MAGGIO 2000
13 MAGGIO - LA LEGA IMPONE UN ALTRO STOP AD AMATO. Sempre piu' tortuosa la navigazione del Governo. Il duro ostruzionismo della Lega ha infatti costretto la maggioranza a ritirare il decreto sui LSU(lavori socialmente utili) la cui approvazione avrebbe permesso l'impiego di 1350 persone al Ministero della Giustizia. Dopo il ritiro del sanitometro e' la seconda sconfitta che il Governo subisce in aula in pochi giorni ad opera delle opposizioni (in questo caso la sola Lega). Gli uomini di Bossi esultano: "e' una vittoria padana" dice Borghezio, e Pagliarini "i Lavori socialmente utili servono solo a dare soldi a persone che di lavorare non hanno nessuna voglia". MA STAVOLTA IL RESTO DEL POLO NON APPROVA. La linea dura della Lega sui LSU non e' piaciuta al Centrodestra, per Giovanardi (CCD) "la Lega ha fatto un grave autogol a danno di oltre mille lavoratori, noi ci dissociamo da questo atteggiamento e precisiamo che non vogliamo piu' queste grane". Ed anche FI ritiene "di non condividere quanto fatto dalla Lega in aula". Parole dure arrivano dalla maggioranza, per il PPI: "si e' superato il limite, noi ci appelliamo al senso di responsabilita' del Polo. Contro la Lega e il suo disprezzo per le istituzioni serve un vero cordone sanitario". I DS "il Polo continua a pagare dazio a Bossi, e' un modo di comportarsi scandaloso". Secondo il Presidente della Camera Violante "e' inaudito che una minoranza possa bloccare provvedimenti atti a favorire persone che rischiano il lastrico". *** REFERENDUM, SI INFIAMMA IL DIBATTITO. Berlusconi lancia un nuovo slogan "il 21 maggio resta a casa per mandarli a casa". Il leader del Polo carica dunque di forti significati politici la sfida del 21 maggio: "questo Governo e' nato per far svolgere i referendum" dice Berlusconi "percio' se il quorum non c'e' se ne deve andare. Questi referendum sono una truffa". Poi il Consiglio Nazionale di FI approva a larga maggioranza la linea del leader. Ma l'ala liberal di FI non ci sta, Antonio Martino accusa: "io votero' si ai referendum, sarei dovuto intervenire al Consiglio Nazionale per spiegare i motivi di questa scelta, ma hanno votato la mozione che invita all'astensionismo senza permettere alcun dibattito, io credo che invitare all'astensione non sia ne' liberale ne' democratico". Ed anche in AN e' palpabile l'imbarazzo per le parole di Berlusconi, tuttavia Fini sceglie di non polemizzare: "io rispetto le idee di Berlusconi" dice il segretario di AN "ma non le condivido, noi crediamo sia un bene andare alle urne". Secondo i DS intanto "chi come Berlusconi fa inviti a disertare le urne poi non si deve stupire se nelle elezioni prevale l'astensionismo".
14 MAGGIO - REFERENDUM, CIAMPI "IO VOTERO'". Il Presidente della Repubblica, dal Brasile dove si trova in visita ufficiale, riponde indirettamente a Silvio Berlusconi. "Non andare alle urne e' legittimo" dice Ciampi "ma io ci andro'. Sono abituato a votare, lo faccio da quando avevo 26 anni, perche' prima ci era proibito". AN approva quanto detto dal Presidente "le parole di Ciampi sono importanti e significative". Berlusconi pero' ribadisce "Io questi referendum non li votero' perche' sono fatti ad uso dei Radicali e dei comunisti, percio' siano questi signori ad andare a votarseli", e lancia una stoccata a Fini "e' chiaro che avendo il suo partito raccolto le firme non puo' sconfessare i referendum, ma mi auguro che il suo si ai quesiti del 21 Maggio resti un incidente di percorso". *** SVELATO IL TERZO SEGRETO DI FATIMA: PREANNUNCIAVA L'ATTENTATO AL PAPA. Nel giorno in cui si celebra la beatificazione dei due pastorelli cui apparve la Madonna nel 1917, Wojtila affida al Cardinal Sodano il compito di rivelare per la prima volta il cosiddetto terzo segreto della Madonna di Fatima.( i primi due profetizzavano la guerra mondiale e l'avvento del comunismo e vennero resi noti da Suor Lucia, l' unica testimone delle apparizioni ancora oggi in vita, nel 1940). "Il Terzo Segreto riguarda il secolo appena trascorso" dice Sodano "e le sofferenze che i sistemi atei hanno inflitto alla Chiesa. La Madonna nel 1917 indico' ai pastorelli la visione di un vescovo vestito di bianco che cammina faticosamente verso la croce e cade a terra come morto per i colpi di arma da fuoco". Parole che inevitabillmente riportano alla mente l'attentato al Papa del 13 maggio 1981; Wojtila disse subito che quel giorno una "mano divina" aveva deviato la pallottolla partita dalla pistola di Ali Agca.
15 MAGGIO - FINI "BERLUSCONI SBAGLI". Il segretario di AN sceglie ancora di non polemizzare apertamente con il leader del Polo ma tiene a sottolineare che "avverra' il contrario di quanto detto da Berlusconi, perche' la mancanza del quorum non implica la caduta del Governo, ma se invece vincono i si Amato dovra' andare a casa. Con il maggioritario la maggioranza si sfalderebbe". I DS commentano: "Berlusconi dice che senza quorum il Governo si deve dimettere, Fini dice che lo deve fare se vincono i si, si mettano un po' d'accordo!". Intanto pero' Mastella sembra dar ragione all'ipotesi di Fini: "se vincono i si finisce per prevalere l'egemonia DS e allora dovremmo riconsiderare tutto. Il nostro no al maggioritario e' netto". Ed e' proprio al Centro che in questi giorni fervono "grandi manovre" soprattutto intorno a Sergio D'Antoni . Il Segretario della CISL in una riunione organizzata per dire "no ai referendum", pone di fatto le basi per la nascita di un nuovo polo centrista: "Serve una nuova DC" dice D'Antoni infiammando la platea composta in larga parte da ex-DC "noi siamo stati democristiani, lo siamo tuttora e ne siamo orgogliosi".
