5 APRILE - E' rapito a Napoli il politico GUIDO DE MARTINO, figlio dell'ex segretario del PSI FRANCESCO. E' un nuovo capitolo, il pi� oscuro della strategia della tensione. Chi da anni gioca la carta dell'eversione, stavolta ha puntato grosso portando con inaudita audacia l'attacco direttamente al cuore delle istituzioni. Per la prima volta, nel dopoguerra, � stato rapito un esponente in vista della classe politica. Il figlio di uno dei capi storici del socialismo italiano. Un clamoroso atto d'intimidazione nei confronti di tutta la classe politica italiana.
La pista degli inquirenti porta ai Nuclei armati proletari. Del resto il rapimento � stato rivendicato dal "Gruppo Combattente" di Sesto S.Giovanni, con telefonate a redazioni e agenzie di stampa, ma a Roma il Messaggero, ha invece ricevuto una smentita dai NAP "I veri nappisti siamo noi, e non c'entriamo nel sequestro, anzi stiamo anche noi dando la caccia ai fascisti che hanno sequestrato il compagno De Martino".
In un minaccioso messaggio alla TV, la cui lettura � stata imposta "pena l'incolumit�" dell'uomo politico, si dettano le condizioni per il rilascio.
Le notizie sono confuse e spesso contraddittorie sulla reale identit� del gruppo terroristico. Alcuni credono ai comunicati di Milano, altri a quelli dei Nap di Roma, tali da ritenere che il sequestro non sia effettivamente opera dei Nap ma da un gruppo di desperados del "terrorismo nero".
CRAXI interviene "Non capisco, qual'� il significato, che cosa nasconde e perch� � stato perpetrato".
Si svolgono comunque convulse e difficili trattative segrete con i sequestratori che chiedono un riscatto di un miliardo. Dopo dieci giorni, il 15 aprile, De Martino verr� rilasciato. La verit� non verr� mai fuori.
Ma l'episodio segna la definitiva uscita di scena di FRANCESCO DE MARTINO, l'unico possibile rivale di ALDO MORO alla presidenza della Repubblica. Padre della costituente, alla Camera fin dalla prima legislatura, eletto Presidente del consiglio cinque volte.
21 APRILE - Un'altra sanguinosa esplosione di criminale violenza politica. Un agente � assassinato all'Universit� di Roma dopo violenti scontri; una vera guerriglia, seguita all'occupazione dell'ateneo e al successivo sgombero. Centinaia di bombe molotov, bombe a mano Srcm e pistole "P.38" fanno la loro comparsa nelle trincee attorno alle vie dell'Universit�. Violenta quella in via De Lollis. Infine il dramma. La vittima, il poliziotto SETTIMIO PASSAMONTI, � stata raggiunto al cuore da due proiettili di una "P 38", feriti altri cinque militari, uno gravemente, oltre a una giornalista americana gambizzata, Patrizia Bermier.
Grave la situazione anche negli altri atenei. A Milano un commando assalta l'Universit� Bocconi ("siamo comunisti, tutti a terra") e con un ordigno esplosivo devastano il centro meccanografico dell'ateneo. Tensione a Firenze: sono sequestrati cinque professori, costretti a promuovere immediatamente 90 studenti. Tensione a Bologna dove circa duemila studenti assediano la sala ex Borsa per un meeting: all'arrivo della notizia dell'agente ucciso a Roma da un gruppo di autonomi si sono levati applausi e la tensione � diventata incandescente con insulti, risse e pestaggi da ogni parte
La reazione degli ambienti politici non � mancata neppure stavolta. Vivaci scontri in Parlamento fra democristiani e comunisti, ma nelle stanze del potere � continuato imperterrito il balletto degli abboccamenti, degli incontri, delle telefonate. - Si fanno dichiarazione di circostanza, tutti i partiti condannano, ma gli ultimi fatti stanno spostando in avanti i termini di un chiarimento politico, un freno all'ulteriore corso delle trattative fra i partiti.
Mentre molti italiani si stanno chiedendo "ma lo Stato dov'�?"
28 APRILE - A Torino giorni e giorni di tensione dentro il Tribunale (trasformato in un fortino di guerra, comprese le strade circostanti presidiate da imponenti forze di polizia e l'impiego dell'esercito). Luogo dove si dovrebbe iniziare il processo nei confronti delle Brigate Rosse. 22 detenuti 28 a piede libero. Una forte defezione degli avvocati che hanno rinunciato al mandato difesa/accusa, ha assegnato il difficile compito di preparare un collegio al presidente degli ordini degli avvocati designando d'uffico i legali. E' FULVIO CROCE. L' effetto intimidatorio rivolto a lui, ai poteri dello Stato e alle forze politiche ha il suo primo epilogo. Nella mattina di questo 28 aprile i killer lo uccidono. Un avvertimento per tutti gli altri, in blocco.FINE APRILE