ANNO 1978 (provvisorio)
22 ANNI FA

  
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Comunicati delle BR
La Fine.

Il comunicato numero uno delle Br � stato trovato, verso mezzogiorno di sabato 18 marzo, sul tetto di un apparecchio per fotografie formato tessera in un sottopassaggio di largo Argentina, da un giornalista del Messaggero, avvertito telefonicamente. In una busta arancione di formato commerciale c'erano cinque copie del comunicato e una foto Polaroid che ritraeva Moro, in maniche di camicia, seduto sotto una bandiera con la stella a cinque punte e la scritta "Brigate rosse"

 

COMUNICATO NUMERO 1

Gioved� 16 marzo un nucleo armato delle Brigate Rosse ha catturato e rinchiuso in un carcere del popolo ALDO MORO, presidente della Democrazia Cristiana. La sua scorta armata, composta da cinque agenti dei famigerati Corpi Speciali, � stata completamente annientata.
Chi � ALDO MORO � presto detto: dopo il suo degno compare De Gasperi, � stato fino ad oggi il gerarca pi� autorevole, il "teorico" e lo "stratega" indiscusso di quel regime democristiano che da trent'anni opprime il popolo italiano. Ogni tappa che ha scand�to la controrivoluzione imperialista di cui la DC � stata artefice nel nostro paese, dalle politiche sanguinarie degli anni '50, alla svolta del "centro-sinistra" fino ai giorni nostri con "l'accordo a sei" ha avuto in ALDO MORO il padrino politico e l'esecutore pi� fedele delle direttive impartite dalle centrali imperialiste. � inutile elencare qui il numero infinito di volte che Moro � stato presidente del Consiglio o membro del Governo in ministeri chiave, e le innumerevoli cariche che ha ricoperto nella direzione della DC, (tutto � ampiamente documentato e sapremo valutarlo opportunamente), ci basta sottolineare come questo dimostri il ruolo di massima e diretta responsabilit� da lui svolto, scopertamente o "tramando nell'ombra", nelle scelte politiche di fondo e nell'attuazione dei programmi controrivoluzionari voluti dalla borghesia imperialista.
Compagni, la crisi irreversibile che l'imperialismo sta attraversando mentre accelera la disgregazione del suo potere e del suo dominio, innesca nello stesso tempo i meccanismi di una profonda ristrutturazione che dovrebbe ricondurre il nostro paese sotto il controllo totale delle centrali del capitale multinazionale e soggiogare definitivamente il proletariato.
La trasformazione nell area europea dei superati Stati-nazione di stampo liberale in Stati lmperialisti delle Multinazionali (SIM) � un processo in pieno svolgimento anche nel nostro paese. Il SIM, ristrutturandosi, si predispone a svolgere il ruolo di cinghia di trasmissione degli interessi economici-strategici globali dell'imperialismo, e nello stesso tempo ad essere organizzazione della controrivoluzione preventiva rivolta ad annichilire ogni "velleit�" rivoluzionaria del proletariato.
Questo ambizioso progetto per potersi affermare necessita di una condizione pregiudiziale: la creazione di un personale politico-economico-militare che lo realizzi. Negli ultimi anni questo personale politico strettamente legato ai circoli imperialisti � emerso in modo egemone in tutti i partiti del cosiddetto "arco costituzionale", ma ha la sua massima concentrazione e il suo punto di riferimento principale nella Democrazia Cristiana. La DC � cos� la forza centrale e strategica della gestione imperialista dello Stato. Nel quadro dell'unit� strategica degli Stati Imperialisti, le maggiori potenze che stanno alla testa della catena gerarchica, richiedono alla DC di funzionare da polo politico nazionale della controrivoluzione. � sulla macchina del potere democristiano, trasformata e "rinnovata", � sul nuovo regime da essa imposto che dovr� marciare la riconversione dello Stato-nazione in anello efficiente della catena imperialista e potranno essere imposte le feroci politiche economiche e le profonde trasformazioni istituzionali in funzione apertamente repressiva richieste dai partner forti della catena: Usa, RFT.
Questo regime, questo partito sono oggi la filiale nazionale, lugubremente efficiente, della pi� grande multinazionale del crimine che l' umanit� abbia mai conosciuto.
Da tempo le avanguardie comuniste hanno individuato nella DC il nemico pi� feroce del proletariato, la congrega pi� bieca di ogni manovra reazionaria. Questo oggi non basta.
Bisogna stanare dai covi democristiani, variamente mascherati, gli agenti controrivoluzionari che nella " nuova " DC rappresentano il fulcro della ristrutturazione dello SIM, braccarli ovunque, non concedere loro tregua. Bisogna estendere e approfondire il processo al regime che in ogni parte le avanguardie combattenti hanno gi� saputo indicare con la loro pratica di combattimento. E questa una delle direttrici su cui � possibile far marciare il Movimento di Resistenza Proletario Offensivo, su cui sferrare l'attacco e disarticolare il progetto imperialista. Sia chiaro quindi che con la cattura di ALDO MORO, ed il processo al quale verr� sottoposto da un Tribunale del Popolo, non intendiamo "chiudere la partita" n� tantomeno sbandierare un "simbolo", ma sviluppare una parola d'ordine su cui tutto il Movimento di Resistenza Offensivo si sta gi� misurando, renderlo pi� forte, pi� maturo, pi� incisivo e organizzato. Intendiamo mobilitare la pi� vasta e unitaria iniziativa armata per l'ulteriore crescita della GUERRA DI CLASSE PER IL COMUNISMO.
PORTARE L'ATTACCO ALLO STATO IMPERIALISTA DELLE MULTINAZIONALI.
DISARTICOLARE LE STRUTTURE, I PROGETTI DELLA BORGHESIA IMPERIALISTA ATTACCANDO IL PERSONALE POLITICO-ECONOMICO-MILITARE CHE NE � L' ESPRESSIONE.
UNIFICARE IL MOVIMENTO RIVOLUZIONARIO COSTRUENDO IL PARTITO
COMUNISTA COMBATTENTE.
16/3/78
Per il comunismo
Brigate rosse

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IL COMUNICATO NUMERO 2 viene trovato il 25 marzo dopo essere stato annunciato con una serie di telefonate alla "Gazzetta del popolo" e all' Ansa di Torino, al "Messaggero" e a "Radio Onda rossa" di Roma, al "Giornale nuovo" di Milano e al "Secolo XIX" di Genova.