16 MAGGIO - BERLUSCONI A FINI "NON SONO IO A SBAGLIARE". La campagna elettorale per il 21 maggio e' nella sua fase piu' calda.Oggi anche Confindustria decide di scendere in campo e di schierarsi per il si: "non capiamo l'invito all'astensione fatto da Berlusconi" fa sapere l'istituto di Viale dell'Astronomia. Ma Berlusconi prosegue nella sua linea "La sinistra ha strumentalizzato i referendum e cerca con essi la rivincita del 16 aprile, per questo non vanno votati, le riforme di cui ha bisogno il paese le faro' io una volta al Governo", poi rivolto a Fini dice "hai raccolto le firme e ti capisco ma ormai questi referendum hanno perso valore, il si sarebbe inutile e favorirebbe la sinistra". E divisioni restano pure nel centrosinistra, Mastella torna a ripetere "o i DS capiscono che la sinistra nella coalizione deve essere subalterna al centro oppure e' chiaro che si va verso un terzo polo", volete rifare la DC? gli viene chiesto, e lui "nessuno pensa di ricreare il passato, ma non capisco perche' debba essere vietato sentirsi ex-democristiani quando tutti si dicono con orgoglio post-fascisti o post-comunisti"
17 MAGGIO - AMATO "IL GOVERNO E' NEUTRALE SUI REFERENDUM" Pressato dall'offensiva di Berlusconi che ne chiede le dimissioni in caso di fallimento dei referendum, Amato decide di non schierarsi. "Io mi ritengo neutrale sui quesiti del 21 Maggio" dice Amato "e percio' ritengo neutrale qualunque risultato ai fini della durata del mio Governo". Ma Berlusconi non ci sta e ribatte "troppo comodo dirsi neutrali, se Amato possiede un minimo di coerenza senza quorum se ne deve andare". Veltroni attacca allora il leader del Polo :"l'appello di Berlusconi alle dimissioni del Governo e' grottesco, il Governo non c'entra nulla coi referendum, piuttosto " aggiunge "mi pare che ormai si sia giunti alla resa dei conti fra Fini e Berlusconi". Ma il leader di AN risponde "I tentativi di dividermi da Berlusconi falliranno, Veltroni confonde i suoi desideri con la realta'". *** OMICIDIO D'ANTONA : UN ARRESTO, E' IL TELEFONISTA? Ad un anno dall'omicidio del professor D'Antona da parte delle BR la Procura di Roma effettua il primo arresto: finisce in cella, con l'accusa di essere stato colui che rivendico' l'omicidio telefonando al Corriere, un giovane di 27 anni, Alessandro Geri. A lui si e' arrivati in seguito ad una complicata indagine che e' riuscita a risalire al codice di identificazione della scheda telefonica usata per la rivendicazione e a conoscerne il possessore. In piu' la Procura si e' affidata anche alla testimonianza di un quattordicenne che avrebbe visto Geri effettuare la telefonata. Geri pero' si proclama innocente (fatto inusuale nella storia degli arresti di brigatisti). Ma l'arresto scatena una polemica politica. La Procura di Roma accusa: "una irresponsabile fuga di notizie ci ha costretto ad anticipare i tempi dell'arresto e ha compromesso le indagini". Il PM Lupacchini va oltre e definisce la fuga di notizie "di carattere istituzionale". Ed oggi il Corriere della Sera rivela di presunte pressioni che il Ministro Bianco avrebbe fatto sulla Procura perche' l'arresto di Geri avvenisse il 16 maggio, giorno della festa della Polizia, e ,sempre stando al Corriere, Bianco avrebbe pure informato sia la vedova D'Antona sia Veltroni dell'imminenza di tale arresto. Il Ministro si difende "io non ho mai fatto pressioni, anzi sono io il primo a volere i nomi dei responsabili della fuga di notizie".
