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27 FEBBRAIO - All'assemblea dei gruppi parlamentari della DC, MORO insiste, e si batte accoratamente per costituire una maggioranza programmatica e non politica con dentro i comunisti. Ricorda a tutti i suoi colleghi che non ci sono alternative. Si rischierebbe di andare a elezioni con il rischio di far perdere alla DC la maggioranza. Il consenso a Moro arriva, ma � sofferto, forse anche ambiguo.
28 FEBBRAIO - ANDREOTTI ha aperto la strada alla soluzione della crisi con l'ultimo vertice. Resta da varare ora materialmente il nuovo governo; un monocolore con immissione di tecnici, sostenuto dal PSI, PRI, PSDI e dal PCI. Mentre il PLI ha gi� dichiarato di schierarsi contro.
L' Unit� scrive profeticamente: "La crisi che si avvia alla conclusione � stata forse la pi� complessa e difficile di questi ultimi anni. La pi� pericolosa, anche; in un Paese che vive da tempo al limite della rottura. O riconoscere l'esistenza di uno stato di emergennza oppure andare all'avventura". (N� l'Unit� n� Moro potevano immaginare quanto pericolosa!)In America i commenti non sono proprio tanto entusiastici, molti giornali pubblicano con rilievo la notizia. In prima pagina il Wall Street Journal e il W. Post scrivono "Per la prima volta il PCI ha un ruolo ufficiale dopo 31 anni. Anche se sembra che non otterranno ministeri, l'accordo conferisce loro maggior voce. Questo accordo pu� essere considerato una sconfitta per la politica americana. Nella dichiarazione del dipartimento di Stato non soltamto ci si opponeva a un ingresso dei comunisti nel governo ma si auspicava una riduzione della loro influenza".
Agli USA questo nuovo corso della politica italiana, non � affatto gradito e fin dal 12 gennaio il dipartimento di Stato, tramite l'ambasciatore GARDNER ha inviato una nota, dove si afferma "per noi i comunisti non sono affatto mutati, e non sono cambiati i nostri atteggiamenti nei loro confronti. I leader democratici italiani devono dimostrare "FERMEZZA" nel resistere alle tentazioni di trovare soluzioni tra le forze non democratiche".
Ma questo non vuol dire che gli USA sono interessati a creare un clima di tensione in Italia. N� di sicuro pensano di rapire un noto politico per chiedere la liberazione di alcuni terroristi rossi. Anzi hanno una bassissima opinione dei terroristi che operano in Italia. REGAN si � perfino stancato di sopportarli, li definisce "quattro straccioni vagabondi". Anche alla Francia gli Usa manderanno a dire le stesse cose, ma poi Mitterand nel '81, fece quello che voleva, rispondendo perfino con arroganza agli Usa e mettendo quattro comunisti al governo. (altra stoffa!)
Ma in Aprile a molti politici italiani, durante il sequestro Moro, la parola fermezza venne utile e ne abusarono perfino. Era d'importazione, ma and� molto bene in quella circostanza.FINE FEBBRAIO