COMUNICATO NUMERO 2

1. - IL PROCESSO AD ALDO MORO

Lo spettacolo fornitoci dal regime in questi giorni ci porta ad una prima considerazione. Vogliamo mettere in evidenza il ruolo che nello SIM vanno ad assumere i partiti costituzionali. A nessuno � sfuggito come il quarto governo Andreotti abbia segnato il definitivo esautoramento del parlamento da ogni potere, e come le leggi speciali appena varate siano il compimento della pi� completa acquiescenza dei partiti del cosiddetto "arco costituzionale" alla strategia imperialista, diretta esclusivamente dalla DC e dal suo governo. Si � passati cio� dallo Stato come espressione dei partiti, ai partiti come puri strumenti dello Stato. Ad essi viene affidato il ruolo di attivizzare i loro apparati per le luride manifestazioni di sostegno alle manovre controrivoluzionarie, contrabbandandole come manifestazioni "popolari"; pi� in particolare al partito di Berlinguer e ai sindacati collaborazionisti spetta il compito (al quale sembra siano ormai completamente votati) di funzionare da apparato poliziesco antioperaio, da delatori, da spie del regime. La cattura di Aldo Moro, al quale tutto lo schieramento borghese riconosce il maggior merito del raggiungimento di questo obiettivo, non ha fatto altro che mettere in macroscopica evidenza questa realt�. Non solo, ma Aldo Moro viene citato (anche dopo la sua cattura!) come il naturale designato alla presidenza della Repubblica. Il perch� � evidente. Nel progetto di "concentrazione" del potere, il ruolo del Capo dello Stato Imperialista diventa determinante. Istituzionalmente il Presidente accentra gi� in s�, tra le altre, le funzioni di capo della Magistratura e delle Forze Armate; funzioni che sino ad ora sono state espletate in maniera pi� che altro simbolica e a volte persino da corrotti buffoni (vedasi Leone). Ma nello SIM il Capo dello Stato (ed il suo apparato di uomini e strutture) dovr� essere il vero gestore degli organi chiave e delle funzioni che gli competono. Chi meglio di Aldo Moro potrebbe rappresentare come capo dello SIM gli interessi della borghesia imperialista? Chi meglio di lui potrebbe realizzare le modifiche istituzionali necessarie alla completa ristrutturazione dello SIM? La sua carriera per� non comincia oggi: la sua presenza, a volte palese a volte strisciante, negli organi di direzione del regime � di lunga data. Vediamone le tappe principali, perch� di questo dovr� rendere conto al Tribunale del Popolo.
1955 - Moro � ministro di Grazia e Giustizia nel governo Segni.
1957 - Moro � ministro della Pubblica Istruzione nel governo Zoli, retto dal Movimento Sociale Italiano.
1959-60 - Viene eletto segretario della DC. Sono gli anni del governo Tambroni, dello scontro frontale sferrato dalla borghesia contro il Movimento Operaio. La ferma resistenza operaia viene affrontata con la pi� dura repressione armata: nel luglio '60 si conteranno i proletari morti, massacrati dalla polizia di Scelba.
1963 - In quest'anno parte la strategia americana di recupero della frangia di "sinistra" della borghesia italiana con l'inglobamento del PSI nel governo, nel tentativo di spaccare il Movimento Operaio. � la "svolta" del centro-sinistra e Moro se ne assumer� la gestione per tutti gli anni successivi come Presidente del Consiglio.
1964 - � Presidente del Consiglio. Emergono le manovre del SIFAR, di De Lorenzo e di Segni, che a conti fatti risulter� un'abile macchinazione ricattatoria perfettamente funzionale alla politica del suo governo. Quando la sporca trama verr� completamente allo scoperto, come un vero "padrino" che si rispetti, Moro affosser� il tutto e ricompenser� con una valanga di "omissis" i suoi autori. 1965-68 - � ininterrottamente Presidente del Consiglio.
1968-72 - In tutto questo periodo � ministro degli Esteri. La pillola del centrosinistra perde sempre pi� la sua efficacia narcotizzante e riprende l'offensiva del Movimento Operaio con un crescendo straordinario. La risposta dell' Imperialismo � stata quella che va sotto il nome di "strategia della tensione". 1973-74 - � sempre ministro degli Esteri.
1974-78 - Assume di nuovo la Presidenza del Consiglio e nel '76 diventa Presidente della DC. � in questi anni che la borghesia imperialista supera le sue maggiori contraddizioni e procede speditamente alla realizzazione del suo progetto. � in questi anni che Moro diventa l'uomo di punta della borghesia, quale pi� alto fautore di tutta la ristrutturazione dello SIM. Su tutto questo ed altro ancora, � in corso l'interrogatorio ad Aldo Moro.
Esso verte: a chiarire le politiche imperialiste e antiproletarie di cui la DC � portatrice; a individuare con precisione le strutture internazionali e le filiazioni nazionali della controrivoluzione imperialista; a svelare il personale politico-economico-militare sulle cui gambe cammina il progetto delle multinazionali; ad accertare le dirette responsabilit� di Aldo Moro per le quali, con i criteri della GIUSTIZIA PROLETARIA, verr� giudicato.

2. - IL TERRORISMO IMPERIALISTA
E L'INTERNAZIONALISMO PROLETARIO

A livello militare � la NATO che pilota e dirige i progetti continentali di controrivoluzione armata nei vari SIM europei. I nove paesi della CEE hanno create L'ORGANlZZAZIONE COMUNE DI POLIZIA che � una vera e propria centrale internazionale del terrore.
Sono i paesi pi� forti della catena e che hanno gi� collaudato le tecniche pi� avanzate della controrivoluzione ad assumersi il compito di trainare, istruire, dirigere le appendici militari nei paesi pi� deboli che non hanno ancora raggiunto i loro livelli di macabra efficienza. Si spiega cos� l'invasione inglese e tedesca dei super-specialisti del SAS (Special Air Service), delle BKA (Bunderskriminalamt) e dei servizi segreti israeliani. Gli specialisti americani invece non hanno avuto bisogno di scomodarsi, sono installati in pianta stabile in Italia dal 1945. ECCOLA QUI
L'INTERNAZIONALE DEL TERRORISMO. Eccoli qui i boia imperialisti massacratori dei militanti dell'IRA, della RAF, del popolo Palestinese, dei guerriglieri comunisti dell'America Latina che sono corsi a dirigere i loro degni compari comandati da Cossiga. � una ulteriore dimostrazione della completa subordinazione dello SIM-Italia alle centrali imperialiste, ma � anche una visione chiara di come per le forze rivoluzionarie sia improrogabile far fronte alla necessit� di calibrare la propria strategia in un'ottica europea, che tenga conto cio� che il mostro imperialista va combattuto nella sua dimensione continentale. Per questo riteniamo che una pratica effettiva dell'INTERNAZIONALISMO PROLETARIO debba cominciare oggi anche stabilendo tra le Organizzazioni Camuniste Combattenti che il proletariato europeo ha espresso un rapporto di profondo confronto politico, di fattiva solidariet�, e di concreta collaborazione.
Certo, faremo ogni sforzo, opereremo con ogni mezzo perch� si raggiunga fra le forze che in Europa combattono per il comunismo la pi� vasta integrazione politica possibile. Non dubitino gli strateghi della controrivoluzione e i loro ottusi servitorelli revisionisti vecchi e nuovi, che contro l'internazionale del terrore imperialista sapremo costruire l'unit� strategica delle forze comuniste. Ci� detto va fatta una chiarificazione. Sin dalla sua nascita la nostra Organizzazione ha fatto proprio il principio maoista "contare sulle proprie forze e lottare con tenacia". Applicare questo principio, nonostante le enormi difficolt�, � stato per la nostra Organizzazione pi� che una scelta giusta una scelta naturaIe; il proletariato italiano possiede in s� un immenso potenziale di intelligenza rivoluzionaria, un patrimonio infinito di conoscenze tecniche e di capacit� materiali che con il proprio lavoro ha saputo collettivamente accumulare una volont� e una disponibilit� alla lotta che decenni di battaglie per la propria liberazioni ha forgiato e reso indistruttibile. Su questo poggia tutta la costruzione della nostra Organizzazione, la crescita della sua forza ha le solide fondamenta del proletariato italiano, si avvale dell'inestimabile contributo che i suoi figli migliori e le sue avanguardie danno alla costruzione del PARTITO COMUNISTA COMBATTENTE. Mentre riaffermiamo con forza le nostre posizioni sull'Internazionalismo Proletar�o, diciamo che la nostra Organizzazione ha imparato a combattere, ha saputo costruire ed organizzare autonomamente i livelli politico-militari adeguati ai compiti che la guerra di classe impone. Organizzare la lotta armata per il Comunismo costruire il Partito Comunista Combattente, prepararsi anche militarmente ad essere dei soldati della rivoluzione � la strada che abbiamo scelto, ed � questo che ha reso possibile alla nostra Organizzazione di condurre nella pi� completa autonomia la battaglia per la cattura ed il processo ad Aldo Moro.
Intensificare con l'attacco armato il processo al regime, disarticolare i centri della controrivoluzione imperialista. Costruire l'unit� del movimento rivoluzionario nel Partito Combattente. Onore ai compagni Lorenzo Jannucci e Fausto Tinelli assassinati dai sicari del regime.
25/3/1978
Per il Comunismo
Brigate Rosse

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IL COMUNICATO NUMERO TRE delle Br � stato trovato, la sera del 29 marzo, dopo un annuncio telefonico contemporaneo a Roma, Genova, Torino e Milano. Insieme al comunicato c'� una lettera di Moro a Cossiga.