18 MAGGIO - OMICIDIO D'ANTONA, CAOS AL VIMINALE. Le accuse su una fuga di notizie di "carattere istituzionale" lanciate dalla Procura di Roma in merito all'arresto del presunto telefonista delle BR scatenano una bufera sul Ministro dell'Interno. Fini: "Dovesse essere vero che Bianco si e' reso responsabile della fuga di notizie solo per fare propaganda saremmo davanti ad uno degli episodi piu' gravi della storia italiana degli ultimi anni". FI: "Amato deve riferire in Parlamento sull'accaduto, il comportamento di Bianco e' stato gravissimo". Ma il Ministro dell'Interno respinge le accuse "il Polo opera una campagna strumentale contro di me, sono coinvolto in una polemica assurda". Intanto Veltroni e la vedova D'Antona smentiscono quanto pubblicato ieri dal Corriere "Bianco non ci ha mai informato a indagini in corso che un arresto stava per essere effettuato". *** "SU ANDREOTTI PROVE INSUFFICIENTI". A sette mesi dalla sentenza che ha scagionato Andreotti dall'accusa di collusione con la mafia vengono rese note le motivazioni che hanno portato all'assoluzione. Nelle 3470 pagine che sono state necessarie a stilare le motivazioni i giudici di Palermo mettono in evidenza che "non esisteva alcuna prova concreta". I pentiti che avevano tirato in ballo Andreotti, Buscetta e Di Maggio su tutti, sono accusati di aver "ripetutamente mentito". Dunque non ci sono prove che Andreotti abbia aggiustato processi e avuto contatti con Cosa Nostra. Smentiti gli incontri con Santapaola, Bontate, Michele Greco e "inattendibile" e' anche la circostanza del famoso bacio a Riina. Per il Senatore a vita c'e' di fatto una sola condanna "morale", i giudici asseriscono infatti che Andreotti ha mentito negando i suoi rapporti con i fratelli Salvo, gli esattori di Cosa Nostra, e con Sindona. Per i giudici Andreotti conobbe tali persone e fu lui ad agevolare Sindona, ma cio' ,si legge nella sentenza, "non certifica alcun illecito, ne puo' dimostrare la partecipazione di Andreotti a Cosa Nostra". Abbottonato il primo commento del Senatore a vita: "voglio leggere la sentenza con attenzione,a prima vista mi pare che metta in evidenza l'uso esagerato che si e' fatto dei pentiti. I giudici dicono che ho mentito negando rapporti coi Salvo? Non e' vero ma lasciamo stare". Poche parole anche dalla Procura di Palermo "ricorreremo in appello, i giudici hanno escluso un nostro teorema confermando pure alcuni punti da noi sostenuti". *** LE REAZIONI POLITICHE. Per FI "siamo alla Caporetto della Procura retta da Caselli per 7 anni, adesso a pentirsi devono essere i giudici di Palermo". Casini "crolla miseramente tutto il castello di sabbia dell'accusa", mentre secondo Leoni (DS) "resta aperto il giudizio politico non solo su Andreotti ma anche sul sistema di potere che esponenti della sua corrente avevano costruito in Sicilia".
19 MAGGIO - LA PARTITA DEL QUORUM - Ultimi fuochi della campagna elettorale per i 7 quesiti referendari. Berlusconi ripete per l'ennesima volta: "invito tutti gli elettori di FI a non recarsi alle urne, le riforme di cui ha bisogno il paese le faremo noi quando saremo al Governo, cioe' molto presto". E l'Associazione dei Penalisti Romani fa un ironico regalo al leader del Polo: una toga rossa come premio "per aver invitato a astenersi anche sui referendum che riguardano la giustizia e per essersi percio' schierato con i tanto aborriti giustizialisti". Intanto oggi il Giornale rende noto, violando di fatto le norme che ne impediscono la pubblicazione nei 15 giorni finali di campagna elettorale, un sondaggio secondo il quale il quorum non ci sara'. Veltroni pero' si dice fiducioso: "negli Italiani cresce la consapevolezza dell'occasione che rappresentano i referendum, sono sicuro che i cittadini reagiranno agli insensati appelli all'astensione".
20 MAGGIO - REFERENDUM : ULTIME SCHERMAGLIE A 24 ore dal voto Silvio Berlusconi pare gia' sicuro della vittoria (cioe' della mancanza del quorum) "E' chiaro che e' giunta l'ora che Amato fischi la fine anticipata della legislatura". Poi pero' il leader del Polo apre uno spiraglio per un futuro dialogo con la maggioranza "mi auguro che la sinistra abbia voglia, falliti i referendum, di lavorare davvero ad una nuova ed efficace legge elettorale. Noi siamo pronti, ma come condizione chiediamo le dimissioni del Governo e il ritiro di una legge liberticida come la Par Condicio". Ma i DS rispondono "se non ci sara' il quorum una nuova ed efficace legge elettorale non l'avremo mai e chi sostiene il contrario dice una gigantesca bugia". I Radicali infine, che con i referendum di domani si giocano una importante fetta di credibilita', denunciano "ben tre milioni di certificati elettorali non sono stati consegnati, si fa di tutto per impedire ai cittadini di poter esercitare i propri diritti". *** ECONOMIA. BORSE IN PICCHIATA E' stata la peggior giornata per Piazza Affari da 18 mesi a questa parte, i titoli tecnologici hanno fatto precipitare il Mibtel a -4,09%. Nei primi mesi dell'anno il Mibtel era arrivato a guadagnare fino al 20%, percentuale che ormai e' pressoche' annullata.
21 MAGGIO - IL GIORNO DEI REFERENDUM La sfida si gioca tutta intorno al raggiungimento del quorum, per non far invalidare i quesiti serve che almento 24.553.309 persone vadano a votare (ovvero la meta' piu' uno degli aventi diritto). QUESTI I SETTE QUESITI 1)Abolizione della legge sui rimborsi elettorali 2)Abolizione dell'assegnazione del 25% dei seggi della Camera con voto proporzionale 3)abrogazione del sistema di elezione per voto di lista dei membri del CSM 4)Separazione delle carriere dei magistrati (Un Pm non potra' passare a svolgere funzioni giudicanti) 5)Abolizione della possibilita' per i magistrati di assumere incarichi al di fuori delle loro funzioni giudiziarie. 6)abolizione dell'obbligo di riassunzione del lavoratore licenziato nelle aziende con piu' di 15 dipendenti 7)abolizione delle trattenute alla fonte di Inps e Inail. L'esito dei referendum, qualunque esso sia, non potra' non avere ripercussioni all'interno dei Poli vista la forte politicizzazione che i sette quesiti sono venuti ad assumere. Ma i referendum piu' attesi sono il secondo e il sesto, e' intorno a questi due che ci sono stati i confronti piu' aspri fra le forze politiche. E i Poli si sono spaccati. Nel centrodestra netta e' stata la presa di posizione di Berlusconi per l'astensione e d'accordo con lui sono stati Lega e CCD. AN invece invita a recarsi alle urne e a votare si soprattutto ai primi due quesiti da lei stessa promossi. Nel Centrosinistra i DS sono per il si al quesito sul proporzionale ma forte e' la contrarieta' dei centristi i quali scelgono l'astensione, mentre Verdi e Cossuttiani chiedono di andare a votare no. Rifondazione e' per l'astensione assoluta, mentre i Radicali , promotori di 6 quesiti, sono naturalmente per dare sette si.
