continua APRILE 2000
11 APRILE - IL DIBATTITO POLITICO ENTRA NEL VIVO. DUE QUESTIONI SU TUTTE; L'APERTURA DI D'ALEMA AI RADICALI E LE "RIVELAZIONI" DI SCALFARI. EMMA BONINO "D'ALEMA ECCO LE NOSTRE CONDIZIONI". IL POLO "NIENTE DI EVERSIVO NEL PATTO CON LA LEGA". Emma Bonino raccoglie l'invito di D'Alema alla riapertura di un dialogo,anche se si augura "che non ci ripensi"; poi aggiunge: "condivido in pieno i timori di D'Alema su un rischio di restaurazione, perche' con la destra e' in arrivo un'ondata ultraconservatrice che rischia di farci perdere i diritti civili conquistati venti anni fa". Poi la leader Radicale pone le sue condizioni al Centrosinistra "la nostra piattaforma di partenza e' quella rivoluzione libertaria tradita da Berlusconi, percio' chiediamo la legalizzazione delle droghe leggere e della fecondazione assistita, riduzione dei tempi per ottenere il divorzio e l'estensione anche a cliniche private della possibilita' di effettuare aborti". Tutti temi che pero' rischiano di non trovare d'accordo i settori centristi della maggioranza, Castagnetti infatti si inalbera subito "D'Alema ha sbagliato modi e tempi ed ha regalato un mega spot a Pannella, il PPI non andra' mai coi Radicali". E tuttavia quello di Castagnetti e' l'unico no secco del centrosinistra, sia Mastella, sia Dini sia Cossutta(che e' sempre stato avversario del liberismo radicale) si dicono "possibilisti" ad avviare un dialogo.La Bonino poi pero' precisa che: "per un accordo di desistenza a questo punto servirebbe un miracolo". Il centrodestra intanto spara a zero "l'ipocrisia della sinistra non ha ormai limiti, gli Italiani adesso pero' capiscono che sinistra e Radicali appartengono alla stessa cultura". "Ecco la dimostrazione dell'ambiguita' dei Radicali" dice FI. *** IL POLO REAGISCE ALL'ARTICOLO DI SCALFARI. "Sono falsita' a mezzo stampa" sbottano i leader. Berlusconi "come al solito la stampa di regime inventa favole e parla di un inesistente patto eversivo con la Lega. Scalfari fa solo del gossip propagandistico basato su testimonianze anonime e virtuali". Maroni "non capisco poi cosa abbia rivelato Scalfari di cosi' clamoroso, comunque molte cose se le e' inventate". E domani Polo e Lega presenteranno, come preannunciato, a Teano il loro patto per il Sud. "Ridurremo di un terzo le tasse sugli utili delle imprese del Meridione" dice Berlusconi "il nostro progetto e' la dimostrazione di quanto siano false le voci su patti segreti". Ma la sinistra insorge: "i dettagli riferiti da Scalfari" dice D'Alema "creano preoccupazione, soprattutto perche' niente fino a questo momento era stato reso noto" e Veltroni insiste "Scalfari e' uno dei maggiori giornalisti Italiani e non scrive certo a caso, se quanto pubblicato fosse vero saremmo davanti ad uno strappo costituzionale. Di certo nel rapporto Bossi Berlusconi c'e' qualcosa di strano, all'improvviso dopo anni di insulti Bossi si allea con Berlusconi e lo tratta da amico: chissa' cosa si sono promessi". Al che Bossi tuona "vi dovete rassegnare anziche' inventare storie inesistenti, al Nord state per andare incontro ad una disfatta" e precisa "noi chiediamo solo la devolution, niente di anticostituzionale".
12 APRILE - D'ALEMA "ELETTORI RADICALI VOTATE I NOSTRI PRESIDENTI". A 4 giorni dal voto D'Alema prosegue nella sua opera di avvicinamento ai Radicali. E se ormai i tempi paiono troppo stretti, come ha detto la stessa Bonino, per pensare ad un accordo di desistenza, nelle Regionali e' tuttavia possibile effettuare il cosiddetto voto disgiunto; ovvero dare la preferenza ad una lista e votare un candidato Presidente ad essa non collegato. D'Alema cosi' chiede che "gli elettori Radicali votino il loro partito, ma che al tempo stesso indichino come Presidente il candidato di centrosinistra; credo che sia sempre piu' necessario contrastare l'alleanza partitocratica che c'e' nel Polo, ormai Berlusconi non ha un progetto pensa solo ad assicurarsi la vittoria". MA EMMA BONINO FRENA. "Le parole di D'Alema sono significative" dice la leader radicale "e' evidente che l'arrembaggio della vecchia politica rappresentato da Berlusconi vada fermato, ma credo tuttavia che ormai sia troppo tardi per un appello al voto disgiunto, non possiamo a 4 giorni dal voto dire ai nostri elettori di votare per i Presidenti del centrosinistra, anche se " conclude "con Bossi e Berlusconi rischieremmo davvero una restaurazione". *** IL POLO A TEANO "RISOLLEVEREMO NOI IL SUD". Il Centrodestra, nella citta' simbolo dell'Italia unita, lancia l'alleanza "Nord-Sud". A sancirla e' tutto lo stato maggiore del Polo e il leghista Maroni (Bossi non e' venuto). "Ecco siamo quelli che la sinistra chiama congiurati " dice scherzando Berlusconi e prosegue "ma ormai la sinistra che e' alla frutta si deve attaccare a storie inesistenti per cercare di fermarci, ma saremo invece noi a fermare il dispotismo della maggioranza". Maroni poi annuncia "la guerra Nord Sud e' finita, la Lega non e' affatto contro il Sud al quale guarda con simpatia, noi siamo contro il Meridione assistenzialista dei De Mita e Mastella". Fini ribadisce "la sinistra ha parlato di patto segreto fra noi e la Lega perche' ha paura di perdere", poi il leader di AN chiude definitivamente l'epoca della contrapposizione con Bossi "assieme a lui altro che caffe'! brinderemo dopo aver cacciato D'Alema". Infine il centrodestra illustra il suo progetto di sgravi fiscali per chi investe nel Mezzogiorno. *** D'ALEMA "IL POLO HA OFFESO IL PAESE". "La scelta del Polo dell'incontro a Teano" asserisce il Premier "e' stata davvero di pessimo gusto, riducono la nostra storia ad una parata con Maroni al posto di Vittorio Emanuele o di Garibaldi, ma la loro e' solo una manovra elettorale". Berlusconi contrattacca "D'Alema tu sei il solito comunista, anzi sei il piu' comunista di tutti, lascia stare la storia d'Italia perche' forse conosci meglio quella dell'Urss". D'Alema risponde "si fa fatica a prendere sul serio Berlusconi, lui e' a capo di un partito che non ha valori ma solo interessi, a Teano il Polo ha fatto solo demagogia". Interviene allora Bossi che si dice sicuro che "per la sinistra e' finita, partira' l'effetto domino, vinceremo al Nord e trascineremo il Sud". Intanto l'ex Leghista Gnutti attacca il Senatur "a Teano la Lega ha consumato l'ennesima barzelletta di Bossi, quel Bossi che fino a ieri mi chiamava uomo con le valigie piene dei soldi di Berlusconi e che oggi con Berlusconi ci va a braccetto".