COMUNICATO NUMERO 3

L'interrogatorio, sui contenuti del quale abbiamo gi� detto, prosegue con la completa collaborazione del prigioniero. Le risposte che fornisce chiariscono sempre pi� le linee controrivoluzionarie che le centrali imperialiste stanno attuando; delineano con chiarezza i contorni e il corpo del "nuovo" regime che, nella ristrutturazione dello Stato Imperialista delle Multinazionali si sta instaurando nel nostro paese e che ha come perno la Democrazia Cristiana. Proprio sul ruolo che le centrali imperialiste hanno assegnato alla DC, su11e strutture e gli uomini che gestiscono il progetto controrivoluzionario sulla loro interdipendenza e subordinazione agli organismi imperialisti internazionali, sui finanziamenti occulti. sui piani economici-politici-militari da attuare in Italia il prigioniero Aldo Moro ha cominciato a fornire le sue "illuminanti" risposte. Le informazioni che abbiamo cos� modo di recepire, una volta verificate verranno rese note al movimento rivoluzionario che sapr� farne buon uso nel prosieguo del processo al regime che con l'iniziativa delle forze combattenti si � aperto in tutto il paese. Perch� proprio di questo si tratta. La cattura e il processo ad Aldo Moro non � che un momento, importante e chiarificatore, della Guerra di Classe Rivoluzionaria che le forze comuniste armate hanno assunto come linea per la costruzione di una societ� comunista, e che indica come obbiettivo primario l'attacco allo stato imperialista e la liquidazione dell'immondo e corrotto regime democristiano. Aldo Moro, che oggi deve rispondere davanti ad un Tribunale del Popolo, � perfettamente consapevole di essere il pi� alto gerarca di questo regime, di essere il responsabile al pi� alto livello delle politiche antiproletarie che l'egemonia imperialista ha imposto nel nostro paese, della repressione delle forze produttive, delle condizioni di sfruttamento dei lavoratori, dell'emarginazione e miseria di intere fasce di proletariato, della disoccupazione, della controrivoluzione armata scatenata dalla DC; e sa che su tutto questo il proletariato non ha dubbi, che si � chiarito le idee guardando lui e il suo partito nei trent'anni in cui � al potere, e che il tribunale del Popolo sapr� tenerlo in debito conto. Ma Moro � anche consapevolc di non essere il solo, di essere, appunto, il pi� alto esponente del regime; chiama quindi gli altri gerarchi a dividere con lui le responsabilit�, e rivolge agli stessi un appello che suona come un'esplicita chiamata di "correit�". Ha chiesto di scrivere una lettera segreta (le manovre occulte sono la normalit� per la mafia democristiana) al governo ed in particolare al capo degli sbirri Cossiga. Gli � stato concesso, ma siccome niente deve essere nascosto al popolo ed � questo il nostro costume la rendiamo pubblica. Compagni, in questa fase storica, a questo punto della crisi la pratica della violenza rivoluzionaria � l'unica politica che abbia la possibilit� reale di affrontare e risolvere la contraddizione antagonistica che oppone proletariato metropolitano e borghesia imperialista. In questa fase la lotta di classe assume per iniziativa delle Avanguardie rivoluzionarie la forma della Guerra. Proprio questo impedisce al nemico di "normalizzare la situazione" e cio� di riportare una vittoria tattica sul movimento di lotta degli ultimi dieci anni, e sui bisogni, le aspettative, le speranze che essa ha generato. Certo siamo noi a volere la guerra! Siamo anche consapevoli del fatto che la pratica della violenza rivoluzionaria spinge il nemico ad affrontarla, lo costringe a muoversi, a vivere sul terreno della guerra anzi ci proponiamo di fare emergere, di stanare la controrivoluzione imperialista dalle pieghe della societ� "democratica" dove in tempi migliori se ne stava comodamente nascosta. Ma detto questo, � necessario fare chiarezza su un punto: non siamo noi a "creare" la controrivoluzione. Essa � la forma stessa che assume l'imperialismo nel suo divenire: non � un "aspetto ma la sostanza", �'imperialismo � controrivoluzione. Fare emergere attraverso la pratica della Guerriglia questa fondamentale verit� � il presupposto necessario della guerra di classe nelle metropoli. In questi ultimi anni abbiamo visto snodarsi i piani della controrivoluzione; abbiamo visto le maggiori citt� italiane poste in stato d'assedio, lo scatenarsi dei "corpi speciali" e degli apparati militari del regime contro il proletariato e la sua avanguardia; abbiamo visto le leggi speciali, i Tribunali Speciali, i campi di concentramento abbiamo visto l'attacco feroce alla classe operaia e alle sue condizioni di vita, �'opera di sabotaggio e repressione delle lotte dei berlingueriani e l'infame compito che si sono assunti per la delazione, lo spionaggio, la schedatura poliziesca nelle fabbriche. Ma abbiamo visto anche dispiegarsi il Movimento di Resistenza Proletario Offensivo (MRPO). L'iniziativa proletaria non si � fermata, anzi si � estesa ed ha assunto i contenuti e le forme della Guerra di Classe Rivoluzionaria. L'interesse del proletariato, �'antagonismo degli sfruttati verso il loro oppressore, i bisogni e la volont� di lottare per il Comunismo, vivono oggi nella capacit� dimostrata del MRPO di sferrare l'attacco armato contro il nemico imperialista. Questo bisogna fare oggi. Estendere l'iniziativa armata contro centri economici-politici-militari della controrivoluzione, concentrare l'attacco sulle strutture e gli uomini che ne sono i fondamentali portatori, disarticolare a tutti i livelli i piani delle multinazionali imperialiste. � fondamentale pure realizzare quei salti politici e organizzativi che la guerra di classe impone, costruire la direzione del MRPO, assumersi la responsabilit� di guidarlo, costruire in sostanza il Partito Comunista Combattente. Solo cos� � possibile avviarsi verso la vittoria strategica del proletariato. La violenza e il terrorismo dello Stato Imperialista delle Multinazionali che si abbattono quotidianamente sul proletariato dimostrano che la belva imperialista possiede s� artigli d'acciaio, ma dicono anche che � possibile colpirla a morte, che � possibile annientarla strategicamente. Come pure non incantano nessuno gli isterismi piagnucolosi di chi, intrappolato nella visione legalistica e piccolo borghese della lotta di classe, si � gi� arreso ed ha accettato la sconfitta finendo inesorabilmente ad essere grottesco reggicoda di ogni manovra reazionaria. Il MRPO � ben altra cosa e il dispiegarsi della guerra di classe Rivoluzionaria lo sta dimostrando. Portare l'attacco allo Stato Imperialista delle Multinazionali. Estendere e intensificare l'iniziativa armata contro i centri e gli uomini della controrivoluzione imperialista. Unificare il Movimento Rivoluzionario costruendo il Partito Comunista Combattente.
29/3/1978
Per il Comunismo
Brigate Rosse

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IL COMUNICATO NUMERO QUATTRO delle Br � trovato il pomeriggio del 4 aprile dopo una telefonata alla redazione milanese di Repubblica. Insieme al comunicato ci sono una lettera di Moro a Zaccagnini e la "Risoluzione della direzione strategica delle Br".


