4 MAGGIO - A TORINO, LO SGOMENTO DELLA VIOLENZA - "La legge e i principi stessi della convivenza civile hanno subito nella giornata di ieri un'altra sconfitta. S'infittiscono i segni di sgretolamento dello Stato.
A Torino, il maggior processo indetto finora contro i brigatisti rossi � finito prima di cominciare: dopo la fuga in massa dei giurati, la Corte ha constatato l'impossibilit� di costituire il collegio giudicante e rinviato il dibattito a nuovo ruolo....Miopi calcoli, negligenze, paura danno spazio crescente all'illegalit�" (Firma CARLO CASALEGNO, su La Stampa - Ed entra nel mirino; il 17 novembre le BR uccidono anche lui).
Cos'� accaduto a Torino? Dopo le minacce ai difensori d'ufficio e l'uccisione del presidente dell'ordine degli avvocati, le intimidazioni sono arrivate ai giudici necessari per formare la giuria. Quattro di loro non si sono presentati accusando "sindrome depressive", e uno dei quattro, una donna, entrando in aula � svenuta.
Nello stesso giorno a Milano la clamorosa evasione della "banda Vallanzasca" a san Vittore con l'assalto al carcere di un commando. CASALEGNO nel suo articolo citato sopra, Due scandali, fa il processo allo Stato, mettendo il dito sulla piaga, indicando l'inquietante fallimento di fronte alla peggiore delinquenza comune e politica. Firma la sua condanna. Insomma � una bocca che verr� messa a tacere per sempre. La fine riservata a chi aveva il coraggio di scrivere quello che gli altri tacevano in una complice omert�.
5 MAGGIO - E' il mese degli incontri. Per la prima volta, dopo trent'anni cadono le barriere della incomunicabilit� tra chi rappresenta buona parte delle masse dei lavoratori - i comunisti - sempre esclusi e discriminati dalle decisioni del governo, e i partiti della maggioranza. Soprattutto quello democristiano che ha detenuto il potere, ha sempre preso le decisioni nei vari programmi di governo e ha sempre ignorato con delle ostinate, bigotte e fanatiche pregiudiziali il PCI, che rappresenta non dimentichiamolo quasi la met� dell'elettorato italiano. Quindi non una democrazia ma un regime che ha dominato tre decenni, ha bloccato in una palude il sistema politico, non ha permesso alcun ricambio della classe dirigente, alcuna alternativa di metodi e di programmi.
Siamo per� ora nelle difficolt�; e la strada indicata da MORO, per ANDREOTTI ora � una necessit�. Flessibilit� nella ricerca di soluzioni con le consultazioni (ci saranno per mesi) nelle quali l'obiettivo primario � un accordo programmatico, tanto caro a Berlinguer ma molto utile ad Andreotti, che il 4 luglio dopo una serie di trattative con la firma dei sei partiti della "non sfiducia", conclude l'accordo per un comune programma (con molti provvedimenti impopolari) e lui pu� continuare a presiedere il suo governo monocolore. Inutile dirlo che la politica italiana � al centro dell'attenzione di tutti gli altri Paesi. La formula sembra inaudita. Un Parlamento che approva le leggi con i voti delle astensioni che superano i voti favorevoli.
A darsi da fare c'� anche ora il PSI, che fino all'avvento di CRAXI (lo abbiamo letto negli scorsi anni) � stato dalla stessa DC un partito spesso emarginato, e paradossalmente stando con loro al governo nemmeno interpellato su importanti questioni legislative di notevole importanza per il Paese. Ma il PSI nuovo, non ha una linea ancora precisa. Il periodo De Martino � ormai passato, e Craxi ha colto alcune esigenze nuove che affiorano nel paese. (In Francia stanno accadendo le stesse cose, ma contrariamente all'Italia, Mitterand sta diventando forte mettendo insieme socialisti e comunisti e premier� quest'ultimi mandandone quattro al governo).
