ANNO 1971 (provvisorio) (Parte Nona)

La "fiat-evoluzione culturale" italiana "maoista-leninista"

il 1971

Un 1971 che ha con gli eventi che abbiamo letto sopra, allargato nello stesso tempo il regno dell'egualitarismo e del qualunquismo dentro la societa' e dentro una classe operaia (e non solo operaia, ) insofferente, irrequieta e incoerente; e dentro una parte di non pi� di 300 (tanti erano i brigatisti, con non piu' di 3000 fiancheggiatori) attratti dal fascino del fanatismo, del protagonismo o da slanci utopici che vanno pero' a incancrenirsi fino al 1978, con l'irrazionalit�, il vuoto delle idee e la violenza anarcoide. Ma tutto questo accadde perch� gli slanci forse avevano perso ogni speranza di rivoluzione ed era naufragata dentro una societ� ormai dirottata (o fatta dirottare ad arte) su altre passioni.

Cittadini quelli "non impegnati", apparentemente disattenti, ma sempre coinvolti psicologicamente e quindi anche debitori delle piccole e grandi conquiste verso quei "matti" pi� impegnati che Montanelli chiamava "estremisti provocatori", "rivoluzionari disertori" che "fanno caciara"
Debitori perch� non � possibile che solo 300 ragazzi "presuntuosi e turbolenti" facendo "la caciara", riuscissero (da soli) a fare di questi anni una fase storica irripetibile, dove dopo, pi� nulla fu come prima. Poteva forse esplodere il movimento della liberazione della donna senza l'esperienza collettiva del 68? il lavoratore sarebbe diventato ugualmente cittadino con dei diritti senza le "caciare" torinesi di Sofri e C, e le "caciare" milanesi di Capanna e C. oltre a molte cose rimaste in incubazione che non termineranno di maturare dopo e anche forse dopo il 2000? Non era possibile. Troppa superficialit� nel giudicare tutto questo "caciara". In questo periodo anche le donne non stavano facendo "caciara", ma stavano spazzando via 2000 anni di pregiudizi e riconquistando innanzitutto la dignit� come persone. Questo era niente? era "caciara"?

Questo non significa che i 300 brigatisti e compagnia (!?) ci hanno lasciato qualcosa di positivo con le stragi e gli attentati, ma nemmeno come afferma sempre Montanelli (9, nov '97, Corriere) che "Di positivo del '68 non � rimasto proprio niente".
Non � cos�! "Sono gli anni che rivendicavano una societa' fondata sull'equita', non sul sopruso, sulla pace e non sulla guerra di aggressione (come in Vietnam: i liberisti americani facendo "caciara", fecero dilagare l'antivietnamismo. Ndr), sulla liberta' e non sulla cortina di ferro, sui diritti civili e sulla democrazia. - Mario Capanna, 1998). E ancora: "Di questo periodo salverei lo stimolo a demolire determinate cose che ostacolavano la rivoluzione tecnico- scientifica che � arrivata dopo, perch� � quello che poi in realt� si � salvato. Il grande cambiamento in Italia � arrivato successivamente. Negli ultimi quindici anni l'Italia � cambiata pi� dei precedenti mille. Il frutto deteriore di quel periodo, invece, consiste nell'aver continuato a proporre dei cambiamenti irrealizzabili in una direzione che non era quella del futuro finendo per produrre la violenza". - (Sabino Acquaviva, 1998).

Errori li hanno fatto i 300, i 3000, tutta la classe politica impegnata con le sue lobby affaristiche e nelle sue lotte intestine (in queste ultime compresa la sinistra), e tutti gli italiani abbandonati a se stessi, a ubriacarsi di altre "rivoluzioni" condotte dai Mass-Media in mezzo a tanta "concessa" permissivit� e consumismo dimenticando partiti, chiesa e spesso anche la famiglia.

Il lavoratore 1971 fa infatti manifestazioni con le ideologie pararivoluzionarie, chiede salari sempre pi� alti, li vuole sganciati dalla produzione, vuole essere il protagonista del secolo, e  gli � a fianco lo studente che lotta per una scuola non di classe. Ma poi si prestano al gioco del capitalismo liberista; e diventano dei fedeli conformisti, consumatori spesso di patacche. Non � colpa loro, � che non sono ancora maturi. Troppo violento il cambiamento. In dieci anni si puo' cambiare il mezzo di trasporto, passando dal mulo all'auto, ma non si pu� cambiare la testa di due generazioni, fra l'altro cresciute in due climi storici mai stati nella storia cos� tanto diversi.