13 APRILE - I RADICALI "NO A SCAMBI ELETTORALI". Emma Bonino conferma che l'ipotesi fatta da D'Alema di un voto disgiunto e' impraticabile "noi chiediamo di votare i nostri candidati presidente, ringraziamo D'Alema per le aperture ma il nostro no al voto disgiunto e' netto". Pannella aggiunge "noi non abbiamo avviato un dialogo con il centrosinistra, ma solo con D'Alema". E nella maggioranza oggi ci si interroga se l'apertura di D'Alema ai Radicali favorira' o meno i candidati del centrosinistra. Castagnetti e' esplicito "lo ripeto,abbiamo regalato un mega spot a Pannella ed alla fine lo pagheremo noi, una trattativa coi Radicali e' impossibile". Il Ministro Zecchino va oltre "se continuiamo a flirtare coi Radicali io lascio la coalizione, e molti altri la pensano come me". Forte anche il malumore di Livia Turco, candidato del Centrosinistra in Piemonte, "si e' aperta con Pannella e la Bonino una trattativa senza dirmi niente, qui in Piemonte la Bonino ha fatto una campagna mirando al mio elettorato, dandole segnali di apertura rischio di perdere un vasto numero di voti". *** SI E' SVOLTO SU RAI UNO UN FACCIA A FACCIA BERLUSCONI PARISI. Dopo le polemiche per aver rifiutato di confrontarsi con D'Alema in TV, Berlusconi ha accettato di sfidare Parisi a Porta a Porta il programma di Bruno Vespa, anche se nella maggioranza non tutti sono stati d'accordo, secondo i DS "non puo' essere Berlusconi a scegliersi l'avversario". Parisi ha rinfacciato a Berlusconi l'alleanza con Bossi: "a Teano avete fatto solo una messa in scena, provi ad aprire il sito internet della Lega vi trovera' ancora tutte le contumelie contro il Sud e anche contro di lei onorevole Berlusconi". Risponde il leader del Polo "quelli sono refusi che qualcuno si e' dimenticato di cancellare, la verita' e' che Bossi ha capito che solo con noi si puo' fare il vero federalismo, perche' voi siete da sempre statalisti e centralisti". Parisi "No, noi siamo abituati a mantenere gli impegni presi, quello che non ha fatto lei con il maggioritario". Berlusconi "il maggioritario ha fallito, ha favorito solo instabilita' e ribaltoni".
14 APRILE - LA BONINO "NON DIAMO IL NORD A BOSSI E BUTTIGLIONE". Nonostante i Radicali abbiano smentito ogni ipotesi di voto disgiunto, continua a manifestarsi una comunanza di vedute fra loro e la sinistra. Prima D'Alema dice che "l'alleanza Bossi Berlusconi e' pericolosa e regressiva per il paese" poi pure la Bonino definisce "un pericolo dare il Nord in mano ad uno schieramento che va da Bossi a Buttiglione, ad un Polo che ha al suo interno elementi reazionari e perfino antidemocratici, la vera minaccia non e' questo centrosinistra paralizzato ma consegnare a questi signori del Centrodestra il Nord". Adesso resta da vedere come reagiranno gli elettori radicali: avranno gradito il dialogo con la sinistra o , come dice Berlusconi "hanno capito che il Polo e' la loro vera casa"?. Intanto lo stesso Berlusconi intervistato dal Corriere rivela "I RADICALI CON ME HANNO FALLITO LA STANGATA". "La Bonino mi disse" sostiene il leader del Polo " che per accordarsi con noi lei voleva, nel caso in cui un giorno fossi tornato al Governo, il Ministero degli Esteri e una importante carica istituzionale per Pannella". "Inoltre" continua Berlusconi "mi fecero pure un'altra richiesta che per me era del tutto inaccettabile". Era forse l'acquisto di Radio Radicale? viene chiesto a Berlusconi, e lui risponde "preferisco non dire nulla, ma da quel giorno i miei rapporti coi Radicali si sono definitivamente rotti". *** ASPRO CONFRONTO TV FRA VELTRONI E FINI. Se il "match" di ieri fra Berlusconi e Parisi aveva avuto toni sostanzialmente pacati , durissima e' stata la contrapposizione fra il Segretario dei DS e il leader di AN. Teatro e' stato ancora Porta a Porta di Bruno Vespa. Inizia Veltroni "AN ha un ruolo del tutto marginale nel Polo, ormai caro Fini tutto ti viene fatto passare sotto il naso senza consultarti, nel Polo comandano solo Bossi e Berlusconi". Fini prova a rintuzzare l'attacco "voi della sinistra la Lega l'avete corteggiata quando era secessionista, adesso che non lo e' piu' ed e' alleata con noi fate di tutto per delegittimare il Polo, siete solo degli ipocriti". Veltroni "ma Fini ti rendi conto che Bossi ti ha dato di mafioso, di fascista e che tu adesso gli stringi la mano, ben sapendo che mai potrai andarci d'accordo?". Fini "Veltroni sei spudorato, se non erro eri tu quello che dicevi che comunismo e liberta' erano incompatibili, allora perche' stai di nuovo con Bertinotti?". Veltroni "adesso pure tu cominci con la storia del comunismo? Pure tu come Berlusconi? Guarda Fini io mi ricordo di quando nel 1994 dicesti che Mussolini e' stato il miglior statista del secolo, eppure io questa frase non te l'ho mai rinfacciata!" . Fini "la verita' e' che voi avete la presunzione di dare patenti di affidabilita' solo a chi si allea con voi". E lo scontro prosegue anche dopo la trasmissione, secondo Fini "Veltroni ha fatto davvero una pessima figura, e' stato battuto, anzi stracciato". Ma per Veltroni "era chiaro che essendo a corto di argomenti Fini l'avrebbe buttata sulla rissa, ma siamo stati noi a fargli male".
15 APRILE - VIGILIA DELLE ELEZIONI. SALE LA TENSIONE. LE ULTIME SCHERMAGLIE PRIMA DEL VOTO. Berlusconi "il Polo e' al 57%, la nostra vittoria sara' netta e inequivocabile, temo solo i brogli cosa in cui la sinistra e' specialista". D'Alema "dopo il voto avremo un centrosinistra piu' forte, il Polo non ha fatto altro che insultarci, cio' e' segno di disperazione politica. Noi chiediamo un voto che dia stabilita' e che ci aiuti a lavorare per gli Italiani". Berlusconi commenta "che tristezza vedere D'Alema fare il banditore politico come un Veltroni qualsiasi". Veltroni allora risponde "e' necessario reagire alla campagna di insulti fatta da Berlusconi, per questo mi auguro che gli elettori vadano a votare e non si astengano" infine profetizza "credo che conquisteremo almeno nove regioni". Intanto i Radicali chiudono definitivamente ogni ipotesi di voto disgiunto: "l'unica scelta possibile e' quella alla nostra lista". Poi la Bonino se la prende con Berlusconi "al Corriere della Sera ha parlato di una stangata che noi avremmo fallito con lui; ma si e' inventato tutto". Bossi infine si sente sicuro "la sinistra al Nord va incontro ad una disfatta, gli Italiani sfiduceranno D'Alema". E' DUNQUE FINITA LA CAMPAGNA ELETTORALE, DOMANI SARANNO LE URNE A STABILIRE CHI HA AVUTO RAGIONE.
