ANNO 1983
(pagine ancora tutte da costruire)*** SCIENZA - La rivista "TIME" proclama "Personaggio dell'anno" il PERSONAL COMPUTER. L'autore che scrive, primo in Italia, inizier� nel 1980 a vendere i primi esemplari, per poi consegnarne circa 5.000, in ogni citt� della penisola, poi seguiranno circa 15.000 programmi di ogni tipo, ricevendo oltre 100.000 lettere da eterogenei clienti pionieri (un curioso e prezioso epistolario storico epocale del decollo dell'informatica in Italia- con vere e proprie richieste di "soccorso" per farli funzionare soprattutto nei posti di lavoro, "Aiuto, se no mi cacciano", e questo mentre tutte le istituzioni scolastiche erano assenti.
E' il periodo in cui una massa di autodidatti si impossessa di queste nuove conoscenze. Scoprono i linguaggi, le periferiche, le potenzialit�, i programmi. Saranno proprio questi giovani a essere poi gli unici, negli anni 90 a possedere le necessarie cognizioni per far funzionare i computer in tutti i settori della vita privata e pubblica italiana; molte volte senza possedere nessun diploma. Saranno costoro a guidare la vera "nuova rivoluzione culturale" a sventagliate di Bit. Alcuni oggi di quei ragazzi dirigono importanti centri EDP.
Mia figlia stessa, bocciata ma con una grande interesse dei computer, l'anno dopo presa poi la licenza media, la assunsi nella mia azienda.
A 16 anni era gi� istruttrice di computer nelle scuole superiori. A 20 anni abilitata a far funzionare i grandi elaboratori dell'IBM (- i 360 e i nuovissimi AS 400) e gi� socia di un'azienda. A 22 anni autonoma professionista consulente della stessa IBM, e oggi consulente di informatica delle pi� grandi industrie del Veneto.
Per la prima volta nella Storia dell'uomo, una generazione giovanissima, ha messo in crisi quella adulta. L'ha spazzata via, frustrando tutti coloro che si sentivano indispensabili solo perch� avevano anni e anni di esperienze, o arrivati al vertice solo in virt� degli anni di servizio. Che servirono poco, quando in molti uffici attaccarono la spina di quell'infernale aggeggio, LUI in computer, non faceva nulla se tu non eri capace di fargli fare qualcosa.
Bisognava vedere cosa accadde nei primi anni Novanta, quando i computer (ormai necessari) entrarono nelle grandi aziende, pubbliche e private. Panico e veri pianti di disperazione nelle Banche, dove la maggior parte erano ancora ferme alla stilografica d'oro del direttore, e alla matita "sempre appuntita" del ragioniere, che con quella aveva iniziato la sua carriera. Furono patetici!
Quando i computer sbagliavamo lanciavano urli di vittoria "Io e la mia matita non abbiamo mai sbagliato in vent'anni". Perfino molti giornalisti di grido "Io e la mia "Olivetti Lettera 22", non ci convertiremo mai a queste diavolerie" affermava Montanelli. E Giorgio Bocca "voleva scendere da queste diavolerie". Bel servizio hanno fatto! Lo hanno banalizzato e criminalizzato il computer!
Non stiamo parlando di cento anni fa, ma di un periodo che va dal 1983 al 1993; cio� pochi anni fa!
1981, �' l'anno in cui l'Autore con tanta buona volont� import� dall'America il primo Personal IBM Junior. Troppo presto per il mercato Italiano. Non ebbe mai un seguito. E' rimasto un cimelio. Ci vollero altri cinque anni in Italia per far decollare (in sordina) l'informatica.
Si � insomma perso molto tempo, che mi sembra irrecuperabile. Per una sola ragione che i computer e i programmi applicativi cambiano ogni sei mesi. E se non si ha gi� una grande esperienza di quelli precedenti, tutto diventa sempre pi� difficile. Salvo adoperarlo ("guidarlo" come facciamo con l'auto), che � un'altra cosa rispetto al perch� funziona, come funziona e che cosa ci si pu� fare.