Il lavoratore 1971 � felice se va al mare con la sua 600 borchiata e accuratamente lucidata, � felice se ha la sua televisione, il suo frigo (anche se vuoto), il suo rotocalco (con tante figure) ecc. ecc. insomma vuole anche lui provare la "gioia di vivere" (cos� va affermando la Tv) vuole il nuovo stile di vita impregnato con i nuovi feticci consumistici, fatti in serie, fabbricati da lui sudandoci sopra e distribuiti dal suo padrone che, beato lui, senza sudare si arricchisce.

Il "concesso" permissivismo che aveva il compito di deviare l'ondata contestativa verso obiettivi frammentari e secondari vincer� su tutti i fronti nel bene e nel male. Non � stato difficile ai politici ottenere questo, dentro un paese che in vent'anni da contadino e provinciale era diventato improvvisamente industriale e urbano, ma con il  Dna ancora contadino. 
Prima seguiva il pulpito della parrocchia e ubbidiva in silenzio a quella gerarchia e accettava quella provvidenza verbale (il premio nell'aldil�) e materiale (la carit�), ora senza rendersene conto stava ascoltando i palchi della politica, e al posto delle sacrestie ha iniziato a frequentare le segreterie dei partiti, sta ricevendo altre "provvidenze"; alcuni vedono che "questo" rende, che ci si marcia, e vuole sempre di pi�. Chiede la "legittima" visto che si sente anche lui ora parte integrante sia del sistema che del mondo della produzione.

Il Terrorismo? Erano gruppuscoli. Tutti lo sapevano. Ma che effetto facevano alla popolazione le prime gesta alla Robin Hood? Non era tanto angosciata. Non applaudiva, certe manifestazioni anche cruente erano prese come una punizione verso una classe politica dirigente assente, inerte, e ormai tutta clientelare, ma poi basta, rientrava nel suo privato col suo agnosticismo. Chi scrive in un anno visitava tutte le cento citt� italiane, entrando in contatto con tutte le categorie, dal contadino delle Puglie al grande manager di Torino, dal prete di Reggio al professore di Trento, dal proprietario d'albergo a Viareggio all'operaio di Frosinone. 180 mila chilometri all'anno per dieci anni. E dell'Italia la fotografia era una sola, in ogni cantone sia dentro la piccola frazione sugli Appennini o in piazza duomo a Milano. Tanta uniformit� che correva, dilagava, ubriacava un po' tutti; quelli che erano una volta bigotti insieme a quelli che erano (una volta, anni luce ormai)  sfegatati comunisti. Classe media, proletaria, borghese? Una cosa sola. E questo non era mai accaduto prima.

Perch� mai dicevano una volta "non far sapere al contadino com'� buono il cacio con le pere?".

Ora glielo avevano fatto sapere! E lo avevano scoperto con la mobilit� nelle citt� e nei paesi, nei supermercati e nelle spiagge; molte "conversioni", "illuminazioni" e "vangeli" venivano dalla tiv� o dai "santini" dei 328 rotocalchi; dal vicino di casa o dal collega di lavoro. "mi sono fatto la Giulia", "quest'anno vado a Riccione", "abbiamo comprato la casa col mutuo", "c'ho il frigo". (i due film che citiamo in Cultura, sono emblematici; rispecchiano questo periodo, lo fotografano).

Le lotte contadine per le terre? ormai roba da medioevo. I miti della socializzazione di certe ideologie che volevano terre e fabbriche ai lavoratori? Acqua passata. ("Ma scusa - dicevano -La Russia ha gia' fallito, la Cina sta fallendo e hanno cominciato anche loro a bere la Coca cola; ascolta me hanno ragione in America ! Liberismo, Capitalismo e Consumismo, questo � il vero "zucchero filato" della grande Fiera Italia e dell'esistenza. Edonismo, pillola, emancipazione, libert� sessuale, e chiappe al sole, questo il "cibo degli dei", il vero sale della vita").