COMUNICATO NUMERO 4

IL PROCESSO A MORO

Moro afferma nelle sue lettere che si trova in una situazione "eccezionale" privo della "consolazione" dei suoi compari, e perfettamente consapevole di cosa lo aspetti. In questo una volta tanto siamo d'accordo con lui. Che uno dei pi� alti dirigenti della DC si trovi sottoposto ad un processo popolare, che debba rispondere ad un Tribunale del Popolo di trent' anni di regime democristiano, che il giudizio popolare nella sua prevedibile durezza avr� certamente il suo corso, � una situazione che fino ad ora � stata "eccezionale". Ma le cose stanno cambiando. L'attacco sferrato negli ultimi tempi dal Movimento Proletario, la Resistenza Offensiva contro le articolazioni del potere democristiano, contro le strutture e gli uomini della controrivoluzione imperialista, stanno modificando radicalmente questa situazione. Si sta attuando in tutto il paese, con l'iniziativa delle avanguardie combattenti, il PROCESSO AL REGIME che pone sotto accusa i servi degli interessi delle Multinazionali, che smaschera i loro piani antiproletari, che � rivolto a distruggere la macchina dell'oppressione imperialista, lo Stato Imperialista delle Multinazionali. Il processo al quale � sottoposto Moro � un momento di tutto questo. Deve essere chiaro quindi che il Tribunale del Popolo non avr� n� dubbi n� incertezze, quanto meno secondi o "segreti" fini ma sapr� giudicare Moro per quanto lui e la DC hanno fatto e stanno facendo contro il movimento proletario. La manovra messa in atto dalla stampa di regime, attribuendo alla nostra Organizzazione quanto Moro ha scritto di suo pugno nella lettera a Cossiga, � stata subdola quanto maldestra. Lo scritto rivela invece, con una chiarezza che sembra non gradita alla cosca democristiana, il suo punto di vista e non il nostro. Egli si rivolge agli altri democristiani (nella seconda lettera che ha chiesto di scrivere a Zaccagnini e che noi recapitiamo e rendiamo pubblica, li chiama tutti per nome), li invita ad assumersi le loro responsabilit� presenti e passate (le responsabilit� che essi dovranno assumersi di fronte al Movimento Rivoluzionario, e che nel corso dell'interrogatorio il prigioniero sta chiarendo, sono ben altre da quelle accennate da Moro nella sua lettera), li invita a considerare la sua posizione di prigioniero politico in relazione a quella dei combattenti comunisti prigionieri nelle carceri di regime. Questa � la sua posizione che, se non manca di realismo politico nel vedere le contraddizioni di classe oggi in Italia, � utile chiarire che non � la nostra. Abbiamo pi� volte affermato che uno dei punti fondamentali del programma della nostra Organizzazione � la liberazione di tutti i prigionieri comunisti e la distruzione dei campi di concentramento e dei lager di regime. Che su questa linea di combattimento il movimento rivoluzionano abbia gi� saputo misurarsi vittoriosamente � dimostrato dalla riconquistata libert� dei compagni sequestrati nei carceri di Casale, Treviso, Forl�, Pozzuoli, Lecce ecc. Certo perseguiremo ogni strada che porti alla liberazione dei comunisti tenuti in ostaggio dallo Stato Imperialista, ma denunciamo come manovre propagandistiche e strumentali i tentativi del regime di far credere nostro ci� che invece cerca di imporre: trattative segrete, misteriosi intermediari, mascheramento dei fatti. Per quel che ci riguarda il processo ad Aldo Moro andr� regolarmente avanti, e non saranno le mistificazioni degli specialisti della controguerriglia-psicologica che potranno modificare il giudizio che verr� emesso. Compagni, il proletariato metropolitano non ha alternative. Per uscire dalla crisi deve porsi a risolvere la questione centrale del potere. USCIRE DALLA CRISI VUOL DIRE COMUNISMO! Vuol dire: ricomposizione del lavoro manuale ed intellettuale organizzazione della produzione in funzione dei bisogni del popolo del "valore d' uso" e non pi� del "valore di scambio" vale a dire dei profitti di un pugno di capitalisti e di multinazionali. Tutto questo oggi � storicamente possibile. Necessario e possibile!
� possibile utilizzare l'enorme sviluppo raggiunto dalle forze produttive per liberare finalmente l'uomo dallo sfruttamento bestiale, dal lavoro salariato, dalla miseria, dalla degradazione sociale in cui lo inchioda l'imperialismo. � possibile stravolgere la crisi imperialista in rottura rivoluzionaria e questa ultima in punto di partenza di una societ� che costruisce ed � costruita da UOMINI SOCIALI mettendo al SUO centro l'espansione e la soddisfazione crescente dei molteplici bisogni di ciascuno e di tutti. L'Imperialismo delle Multinazionali � l'Imperialismo che sta percorrendo fino in fondo. ormai senza illusioni, la fase storica del suo declino, della sua putrefazione. Non ha pi� nulla da proporre, da offrire, neppure in termini di ideologia. La mobilitazione reazionaria delle masse in difesa di se stesso, che sta alla base della sua affannosa ricerca di consenso, non puo' appoggiarsi in questa fase su alcuna base economica. La controrivoluzione preventiva come soluzione per ristabilire "la governabilit� delle democrazie occidentali" si smaschera ora come fine a s�. LA FORZA � LA SUA UNICA RAGIONE!
La congiuntura attuale � caratterizzata dal passaggio dalla fase della "pace armata" a quella della "guerra". Questo passaggio viene manifestandosi come un processo estremamente contraddittorio che contemporaneamente si identifica con la ristrutturazione dello Stato in Stato Imperialista delle Multinazionali. Si tratta quindi di una congiuntura estremamente importante la cui durata e specificit� dipendono dal rapporto che si stabilisce tra rivoluzione e controrivoluzione: non � comunque un processo pacifico. ma, nel suo divenire, assume progressivamente la forma della GUERRA. Per trasformare il processo di guerra civile strisciante, ancora disperso e disorganizzato, in una offensiva generale, diretta da un disegno unitario � necessario sviluppare e unificare il MOVIMENTO Dl RESISTENZA PROLETARIO OFFENSIVO costruendo il PARTITO COMUNISTA COMBATTENTE.
Movimento e Partito non vanno pero' confusi. Tra essi opera una relazione dialettica, ma non un rapporto di identit�. Cio' vuol dire che � dalla classe che provengono le spinte, gli impulsi, le indicazioni, gli stimoli, i bisogni che l'avanguardia comunista deve raccogliere, centralizzare, sintetizzare, rendere TEORIA e ORGANIZZAZIONE STABILE e infine, riportare nella classe sotto forma di linea strategica di combattimento, programma, strutture di massa del potere proletario. Agire da Partito vuol dire collocare la propria iniziativa politico-militare all'interno e al punto pi� alto dell'offensiva proletaria, cio� sulla contraddizione principale e sul suo aspetto dominante in ciascuna congiuntura, ed essere cos�, di fatto, il punto di unificazione del MRPO, la sua prospettiva di potere. Agire da Partito vuol dire anche dare all'iniziativa armata un duplice carattere: essa deve essere rivolta a disarticolare e a rendere disfunzionale la macchina dello Stato, e nello stesso tempo deve anche proiettarsi nel movimento di massa, essere di indicazione politico-militare per orientare, mobilitare, dirigere ed organizzare il MRPO verso la GUERRA CIVILE ANTIMPERIALISTA. Questo ruolo di disarticolazione, di propaganda e di organizzazione, va svolto a tutti i livelli dell'oppressione statale capitalista e a tutti i livelli della composizione di classe. Non esistono quindi livelli di scontro "pi� alti" o "pi� bassi". Esistono invece, livelli di scontro che incidono ed intaccano il progetto imperialista, ed organizzano strategicamente il proletariato oppure no. Organizzare il potere proletario oggi, significa individuare le linee strategiche su cui fare marciare lo scontro rivoluzionario, ed articolare ovunque a partire da questa, l'attacco armato contro i centri fondamentali politici, economici, militari dello Stato Imperialista. Organizzare il potere proletario oggi significa organizzare strategicamente la nuova situazione. Non bisogna spaventarsi di fronte alla ferocia del nemico e sopravvalutarne la forza e l'efficacia dei suoi strumenti di annientamento. SI PUO' E SI DEVE VIVERE CLANDESTINAMENTE IN MEZZO AL POPOLO, perch� questa � la condizione di esistenza e di sviluppo della guerra di classe rivoluzionaria nello Stato Imperialista. In questo senso parliamo di "contenuto strategico della clandestinit�", di "strumento indispensabile della lotta rivoluzionaria in questa fase" e nello stesso tempo mettiamo in guardia contro ogni altra interpretazione "difensiva" o "mitica" che sia. Nelle fabbriche, nei quartieri, nelle scuole, nelle carceri e ovunque si manifesti la oppressione imperialista, ORGANIZZARE IL POTERE PROLETARIO significa: portare l'attacco alle determinazioni specifiche dello Stato Imperialista e nel contempo costruire la unit� del proletariato metropolitano nel MRPO e l'unit� dei comunisti nel PARTITO COMUNISTA COMBATTENTE. PORTARE L'ATTACCO ALLO STATO IMPERIALISTA DELLE MULTINAZIONALI. ESTENDERE E INTENSIFICARE L'INIZIATIVA ARMATA CONTRO I CENTRI E GLI UOMINI DELLA CONTRORIVOLUZIONE IMPERIALISTA. UNIFICARE IL MOVIMENTO RIVOLUZIONARIO COSTRUENDO IL PARTITO
COMUNISTA COMBATTENTE.
4/4/1978
Per il Comunismo
Brigate Rosse

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IL COMUNICATO NUMERO CINQUE delle Br, annunciato con una telefonata alla redazione milanese di Repubblica, � trovato il pomeriggio del 10 aprile, in un cestino dei rifiuti in via Palestro. Nella busta arancione ci sono anche fotocopie di una lettera autografa di Moro a Taviani. Buste identiche sono trovate anche a Roma, Torino e Genova.