16 APRILE - CI SIAMO: E' IL GIORNO DEL VOTO. 43 milioni di Italiani sono chiamati a rinnovare 15 consigli regionali. Queste le regioni interessate: Lombardia, Piemonte, Veneto, Liguria, Emilia, Toscana, Lazio , Umbria, Marche, Molise, Abruzzo, Campania, Puglia , Basilicata, Calabria. Ma si votera' anche in numerose amministrazioni locali (Venezia e Catania su tutte) e provinciali. La prima cruciale partita si gioca al Nord: il Polo che gia' governa Lombardia, Piemonte e Veneto mira a fare l'en-plein e oltre a riconfermarsi nelle suddette regioni spera di strappare alla sinistra la Liguria. Ma la maggioranza, che di fatto considera persa la Lombardia, oppone al Polo in Piemonte e Veneto due big: il Ministro Livia Turco e l'ex Sindaco di Venezia Cacciari. Ed e' proprio in quest'ultimo che il centrosinistra ripone le sue maggiori speranze; vari sondaggi nei mesi scorsi, fra cui quelli di Diamanti sul Gazzettino e Manheimer sul Corriere, hanno dimostrato che se la somma delle liste dei partiti e' in Veneto chiaramente a favore del Polo, Cacciari riuscirebbe ad attrarre un numero di voti tale da rendere molto incerta la sfida con Galan. In Piemonte pare invece piu' solida la posizione del Presidente uscente Ghigo, che comunque oltre che con Livia Turco dovra' fare i conti pure con la candidatura di Emma Bonino. E proprio l'atteggiamento dell'elettorato radicale avra' al Nord grande importanza; l'invito di D'Alema al voto disgiunto sara' stato recepito o produrra' l'effetto contrario? Nel centro Italia poi la sinistra dovra' dimostrare la sua capacita' di tenuta in quelle roccaforti rosse che negli ultimi anni hanno fatto registrare forti scricchiolii, basti pensare ai casi di Grosseto , Arezzo e della Lucchesia in Toscana e di Parma , Piacenza e, soprattutto Bologna in Emilia. Ma la partita piu' importante del centro Italia la si avra' di sicuro nel Lazio; il Presidente uscente Badaloni, che sembrava chiaro favorito, si scontrera' con Storace di AN, accreditato di un consistente recupero negli ultimi sondaggi disponibili. Ed una sconfitta in una regione come il Lazio potrebbe portare a degli sconquassi nella maggioranza. Nel Meridione solo Campania e Puglia paiono due sfide gia' scritte; Bassolino dovrebbe agevolmente vincere cosi' come Fitto in Puglia. Nel resto del Sud Italia qualsiasi pronostico e' proibitivo.
17 APRILE - VINCE IL CENTRODESTRA, MAGGIORANZA ALLE CORDE, D'ALEMA SULL'ORLO DELLE DIMISSIONI. Il risultato delle urne non lascia spazio a dubbi: 8 regioni vanno al Polo, 7 al Centrosinistra, ma aldila' del dato numerico e' il "peso" delle regioni che fa la differenza. Il Polo vince in : Lombardia, Piemonte, Veneto, Liguria, Lazio, Abruzzo, Puglia e Calabria; il centrosinistra in : Emilia, Toscana, Marche, Umbria, Campania, Molise, Basilicata. Tutto il Nord e' nelle mani di Polo e Lega, e se cio' era stato comunque paventato, a colpire e' l'entita' del successo del Centrodestra che , Liguria esclusa, avrebbe vinto anche senza il Carroccio. In Lombardia per Formigoni c'e' stato un autentico plebiscito, 62,4% contro il 31,5 di Martinazzoli mentre nel Piemonte Ghigo si riconferma Presidente con il 51,8% lasciando il 39,5% a Livia Turco e solo il 5% alla Bonino. La Turco accusa "l'appello ai Radicali fatto da D'Alema mi ha danneggiato, era chiaro che sarebbe finita cosi'". In Veneto non e' servita la candidatura di Cacciari che col 38,2% e' stato distanziato di oltre 16 punti da Galan arrivato al 54,9% (ai Radicali resta solo il 2,2%). Cacciari "sapevo che avrei perso, ma speravo di farlo meglio, di certo se la sinistra negli ultimi 3 mesi avesse taciuto di piu' forse le cose sarebbero state diverse". Il Polo poi riesce a piegare la sinistra anche in una sua ex roccaforte: la Liguria dove Biasotti col 50,8% supera il Presidente uscente Mori fermo al 46%. Dunque al Polo e' riuscito l'en-plein al Nord, la sinistra dovra' seriamente riflettere su una totale perdita di radicamento nelle regioni piu' produttive del paese. Per una analisi dei flussi elettorali e' decisamente presto, ma visto il magro risultato dei radicali pare evidente che gran parte degli elettori della Lista Bonino ha finito per scegliere il Polo. Nel Centro Italia resistono le regioni tradizionalmente rosse, in Emilia per il Polo non c'e' il Guazzaloca bis; Errani con un netto 56,5% batte infatti Cane' fermo al 40,3%; agevole anche la vittoria di Maria Rita Lorenzetti in Umbria col 56,4%, con Ronconi del Polo al 39,2; meno netta la riconferma del centrosinistra nelle Marche dove D'Ambrosio ottiene il 49,9% e Bertucci del Polo il 44%. La sinistra tira poi un sospiro di sollievo in Toscana, dove si era presentata senza Rifondazione; Martini vince col 49,2% piegando Altero Matteoli, giunto al 40%. Ma nel centro Italia le buone notizie per la maggioranza finiscono qui: infatti e' nel Lazio che la sinistra subisce la sconfitta politicamente piu' dura. Storace (AN) ottiene una vittoria che molti, nel Polo stesso, giudicavano impossibile e col 51,3% strappa la regione a Badaloni bloccatosi al 46%. Storace esulta "la sinistra paga la sua arroganza e presupponenza, credevano che il Lazio fosse gia' al sicuro ed hanno trascurato la gente". A non trasformare le elezioni in una Caporetto per il Governo ci ha poi pensato Bassolino che in Campania si e' affermato col 54,2% battendo Rastrelli (44) e lasciando a Pannella, altro candidato, un misero 1,2%. "E pensare che in Campania rischiavamo pure di presentarci divisi , cosi' avremmo perso pure qui" sbotta Bassolino. Nel resto del sud il centrosinistra vince nettamente in Basilicata (Bubbico ha il 63,5% contro il 35 di Pagliuca) e per soli 600 voti in Molise (Di Stasi 49%, Iorio 48,9%). Il Polo vola invece in Puglia (Fitto 54% , Sinisi 43%) e piega la sinistra pure in Calabria (Chiaravallotti 49%, Fava 48%). *** I PRIMI COMMENTI DEI LEADER. IL CENTRODESTRA "SI VADA ALLE URNE, IL GOVERNO E' FINITO" Tutti i maggiori esponenti politici hanno preferito attendere i risultati definitivi per esprimere un parere. Poi Berlusconi nel suo primo commento puo' esultare "il Polo e' ormai maggioranza, ora non c'e' alternativa al ritorno al voto. Sapevo che avremmo vinto, io l'ho sempre detto, l'ho sempre intuito, gli Italiani non si sentono rappresentati dalla sinistra". Euforiche anche le prime parole di Fini, che vede il rilancio di AN soprattutto grazie al successo di Storace, "D'Alema deve andarsene, se resta a Palazzo Chigi offende gli Italiani, gli elettori hanno condannato il Governo, ora si deve votare e non importa se per far cio' bisogna rinunciare ai referendum". Bossi "ci avevano dipinto come eversivi , ma io sapevo che sarebbe finita cosi', ormai la sinistra al Nord ha chiuso". E D'ALEMA SALE AL QUIRINALE A RIMETTERE IL MANDATO. A Botteghe Oscure si e' sperato fino all'ultimo che mutasse il trend delle proiezioni Abacus che vedevano il Polo primeggiare, poi appurato nel primo pomeriggio il risultato definitivo di tutte le Regioni, D'Alema decide di recarsi da Ciampi e di offrire le proprie dimissioni. Scarno il primo commento di D'Alema "era giusto che rimettessi il mandato, ma sono contrario allo scioglimento delle Camere". Al momento sono poche le dichiarazioni che giungono dalla maggioranza: Veltroni "c'e' stato un preoccupante spostamento di voti verso destra, io pero' non auspico le elezioni, ci sono ancora i referendum da votare" poi aggiunge sibillino "e' chiaro che abbiamo pagato lo strappo del 1998", ovvero la sostituzione di Prodi con D'Alema. E la "caccia" a D'Alema pare ufficialmente partita, Boselli "io lo dissi gia' nell'inverno che con D'Alema saremmo stati battuti", Castagnetti "abbiamo perso il voto cattolico, ora basta Premier di sinistra, serve una figura di centro".