Assaggiato uno e spilluzzicato l'altro, dimenticano tutto e sono sommersi di "zucchero filato" (il consumismo) per addolcire la vita, e da una montagna di "cibo degli dei" (l'individualismo) da spalmare sul pane della vita quotidiana. Gli italiani lo aspettavano questo momento da anni, da secoli, da due millenni. Basta stoicismo! Largo all'epicureismo! E un pizzico di Boccaccio ogni tanto non ci stava neppure male. (Pasolini ha appena finito Il Decamerone e li accompagna alla scoperta dell'eros come espressione di vita dentro una dimenticata societ� innocente dove c'� la giocosit� dell'atto sessuale, senza tab�, poteri ne' colpe, insomma che fare l'amore non era peccato. E provarci piacere, nemmeno.

Prima avevano inibito agli italiani i "pensieri" e gli "atti" del "piacere genuino, integrativo" concependo dei "sistemi", e gli italiani avevano dovuto ascoltare, senza poter reagire, prediche sulla negazione del corpo, sulla negazioni degli averi, dei piaceri, dei sensi e degli stimoli estetici.  Nonostante tutte queste mutilazioni e imposte ubbidienze, avevano ricevuto in cambio penitenze, ancora penitenze e sempre solo penitenze, come se fossero degli incorreggibili e dannati peccatori.

Cos� nel vuoto politico (allo sbando) e soprattutto in quello cattolico (nel dissenso o delegando ormai tutto ai nuovi "sacerdoti" della politica, cos� tanto da esserne scalzati), gli italiani ne approfittarono. Fu un male? Certo che aprendo improvvisamente in pochi anni  i recinti delle costrizioni cos� in fretta l'ondata che vi si rivers� fu travolgente, e non tutti ebbero la moderazione. 
Non tutti riuscirono a passare da quella porta stretta aperta al alcune gioie senza esserne travolti. Molti sia i giovani che i genitori, erano essi stessi perfino sconcertati dalla condotta reciproca.

Purtroppo  mancavano i "maestri", i moderatori; questi erano tutti latitanti. "In questi anni gli intellettuali erano pochi e blindati. Spesso passavano per tali i giornalisti; riportavano i fatti ma senza dare contributi di idee. (Paolo Liguori)". E ancora " Il Sessantotto aveva una propria ideologia, con precisi punti di riferimento culturali e paradigmi umani cui rifarsi, dopo il Settanta manca tutto ci�, al centro di tutto sta il momento puramente soggettivo: la societ� pu� essere distrutta ma anche sfruttata per soddisfare i propri bisogni primari; il soggetto si muove perci� verso obiettivi immediati. (Renzo De Felice)".
Insomma tutte le strutture morali tradizionali sono state messe in crisi e non sostituite da altre in un momento in cui il costume pubblico, l'effettiva condotta della gente, e le loro inclinazioni private stavano subendo sollecitazioni come non era mai accaduto prima in nessun periodo storico, e il giusto rapporto di questi diversi tipi di questi tre sistemi di comportamento rimase problematico perch� tutto avveniva in fretta e contemporaneamente

La rivoluzione politica ed economica dopo il '68 non ha certamente avuto luogo come la si desiderava, la reazione conservatrice c'� stata, ma a dispetto di quanto � stato scritto sul vuoto e le falsit� di questi anni il mutamento dentro la societ� � stato sconvolgente. Basterebbe ricordare i mutati concetti estetici nella persona: nell'abbigliamento spazz� via uno dei luoghi comuni pi� arcaici, che l'abito non faceva il monaco; lo ribalt�. Per un attimo ci sembr� che avevano ragione  perfino i punk che dissacrarono gli elementi conservatori della societ� borghese e li ridicolizzarono, sottolineando che l'importanza della bellezza spontanea nella vita moderna non era l'abito ma suggerivano l'esistenza di altre qualita', come l'intelligenza, il fascino, la simpatia e la fiducia in se stessi. Poi passata l'"ubriacatura" si vestirono bene, molto bene,  anche loro, tutti,  per "fare il monaco".

Questa libert� di scelta in mezzo al confuso liberale casual,  paradossalmente fece riesplodere quello che c'era gi�, ma sempre stata repressa: la personalit�, l'eleganza, lo stile, la creativit� italiana, da duemila anni soffocata. Dagli americani e dai Beatles da questo momento non imparammo pi� nulla, anzi insegn� l'Italia qualcosa a loro. L'Italia l'aveva nel suo Dna. Anche questo fece la "rivoluzione" chiamata da Montanelli "caciara".