22 MAGGIO - NIENTE QUORUM: I REFERENDUM FALLISCONO. E' una bocciatura senza appello: ha votato solo il 32,8% degli aventi diritto. Se lo scorso anno la battaglia si gioco' sul filo di una manciata di voti, stavolta non c'e' mai stata incertezza. Fin dai primi dati sull'affluenza alle urne appariva chiara l'impossibilita' del raggiungimento del quorum. Neppure i due quesiti piu' attesi (sul proporzionale e sui licenziamenti) sono andati oltre la media. Le circa 15 milioni di persone recatesi comunque al voto si erano espresse in larga maggioranza per i si, tranne proprio che per il referendum numero 6 sui licenziamenti, che ha visto il 64% dei votanti scegliere il no e sancirne cosi' una sconfitta ancora piu' gravosa. I PRIMI COMMENTI POLITICI. Esulta Silvio Berlusconi, "e' una nostra vittoria, ed e' la nostra terza vittoria di fila. Gli Italiani si fidano di me; i dati parlano chiaro, lo scorso anno voto' il 49,6% e Forza Italia aveva dato liberta' di voto, oggi abbiamo detto di astenersi e a votare e' andato poco piu' del 30%. Adesso " continua il leader del Polo "sarebbe bene dare vita ad un governo tecnico per varare il modello elettorale tedesco, ma temo che la sinistra non mollera' il potere nemmeno dopo questa nuova irrimediabile sconfitta". Poi Berlusconi ne ha anche per AN "mi auguro che all'interno del Polo i nostri alleati capiscano lo sbaglio commesso con i referendum. Speriamo sia l'ultima volta che prendono simili cantonate". Da sinistra festeggia poi Bertinotti: "oggi e' stato sconfitto il partito americano e tutti quelli che volevano imporre quel modello in Italia. E' la sconfitta dei liberisti radicali e della Confidustria come dimostra l'esito del referendum sui licenziamenti. Adesso spero che anche i DS riflettino sui loro errori". Ma i DS non ci stanno ad apparire come gli sconfitti; Folena: "Berlusconi usa il suo solito campionario di bugie. Lui e' quello che l'anno scorso prima festeggio' la vittoria dei SI e poi la mancanza del quorum. Ed ecco che oggi si appropria di questo risultato; e' incredibile che parli di nostra sconfitta quando i referendum sono stati proposti tra gli altri da AN che se non erro si trova nel Polo. Certo i DS erano per i si e non si aspettavano un risultato simile, ma il Governo cosa c'entra?". Intanto pero' il partito di Veltroni deve subire anche l'offensiva dell'ala centrista della maggioranza: "oggi i DS hanno subito una lezione, loro credevano di poterci egemonizzare" dice il PPI, e Mastella "sta tornando la voglia di centro, la sinistra si ridimensioni. Il messaggio e' chiaro: alla guida della coalizione vada un centrista, altrimenti ognuno per se". Si va delineando dunque un disegno neocentrista in nome del proporzionale? D'Antoni da tempo in predicato di "rifare la DC" non nasconde le sue ambizioni: "oggi abbiamo avuto un risultato splendido, adesso si apre sul serio una nuova fase politica". E gli effetti di questa voglia di Grande Centro, oltre che sui DS, pesano pure in AN che vede fallire la sua strategia referendaria. Storace critica Fini "si doveva fare di piu', non abbiamo fatto una campagna elettorale adeguata per dei referendum che noi avevamo proposto". E nel partito , anche se oggi Fini sceglie di rinviare qualunque commento, affiora un forte malcontento per le parole pronunciate da Berlusconi. Gasparri pero' tiene a sottolineare "AN non finira' isolata, le regionali hanno dimostrato che siamo indispensabili per far vincere il Polo". Infine, facce scure e delusione palpabile nell'entourage radicale; dopo le regionali ecco una nuova sconfitta per il partito della Bonino. A parlare e' oggi solo Pannella "la responsabilita' del non quorum e' di Berlusconi , di quello che nel 1994 si presento' come alternativa liberale al regime dei partiti e che ora ne diventa l'erede".