18 APRILE - GOVERNO D'ALEMA AL CREPUSCOLO Ciampi non ha momentaneamente accolto le dimissioni di D'Alema scegliendo di rinviarlo alle Camere, tuttavia il Premier ribadisce la sua intenzione di dimettersi. "E' una scelta irrevocabile" fa sapere D'Alema che poi si dice di nuovo "contrario ad elezioni anticipate". *** IL POLO "SI DEVE VOTARE". Berlusconi "Speriamo che la scelta di D'Alema di dare le dimissioni non finisca col solito sceneggiato, ormai la sinistra non ha legittimazione dato che ha subito in un anno prima la sconfitta alle Europee poi alle Regionali, per cui l'unica soluzione e' tornare alle urne". Fini rincara la dose "la sinistra e' minoritaria nel paese, se rimane al potere perde definitivamente la credibilita', ormai non c'e' alcuna alternativa al voto". Il Polo cerca dunque di sfruttare l'onda lunga del risultato delle regionali per assestare il colpo decisivo alla maggioranza, cioe' andare al voto prima dell'estate con D'Alema, ormai indebolito, come Premier. Ma gli scenari sono ad oggi molteplici ed intricati. Lo sbocco piu' probabile pare quello che va verso la sostituzione di D'Alema con una figura di centro(quello che fu Prodi nel 1996) che porti a compimento la legislatura e che potrebbe poi essere pure il candidato Premier del centrosinistra nel 2001. PPI e Mastella spingono per il Governatore della Banca d'Italia Fazio considerata "figura di sicuro prestigio e fondamentale per attirare di nuovo il voto cattolico". Ma la rosa dei nomi dei possibili sostituti di D'Alema comprende anche Mancino, Amato Dini e il banchiere Bazoli. Le intenzioni di Ciampi sono quelle di risolvere nel piu' breve tempo possibile quella che e' ormai a tutti gli effetti una crisi di Governo; il Presidente della Repubblica ha chiesto che il nome del sostituto di D'Alema emerga al piu' presto. *** I RISULTATI DELLE COALIZIONI E DELLE AMMINISTRATIVE. Giungono oggi i dati definitivi sulle percentuali dei singoli partiti e delle citta' in cui si e' votato per il rinnovo dei consigli comunali e provinciali. Il centrodestra (con la Lega) e' al 50,7%, il Centrosinistra (con Rifondazione) al 45,1%. Nel Polo Forza Italia, pur perdendo qualcosa rispetto al 99, si conferma primo partito col 25,2, AN risale al 13% mentre resta stabile il CCD. La Lega recupera qualcosa rispetto alle Europee dello scorso anno e arriva al 5%. Nel Centrosinistra i DS trovano almeno un motivo per sorridere avendo recuperato oltre 400mila voti e assestandosi al 21,2% ; anche il PPI riesce a risalire ed arriva al 5,1. Ma per gli altri partiti della maggioranza e' notte fonda: per i Democratici in particolare c'e' una perdita secca di oltre 600mila voti che li vede precipitare al 4,7%. Notevole e' invece l'affermazione di Rifondazione che diventa di fatto, col 5,8, il quarto partito italiano. Debacle invece per i Radicali, scesi al 2,2%. Naturalmente sono risultati da prendere con le molle dato che si riferiscono comunque alle sole 15 regioni in cui si e' votato. Ma per la maggioranza pessime notizie giungono dal voto delle amministrative; a Catania, in quello che era il feudo di Bianco, il Polo vince al primo turno col 56,6%, mentre a Venezia, il candidato del Polo Brunetta porta al ballottaggio col 39% una sinistra presentatasi divisa al primo turno con Costa (37,7%) e Bettin, sostenuto da Verdi e Rifondazione, al 16,3%.
19 APRILE - OGGI LE DEFINITIVE DIMISSIONI DI D'ALEMA. E' l'ultimo giorno da Presidente del Consiglio per Massimo D'Alema. Questa mattina parlera' al Senato per spiegare le ragioni della sua scelta di "dare irrevocabili dimissioni" , poi non ci sara' neppure il dibattito alla Camera: D'Alema dopo aver parlato a Palazzo Madama si rechera' da Ciampi a rimettere definitivamente il mandato. *** QUALI I POSSIBILI SBOCCHI DELLA CRISI? Il Polo non cede di un millimetro: "la nostra posizione e' chiara e decisa; servono elezioni anticipate, e il 18 giugno potrebbe essere la data giusta". Berlusconi "io apprezzo il gesto di D'Alema di aver preso atto che il Governo non ha piu' maggioranza, ora si deve ridare la parola ai cittadini". Fini "la sinistra non deve trovare la scusa dei referendum per evitare le elezioni, io sono fra i promotori dei quesiti del 21 Maggio, ma possono essere tranquillamente rimandati al prossimo anno". I DS ribattono "la legislatura si deve concludere, e' da irresponsabili tornare al voto senza una nuova legge elettorale". Intanto si restringe la rosa dei possibili sostituti di D'Alema: Fazio, nonostante il "pressing" dei Popolari si e' detto contrario a guidare un Governo di transizione, mentre Bazoli fa sapere "al momento la politica non mi interessa". E' dunque il nome dell'attuale Ministro del Tesoro Amato quello che circola con piu' insistenza; Veltroni "Stiamo valutando come comportarci, di certo Amato e' una persona autorevole e di prestigio, potrebbe essere la soluzione". Ma Bassolino contesta la linea dei DS: "non dobbiamo dare vita ad un nuovo Governo senza legittimazione popolare, il Polo ci attaccherebbe per un anno intero, quello che serve e' un Governo di garanzia sostenuto da tutti i partiti", poi accusa "questa sinistra si e' allontanata dalla gente, ormai da troppo tempo al Nord la Lega e' piu' operaia di noi". Veltroni pero' giudica inattuabile la proposta di Bassolino " Un governo di coalizione sarebbe un regalo al Polo".
