ANNO 1976
- MESE DI OTTOBREComincia il confronto. Nel sottotito: "Il ministero chiamato al rispetto delle scadenze per affrontare le questioni pi� gravi del Paese (li vediamo sotto come si risolvono. Ndr.) - Un articolo di Zaccagnini sul rilancio dei temi del congresso DC." (Questo � quello che preme di pi�. La furibonda lotta interna. Con Zaccagnini, il pupillo di Moro, che ora sta montando in cattedra.
Risultato: Il governo vara provvedimenti che prevedono l'aumento di quase tutte le tariffe (luce, gas, monopolio, e tasse varie). A tutti i lavoratori sono abolite 7 festivit� che prima erano pagate.
Ma il capolavoro del governante di turno � che gli stipendi di chi percepisce 5/6 milioni di reddito annuo sono congelati e gli scatti di contingenza sono retribuiti con titoli di Stato nominativi non immediatamente convertibili. ("carta" emessa con il debito pubblico che pagheranno i figli, i nipoti e forse anche i pronipoti).
Chi
ha concepito questo ultimo provvedimento � fuori completamente dalla realt�
dal mondo del lavoro. Non solo non ha mai lavorato dentro un azienda privata
ma nemmeno sa come funziona quella pubblica, burocratizzata, sempre privilegiata,
da Costantino in avanti, ma questa volta fortemente penalizzata rispetto
ai dipendenti privati.
Il provvedimento infatti, rischia tre impasse: 1) blocca gli stipendi di intere
categorie che hanno in corso il rinnovo dei contratti di lavoro. 2) il
blocco colpisce il 10% dei lavoratori dipendenti, quindi due milioni di lavoratori
e molti pensionati proprio quando si aumentano le tariffe 3) Infine la cosa
pi� macroscopica � che il blocco sar� totale nel pubblico impiego, mentre �
facilmente evitabile in quello privato, che paga e anche volentieri "in
nero" le sue maestranze con reciproca soddisfazione. Se si voleva la ribellione,
la rabbia, il menefreghismo, l'inoperosit� del pubblico impiego (a tutti i livelli
retributivi) il provvedimento ha fatto centro. Un capolavoro di psicologia
del lavoro. Da manuale, per governare al massimo il Togo, il Tanganica e le
Repubbliche delle Banane.
14 OTTOBRE - Gi� in parte accennate in marzo (vedi) si svolge l'operazione che dovrebbe relegare a comparsa la presenza di Moro dentro la DC. MORO pur artefice del governo ANDREOTTI che permette all'uomo politico dell'ala di destra della DC di costruire il suo successo proprio con i comunisti, � amareggiato. La soluzione uscita dalla direzione non � quella che desiderava lui. E' dunque pessimista e in alcune conclusioni afferma che l'avvenire non � pi� nelle mani della Democrazia Cristiana, vede caduta la barriera psicologica e morale anticomunista specialmente fra i giovani, quindi � venuto meno il concetto di diversit� al PCI, e non esiste pi� una netta demarcazione.
Al
consiglio molti hanno poca simpatia per questi discorsi da cassandra, non sono
affatti graditi a molti della nuova direzione, soprattutto nell'ala destra,
quella vicino alla Chiesa che � da mesi angosciata dal nuovo corso della politica.
Bisogna quindi renderlo innocuo, per non ricevere interferenze. La soluzione
� quella di nominarlo presidente, proprio quella carica che ha inventato Moro
quando doveva isolare un avversario e relegarlo in un angolo. Una carica che
politicamente non conta nulla, che dovrebbe essere intenzionalmente un omaggio
onorofico alla carriera di un vecchio leader, non una punizione o una esautorazione,
una votazione all'unanimit�.
Invece Moro riceve in questa circostanza brutalmente l'ultimo
l'ultimo "schiaffo". Al voto pur vincente, i presenti sono pochi e
le schede bianche sono moltissime, e Moro rifiuta sdegnato la carica.
(lo abbiamo ascoltato con le sue stesse parole nella pagina di marzo - vedi)
Forse
il dramma e il destino di Moro inizia proprio da questo momento; dentro la DC
per alcuni sta diventando nessuno, per altri Moro � ingombrante e per altri
ancora pericoloso, mentre nell'ottica della estrema sinistra � lui il responsabile
di tutti i mali.
Ma come abbiamo gi� scritto, nell'impasse del suo - inaspettato - rifiuto alla
presidenza, il partito dei "congiurati" deve rivedere la strategia
dell'esautorazione; in prima fila tutta l'ala destra di Andreotti, Fanfani,
Forlani e C.. Tensione nelle riunioni e infine arriva l'ordine di votarlo
all'unanimit�, e lasciargli cos� l'illusione di conservare un piccolo
frammento di potere dentro il partito.
(che conter� zero quando verr� rapito dalle BR).
30
OTTOBRE - Le incomprensioni, le lacerazioni, le diverse vedute sul modo di condurre
la lotta politica, non sono solo dentro la DC ma anche dentro l'estremismo di
sinistra. A Rimini, al congresso, di Lotta Continua, le spaccature sono cos�
tante, cos� frammentarie che a fine congresso la decisione che viene presa �
quella di sciogliere il gruppo, la stessa decisione presa l'anno prima da Potere
Operaio.
Se una parte dei militanti rientra nell'anonimato, quella pi� intransigente,
pi� avventuriera, e anche quella che si ritrova frustrata da chiss� quali problemi
esistenziali, trova spazi aperti nelle formazioni organizzate, militarizzate,
con operaisti intellettuali, o trova rifugio dentro gruppi estremistici
di estrazione borghese; tutti comunque accumunati dal protagonismo della lotta
armata.
Cos� nei prossimi mesi nasce il "movimento del '77" da ex militanti
di Potere operaio e Lotta continua, poi una parte confluisce in Prima Linea,
i nuovi protagonisti della lotta armata.
In questi passaggi, in queste "entrate" e "uscite" non ci
sono molte precise motivazioni ideologiche, prova ne sia che fra pochi mesi,
dall'inizio del '77, sorgono formazioni autonome, improvvisate, sempre sigle
nuove, dove i militanti spesso hanno molta fragilit� psicologica
e li sentiremo ai processi quando alcuni sceglieranno il pentitismo (Peci, al
generale Dalla Chiesa, per avere clemenza dir� tutto, snocciola nomi e indirizzi).
Pi� che "battaglie", "guerre di popolo", "rivoluzioni
proletarie", fanno delle scorrerie nei supermercati, rapine, criminalit�
comune, brutali killeraggi, esecuzioni a freddo, eliminazioni gratuite, e dove
non � assente la faida. Inizia una stagione terroristica in cui un attento
osservatore vede solo degenerazione, perch� nelle azioni dei commando kamikaze
manca la logistica, negli obiettivi � assente una strategia, e i risultati che
ottengono in nessun settore della societ� civile porta a loro simpatia.
Siamo appena agli inizi di questa degenerazione, il '77 sta per iniziare.
FINE OTTOBRE