23 MAGGIO - CIAMPI INVOCA UNA NUOVA LEGGE ELETTORALE. AMATO APRE AL POLO. Il Presidente della Repubblica, constatato il fallimento dei referendum, invoca la concordia fra le forze politiche per arrivare ad un accordo che porti a creare una nuova legge elettorale. "Serve un'iniziativa dei Poli " dice Ciampi "per promuovere una normativa che possa dare stabilita' all'esecutivo". Berlusconi accoglie l'invito di Ciampi al dialogo ma precisa "io do tempo un mese alla maggioranza per mettere in piedi una proposta concreta, anche se credo che oggi la cosa migliore sia un governo tecnico al di sopra delle parti". Amato tiene allora a sottolineare che lui se ne andra' "solo in caso di voto di sfiducia",ma poi usa toni concilianti verso il centrodestra "se c'e' la volonta' si puo' pensare di modificare l'attuale legge elettorale per andare verso il modello tedesco. Il Polo vuole che per riaprire un dialogo sia abolita la Par Condicio? E' un'ipotesi percorribile". Intanto pero' Bossi frena Berlusconi "io sono certo che Forza Italia non vuole un governo tecnico" tuona il Senatur "a noi non interessano patti con una sinistra moribonda ne' ci interessano scambi fra Par Condicio e legge elettorale".Ma Forza Italia smorza subito l'accenno di polemica "la Lega fa delle piccole provocazioni, possiamo garantire che col Governo non ci saranno ne' baratti ne' inciuci". Ed oggi, a testimonianza della solidita' del legame fra FI e Lega, si viene a sapere che il Carroccio,contrariamente a quanto deciso prima delle elezioni, otterra' assessorati nelle regioni del Nord. In AN cosi' comincia a montare il timore di un progressivo isolamento. Fini: "E' vero che io sui referendum ho perseverato pero' se nel Polo abbiamo marciato divisi ora dobbiamo colpire uniti e mandare a casa Amato". La Russa ribadisce "AN e' il secondo partito del Polo, percio' non credo che il risultato dei referendum possa mutare qualcosa nell'alleanza di centrodestra". Nella maggioranza intanto con analoghi problemi devono fare i conti i DS , da un lato pressati dai centristi che chiedono "il ridimensionamento della sinistra e la guida della coalizione", dall'altro incalzati da Bertinotti che avverte "se i DS non recedono dalle posizioni neocentriste, per la sinistra non c'e' futuro". Oggi Veltroni nella riunione di segreteria si e' pure detto disposto "a dimettersi se questo serve ad entrare in una fase politica nuova", ma il partito gli ha rinnovato la fiducia. Ma e' al centro che continuano ad infittirsi i contatti . D'Antoni "qui nessuno vuole rifare la DC, ma e' evidente che siamo entrati in una fase nuova, e' finita la transizione, si va verso la Terza Repubblica". E' un ritorno alla politica dei due forni con un blocco di centro alleato a suo piacimento o con la destra o con la sinistra? "Macche' " risponde Mastella "solo che ora la sinistra deve prendere atto della sconfitta".
24 MAGGIO - LEGGE ELETTORALE: IL POLO FRENA AMATO. UN accordo fra le forze politiche, come auspicato da Ciampi, per arrivare "ad una nuova legge elettorale" si allontana. In un comunicato congiunto Polo e Lega fanno sapere che "non ci potra' essere dialogo con un Governo illegittimo. L'unica soluzione e' il voto anticipato". Bossi, fautore della linea intransigente, spiega "l'unica soluzione e' sciogliere le Camere, poi chi vincera' le elezioni fara' la legge elettorale. Ad oggi non esiste alcuna possibilita' di fare la riforma.". AN intanto ritrova la sintonia col resto del Polo "Amato non rappresenta nessuno, il dialogo e' inutile e ci farebbe solo trascinare in discussioni infinite". Nella maggioranza intanto Veltroni prova a far uscire i DS dall'angolo: "io non capisco perche' ci siano dei nostri alleati che esultano per le nostre sconfitte. Se il centro si vuole aggregare e' un bene, ma credo che cio' debba avvenire restando all'interno della coalizione". Infine il segretario DS dice addio al maggioritario: "ora ritengo si possa pensare ad un'intesa col Polo per un sistema tedesco con soglia al 5% e premio di maggioranza". *** ISRAELE SI RITIRA DAL LIBANO Con oltre un mese di anticipo rispetto ai tempi previsti , il Primo ministro israeliano Barak da' il definitivo via libera al ritiro delle forze israeliane dalla Fascia di Sicurezza del Libano del Sud occupata nel 1982. Finisce cosi' quello che e' stato chiamato "il Vietnam di Israele". Le milizie Hezbollah (Partito di Dio) tornano ad occupare i territori per i quali hanno lottato in tutti questi anni.
25 MAGGIO - IL POLO "ABOLITE LA PAR CONDICIO SE VOLETE IL DIALOGO". Il Centrodestra valuta positivamente l'invito di Veltroni "a cercare un'intesa per dare vita al modello elettorale tedesco" ma ribadisce: "se confronto ci deve essere bisogna farlo in aula, ma la maggioranza deve rinunciare ad una legge illiberale come la Par Condicio". E se Bossi torna a ripetere che "non esiste spazio per il dialogo", Casini lo invita "a comprendere che una larga intesa sulla legge elettorale e' necessaria". Nella maggioranza intanto PPI e Democratici si dicono "disposti a modificare la Par Condicio" incontrando pero' l'opposizione di Cossutta secondo cui "la legge non si tocca" e del diessino Vita , che e' fra i firmatari della Par Condicio, che accusa il Polo di "voler abolire una legge che sancisce pari opportunita'". Ma intanto aleggia sempre di piu' il fantasma del Grande Centro. Un convegno organizzato dal banchiere Pellegrino Capaldo e' oggi l'occasione per una nuova reunion degli ex DC. Cossiga "la DC non rinascera' ma ora vale la pena tentare la ricostruzione di un grande partito popolare d'Italia". Andreotti "io non ho piu' ambizioni politiche ma credo che in Italia la cosa piu' auspicabile sia la proiezione di quello che in Europa e' il PPE"; ovvero una grande alleanza che va da FI al PPI. Andreotti poi continua "noi non siamo reduci, quando mi dicono: tu sei un ex DC io rispondo: no io sono sempre un democristiano", e la platea va in visibilio. *** FORMIGONI, UN GIURAMENTO "LUMBARD". Nel giorno dell'insediamento del governo regionale della Lombardia, Formigoni presidente rieletto lo scorso 16 aprile, decide di far giurare la sua giunta (e lui stesso) sul "popolo lombardo". Il Presidente e gli assessori hanno infatti promesso di "essere fedeli alla Lombardia e al suo popolo e di rispettarne statuto e leggi". (??). Secondo il Ministro per i rapporti col Parlamento, Patrizia Toia, quello di Formigoni "e' un atto di gravita' inaudita, non vorrei che questa carnevalata facesse parte del pegno pagato dal Polo a Bossi" . Si dicono sorpresi anche i vertici di AN, per La Russa " e' stato un giuramento fuori luogo, strampalato e avventuristico.Mi pare frutto di elucubrazioni da apprendista stregone. Per simili iniziative bisognerebbe almeno avvisare le forze politiche della coalizione". Ma Formigoni respinge tutti gli attacchi "come al solito a sinistra ci si scandalizza per nulla, quanto a La Russa e' bene che sappia che gli assessori di AN erano stati avvertiti 24 ore prima del giuramento. Comunque io non posso stare a rispondere a questo o quello esponente della partitocrazia".