20 APRILE - D'ALEMA SI E' DIMESSO; LA MAGGIORANZA PUNTA SU AMATO Si e' chiusa l'era del Governo D'Alema, il suo secondo esecutivo nato a Natale finisce dunque a Pasqua.Dopo aver parlato al Senato il Premier si e' recato da Ciampi e , come annunciato, si e' definitivamente dimesso. Da oggi partono le consultazioni del Presidente della Repubblica. Nel discorso d'addio a Palazzo Madama D'Alema ha ribadito la sua contrarieta' alle elezioni anticipate precisando di "essersi dimesso per coerenza, perche' e' ormai necessario che la maggioranza ricostruisca legami con parti di societa' che guardano altrove", ed ha aggiunto " adesso serve che si svolgano i referendum". *** IL POLO TORNA ALLA CARICA: "SI DEVE VOTARE". Berlusconi "Ribadisco di apprezzare il gesto di D'Alema di prendere atto del risultato elettorale, ma ora se non si vota e' un crimine verso la democrazia". Fini "basta abusivi a Palazzo Chigi, l'Italia ha sfiduciato la sinistra". *** MA LA MAGGIORANZA FARA' A CIAMPI IL NOME DI AMATO. E' ormai certo: il centrosinistra indichera' Amato come sostituto di D'Alema. Tutta la maggioranza , inclusi SDI e Repubblicani che sul Governo D'Alema si astenevano, ha trovato una convergenza sul nome dell'attuale Ministro del Tesoro. Lo conferma Veltroni: "c'e' un 'intesa di fondo sul nome di Amato". Intanto Amato da New York, dove si era recato una settimana fa per una riunione del FMI, dichiara : "dovessi essere scelto io sarei lusingato, ma ancora non so nulla di preciso".
21 APRILE - E' UFFICIALE: LA MAGGIORANZA HA SCELTO AMATO IL centrosinistra ha fatto a Ciampi il nome di Amato. "Abbiamo trovato un'intesa su Giuliano Amato come sostituto di D'Alema,serve una svolta, un nuovo Governo in cui il Nord sia ampiamente rappresentato" si legge in un comunicato della maggioranza. Amato intanto si e' messo in viaggio da New York per tornare in Italia, partito una settimana fa come Ministro del Tesoro, ritorna di fatto da Presidente del Consiglio proprio nel giorno, 21 Aprile, che quattro anni fa vide trionfare l'Ulivo di Romano Prodi. E prima di salire sull'aereo che lo riporta in patria, lo stesso Amato ha invocato "la necessita' di ricreare lo spirito dell'Ulivo",ed ha aggiunto " sono felice che la maggioranza si sia consolidata sul mio nome e mi sento ottimista per il futuro Governo, oggi la situazione economica non e' quella di quando ero Presidente del Consiglio nel 1992". Tuttavia il percorso parlamentare si annuncia irto di difficolta', ad oggi la certezza di ottenere la fiducia per l'eventuale nuovo Governo non c'e': nella maggioranza la sinistra DS e parte del PPI hanno detto si a malincuore ad Amato, mentre nei Democratici Di Pietro non nasconde la sua contrarieta': "Amato? Non c'era scelta peggiore". Rifondazione poi avverte : "da noi non verra' nessun aiuto alla maggioranza, noi non voteremo mai il liberista che nel 92 taglio' le pensioni". *** IL COMMENTO DELL'OPPOSIZIONE Berlusconi parte all'attacco "Amato e' solo un utile idiota e sappia che noi lo chiameremo cosi' ogni giorno finche' siedera' a Palazzo Chigi da abusivo" poi avverte "comunque Amato la fiducia in aula la deve ancora ottenere, io mi rivolgo a chi fu eletto col Polo e adesso sta con la sinistra: spero si siano resi conto dello sbaglio che hanno fatto, noi siamo pronti a riaccoglierli" *** RISCOPPIA LA GUERRA DEI VOTI? Dopo le dichiarazioni di Berlusconi ambienti del Polo fanno capire che ci sarebbero almeno venti deputati fra PPI e Udeur pronti a non votare Amato. Ma dall'Udeur arriva una versione diversa: il sottosegretario Fabris rivela "deputati di FI e AN hanno cercato di comprarci, ci hanno parlato di seggi sicuri in cambio di un voto contrario", e stessa denuncia proviene da altri due parlamentari dell'Udeur, Di Nardo e Scirea. Mastella censura cosi' "la vergognosa campagna strumentale che il Polo sta mettendo in atto " e decide di far firmare ai suoi deputati un documento con il quale si impegnano a "non tradire". Berlusconi pero' nega tutto "nessuno nel Polo ha mai fatto compravendite, io mi sono solo limitato a rivolgere un appello a tutti quei moderati stanchi di essere egemonizzati dalla sinistra".
22 APRILE - CIAMPI INCARICA AMATO E INVOCA TEMPI BREVI Il Presidente della Repubblica ha ricevuto Giuliano Amato e lo ha ufficialmente incaricato di formare un nuovo Governo. "Ho fatto tutte le verifiche necessarie" dice Ciampi "non e' nella possibilita' del Capo dello Stato di sciogliere le Camere [come chiede l'opposizione] se non dopo aver accertato l'incapacita' del Parlamento di esprimere una maggioranza, ma in questo caso ho constatato che tale maggioranza esiste" Il Presidente della Repubblica ha poi chiesto, sia nel colloquio con Amato sia in quello coi capigruppo della maggioranza, che la crisi venga risolta al piu' presto, ponendo l'accento pure sulla necessita' di ridurre il piu' possibile il numero di Ministri e sottosegretari. Amato, appena ricevuto l'incarico, dice "voglio creare un Governo serio e efficiente portando a compimento le riforme iniziate del Governo D'Alema e rafforzando la coesione interna. Credo poi che ci orienteremo verso un numero limitato di Ministri". Al momento e' comunque molto difficile capire se il nuovo Governo verra' cambiato integralmente rispetto al precedente o se gli avvicendamenti saranno minimi; di sicuro pare difficile che gli equilibri da mantenere all'interno della maggioranza possano consentire una cospicua riduzione del numero dei Ministeri. Intanto continuano i malumori per la scelta di Amato come sostituto di D'Alema: Mastella "nel 2001 il Centrosinistra deve essere guidato da un cattolico, su questo non ci sono dubbi", Di Pietro e' esplicito "avverto fin da ora che io mai votero' Amato , lui e' stato il Richelieu di Craxi, l'uomo che ai tempi in cui comincio' la diffamazione del Pool fece finta di niente". Sarcastico e' poi Martelli "otto anni fa col Governo Amato si disse che cominciava la transizione; rieccoci al punto di partenza". *** BERLUSCONI "LA SINISTRA HA PAURA DELLE ELEZIONI" "Con Amato la sinistra ha fatto solo una operazione di cosmesi " dice il leader del Polo "ma gli Italiani non vogliono piu' questa politica che mira solo a occupare il potere", poi pero' Berlusconi aggiusta il tiro rispetto a quanto detto ieri "definendo Amato un utile idiota non volevo offendere, io so che Amato e' uno preparato, ma volevo far capire che e' assurdo che si metta al servizio di un Governo egemonizzato dai comunisti". Fini poi chiede a Ciampi di vigilare "sul mercato dei sottosegretari che fara' la sinistra, non vorrei che molti nella maggioranza votino a favore di Amato solo per strappare un posto".