COMUNICATO NUMERO 5

L' interrogatorio del prigioniero prosegue e, come abbiamo gi� detto, ci aiuta validamente a chiarire le linee antiproletarie, le trame sanguinarie e terroristiche che si sono dipanate nel nostro Paese (che Moro ha sempre coperto), ad individuare con esattezza le responsabilit� dei vari boss democristiani, le loro complicit�, i loro protettori internazionali, gli equilibri di potere che sono stati alla base di trent'anni di regime DC, e quelli che dovranno stare a sostegno della ristrutturazione dello SIM. L'informazione e la memoria di Aldo Moro non fanno certo difetto ora che deve rispondere davanti a un tribunale del popolo. Mentre confermiamo che tutto verr� reso noto al popolo e al movimento rivoluzionario che sapr� utilizzarlo opportunamente, anticipiamo tra le dichiarazioni che il prigioniero Moro sta facendo, quella imparziale ed incompleta, che riguarda il teppista di Stato Emilio Taviani. Non vogliamo fare nessun commento a ci� che Moro scrive perch�, pur nel contorto linguaggio moroteo che quando afferma delle certezze assume la forma di "velate allusioni", esprime con chiarezza il suo punto di vista su ci� che riguarda Taviani, i suoi giochi di potere nella DC, e le trame in cui � implicato. Ma anche la nostra memoria non fa difetto, ricordiamo il teppista Taviani e la sua cricca genovese con in testa il "fu" Coco, Sossi, Castellano, Catalano montare pezzo per pezzo il processo di regime contro il gruppo rivoluzionario XXII Ottobre, distribuire ai comunisti combattenti secoli di galera che nella sua ottusit� controrivoluzionaria avrebbe dovuto essere una tremenda lezione per il proletariato genovese, togliergli ogni speranza e possibilit� di lottare per il Comunismo. Le cose non sono andate cos� e questo pupazzo manovrato, finanziato, protetto da vari padroni americani sappia che ogni cosa ha un prezzo e che prima o poi anche a lui toccher� pagarlo.
Nonostante quanto gi� abbiamo detto nei precedenti comunicati, gli organi di stampa del regime continuano la loro campagna di mistificazione, volendo far credere l'esistenza di "trattative segrete" o di misteriosi "patteggiamenti"; riteniamo necessario ribadire che questo � cio' che vorrebbe il REGIME, mentre la posizione della nostra Organizzazione � sempre stata e rimane: NESSUNA TRATTATIVA SEGRETA. NIENTE DEVE ESSERE NASCOSTO AL POPOLO!

Compagni, lo SIM, incapace di dare una risposta politica al processo contro il regime in atto nel Paese da parte delle forze rivoluzionarie, ha risposto con l'unica arma che gli rimaneva: la forza bruta del suo apparato militare. Con la collaborazione attiva dei berlingueriani, ha dichiarato la guerra controrivoluzionaria a tutto il proletariato metropolitano.
L'attacco che lo Stato ha sferrato nelle ultime settimane con perquisizioni, fermi e arresti indiscriminati, tende infatti a colpire non pi� solo le avanguardie che praticano la lotta armata, ma l'intero movimento di classe. Nonostante questo attacco repressivo, al quale dobbiamo aggiungere l'opera sempre pi� scoperta di polizia antiproletaria, delatori e spie del regime da parte dei revisionisti del PCI, � cresciuta nelle fabbriche l'opposizione operaia allo SIM e alla politica collaborazionista dei berlingueriani e, nel contempo, � continuata l'iniziativa del MRPO e delle Organizzazioni rivoluzionarie contro i covi e gli uomini della DC, della Confindustria, dell'apparato militare, approfondendo e dando risalto al processo contro il regime. Per questo oggi pi� che mai, non bisogna spaventarsi dalla ferocia repressiva dello Stato e tanto meno fermarsi a contemplare i successi dell'iniziativa rivoluzionaria, ma bisogna mobilitarsi, a estendere e approfondire l'iniziativa armata contro i centri politici, economici, militari dello SIM, concentrare l'attacco sulle strutture e gli uomini che ne sono i fondamentali portatori, disarticolare a tutti i livelli i progetti delle multinazionali imperialiste. Ma se � necessario sviluppare l'iniziativa armata, � altres� fondamentale ORGANIZZARSI ! E fondamentale realizzare quei salti politici e organizzativi che la guerra di classe impone costruire la direzione del MRPO, assumersi la responsabilit� di guidarlo, costruire in sostanza il PARTITO COMUNISTA COMBATTENTE.

PORTARE L'ATTACCO ALLO STATO IMPERIALISTA DELLE MULTINAZIONALI.
ESTENDERE ED INTENSIFICARE L'INIZIATIVA ARMATA CONTRO I CENTRI GLI
UOMINI DELLA CONTRORIVOLUZIONE IMPERIALISTA.
UNIFICARE IL MOVIMENTO RIVOLUZIONARIO COSTRUENDO IL PARTITO
COMUNISTA COMBATTENTE.
Per il comunismo
Brigate rosse

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IL COMUNICATO NUMERO SEI delle Br, annunciato ancora con una telefonata alla redazione milanese di Repubblica, � trovato il pomeriggio del 15 aprile, in un cestino dei rifiuti in via dell' annunciata.


COMUNICATO NUMERO 6

L'interrogatorio al prigioniero Aldo Moro � terminato. Rivedere trenta anni di regime democristiano, ripercorrere passo passo le vicende che hanno scandito lo svolgersi della controrivoluzione imperialista nel nostro paese, riesaminare i vari momenti delle trame di potere, da quelle "pacifiche" a quelle pi� sanguinarie, con cui la borghesia ha tessuto la sua offensiva contro il movimento proletario, individuare attraverso le risposte di Moro le specifiche responsabilit� della DC, di ciascuno dei suoi boss, nel�'attuazione dei piani voluti dalla borghesia imperialista e dei cui interessi la DC � sempre stata massima interprete, non ha fatto altro che confermare delle verit� e delle certezze che non da oggi sono nella coscienza di tutti i proletari. Non ci sono segreti che riguardano la DC il suo ruolo di cane da guardia della borghesia, il suo compito di pilastro dello Stato delle Multinazionali, che siano sconosciuti al proletariato. Il perch� � molto semplice. I proletari, gli operai, tutti gli sfruttati conoscono bene che cosa significa il regime democristiano, perch� l' hanno vissuto e lo vivono sulla loro pelle; contro il potere della borghesia hanno sempre opposto la pi� strenua resistenza, hanno lottato e combattuto contro la schiavit� del lavoro salariato, per la liberazione delle infinite energie che un pugno di padroni e di multinazionali ha continuamente saccheggiato e rapinato, contro uno Stato che � sempre servito a perpetuare il dominio della classe pi� feroce che la storia abbia mai prodotto: la borghesia imperialista. Quali misteri ci possono essere del regime DC da De Gasperi a Moro che i proletari non abbiano gi� conosciuto e pagato con il loro sangue? "Centrismo", "centro-sinistra", "strategia della tensione", "governo delle astensioni", ecc. sono i termini con cui la DC e i suoi complici si sono incaricati di mantenere sotto il giogo imperialista il nostro paese, di costringere il proletariato alle ferree condizioni di sfruttamento che la borghesia vorrebbe perpetuare in eterno, di condannare all'emarginazione e alla miseria quelle parti di proletariato che l'interesse del capitale multinazionale non ritiene "conveniente utilizzare", di scatenare il terrore e i massacri dei sicari fascisti e di Stato ogni qual volta la lotta proletaria ha messo in discussione il loro potere. Ed oggi, che tutto il sistema di dominio dell'imperialismo sta attraversando l'ultimo atto di una crisi mortale, che cosa hanno da offrire la DC, la borghesia e il suo Stato? Ancora sfruttamento, ancora disoccupazione, ancora emarginazione, ancora il genocidio politico delle avanguardie comuniste con cui vorrebbe annientare l'esigenza del proletariato di lottare per una societ� diversa senza pi� sfruttati e sfruttatori, per una
societ� comunista. L'essenza dello Stato Imperialista, di cui la DC come sempre si � fatta massima rappresentante, � oggi sotto i nostri occhi in tutta la sua evidenza, senza il mistificante velo di una "democrazia" formale di cui si era ammantata: rastrellamenti e arresti in massa, stato d'assedio, leggi speciali, tribunali speciali, campi di concentramento. Stendere una cappa di terrore controrivoluzionario sull'intera societ� � l'unico sistema con cui questo Stato, questo regime DC sorretto dall'infame complicit� dei partiti cosiddetti di "sinistra" vorrebbe soffocare ed allontanare lo spettro di un giudizio storico che il proletariato ha gi� decretato. Non ci sono quindi "clamorose rivelazioni" da fare, ma nostro compito e quello di tutti i rivoluzionari � di organizzare il proletariato, di costruire la forza che eseguir� in modo definitivo la condanna della borghesia e dei suoi servi. Certo, l'interrogatorio ad Aldo Moro ha rivelato le turpi complicit� del regime, ha additato con fatti e nomi i veri e nascosti responsabili delle pagine pi� sanguinose della storia degli ultimi anni, ha messo a nudo gli intrighi di potere, le omert� che hanno coperto gli assassini di Stato, ha indicato l'intreccio degli interessi personali, delle corruzioni, delle clientele che lega in modo indissolubile i vari personaggi della putrida cosca democristiana e questi, (nessuno si stupir�), agli altri dei partiti loro complici . Gli scandali, le corruttele, le complicit� dei boss democristiani, se li rendono ancora pi� odiosi, non sono pero' l'aspetto principale; fanno parte certamente della logica con cui questo putrido partito ha sempre governato, ma quello che conta � la funzione controrivoluzionaria della DC, il suo "servizio" agli ordini delle multinazionali, la sua trentennale opera antiproletaria. Comunque, come abbiamo gi� detto, tutto sar� reso noto al popolo, e a questo punto facciamo una scelta.
La stampa di regime � sempre al servizio del nemico di classe; la menzogna, la mistificazione sono per essa la regola, ed in questi giorni ne ha dato una prova superlativa, il suo compito � quello di "utilizzare" l' informazione come arma contro il proletariato, e le organizzazioni rivoluzionarie. Le informazioni in nostro possesso quindi, verranno diffuse attraverso la stampa e i mezzi di divulgazione clandestini delle Organizzazioni Combattenti, e soprattutto verranno utilizzate per proseguire con altre battaglie il processo al regime ed allo Stato.
Per quel che ci riguarda il processo ad Aldo Moro finisce qui. Processare Aldo Moro non � stato che una tappa, un momento del pi� vasto processo allo Stato ed al regime che � in atto nel paese e che si chiama: GUERRA DI CLASSE PER IL COMUNISMO.
Le responsabilit� di Aldo Moro sono le stesse per cui questo Stato � sotto processo. La sua colpevolezza � la stessa per cui la DC ed il suo regime saranno definitivamente battuti, liquidati e dispersi dalle iniziative delle forze comuniste combattenti. Non ci sono dubbi. ALDO MORO � COLPEVOLE E VIENE PERTANTO CONDANNATO A MORTE. ESTENDERE ED INTENSIFICARE IL PROCESSO AL REGIME E L'ATTACCO ALLO STATO IMPERIALISTA DELLE MULTINAZIONALI.
CREARE, ORGANIZZARE OVUNQUE IL POTERE PROLETARIO ARMATO.
RIUNIFICARE IL MOVIMENTO RIVOLUZIONARIO COSTRUENDO IL PARTITO COMUNISTA COMBATTENTE.
Per il comunismo
Brigate rosse