26 MAGGIO - AN ACCUSA FORMIGONI - Cresce il malumore dentro AN per la formula scelta da Formigoni nel far giurare la giunta lombarda. Gustavo Selva, capogruppo alla Camera ,afferma : "sapevamo che creando giunte con la Lega avrebbero potuto esserci questo tipo di problemi. Ma Alleanza Nazionale vigilera' con attenzione". La Russa "Sentirmi dare di partitocrate da uno che, come Formigoni, viene da un passato che tutti conosciamo [la DC], mi pare davvero paradossale". Ma il Presidente della Lombardia schiva la polemiche :"io sono stato eletto dai Lombardi ed e' al popolo lombardo che devo rispondere. L'unita' nazionale e' certo un valore ma non credo che la Costituzione sia un dogma". *** DURO SCONTRO CONFIDUSTRIA -SINDACATO. Nel suo primo discorso ufficiale il neopresidente della Confidustria, Antonio D'Amato, si lancia in un forte atto d'acccusa nei confronti dei sindacati. "In questi anni il Sindacato, la CGIL in particolare, non ha fatto altro che porre veti ai Governi " dice D'Amato " e sia Prodi sia D'Alema li hanno subiti, ogni volta che il Governo ha cercato di fare passi avanti si e' scontrato con l'opposizione pregiudiziale del sindacato. Cio' ha ritardato la modernizzazione del paese". Cofferati, segretario CGIL, risponde "D'Amato ha fatto un discorso deleterio che ci riporta indietro di 50 anni. Come puo' rimproverarci di essere conservatori? Ma non ricorda che Confidustria era perfino contro l'ingresso nell'Euro?". E anche D'Antoni stavolta concorda con Cofferati : "quello di D'Amato e' stato un pessimo esordio. Non mi sembra davvero il caso di rinfacciarci presunte responsabilita'".
27 MAGGIO - DE GENNARO NUOVO CAPO DELLA POLIZIA. PIENO ACCORDO FRA LE FORZE POLITICHE. Rivoluzione al Viminale: il Consiglio dei Ministri ha approvato all'unanimita' la nomina di Gianni De Gennaro a nuovo Capo della Polizia. Prende il posto di Masone che passa alla guida del Cesis, dove coordinera' i servizi segreti. L'avvicendamento ha trovato il consenso dei vertici del Polo e soprattutto di Forza Italia che in passato aveva avuto duri scontri con De Gennaro. Ma nel partito di Berlusconi non tutti hanno gradito: l'ex Ministro della Giustizia Mancuso , che aveva indicato in De Gennaro "l'ispiratore del teorema che ha portato al processo Andreotti", ritiene che "Berlusconi finira' col pagare questa nomina, oggi la sinistra ha voluto riprendersi la rivincita dopo la sconfitta del 16 aprile". Qualcuno poi ipotizza che la sostituzione di Masone sia dovuta alle polemiche suscitate dalla fuga di notizie per il caso D'Antona, ma Amato nega con decisione "e' indecente anche il solo pensarlo, e' un sospetto ridicolo". ED OGGI LA PROCURA CHIEDE LA SCARCERAZIONE DEL PRESUNTO TELEFONISTA BR. Alessandro Geri, arrestato 11 giorni fa con l'accusa di essere colui che rivendico' l'omicidio D'Antona, sara' liberato. La procura di Roma , pur sottolinendo di ritenere Geri ancora indagato, ne chiede infatti oggi la scarcerazione perche' gli elementi raccolti a suo carico non sono piu' sufficienti a farlo restare in cella.
28 MAGGIO - "NO ALLA SFILATA DEI GAY NELL'ANNO DEL GIUBILEO". Gli omosessuali hanno il diritto di organizzare a Roma, nell'anno del Giubileo, una loro manifestazione? E' quello che AN chiede in una interrogazione parlamentare fortemente critica verso il cosiddetto Gay-pride, che ha il patrocinio del Comune, previsto per il prossimo 8 luglio a Roma. Risponde in aula Amato: "ritengo la manifestazione dell'8 luglio inopportuna, ma purtroppo c'e' la Costituzione e non la si puo' vietare". Si scatena il caos; mezzo Parlamento si infuria. "Come puo' Amato dire : purtroppo c'e' la Costituzione?" attaccano Verdi e Cossuttiani. Per Rifondazione: "ad essere inopportune sono le parole di Amato, il suo e' oscurantismo". Dura anche l'ala laica di FI "Amato dice delle cose indecenti". Piu' cauti i DS: "la manifestazione dell'8 luglio e' legittima ed e' pure patrocinata dal Comune, Amato sbaglia". Plaudono invece ad Amato i cattolici dei due Poli: "i gay scegliendo Roma per manifestare vogliono deridere la Chiesa" nota il CCD. D'accordo col Presidente del Consiglio e' anche il neopresidente del Lazio Storace, che durante la campagna elettorale si era guadagnato l'importante (e forse decisivo) appoggio della Chiesa promettendo il suo impegno per evitare la sfilata dei gay nell'anno del Giubileo. Il Cardinale Ruini illustra infine la posizione del Vaticano: "nessuno di noi e' contro il diritto di manifestare, ma farlo a Roma nell'anno del Giubileo e' una chiara provocazione".