23 APRILE - PASQUA DI "PASSIONE" PER AMATO Il Presidente del Consiglio incaricato ha chiesto due giorni per "lavorare alla lista dei ministri". Le sue intenzioni sono quelle di presentare al massimo per mercoledi 26 l'elenco a Ciampi, ma lo stesso Amato con una battuta rivela quanto sara' difficile districarsi fra le esigenze di "visibilita'" di ogni partito: "se penso ai nomi dei ministri mi viene una tenaglia allo stomaco" dice Amato. Mastella avverte "se riduzione dei ministri ci dovra' essere e' chiaro che la dovranno subire i partiti maggiori, altrimenti credo che ci saranno problemi", e Dini si chiede "chi ha mai detto che ci saranno meno Ministri?". Permane dunque incertezza sull' esito dell'eventuale voto di fiducia; sulla carta Amato, considerando anche i voti dello SDI e dei Repubblicani, potrebbe contare su 320 voti, ma i malumori all'interno del centrosinistra rendono difficile qualunque previsione. Incerta anche la futura composizione dei Ministeri, Amato avrebbe comunque intenzione di nominare almeno "due tecnici" slegati dai partiti. *** BERLUSCONI: "LA SINISTRA IGNORA LA VOLONTA' POPOLARE" "Ciampi incaricando Amato ha dovuto scegliere la democrazia formale e non quella sostanziale" commenta il leader del Polo "ma io ho capito le difficolta' del Presidente della Repubblica, d'altronde questa sinistra e' tenacemente attaccata al potere. Si va verso un Governo di basso profilo.".
24 APRILE - ALTA TENSIONE NELLA MAGGIORANZA Estenuanti trattative nel Centrosinistra per arrivare alla composizione del nuovo esecutivo. La lista dei ministri, nelle intenzioni di Amato, dovrebbe essere presentata domani a Ciampi, anche se il Presidente del Consiglio incaricato e' stato costretto a rinviare il vertice di maggioranza che doveva portare alla definitiva composizione del Governo; Amato ha preferito "una serie di colloqui bilaterali per appianare i contrasti". Resta infatti molto aspro lo scontro all'interno della maggioranza: Mastella ribadisce "l'Udeur si e' gia' sacrificato abbastanza, se ci tolgono altri incarichi si torna a votare non ci sono alternative". Nei Democratici poi l'ala Dipietrista e' in agitazione "mai e poi mai appoggeremo il Governo guidato da un ex Craxiano" e La Malfa a nome dei Repubblicani, i cui voti pur esigui potrebbero essere decisivi, avverte "se non ci danno dicasteri non torneremo nella maggioranza". Bertinotti infine invita la sinistra interna dei DS "a non votare per Amato e per un Governo neoliberista e centrista". Castagnetti e Veltroni provano allora a fare da pompieri: "Amato getta un ponte fra destra e sinistra " dice il Segretario del PPI "nel 2001 il candidato lo sceglieremo senza pregiudizi" e Veltroni aggiunge "nascera' un Governo autorevole e credo che la fiducia verra' ottenuta, anche perche' " avverte "se qualcuno pensa di fare un ribaltone se ne dovra' assumere le responsabilita'". *** IL POLO "SARA' DURA OPPOSIZIONE". Per FI "la maggioranza sta toccando il fondo, e' uno spettacolo che allontana la gente dalla politica". Fini " Con Amato non ci sara' il minimo dialogo, la sinistra ha il terrore delle urne e si limita a vivacchiare, la nostra opposizione sara' senza sconti".
25 APRILE - FATTO IL NUOVO GOVERNO. I Ministri sono 24, uno in meno del Governo D'Alema; averne un numero minore e' stato impossibile: "nel creare la lista dei ministri" dice Amato "ho dovuto tener conto degli equilibri parlamentari, ma fare anche largo uso dell'articolo 92". (Quello che consente al Premier di nominare Ministri che non corrispondono alle indicazioni dei gruppi parlamentari). LA NUOVA COMPAGINE MINISTERIALE Due sono le novita' che balzano subito agli occhi: alla Sanita' non c'e' piu' Rosy Bindi, ed all'Istruzione e' saltato Berlinguer. Al loro posto entrano due cosiddetti "tecnici": nuovo Ministro della Sanita' e' l'oncologo Umberto Veronesi, mentre alla Pubblica Istruzione va Tullio De Mauro, professore di filosofia del linguaggio noto per i suoi studi di linguistica. Soluzioni a sorpresa anche alle Finanze dove Ministro diventa Ottaviano Del Turco, e alla Giustizia con l'arrivo di Piero Fassino. Visco passa cosi' dalle Finanze al Tesoro, mentre Diliberto ha deciso di lasciare il ministero di Grazia e Giustizia per diventare segretario dei Comunisti Italiani. Nuovo Ministro dei Lavori Pubblici e' il cossuttiano Nerio Nesi, alle Politiche Agricole entra Pecoraro Scanio(Verdi), mentre Edo Ronchi viene spostato dal Ministero dell'Ambiente, dove lo sostituisce Willer Bordon (Democratici), a quello per le Politiche Comunitarie. Amato ha poi deciso,consentendo cosi' la riduzione di un'unita' nel numero dei ministri, di accorpare il Ministero per l'Industria con quello per il Commercio con l'Estero (che era detenuto da Fassino),e di affidare tale nuovo ministero ad Enrico Letta. Le altre novita' sono infine quelle di Agazio Loiero agli Affari Regionali, Katia Belillo alle Pari Opportunita' e Patrizia Toia ai Rapporti col Parlamento. Restano dunque immutati i Ministeri principali quali Interni,Esteri,e Difesa affidati ancora a Bianco, Dini e Mattarella. *** MA IL GOVERNO PERDE SUBITO UN PEZZO Non appena venuto a conoscenza del suo spostamento alle Politiche Comunitarie Edo Ronchi annuncia di voler rinunciare all'incarico: "I Verdi non possono perdere il Ministero dell'Ambiente, percio' preferisco non entrare a far parte di questo esecutivo". Domani comunque il nuovo Governo celebrera' il rito del giuramento; resta pero' sempre incerto quello che potra' essere l'esito del voto di fiducia.