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Poco prima delle 9,30 del 18 aprile, una telefonata al Messaggero annuncia che in piazza Belli ci sono due messaggi delle Br. Il messaggio in realt� � uno solo, contenuto in una busta arancione e, contrariamente al solito, � una fotocopia di un comunicato numero 7, che annuncia l' avvenuta esecuzione di Moro, il cui corpo si troverebbe nel lago della Duchessa. Il messaggio si presenta subito con altre caratteristiche completamente diverse dai precedenti: � molto breve, � scritto con uno stile satirico, nonostante la brevit� contiene diversi errori di ortografia che non c' erano nei lunghi comunicati precedenti, non ci sono gli slogan conclusivi, il foglio � pi� corto del solito, non c' � il numero 1 e al suo posto viene usata la lettera "l" minuscola, alcune lettere appaiono diverse a prima vista, l' intestazione "Brigate rosse" � scritta a mano. Nonostante cio' la relazione degli esperti garantisce l' autenticit� del comunicato.


FALSO COMUNICATO NUMERO 7

IL PROCESSO AD ALDO MORO

Oggi 18 aprile 1978, si conclude il periodo "dittatoriale" della DC che per ben trent'anni ha tristemente dominato con la logica del sopruso. In concomitanza con questa data comunichiamo l'avvenuta esecuzione del presidente della DC Aldo Moro, mediante "suicidio". Consentiamo il recupero della salma, fornendo l'esatto luogo ove egli giace. La salma di Aldo Moro � immersa nei fondali limacciosi (ecco perch� si dichiarava impantanato) del lago Duchessa, alt. mt. 1800 circa localit� Cartore (RI) zona confinante tra Abruzzo e Lazio. � soltanto l'inizio di una lunga serie di "suicidi": il "suicidio non deve essere soltanto una "prerogativa" del gruppo Baader Meinhof. Inizino a tremare per le loro malefatte i vari Cossiga, Andreotti, Taviani e tutti coloro i quali sostengono il regime. P.S. - Rammentiamo ai vari Sossi, Barbaro, Corsi, ecc. che sono sempre sottoposti a libert� "vigilata".
18/4/1978
Per il Comunismo
Brigate Rosse

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IL SETTIMO COMUNICATO viene annunciato, poco dopo le 12 del 20 aprile, con una telefonata al Messaggero. Il comunicato si trova in via dei Maroniti, dietro la sede del Messaggero, in una busta arancione che contiene anche una foto Polaroid di Moro con in mano la copia della Repubblica del 19 aprile, prova evidente che � ancora vivo. Il comunicato viene poi diffuso anche a Torino, Genova e Milano.

COMUNICATO NUMERO 7

� passato pi� di un mese dalla cattura di Aldo Moro, un mese nel quale Aldo Moro � stato processato cos� come e sotto processo tutta la DC e i suoi complici; Aldo Moro � stato condannato cos� come � stata condannata la classe politica che ha governato per trent'anni il nostro Paese, con le infamie, con il servilismo. alle centrali imperialiste, con la ferocia antiproletaria. La condanna di Aldo Moro verr� eseguita cos� come il Movimento Rivoluzionario s'incaricher� di eseguire quella storica e definitiva contro questo immondo partito e la borghesia che rappresenta. Detto questo occorre fare chiarezza su alcuni punti. 1 - In questo mese abbiamo avuto modo di vedere una volta di pi� la DC e il suo vero volto. � quello cinico e orrendo dell'ottusa violenza controrivoluzionaria. Ma abbiamo visto anche fino a che punto arriva la sua vilt�. Ancora una volta la DC, come ha fatto per trent'anni, ha cercato di scaricare le proprie responsabilit�, di confondere con l'aiuto dei suoi complici la realt� di uno Stato Imperialista che si appresta ad annientare il movimento rivoluzionario, che si appresta al genocidio politico e fisico delle avanguardie comuniste. In Italia, come d'altronde nel resto dell'Europa "democratica" esistono dei condannati a morte: sono i militanti combattenti comunisti. Le leggi speciali, i tribunali speciali, i campi di concentramento sono la mostruosa macchina che dovrebbe stritolare nei suoi meccanismi chi combatte per il comunismo. Gli specialisti della tortura, dell'annientamento politico, psicologico e fisico, ci hanno spiegato sulle pagine dei giornali nei minimi dettagli (l'hanno detto, mentendo con la consueta spudoratezza, a propos�to del "trattamento" subito da Aldo Moro, che invece � stato trattato scrupolosamente come un prigioniero politico e con i diritti che tale qualifica gli conferisce; niente di pi� ma anche niente di meno), quali effetti devastanti e inumani producano lo snaturare l'identit� politica dell'individuo, l'isolamento prolungato, le raffinate ed incruente sevizie psicologiche, i sadici pestaggi ai quali sono sottoposti i prigionieri comunisti. E dovrebbe esserlo per secoli, tanti quanti ne distribuiscono con abbondanza i tribunali speciali. E quando questo non basta c'� sempre un medico compiacente, un sadico carceriere che si possono incaricare di saldare la partita. Questo � il genocidio politico che da tempo e per i prossimi anni la DC e i suoi complici si apprestano a perpetrare. Noi sapremo lottare e combattere perch� tutto ci� finisca, e non rivolgiamo nessun appello che non sia quello del Movimento Rivoluzionario di combattere per la distruzione di questo Stato, per la distruzione dei campi di concentramento, per la libert� di tutti i comunisti imprigionati. L'appello "uman�tario" lo lancia invece la DC. E qui siamo nella pi� grottesca spudoratezza. A quale "umanit�" si possono mai appellare i vari Andreotti Fanfani, Leone, Cossiga, Piccoli, Rumor e compari? Ma ora � arrivato il tempo in cui la DC non puo pi� scaricare le proprie responsabilit� politiche, pu� scegliersi i complici che vuole, ma sotto processo prima di tutto c'� questo immondo partito, questa lurida organizzazione del potere dello Stato. Per quanto riguarda Aldo Moro ripetiamo - la DC pu� far finta di non capire ma non riuscir� a cambiare le cose - che � un prigioniero politico condannato a morte perch� responsabile in massimo grado di trent'anni di potere democristiano di gestione dello Stato e di tutto quello che ha significato per i proletari. Il problema al quale la DC deve rispondere � politico e non di umanit�; umanit� che non possiede e che non puo' costituire la facciata dietro la quale nascondersi, e che, reclamata dai suoi boss, suona come un insulto.
Nei campi di concentramento dello Stato imperialista ci sono centinaia di prigionieri comunisti, condannati alla "morte lenta" di secoli di prigionia. Noi lottiamo per la la libert� del proletariato, e parte essenziale del nostro programma politico � la libert� per tutti i prigionieri comunisti.
Il rilascio del prigioniero Aldo Moro pu� essere preso in considerazione solo in relazione della LIBERAZIONE DI PRIGIONIERI COMUNISTI.
La DC dia una risposta chiara e definitiva se intende percorrere questa strada; deve essere chiaro che non c'� ne sono altre possibili. La DC e il suo governo hanno 48 ore di tempo per farlo a partire dalle ore 15 del 20 aprile; trascorso questo tempo ed in caso di un ennesima vilt� della DC noi risponderemo solo al proletariato ed al Movimento Rivoluzionario, assumendoci la responsabilit� dell'esecuzione della sentenza emessa dal Tribunale del Popolo.