29 MAGGIO - VIOLANTE RICHIAMA FORMIGONI. Le polemiche per il "giuramento lumbard" di Formigoni non si placano. Il Presidente della Camera, Violante ,e' fortemente critico : "io francamente non conosco la formula adottata dalla giunta lombarda, ma credo sia davvero bene evitare atteggiamenti di quel genere che non fanno altro che accentuare spinte contrarie all'unita' nazionale". Ma Formigoni rigetta di nuovo le accuse "qui si continuano a creare polemiche sul nulla. Se Violante vuole davvero contribuire ad alimentare il sentimento nazionale dovrebbe rendersi conto che e' giunto il momento di eliminare quel centralismo e quella burocrazia che oggi soffoca gli Italiani". Intanto mentre AN ribadisce che "quella di Formigoni e' stata una goliardata", Forza Italia smorza le polemiche "Formigoni ha solo voluto riaffermare in senso federalista l'unita' d'Italia". Tuttavia il Leghista Borghezio avverte "Violante non vuole capire dove va il senso della storia, ma sappia che il bello deve ancora venire".
30 MAGGIO - MARCIA DEI GAY, RUTELLI RITIRA IL SOSTEGNO La giornata dell'orgoglio omosessuale prevista per il prossimo 8 luglio a Roma continua ad agitare il clima politico. Francesco Rutelli, Sindaco di Roma, decide oggi "di ritirare il patrocinio del comune alla sfilata degli omosessuali. Gli organizzatori non hanno voluto collaborare a dare una corretta disciplina dell'evento. Percio' se la sfilata ci sara', essa non avra' l'appoggio del Comune". Riscoppia subito la polemica: "Rutelli e' subalterno al Vaticano" sostiene Rifondazione. "Si e' piegato ai diktat di Ruini" commenta la sinistra DS. Secondo il Ministro delle Pari Oppurtunita', Katia Belillo "non si puo' mettere in discussione la laicita' dello Stato, i gay hanno pieno diritto a manifestare". Per i Radicali "in Italia si va verso una campagna clericale che ci fara' precipitare in pieno Medioevo". Soddisfatti della scelta di Rutelli si dicono invece PPI e Mastelliani: "e' stata la decisione piu' saggia". Nel Polo intanto AN ritiene che "Rutelli ha solo rimediato all'errore fatto nel patrocinare quella manifestazione, adesso ci deve essere il divieto di sfilare".
*** ED OGGI A CREARE TENSIONE E' PURE UN' ALTRA "SFILATA". Ciampi ha deciso quest'anno di ripristinare la parata militare (abolita 12 anni fa) per la ricorrenza della Festa della Repubblica organizzando per domenica 4 giugno una sfilata militare lungo i fori imperiali con i soldati italiani che sono stati impegnati in missione di pace all'estero. E per l'occasione il Presidente della Repubblica ha invitato a Roma tutti i presidenti di regione, di provincia e i sindaci delle maggiori citta'. Ma l'iniziativa non ha trovato tutti consezienti. Bossi "io domenica 4 giugno saro' a Pontida , perche' la mia festa la celebro li, dato che li e' la mia identita'". Formigoni fa sapere "io non posso garantire la mia presenza, anche perche' ancora non ho avuto l'invito". Gentilini, sindaco di Treviso, e' piu' eplicito "io non andro' a Roma a fare la comparsa. Le sfilate lungo i Fori imperiali mi ricordano la Roma di Mussolini, ma oggi la capitale cosa e'?". E Cecotti, sindaco di Udine, "a Roma sono alla frutta se hanno bisogno di mettere in piedi simili iniziative. Io me ne restero' a casa". I DS commentano "Le reazioni degli amministratori di centrodestra del Nord dimostrano che si va verso una pericolosa leghizzazione del Polo che denota un totale disprezzo per le istituzioni".31 MAGGIO - GAY PRIDE: AMATO PROVA A SMORZARE LE POLEMICHE Pressato dalla sua maggioranza (per Veltroni "se si impedisce il Gay-Pride l'Italia diventa un caso mondiale di intolleranza"), il Presidente del Consiglio corregge quanto detto pochi giorni fa in merito alla sfilata dell'orgoglio omosessuale: "il corteo si fara", dice Amato "posso garantire che nessuno lo proibira', io in aula non avevo parlato di divieto, avevo solo detto che per me era una manifestazione inopportuna". Verdi e Rifondazione pero' non si dicono soddisfatti : "i gay hanno tutto il diritto di manifestare. E' il Gay-Pride e' diventata questione prioritaria, perche' qui si sta mettendo in discussione uno dei capisaldi dello stato: la sua laicita'". Mastella risponde : "nessuno mette in discussione il diritto di manifestare, pero' la scelta dei gay di scendere in piazza a Roma nell'anno del Giubileo sa di provocazione. Sarebbe come se qualcuno andasse alla Mecca a brindare con lo champagne". AN intanto ribadisce "quella manifestazione non va fatta a Roma, e' una questione di rispetto e Amato non puo' rimangiarsi quanto detto tre giorni fa".