26 APRILE - PERCORSO AD OSTACOLI PER IL NUOVO GOVERNO. La nuova compagine ministeriale ha giurato davanti a Ciampi: Ronchi non si e' presentato confermando la sua rinuncia a diventare Ministro delle Politiche Comunitarie. "Non passo da un Ministero all'altro come un democristiano qualsiasi" dice Ronchi "se i Verdi perdono il Ministero dell'Ambiente che ci stanno a fare in una coalizione?". E il Capogruppo alla Camera dei Verdi Paissan conferma il malumore del partito: "c'e' un grande scontento, hanno sostituito Ronchi senza neppure consultare i nostri gruppi parlamentari". Ma forti turbolenze continuano ad attraversare tutta la maggioranza; Di Pietro attacca "Questo Governo nasce dall'esigenza di accontentare tutti, io non lo votero' mai e poi mai. Come posso dare il mio si ad un Governo presieduto da chi come Amato contribui' alla delegittimazione del Pool?", poi accusa "Amato partecipo' alla riunione in cui Craxi elaboro' i suoi falsi dossier contro di me". La sinistra interna ai DS poi fa capire di essere fortemente delusa per la nuova distribuzione dei ministeri, mentre nel PPI si esprime rammarico "per l'avvicendamento di Rosy Bindi alla Sanita'". Oggi intanto dovevano essere nominati i sottosegretari ma Amato, visti i contrasti nella maggioranza, ha scelto di prendere tempo. *** IL POLO : "LA SINISTRA HA SANCITO IL SUO FALLIMENTO". Secondo Forza Italia "Con la sostituzione della Bindi e di Berlinguer il centrosinistra ha sconfessato se stesso, dato che le uniche riforme della legislatura le avevano fatte loro". Berlusconi poi aggiunge "a Palazzo Chigi c'e' un mutante, questo Governo nasce solo con lo scopo di mantenere il potere". Fini "Dobbiamo solo pazientare perche' prima o poi la sinistra il potere lo dovra' pur mollare. La nostra opposizione sara' durissima". Casini giudica il nuovo Governo "perfino peggiore di quello di D'Alema, credo che davvero peggio di cosi' fosse impossibile". Dalla maggioranza Veltroni risponde "questo e' un Governo con figure autorevoli e sono sicuro che operera' bene".
27 APRILE - GOVERNO ALLA CONTA DEI VOTI. Amato ha tenuto il suo primo discorso alla Camera; il neopremier ha insistito sulla necessita' di "togliere i freni all'economia e di varare al piu' presto una nuova legge elettorale". Ma numerosi sono stati i temi toccati da Amato, dall'occupazione alla diminuzione delle tasse alla sicurezza dei cittadini alla necessita' di leggi per la famiglia. Il suo discorso e' durato oltre un'ora ed e' stato spesso interrotto da proteste e risate ironiche del Centrodestra , tant'e' che lo stesso Amato ad un certo punto cosi' si e' rivolto verso i banchi del Polo: "Sfottete, sfottete pure, ma poi vedrete, vedrete...". Fuori dall'aula poi i leader del Polo vanno all'attacco: "Rispettavo Amato" dice Berlusconi "ma da oggi e' evidente che la nostra democrazia e' commissariata". Fini "Amato ha sfiorato il patetico, se pensa di realizzare anche solo un centesimo delle cose promesse vuol dire che e' in piena sindrome napoleonica", mentre Casini giudica il discorso di Amato "un concentrato di arroganza e presunzione". Per Bossi infine "quella di Amato e' stata una presa di giro". La maggioranza intanto pare ritrovare un minimo di coesione: i Verdi, al termine di una lunga riunione, fanno sapere "nonostante la perdita del Ministero dell'Ambiente abbiamo deciso di dire si ad Amato"; nei Democratici poi Parisi chiarisce quella che sara' la linea del partito: "noi diremo si ad Amato chi non lo fara' si porra' fuori dal nostro movimento" ed avverte Di Pietro "e' ora che si decida, non puo' continuare a far ventilare ipotesi di scissione". Boselli infine annuncia il reingresso del suo partito nella maggioranza e commenta "finalmente anche a noi Socialisti viene restituito l'onore". Sulla carta dunque il nuovo Governo dovrebbe contare alla Camera su almeno 317 deputati, che potrebbero aumentare qualora anche i Repubblicani decidessero di votare a favore. NOMINATI I SOTTOSEGRETARI L'auspicio di Ciampi di ridurre il numero dei Ministri si concretizza in parte nella nomina dei sottosegretari che scendono a 54 (nel governo D'Alema erano 66). Tra di essi spicca il nome dell'ex portavoce di Craxi Ugo Intini che diventa sottosegretario agli Esteri.
28 APRILE - DI PIETRO LASCIA I DEMOCRATICI "NO AL GOVERNO DEI CRAXIANI". L'ex magistrato consuma la sua rottura definitiva con l'Asinello; da giorni fortemente contrario al nuovo Governo dopo aver saputo della nomina a sottosegretario di Intini, decide di andarsene dal partito. "La misura e' colma" dice Di Pietro "il vertice dei Democratici si comporta in modo stalinista minacciando di espulsione chi non votera' Amato e allora io dico loro di non perdere tempo a cacciarmi giacche' me ne vado da solo, e sono sicuro che con me verranno tutti i veri democratici". Parisi, sapute delle intenzioni di Di Pietro risponde "noi non vogliamo espellere nessuno ma e' chiaro che se si vuole il bipolarismo o si sta nella maggioranza o nell'opposizione" ed accusa "a me pare che il Senatore Di Pietro abbia un'idea della politica veramente piccola". Di Pietro allora tuona "Parisi sappia che da domani inondero' la sede dei Democratici di fax di sostegno alla mia scelta!. Bravo Parisi: mandi via Di Pietro e stai con Intini, ma forse voi siete contenti di sentire Boselli dire che finalmente i Socialisti recuperano l'onore!. Ma io alle seconde file dei craxini non mi inchino e invito tutti a non votare questa brigata di ex craxiani". Poi anche i deputati "dipietristi" alla Camera, Veltri e Cimadoro, annunciano la loro intenzione di votare contro il Governo Amato. Il voto di fiducia, fissato per domani, ritorna dunque in sospeso: quanti nei Democratici seguiranno la linea dipietrista?. Ed oggi anche nella sinistra DS riemergono di nuovo i malumori "riesumare i socialisti non ci sembra una grande svolta". Occhetto e' ironico "io sono contento, cosi' il prossimo anno quando si sfideranno Berlusconi e Amato sono sicuro che un craxiano perdera'".
29 APRILE - AMATO OTTIENE LA FIDUCIA. Svanisce il timore del Centrosinistra di non superare l'esame della Camera; con 319 voti per Amato c'e' la maggioranza assoluta.(9 voti in piu' di quelli ottenuti dal D'Alema bis). Eppure prima che a Montecitorio cominciasse il dibattito nella maggioranza si ipotizzava un arrivo sul filo di lana; quando Amato ha preso la parola non c'era la certezza di ottenere la fiducia . Ma e' proprio Amato con il suo discorso a far orientare verso un voto favorevole chi ancora nella maggioranza non aveva sciolto i suoi dubbi. "L'opposizione dice che il mio Governo e' illegittimo" esordisce Amato "ma allora Ciampi secondo loro ha tradito la Costituzione? No di certo, percio' io non sono un abusivo qui a Palazzo Chigi". Poi Amato inizia la sua opera di "recupero" degli scontenti: prima fa un lungo elogio del Governo D'Alema che convince i settori ancora riottosi della sinistra DS, poi l'aver giudicato "necessario recuperare il senso dell'Ulivo di Romano Prodi" gli vale il plauso e il pieno appoggio dei Democratici (solo Veltri e Cimadoro restano fermi sul no), dopodiche' si richiama alla "saggia politica di Spadolini, come esempio da seguire" il che fa dire a La Malfa "I Repubblicani appoggeranno il Governo", infine Amato promette il suo impegno "perche' i referendum si svolgano regolarmente" e si guadagna cosi' anche la benevolenza dei quattro referendari del Gruppo Misto. Ed alla fine Amato arriva cosi' ad ottenere una chiara fiducia con 319 voti a favore, 298 contrari e 5 astensioni. IL DIBATTITO IN AULA Rispetto ai fuochi d'artificio che si ebbero a Natale in occasione del voto di fiducia al D'Alema-bis, quest'oggi i toni sono stati molto piu' pacati. Per Fini "nasce un Governo figlio della paura e della disperazione, che ignora la volonta' popolare scrivendo una bruttissima pagina della storia". Berlusconi inizia il suo discorso riconoscendo "l'onore delle armi a D'Alema", e definisce Amato "il curatore fallimentare della sinistra, di quella sinistra che non ha voluto accettare la sconfitta". Casini invece sottolinea che "il giudizio sul suo operato in questi anni la sinistra se lo e' dato da sola sostituendo la Bindi e Berlinguer". Dall'opposizione di sinistra Bertinotti ha escluso "qualsiasi forma di riavvicinamento alla maggioranza, questo Governo ha connotati del tutto centristi". Veltroni allora nel suo intervento ha precisato che "era necessario garantire la continuita' della legislatura,adesso pero' serve che i partiti facciano un passo indietro e che si dia avvio al rilancio dell'Ulivo", mentre Soro dei Popolari ha evidenziato che quello che nasce "non e' un governicchio, ma una coalizione con un forte orizzonte riformatore".