Ma Craxi � ancora ambiguo verso il PCI e la DC. In questo '77 si � impegnato a rimuovere le pregiudiziali della DC contro i comunisti, facendo sperare molto Berlinguer, a quella possibilit� di ricambio, cio� a una reale alternativa e anche a un'alternanza. Nel '78 i socialisti ripeterono l'impegno, ma al primo veto della DC, l'accettarono come un dato immutabile. Nell'80 poi, addirittura capovolsero la loro linea e, da una timida richiesta di far cadere le pregiudiziali anticomuniste, passarono all'alleanza con la destra democristiana, quella del "preambolo".
Dir� Berlinguer: "Cio� della pi� ottusa discriminazione contro di noi e della divisione del movimento operaio. I socialisti pensano di crescere pi� in fretta al riparo di quella linea.....In modi non sempre chiari, ma comunque percettibili, mandano segnali a strati di borghesia e anche alta borghesia. Sono legittimi, questi segnali, devono essere anche loro difesi e rappresentati in questo periodo di stanchezza verso la DC e desiderio diffuso di cambiamento. Basti che il PSI non diventi forte grazie alla nostra esclusione. Se useranno poi questa loro posizione solo per accrescere il potere del loro partito nella spartizione e nella lottizzazione dello Stato. E allora la situazione italiana non pu� che degradare sempre pi�".
12 MAGGIO - Dopo una pacifica manifestazione indetta dal Partito Radicale nell'anniversario della battaglia per il divorzio, la giornata odierna si � trasformata in una giornata di lutto dopo l'esplosione di una cieca violenza che ha trasformato Piazza Navona e Campo de' Fiori in un campo di battaglia. Violenza che il Messaggero attribuisce al brutale atteggiamento tenuto dalle forze di polizia incaricate di impedire lo svolgimento della manifestazione.
Ma COSSIGA dopo gli ultimi fatti, il 21 aprile, con motivazioni di ordine pubblico, e per evitare che gruppi estremistici (teppistici e fanatici dell'eversione) di ogni colore si infiltrassero nelle manifestazioni creando provocazioni e incidenti, aveva vietato ogni tipo di manifestazione pubblica.
I radicali protestano e rispondono mobilitandosi con un sit-in Piazza Navona. La polizia invita a sgomberare creando le prime insofferenze. MARCO PANNELLA chiede alla Camera di intervenire per evitare il peggio. E il peggio arriva: a Piazza Navona si sono inseriti gruppi autonomi, provocatori di ogni colore, creando una vera e propria guerriglia. Macchine incendiate, scontri, cariche, lanci di lacrimogeni, pestaggi a quanti si trovavano nelle vicinanze, compresi deputati, giornalisti e fotografi. Poi vaganti colpi di arma da fuoco colpiscono sette dimostranti e infine a Ponte Garibaldi raggiunta all'addome da una pallottola si accascia colpita a morte una ragazza di 19 anni, GIORGIANA MASI.
Altri giornali commentano: "Il 12 si doveva celebrare l'immagine nuova e confortante di un'Italia libera da antiche paure e da tristi soggezioni, matura nella sua coscienza...data importante, anzi fondamentale nella storia della nostra democrazia..un giorno dal quale muovere... guardare avanti.... Con profonda amarezza registriamo i fatti di oggi. Contro la ragione" (Giuseppe Columba).14 MAGGIO - Dentro i gruppi eversivi � predicata l"espropriazione", "la spesa proletaria", nello stile della banda tedesca BAADER-MEINHOF, cio� terrorizzare e assalire i negozi, soprattutto i supermercati, poi entrare, prendere, non pagare, uscire minacciando con la P.38. A Milano in una di queste teppistiche incursioni, un poliziotto, ANTONIO CUSTRA, reagisce, difende la propriet� privata e i cittadini, la legalit� di un paese civile, ma paga caro questo attaccamento al dovere, viene abbattuto a colpi di pistola perch� ha osato a loro sbarrare il passo.
FINE MAGGIO