*** FORZA ITALIA : "NEL POLO NESSUNO SNOBBERA' LA FESTA DELLA REPUBBLICA". Pisanu rassicura sulla presenza degli amministratori polisti del Nord alla parata militare voluta da Ciampi per la Festa della Repubblica: "Tutti gli esponenti di Forza Italia del Nord saranno presenti alla sfilata del 4 giugno. Nel Polo nessuno ha mai messo in dubbio l'unita' nazionale". Bossi allora, pur dicendosi d'accordo con Pisanu, tiene a sottolineare: "Forza Italia fa bene ad assicurare la sua presenza alla parata del 4 giugno. La sinistra con questa storia ha provato a dividermi dal Polo. Io il 4 giugno andro' a Pontida , ma se pensano di incrinare con questi trucchetti la mia alleanza con Berlusconi si sbagliano di grosso". Formigoni intanto attacca il centrosinistra: "io non ho mai detto che non voglio andare alla Festa della Repubblica, mi ero limitato a dire di non aver ricevuto l'invito. La maggioranza cerca di creare una polemica strumentale e patetica". Infine sulla questione Veltroni stuzzica Fini "i silenzi del leader di AN proseguono. Fini sta con Ciampi o con Bossi che promette di riunire i suoi a Pontida?" Risponde il leader di AN "la celebrazione del 4 giugno appartiene a tutti, poi Bossi puo' fare quello che vuole".
SOMMARIO DEL MESE
3 - il Senato approva la fiducia al nuovo governo Amato. La Camera l' aveva gia' votata ad aprile.
9 - Berlusconi assolto in appello per le tangenti alla Guardia di finanza.
10 - Giuliano Amato lascia a Massimo D'Alema la presidenza della Fondazione Italiani Europei.
10 - le dichiarazioni del ministro Veronesi sulla riforma della Sanita' provocano polemiche.
13 - papa Giovanni Paolo II rivela per grandi linee i contenuti del terzo segreto di Fatima.
15 - Gianni Mattioli, dei Verdi, entra nel Governo Amato come ministro delle Politiche Comunitarie.
20 - muore Adelaide Aglietta, 59 anni.
21 - si vota per i sette referendum (il piu' atteso e' quello per l'abolizione della quota proporzionale). Nessuno di loro raggiunge il quorum.
22 - inflazione in salita al 2,5% nelle grandi citta'.
24 - Amato definisce il gay-pride una ''manifestazione inopportuna nell' anno del Giubileo''.
26 - Gianni De Gennaro e' nominato capo della Polizia.
31 - Giuseppe Lumia (Ds) e' eletto presidente della commissione parlamentare antimafia.
DAL MONDO
2 - SIERRA LEONE: ribelli del Ruf uccidono sette soldati dell'Unamsil e il 5 catturano 500 caschi blu. Il 16 e' arrestato
il leader del Ruf Sankoh. Il 28 sono liberati tutti gli ostaggi.
5 - TURCHIA: Ahmet Necdet Sezer e' eletto presidente.
10 - RUSSIA: Putin nomina primo ministro Mikhail Kasyanov.
12 - ETIOPIA-ERITREA: nuovi scontri su tutti i fronti tra truppe eritree ed etiopiche al confine dei due paesi. Migliaia i morti. Il 18 giugno ad Algeri firmato un cessate il fuoco.
18 - PARAGUAY: fallisce un golpe ispirato dall'ex comandante dell'esercito Oviedo che il 12 giugno e' arrestato in Brasile.
19 - FIGI: un gruppo armato, guidato da George Speight, occupa il parlamento e prende in ostaggio per 56 giorni deputati e
ministri tra cui il premier Chaudhry. Il 13 luglio il premier, dimissionario, e' rilasciato. Speight e' catturato il 26 luglio.
24 - LIBANO: l'esercito israeliano completa il suo ritiro dal Libano del sud. Finisce l'occupazione iniziata il 6 giugno 1982.
28 - ISRAELE: il presidente Weizman annuncia le dimissioni, ufficiali dal 10 luglio. Weizman e' accusato di corruzione.
30 - ULSTER: il governo britannico restituisce i poteri al governo e all'Assemblea della provincia nordirlandese, sospesi a febbraio. Il 26 giugno l'Ira permette una prima ispezione dei suoi arsenali militari.
SPORT
5 - CICLISMO: muore Gino Bartali, 85 anni.
7 - CALCIO: a una giornata dalla fine la Juventus conserva un punto di vantaggio sulla Lazio con la discussa vittoria sul Parma (gol di Cannavaro annullato da De Santis).
14 - CALCIO: la Lazio vince il suo secondo scudetto. La Juventus sconfitta a Perugia in una partita sotto il diluvio e in cui Collina fa cominciare il secondo tempo con 71 minuti di ritardo. In Champions League anche Milan e spareggio tra Inter e Parma. In coppa Uefa Roma, Fiorentina e la perdente dello spareggio Inter-Parma. Capocannoniere e' Shevchenko.
17 - CALCIO: per la prima volta una squadra turca vince una competizione europea. Il Galatasaray vince la Coppa Uefa battendo in finale l'Arsenal ai calci di rigore.
17 - GINNASTICA: Jury Chechi si ritira dopo un infortunio.
17 - PALLAVOLO: dopo 23 anni torna a Roma lo scudetto. La Piaggio batte Casa Modena nella gara-3 di finale.
18 - CALCIO: la Lazio vince anche la Coppa Italia.
23 - CALCIO: l'Inter vince lo spareggio contro il Parma e andra' in Champions League. Il Parma in Coppa Uefa.
24 - CALCIO: il Real Madrid vince la Champions League battendo nella finale di Parigi il Valencia per 3-0.
30 - BASKET: per la prima volta la Fortitudo Bologna vince lo scudetto del basket battendo la Benetton Treviso.