Ma perch� era avvenuto questo nessuno ancora lo sa. Forse il '68? Ma perch� era piombato il Sessantotto in Italia, in Europa e nel Mondo, contemporaneamente e su paesi con diverse culture, ideologie, risorse, tradizioni, razze, religioni? A distanza di anni nessuno lo sa ancora. Fu un evento spontaneo e straripante, un fatto assolutamente inedito nella storia. Senza fare tante vittime.

Qualcuno dice lo sbarco dell'uomo sulla Luna. Altri la scintilla di Berkeley. I psicologi non ci si raccapezzano ancora e ognuno ha ormai detto tutto e il contrario di tutto. Alcuni a distanza di anni hanno riscritto i loro saggi quattro volte. I sociologi e gli economisti brancolano ancora nel buio. Si cita la scuola di Francoforte, Marcuse, e poi si scopre che il teorico dell'anticonsumismo si era imborghesito anche lui.... andava a cena da Agnelli.

I politici di ogni colore non ci hanno capito ancora nulla. I biologi hanno quasi un'idea. E i neuroscienziati forse ce lo sveleranno fra qualche anno quando ci diranno semplicemente che microeventi all'interno del cervello umano sono parte integrante del mondo delle idee del singolo e del gruppo; e che le endorfine, la serotonina e gli enzimi x, y e z sono ragione di guerre, rivoluzioni e manifestazioni per i diritti umani non meno della scarsit� di risorse naturali, delle controversie territoriali, politiche e religiose. Quando accade, accade, nessuno pu� far nulla!

Il cervello, le endorfine (vere e proprie sostanze con una struttura molecolare uguale alla morfina che il cervello si fabbrica da solo) in certe anomale situazioni di deprivazioni emozionali (e negli anni che precedettero il '68 i padri dopo aver rimosso la guerra stavano vivendo questa deprivazione; culturale, sociale e psicologica - stavano diventando "formiche"), se queste endorfine scarseggiano, il cervello se le procura da solo all'esterno con A) l'alimentazione o con B) un "placebo" verbale o figurativo.
Basta infatti, nel momento in cui si cerca un mito in cui identificarsi, un segnale come quello del Che Guevara o di Ho Chi Min e subito questo diventa un placebo collettivo, planetario, pari a una doppia dose di endorfine; segnale forte che viene recepito pi� nell''apparenza che non nella sostanza.
Erano infatti pochi a conoscere le realt� oggettive di questi due paesi - Cuba e Vietnam - ma era un dettaglio che interessava solo la neocorteccia, la parte analitica pi� recente del cervello, quella che viene subito scavalcata e inibita da quella  pi� antica che domina i primordiali comportamenti che noi usiamo dire irrazionali ma che sono poi archetipi fondamentali preesistenti all'individuo in quanto patrimonio di tutte le generazioni umane (e non solo umane) passate.

1) Alimentazione. 2) Placebo verbale. -- Nell'alimentazione abbiamo un'ampia scelta; e sono gli alcaloidi, gli analgesici, gli oppiacei, gli inebrianti (presenti anche nella semplice alimentazione) Vengono poi i vasodilatatori, i vasocostrittori, le amfetamine, gli eccitanti, i sedativi, gli euforici, i gratificanti, i compensatori di disagi o cattivi umori ecc. (tutte sostanze presenti nella semplice alimentazione). I livelli di equilibrio dei nostri neurotrasmettitori sono fissati da ci� che ingeriamo. Tirosina e Triptofano sono amminoacidi che si trovano nelle proteine e sono i mattoni della noradrenalina e della serotonina; sono queste due che regolano i nostri "umori": la sottomissione o l'aggressivit�, e a livello collettivo sono loro che scatenano le rivoluzioni, le manifestazioni, le guerre, la baruffa in uno stadio o sul pianerottolo di casa.

Basta che il "mito" di turno (quello in cui ci siamo identificati, nella forza, nell'astuzia, abilit�, e oggi perfino nella bellezza, nella simpatia, nella ricchezza) si affacci "su un balcone" o a "ridere" dagli schermi di una Tv " e subito iniziamo a "drogarci", le endorfine aumentano e il mito lo seguiamo inconsciamente fino alla vittoria o nella sconfitta. Tutta la nostra razionalit� viene poi travolta se va bene o nell'esaltazione o nella delusione quando va male. O meglio � la produzione e la non produzione di endorfine che provoca euforia o depressione.