2 - Il comunicato falso del 18 aprile.

� incominciata con questa lugubre mossa degli specialisti della guerra psicologica, la preparazione del "grande spettacolo" che il regime si appresta a dare, per stravolgere le coscienze, mistificare i fatti, organizzare intorno a s� il consenso. I mass-media possono certo sbandierare, ne hanno i mezzi, ci� che in realt� non esiste; possono cio� montare a loro piacimento un sostegno ed una solidariet� alla DC, che nella coscienza popolare invece � solo avversione, ripugnanza per un partito putrido ed uno Stato che il proletario ha conosciuto in questi trent'anni e nei confronti dei quali, nonostante la mastodontica propaganda del regime, ha gi� emesso un verdetto che non � possibile modificare. C'� un altro aspetto di questa macabra messa in scena che tutti si guardano bene dal mettere in luce, ed � il calcolo politico e l'interesse personale dei vari boss DC. Come sempre � accaduto per la DC, i giochi di potere sono un elemento ineliminabile del]a sua corruzione, del suo modo di gestire lo Stato. Sono un elemento secondario ma molto concreto, e ci illuminano ancora di pi� di quale "umanit�" � pervasa la cosca democristiana. Aldo Moro che rinchiuso nel carcere del popolo ormai ne � fuori, ce li indica senza reticenze, e nel caso che lo riguarda vede come in particolare il suo compare Andreotti cercher� con ogni mezzo di trasformarlo in un "buon affare" (cos� lo definisce Moro), come ha sempre fatto in tutta la sua carriera e che ha avuto il suo massimo fulgore con le trame iniziate con la strage di piazza Fontana, con l'uso oculato e molto personale dei servizi segreti che vi erano implicati. Andreotti ha gi� le mani abbondantemente sporche di sangue, e non ci sono dubbi che la sceneggiata recitata dai vari burattini di Stato ha la sua sapiente regia.
La statura morale dei democristiani � nota a tutti, rilevarla pu� solo renderceli pi� odiosi, e rafforzare il proposito dei rivoluzionari di distruggere il loro putrido potere. Di tutto dovranno rendere conto e mentre denunciamo, come falso e provocatorio il comunicato del 18 aprile attribuito alla nostra Organizzazione, ne indichiamo gli autori: Andreotti e i suoi complici.

LIBERTA PER TUTTI I COMUNISTI IMPRIGIONATI !
CREARE ORGANIZZARE OVUNQUE IL POTERE PROLETARIO ARMATO!
RIUNIFICARE IL MOVIMENTO RIVOLUZIONARIO COSTRUENDO IL PARTITO
COMUNISTA COMBATTENTE!
20/4/1978
Per il Comunismo
Brigate Rosse

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IL COMUNICATO NUMERO OTTO delle Br � stato trovato verso mezzogiorno del 24 aprile.


COMUNICATO NUMERO 8

La risposta della Democrazia Cristiana - Alle nostre richieste del comunicato n. 7 la DC ha risposto con un comunicato di due frasi. Di questo comunicato si pu� dire tutto tranne che � "chiaro" e "definitivo". Nella prima frase la DC afferma la sua "indefettibile fedelt� allo Stato, alle sue istituzioni, alle sue leggi". Che di questo Stato della borghesia imperialista la DC � il pilastro fondamentale non � una novit�; le leggi dello Stato imperialista la DC non solo le rispetta ma, scegliendosi di volta in volta i complici, le leggi le fa, le impone, e le applica sulla pelle del proletariato. Basta ricordare l'ultimo pacchetto di leggi speciali varate con un decreto del governo Andreotti con cui si sancisce il diritto delle varie polizie del regime di perquisire, arrestare, torturare, chiunque e dovunque, senza alcun limite alla propria ferocia. Per fare queste leggi la DC e il suo Governo hanno impiegato poco pi� di un quarto d'ora e i loro complici le hanno felicemente approvate. Quindi, la prima frase del comunicato della DC non dice con chiarezza assolutamente nulla rispetto alla nostra richiesta dello scambio di prigionieri politici. Da parte nostra riaffermiamo che Aldo Moro � un prigioniero politico e che il suo rilascio � possibile solo se si concede la libert� ai prigionieri comunisti tenuti in ostaggio nelle carceri del regime. La DC e il suo Governo hanno la possibilit� di ottenere la sospensione della sentenza del Tribunale del Popolo, e di ottenere il rilascio di Aldo Moro: diano la libert� ai comunisti che la barbarie dello Stato imperialista ha condannato a morte, la "morte lenta" dei campi di concentramento. Nessun equivoco � pi� possibile, ed ogni tentativo della DC e del suo Governo di eludere il problema con ambigui comunicati e sporche e dilatorie manovre, sar� interpretato come il segno della loro vilt� e della loro scelta (questa volta chiara e definitiva) di non voler dare alla questione dei prigionieri politici l'unica soluzione possibile. Da pi� parti ci viene chiesto di precisare in concreto quali sono i prigionieri comunisti a cui la DC e il suo Governo devono dare la libert�.
Innanzi tutto nelle carceri, nei lager di regime sono rinchiusi a centinaia dei proletari comunisti l'avanguardia del movimento proletario che lotta e combatte per una societ� comunista. Tra questi ci sono dei condannati alla "morte lenta": sono quei compagni che nel seno della lotta proletaria hanno imbracciato il fucile, hanno scelto di porsi alla testa del movimento rivoluzionario e di costruire l'organizzazione strategica per la vittoria della rivoluzione comunista e l'instaurazione del potere proletario. Mentre ribadiamo che sapremo lottare per la liberazione di TUTTI i comunisti imprigionati, dovendo, realisticamente, fare delle scelte prioritarie � di una parte di questi ultimi che chiediamo la libert�. Chiediamo quindi che vengano liberati: SANTE NOTARNICOLA, MARIO ROSSI, GIUSEPPE BATTAGLIA, AUGUSTO VIEL, DOMENICO DELLI VENERI, PASQUALE ABATANGELO, GIORGIO PANIZZARI, MAURIZIO FERRARI, ALBERTO FRANCESCHINI, RENATO CURCIO, ROBERTO OGNIBENE, PAOLA BESUSCHIO e, oltre che per la sua militanza di combattente comunista, in considerazione del suo stato fisico dopo le ferite riportate in battaglia, CRISTOFORO PIANCONE.
Chi cerca di vedere per il prigioniero Aldo Moro una soluzione analoga a quella a suo tempo adottata dalla nostra Organizzazione a conclusione del processo a Mario Sossi, ha sbagliato radicalmente i suoi conti. A questo punto le nostre posizioni sono completamente definite e solo una risposta immediata e positiva della DC e del suo Governo data senza equivoci, e concretamente attuata potr� consentire ii rilascio di Aldo Moro.
SE COS� NON SAR�, TRARREMMO IMMEDIATAMENTE LE DEBITE CONSEGUENZE ED ESEGUIREMO LA SENTENZA A CUI ALDO MORO � STATO CONDANNATO.
La DC e il suo Governo nel tentativo di scaricare le proprie responsabilit� incaricano (ma anche in questo caso non vogliono essere chiari) la Caritas Internationalis a prendere "contatti".
Noi allo stato attuale delle cose non abbiamo bisogno di alcun "mediatore", di nessun intermediario. Se la DC e il suo governo designano la Caritas Internationalis come loro rappresentante e la autorizzano a trattare la questione dei prigionieri politici, lo facciano esplicitamente e pubblicamente. Noi non abbiamo niente da nascondere, n� problemi politici da discutere in segreto o "privatamente". Gli appelli umanitari - Alcune personalit� del mondo borghese e alcune autorit� religiose, ci hanno inviato con molto clamore appelli cosiddetti umanitari per il rilascio di Aldo Moro. Ne prendiamo atto ma non possiamo fare a meno di nutrire qualche sospetto; che cio� dietro il presunto spirito umanitario ci sia invece un concreto sostegno politico e propagandistico alla Democrazia Cristiana, e sia in realt� un "far quadrato" intorno alla cosca democristiana come sta avvenendo per tutte le componenti Nazionali ed Internazionali della borghesia imperialista e delle sue organizzazioni, da quelle americane e quelle europee. Ora queste insigni personalit� hanno tredici nomi di altrettanti uomini condannati a morte, e per la liberazione dei quali hanno la possibilit� di appellarsi alla DC e al suo governo in nome della stessa "umanit�", "dignit� cristiana" o altri "supremi ideali" ai quali dicono di riferirsi, dimostrando cos� la loro proclamata imparzialit� ed estraneit� ad ogni calcolo politico. Sta ad essi ora dimostrare che il loro appello si pone veramente al di sopra delle parti e non � invece una turpe e subdola mistificazione, e che i nostri sospetti nei loro confronti sono soltanto dei pregiudizi.
LIBERTA PER TUTTI I COMUNISTI IMPRIGIONATI!
CREARE, ORGANIZZARE OVUNQUE IL POTERE PROLETARIO ARMATO!
RIUNIFICARE IL MOVIMENTO RIVOLUZIONARIO COSTRUENDO IL PARTITO
COMUNISTA COMBATTENTE!
Per il comunismo
Brigate rosse