30 APRILE - E' IL GIORNO DEI BALLOTTAGGI - Oggi si torna al voto in 5 province della Sardegna e in 53 comuni italiani. Dopo la batosta del 16 Aprile il Centrosinistra prova a cercare di rialzare la testa, mentre il Polo vuole completare la sua vittoria. Particolarmente attesi sono i risultati nei Comuni del Nord. Su tutti spicca Venezia, dove al primo turno il Centrodestra nella persona di Brunetta si e' ritrovato in testa con il 39% a causa soprattutto della divisione della sinistra. Resta da vedere quanti fra quel 16% che al primo turno ha votato Bettin ,candidato di Verdi e Rifondazione, fara' convergere il suo voto su Costa che due settimane fa e' arrivato al 37,7%. Importanti sfide si terranno poi anche in comuni lombardi come Lodi, Mantova e Pavia, oltre che nel Centro Italia a Macerata e Chieti e nel Sud a Taranto. *** VERSO IL REFERENDUM DEL 21 MAGGIO. Oltre ai ballottaggi odierni il prossimo obbiettivo delle forze politiche e' costituito dai quesiti referendari che si terranno il 21 maggio. Berlusconi fa capire quale sara' l'orientamento del suo partito: "In tutti noi cresce la voglia di non votare i referendum, davanti alla libidine di potere mostrata dalla sinistra vien davvero il desiderio di dire: i referendum? Votateveli voi". Gli risponde Veltroni: "e' normale che Berlusconi dica cosi',lui vuole espellere ogni residuo di cultura maggioritaria e bipolare; piuttosto mi piacerebbe sentire un commento di Fini [che e' tra i promotori dei referendum] alle parole del suo leader".
SOMMARIO DEL MESE
2 - muore negli Stati Uniti Tommaso Buscetta, 72 anni.
11 - muore a Roma Flaminio Piccoli, 84 anni.
12 - il serial killer Bilancia condannato a 13 ergastoli.
13 - muore lo scrittore Giorgio Bassani, 84 anni.
16 - amministrative: al centrosinistra Campania, Toscana, Emilia-Romagna, Toscana, Umbria, Molise e Basilicata; all'
alleanza Polo-Lega tutto il Nord, Lazio, Calabria, Abruzzo e Puglia.
17 - dopo la sconfitta alle amministrative, il presidente del Consiglio D'Alema si dimette. Ciampi lo rinvia alle Camere. Due
giorni dopo D'Alema conferma le dimissioni. Il 21 Ciampi incarica Amato. Di Pietro dice no e lascia i Democratici.
20 - parte il trasferimento da Linate a Malpensa.
22 - Superenalotto: due 6 in una ricevitoria di Bitonto.
25 - Giuliano Amato forma il governo. Entrano Del Turco, Nesi, De Mauro, Veronesi. Problemi, poi risolti, con i Verdi, che
perdono l' Ambiente.
27 - la Bce ritocca il tasso di sconto dal 3,50% al 3,75%.
28 - la Klm rompe l'alleanza con Alitalia.
29 - Oliviero Diliberto segretario del Pdci.
30 - ballottaggi delle amministrative. La citta' piu' importante, Venezia, va al centrosinistra.
DAL MONDO
APRILE: FUJIMORI RIELETTO PRESIDENTE
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1 - ZIMBABWE: diventano violente le occupazioni di circa 1.600 fattorie dei bianchi (iniziate a febbraio) condotte da veterani e appoggiate dal presidente Mugabe. Nell'anno oltre 30 i morti.
3 - GIAPPONE: il premier Obuchi entra in coma dopo un ictus. Il 5 nuovo premier e' Yoshiro Mori. Obuchi muore il 14 maggio.
6 - TUNISIA: muore l'ex presidente Habib Burghiba (96 anni).
9 - GRECIA: il Pasok vince le elezioni con il 43,8% dei voti.
9 - PERU': tra incidenti e accuse di brogli, Fujimori e' costretto al ballottaggio da Toledo. Il 29 maggio Toledo per
protesta si ritira e Fujimori e' rieletto per la terza volta.
13 - COREA SUD: vince le elezioni il Grand National Party.
14 - RUSSIA: la Duma approva la ratifica del trattato Start-2, il 21 la ratifica sul bando dei test nucleari.
16-17- FMI: a Washington, dimostranti antiglobalizzazione tentano di bloccare il vertice Fmi. Arrestate oltre 750 persone.
22 - USA-CUBA: a Miami, agenti federali portano via dalla casa degli zii Elian Gonzalez, il piccolo balsero cubano tratto in salvo il 25 novembre 1999, e lo consegnano a suo padre.
23 - FILIPPINE: un commando del gruppo islamico Aby Sayyaf rapisce in Malaysia 21 persone, fra cui 10 turisti stranieri, e li trasferisce nell'isola di Jolo. Tra offensive dell'esercito, riscatti e mediazioni per la liberazione, restano tuttora nelle mani dei separatisti due ostaggi.
SPORT
1 - RUGBY: nell' ultimo incontro del torneo delle Sei Nazioni la Francia batte l'Italia 42-31. L' Italia e' sesta e ultima, a pari punti (2) con la Scozia.
9 - BASKET: a 38 anni Antonello Riva diventa il miglior marcatore del campionato italiano, con 13.957 punti.
9 - AUTO: terza vittoria in tre gran premi per Michael Schumacher che vince anche a Imola, nel Gp d'Italia.
12 - CALCIO: nell'andata della finale di Coppa Italia tra Lazio e Inter, nuovo grave infortunio per Ronaldo, al rientro dopo 144 giorni.
13 - CALCIO: Ronaldo operato a Parigi per la rottura del tendine rotuleo del ginocchio destro. Ne avra' per almeno otto mesi.
16 - CALCIO: Cagliari e Piacenza retrocedono in serie B, con quattro giornate d'anticipo.
18 - CALCIO: Lazio eliminata dal Valencia nei quarti di finale di Champions League. Tre spagnole in semifinale.
26 - CALCIO: l'Italia batte il Portogallo 2-0 in un' amichevole. Reti di Iuliano e Totti.
30 - CALCIO: con due giornate di anticipo, anche il Venezia e' matematicamente retrocesso in serie B.