Di alcune sostanze elencate sopra, per chi (ma chi?) non ne ha bisogno sono "droghe", per altri in piccole o grandi quantit� sono necessit� quotidiane. Ma altrettanto necessarie sono anche ai primi, solo che non lo sanno, credono di essere immuni dalle "cattive" molecole, ma anche loro prendono la loro buona razione di "droghe" giornaliera. Caff�, bevande alcoliche, sigarette, cioccolata, zuccheri, antidepressivi, sedativi, stimolanti vari, perfino la semplice caramella, e altre mille sostanze (compreso i messaggi verbali e quelli visivi) fanno produrre al nostro cervello endorfine.
Cos� il tono della voce pu� essere afrodiasiaco ma anche angosciante, colore e immagine pu� scatenare eccitamento ma anche  depressione.

Non sono "droghe"? Sbagliato! Sono tutte sostanze per gratificarci o per liberarci delle convenzionali limitazioni quotidiane per essere diversi: ubbidienti (e prendiamo un sedativo) o trasgressivi (e prendiamo un eccitante). Esempio: il semplice caff� non ha solo caffeina, ma altre seicento componenti chimiche complesse. Tanto che dieci tazzine in un giorno per alcuni pu�, come una overdose di morfina, essere letale, e sono perfino identici i sintomi del collasso e le convulsioni. Non che contenga dell'oppio; in realt� � proprio il contrario, il che � altrettanto grave. Infatti contiene (compreso il decaffeinato) una sostanza scoperta da J. H. BOUBLIK molto simile al Naloxone il noto antagonista del recettore degli oppiacei.
Ora se il Naloxone viene somministrato per controbilanciare gli effetti nel tossicodipendente che si � fatto un'overdose, chi � un caff�dipendente � anche lui stimolato a ingerire caff� per controbilanciare gli effetti di un'overdose di endorfine che il suo cervello si � fabbricato da solo in certe situazioni; quindi l'effetto � antagonistico con gli oppiacei naturali che controllano certe sue situazioni accettate s� razionalmente, ma inconsciamente dal suo antico cervello sono respinte.

Questo dimostra in piccola misura che anche il semplice bevitore di pochi o tanti caff�, non ha un perfetto equilibrio, e che un pezzettino del suo mondo reale � contaminato non dai fumi dell'oppio acquistato allo spacciatore, ma dai fumi degli oppiacei che ha prodotto il suo stesso cervello, e che sono appunto le sue endorfine. 

Perch� mai esisterebbero i recettori degli oppiacei? Forse perch� Dio o la natura costruendo nel nostro cervello i recettori degli oppiacei pensava all'esistenza dei papaveri che avremmo mangiato poi in questi anni?

Altro esempio: la cioccolata, quella golosit� burrosa che dal '68 le nuove generazioni iniziarono a mangiare a chili spalmata sul pane. Non � una droga, ma ha una sostanza complessa formata da otto molecole diverse e con proprieta' farmacologhe certe, la pi� nota � la caffeina. Ma tra le sue basi xantiniche (quelle che hanno gli alcaloidi naturali) c'e' la teobromina (il cibo degli dei) un alcaloide dei semi di cacao (e teobroma � proprio il nome scientifico della pianta del cacao), e ogni cento grammi contiene mezzo grammo di bioamine (come la serotonina, sino a ventisette milligrammi per chilo). Sappiamo gi� cosa fa la serotonina: quando � a bassi livelli � implicata negli stati di umore nei comportamenti impulsivi e in quelli aggressivi; mentre ad alti livelli offre un "fiume di gratificazioni" e un "mare di compensazioni". Naturalmente se l'assumiamo spalmandocela sul pane a etti - che mondo sarebbe se non lo facessimo - i fiumi e i mari diventano solo dei surrogati delle nostre endorfine incaricate a darci gratificazioni e gioia di vivere. Comunque la dipendenza del "cioccolatomane" non � grave, ma quando � senza, una certa ansiet� ce l'ha addosso, il mondo non � pi� quello di prima. L'apatia prende quando la linea del cioccolatometro (enforgone) scende sotto certi livelli.

Ma non andiamo oltre con altri comunissimi alimenti (sulle bevande a base di cola (alcaloidi stimolanti) si possono scrivere dieci volumi - inoltre i prodotti farmacologi registrati sono pi� di sei milioni, ma sono solo trentamila quelli che sappiamo oggi avere effetti sulla psiche), non andiamo oltre perch� perfino il nulla fa produrre al cervello degli oppiacei, infatti l'effetto del placebo (un falso farmaco privo di azione) stimola il cervello a produrre endorfine, non fa addirittura sentire (come un'iniezione di morfina) il dolore e pu� portare all'esaltazione (tipo gli isterismi dei fan a un concerto rock). 