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COMUNICATO NUMERO 9 (5 maggio)

ALLE ORGANIZZAZIONI COMUNISTE COMBATTENTI, AL MOVIMENTO
RIVOLUZIONARIO, A TUTTI I PROLETARI.
Compagni, la battaglia iniziata il 16 marzo con la cattura di Aldo Moro � arrivata alla sua conclusione. Dopo l'interrogatorio ed il Processo Popolare al quale � stato sottoposto, il Presidente della Democrazia Cristiana � stato condannato a morte. A quanti tra i suoi compari della DC, del governo e dei complici che lo sostengono, chiedevano il rilascio, abbiamo fornito una possibilit�, l'unica praticabile, ma nello stesso tempo concreta e reale: per la libert� di Aldo Moro, uno dei massimi responsabili di questi trent'anni di lurido regime democristiano la libert� per tredici Combattenti Comunisti imprigionati nei iager dello Stato imperialista. LA LIBERTA QUINDI IN CAMBIO DELLA LIBERTA. In questi 51 giorni la risposta della DC, del suo governo e dei complici che lo sostengono, � arrivata con tutta chiarezza, e pi� che con le parole e con le dichiarazioni ufficiali, l' hanno data con i fatti, con la violenza controrivoluzionaria che la cricca al servizio dell'imperialismo ha scagliato contro il movimento proletario.
La risposta della DC, del suo governo e dei complici che lo sostengono, sta nei rastrellamenti operati nei quartieri proletari ricalcando senza troppa fantasia lo stile delle non ancora dimenticate SS naziste nelle leggi speciali che rendono istituzionale e "legale" la tortura e gli assassinii dei sicari del regime negli arresti di centinaia di militanti comunisti (con la lurida collaborazione dei berlingueriani) con i quali si vorrebbe annientare la resistenza proletaria.
Lo Stato delle multinazionali ha rivelato il suo vero volto, senza la maschera grottesca della democrazia formale, � quello della controrivoluzione imperialista armata, del terrorismo dei mercenari in divisa, del genocidio politico delle forze comuniste.
Ma tutto questo non ci inganna. La ferocia, la violenza sanguinaria che il regime scaglia contro il proletariato e le sue avanguardie, sono soltanto le convulsioni di una belva ferita a morte e quello che sembra la sua forza dimostra invece la sua sostanziale debolezza. In questi 51 giorni la DC e il suo governo non sono riusciti a mascherare, neppure con tutto l'armamentario della controguerriglia psicologica, quello che la cattura, il processo e la condanna del Presidente della DC Aldo Moro, � stato nella realt�: una vittoria del Movimento Rivoluzionario, ed una cocente sconfitta delle forze imperialiste. Ma abbiamo detto che questa � stata solo una battaglia, una fra le tante che il Movimento Proletario di Resistenza Offensivo sta combattendo in tutto il paese, una fra le centinaia di azioni di combattimento che le avanguardie comuniste stanno conducendo contro i centri e gli uomini della controrivoluzione imperialista, imprimendo allo sviluppo della Guerra di Classe per il Comunismo un formidabile impulso. Nessun battaglione di "teste di cuoio", nessun super-specialista tedesco, inglese o americano, nessuna spia o delatore dell'apparato di Lama e Berlinguer, sono riusciti minimamente ad arrestare la crescente offensiva delle forze Comuniste Combattenti. A questa realt� la maggiore sconfitta delle forze imperialiste. Estendere l'attivit� di combattimento, concentrare l'attacco armato contro i centri vitali dello Stato imperialista, organizzare nel proletariato il Partito Comunista Combattente � la strada giusta per preparare la vittoria finale del proletariato, per annientare definitivamente il mostro imperialista e costruire una societ� comunista. Questo oggi bisogna fare per inceppare e vanificare i piani delle multinazionali imperialiste, questo bisogna fare per non permettere la sconfitta del Movimento Proletario e per fermare gli assassini capeggiati da Andreotti.
Per quanto riguarda la nostra proposta di uno scambio di prigionieri politici perch� venisse sospesa la condanna e Aldo Moro venisse rilasciato, dobbiamo soltanto registrare il chiaro rifiuto della DC, del governo e dei complici che lo sostengono e la loro dichiarata indisponibilit� ad essere in questa vicenda qualche cosa di diverso da quello che fino ad ora hanno dimostrato di essere: degli ottusi, feroci assassini al servizio della borghesia imperialista. Dobbiamo soltanto aggiungere una risposta alla "apparente" disponibilit� del PSI. Va detto chiaro che il gran parlare del suo segretario Craxi � solo apparenza perch� non affronta il problema reale: lo scambio dei prigionieri. I suoi fumosi riferimenti alle carceri speciali, alle condizioni disumane dei prigionieri politici sequestrati nei campi di concentramento, denunciano cio' che prima ha sempre spudoratamente negato; e cio� che questi infami luoghi di annientamento esistono, e che sono stati istituiti anche con il contributo e la collaborazione del suo partito. Anzi i "miglioramenti" che il segretario del PSI come un illusionista cerca di far intravedere, provengono dal cappello di quel manipolo di squallidi "esperti" che ha riunito intorno a s�, e che sono (e la cosa se per i proletari detenuti non fosse tragica sarebbe a dir poco ridicola) gli stessi che i carceri speciali li hanno pensati, progettati e realizzati. Combattere per la distruzione delle carceri e per la liberazione dei prigionieri comunisti, � la nostra parola d'ordine e ci affianchiamo alla lotta che i compagni e il proletariato detenuto sta conducendo all'interno dei lager dove sono sequestrati e lo faremo non solo idealmente ma con tutta la nostra volont� militante e la nostra capacit� combattente. Le cosiddette "proposte umanitarie" di Craxi; qualunque esse siano, dal momento che escludono la liberazione dei tredici compagni sequestrati, si qualificano come manovre per gettare fumo negli occhi, e che rientrano nei giochi di potere, negli interessi di partito od elettorali che non ci riguardano. L'unica cosa chiara e che sullo scambio dei prigionieri la posizione del PSI � la stessa, di ottuso rifiuto, della DC e del suo governo, e questo ci basta.
A parole non abbiamo pi� niente da dire alla DC, al suo governo e ai complici che lo sostengono. L'unico linguaggio che i servi dell'imperialismo hanno dimostrato di saper intendere � quello delle armi, ed � con questo che il proletariato sta imparando a parlare. Concludiamo quindi la battaglia iniziata il 16 marzo, eseguendo la sentenza a cui Aldo Moro � stato condannato.

PORTARE L'ATTACCO ALLO STATO IMPERIALISTA DELLE MULTINAZIONALI!
ATTACCARE LIQUIDARE DISPERDERE LA DC ASSE PORTANTE DELLA
CONTRORIVOLUZIONE IMPERIALISTA !
RIUNIFICARE IL MOVIMENTO RIVOLUZIONARIO COSTRUENDO IL PARTITO
COMUNISTA COMBATTENTE!
Per il Comunismo - Brigate Rosse
"P.S. - Le risultanze dell'interrogatorio ad Aldo Moro e le informazioni in nostro possesso, ed un bilancio complessivo politico-militare della battaglia che qui si conclude, verr� fornito al Movimento Rivoluzionario e alle O.C.C. attraverso gli strumenti di propaganda clandestini".

 

FINE

 

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