fattori:
1. vescovadi, pievi, abbazie... venivano concessi secondo le regole del clientelismo (favori personali ecc.: oggi diremmo "voti di scambio");
2. la gestione del patrimonio ecclesiastico non rispondeva alle esigenze dellutilit� sociale (� una conseguenza del punto precedente);
3. le stesse cariche ecclesiastiche spesso venivano comprate (simonia), erano oggetto di contesa tra le famiglie pi� in vista (assenza quasi totale di vere vocazioni);
4. alcuni storici aggiungono, inspiegabilmente, che forte era la corruzione dei preti cosiddetti "concubinari", considerando "anormale" il matrimonio dei preti: come se di fronte ai divieti ancora informali della chiesa istituzionale al matrimonio, non fosse inevitabile passare dal matrimonio legittimo al concubinato monogamico!
Gli storici apprezzano la Riforma gregoriana anche per unaltra ragione: con essa si sarebbe favorita lunificazione di un territorio, eliminando i particolarismi tipici delle situazioni sociali anarchiche.
In realt� lunificazione (neppure quella nazionale), di per s�, non � n� migliore n� peggiore della frammentazione. Quel che bisogna guardare � il contenuto socio-politico delle cose: esistono unificazioni positive perch� politicamente democratiche; altre negative perch� realizzate in maniera autoritaria (senza considerare che ci� che appare politicamente "democratico" non � detto lo sia anche sul piano socio-economico).
Stesso discorso vale per la frammentazione: una divisione democratica del territorio � sempre da preferire a una unificazione imposta con la forza delle armi.
Lunificazione pu� essere accettata solo quando � il frutto di un processo popolare e quindi di una larga partecipazione democratica. Ma anche quando essa si realizza, � sempre a livello locale che si verifica quotidianamente luso del potere democratico.