Il che significa che anche delle semplici parole o delle immagini, possono "drogare" chiunque, e chi si crede incontaminato da "nubi chimiche", sappia che non esiste una sua realt� libera da una "contaminazione" chimica esterna, e che non solo gli eroinomani vivono in un paese artificiale di "fumi", ma anche il resto dell'umanit� vive in un "mondo reale" effettivamente e potenzialmente "contaminato". Solo che non lo sa! Ma basta un "mito" un "balcone" e si trasforma anche lui. Fatti i conti delle "vittime", troviamo che sono pi� micidiali i "placebo verbali" che non i "surrogati-ingeriti ". Con il primo "prendi il fucile e vai" i morti non si contano! I secondi invece sono molto meno, ma uccidono anche loro; non ingerendo "narcotici" ma anche quelli che crediamo gratificanti e che invece fanno morire quanto i narcotici.

Ci sono immensi cimiteri riempiti di milioni di individui morti per malattie vascolari o obesi perch� golosi di semplice zucchero, cioccolatini e certe bevande (al primo posto l'alcol). Chi li produce e i pubblicitari che li promuovono, si dichiarano non responsabili perch� -affermano- i consumatori non ne fanno un uso moderato e corretto. Sulle sigarette ce' scritto "nuoce gravemente alla salute", ma metterlo anche sulla cioccolata, sulle caramelle, su un pasticcino o su un cioccolatino sarebbe indecoroso, anche se ci sono 3.000.000 di italiani (diagnosticati diabetici) con un'alterazione del metabolismo dei glucidi e quindi soggetti a malattie cardiovascolari letali. Per costoro vedere uno spot che incita a mangiare bonbon di cioccolata � una frustrazione dolorosa, una violenza psicologica, � un incitamento e un invito all'autodistruzione, n� piu' e n� meno quello che fa lo spacciatore di narcotici.

Altri ancora rischiano la vita e muoiono usando diversi tipi di sedativi (molti sono a base di narcotina ricavato dall'oppio, altri dalla barbabietola, i barbiturici ecc.) e anche questi ne uccidono pari alla "droga".

Senza voler giustificare il "drogato", andiamoci pero' piano a criminalizzarlo, perch� gli eccessivi accanimenti moralistici, potrebbero alla fin fine rivelare che gli insofferenti hanno proprio loro un livello di serotonina molto basso, e i primi ad aver bisogno di una "dose" per eliminare quell'aggressivit� verbale che esternano, potrebbero essere proprio loro (e forse inconsapevolmente gi� lo fanno ingerendo dose massicce di qualcosa che assomiglia moltissimo alle "droghe" criminalizzate). 
L'intolleranza, l'accanimento, l'indignazione, gli impulsi ostili, la poca solidariet� (fra l'altro con i piu' deboli) � proprio indice di abbassamento del livello della serotonina, che va' spesso a sopraffare il raffinato Super-io di alcuni di questi moralisti, e potrebbero rispecchiare a una accurata indagine neuroscientifica fedelmente gli alti e bassi del loro status, per nulla equilibrato (e alla PET, alla tomografia a emissione di positoni questo � gi� stato dimostrato).

Non siamo andati affatto fuori dal seminato. I comportamenti di gruppo seguono le stesse regole, anzi il gruppo (come se fosse un placebo verbale) influisce enormemente sulla produzione di endorfine. Infatti ad alcuni individui (molti)  � sufficiente, per stare in un ambiente riparato la sua normale produzione di endorfine. Ma se deve uscire e attraversare una piazza deserta viene colto dal panico (agorafobia), ma se l'affronta col gruppo il suo cervello ne produce il doppio, il triplo se poi gridano tutti insieme, il quadruplo se c'e' il "capo" carismatico (che da' sicurezza, guida, agisce); il quintuplo se si ha poi in mano anche un arma e cosi' via..... Se poi aggiungiamo altra "benzina": alimentazione, surrogati, miti e varie motivazioni intellettuali scatenanti (ma pur sempre legati alla conquista di un territorio o di un premio materiale) i vari stadi portano a una infinita scala di aggressivit�.

Viene da molto lontano questo meccanismo, da quando non ancora umani, dovevamo attraversare l'aperta savana con le fiere per conquistarci il cibo o per difendere il proprio territorio. Il cervello per l'azione adott� questo meccanismo, per la conquista o per la difesa. Viene chiamato il fattore R, nato all'incirca 250 milioni di anni fa, una "nocciola" che risiede da allora nella nostra amigdala, nel sistema limbico, dove controlla le emozioni, l'aggressivit�, il timore e la rabbia, tramite la produzione o non produzione delle endorfine, dei neurotrasmettitori come la serotonina e la noradrenalina, ecc.

La cosa curiosa � che certi grandi mutamenti sul pianeta accadono ciclicamente e dopo un certo numero di anni sempre costante. Come se ci fosse un Dna che regola la storia.

Avvengono ogni 488-492-498 anni, cos� � avvenuto per dieci volte in 5000 anni. Qualche volta ritarda di qualche "minuto" ma sembra che le "ore" le batte tutte; poi all'ultimo tocco spazza via una civilt�, una mentalit�, un modo di vivere demotivato e ne fa subentrare un altro. 
Mai meno di 19 generazioni, mai superiori a 20.

Infatti fra le molte curiosit� che si notano quando si ha tutta la storia in linea su un computer ci sono i cicli delle grandi civilt�, dove troviamo le 6 ricorrenti componenti che si succedono e determinano i cambiamenti epocali; la conquista, una rinascenza, il benessere, l'opulenza, la stagnazione, la decadenza e la Fine; che � quasi sempre una "rivoluzione" culturale, politica e di costumi. 
Costanti gli anni, un DNA della Storia !! 
Iniziamo con l'Antico Regno Egizio, dura 488 anni! Cos� le dinastie del Nuovo Regno dureranno 485 anni! Gli Ittiti iniziano a Hattusas nel 1650 a.C. e scompaiono nel 1190 a.C. 460 anni! L'Impero Babilonese di Hammurabi resiste fino ai Cassiti-Assiri per 490 anni! Gli stessi Assiri resistono 481 anni! Gli Achei dominano 485 anni! I Micenei 480 anni! I Cretesi 470 anni! I Greci iniziano con Dracone nel 624 a.C. terminano nel 146 a.C. con le conquiste romane e sono 478 anni! Gli stessi Greci sbarcati in Sicilia nel 734 a.C. sono nel 241a. C. conquistati dai romani dopo 493 anni! Gli stessi romani dopo la fine della monarchia nel 509 a.C. la Repubblica dura fino a quando Cesare diventa dittatore perpetuo cio� dopo 465 anni! Ma pure la Roma dei Cesari di fatto termina con Attila nel 452 cio� dopo 496 anni! L'impero bizantino ha due periodi, nasce con Costantinopoli nel 330, termina quando Michele I riconosce nell'812 Carlo Magno Imperatore cio� dopo 482 anni. Il secondo periodo finisce quando compaiono nel 1288 i turchi di Othman dopo 476 anni!. Ma arriva Maometto II e l'impero ottomano lo fonda nel 1451 ma cade nel 1923 dopo 472 anni! Ivan il Grande fonda l'impero Russo nel 1462 che cade dopo 454 anni nel 1917!- Gli Asburgo fondano l'impero nel 1452 che crolla nel 1818 dopo 466 anni! Gli Arabi sbarcano in Europa in Spagna nel 711 e sono cacciati per sempre a Tolosa nel 1210 dopo 499 anni! Venezia inizia la Serenessima nel 1026 ma finisce nel 1509 con la Lega Cambriai dopo 483 anni di dominio sul Mediterraneo. Dopo Avignone, Papa e Stato Pontificio sono nel 1377 nuovamente a Roma ma solo per 494 anni, infatti cade con Porta Pia nel 1870.

Infine l' Europa nel 1492 scopre l'America, conquista il continente e l'occidente ha una profonda mutazione. Passano 476 anni ed eccoci al 1968 ! ! !.

Sempre lo stesso numero di generazioni: 20, ma stranamente nei paesi orientali (Giappone-Cina-India) quasi sempre dopo 15 generazioni: periodi di dinastie che sono costantemente di 340-360 anni.

Forse nel futuro gli scienziati rintracceranno sul pianeta delle motivazioni scientifiche e chiss� se individuando errori nel gene del Dna della storia non adotteranno delle strategie per risolvere problemi e trovare soluzioni capaci di illuminare il prossimo lungo percorso che inizia col nuovo millennio; altri due periodi di 20 generazioni.


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