ANNO 1964 - (provvisorio)
( Anno 1964 - Quarta Parte )

Amintore Fanfani (Arezzo 1908).

LA GUERRA IN VIETNAM

Il territorio della Repubblica Democratica vietnamita viene bombardato per la prima volta dall'aviazione statunitense il 7 febbraio. Contemporaneamente ingenti truppe sbarcarono a Da Nang, nel Vietnam del Sud, per presidiare la grande base aerea.

In questa circostanza nelle acque del golfo del Tonchino si verificò il 2 agosto un incidente fra alcune imbarcazioni nord vietnamite e una nave americana. L'incidente fu determinante per il Senato americano per concedere al Presidente JOHNSON la facoltà di intervenire con un grande spiegamento militare. Va ad iniziare da questo momento un trasferimento di grandi contingenti di truppe e si da' l'avvio a un sistematico bombardamento del Vietnam del Nord colpendo basi militari, installazioni industriali ma anche paesi e città.

Sta scoppiando con tutta la sua virulenza una delle più inutili guerre della storia moderna, che coinvolse tutto il mondo occidentale nell'osteggiarla e paradossalmente anche negli stessi Stati Uniti. I giovani della generazione beat, la prima generazione che non aveva conosciuto la guerra, furono scaraventati all'improvviso su un territorio che prima di allora non avevano mai sentito nominare,  una guerra di fronte a un nemico determinato e sfuggente, nonostante lo spiegamento di grandi mezzi militari e le migliori tecnologie. 
Gli Usa non otterranno nei lunghissimi dieci anni alcun risultato.

Dovettero gli Usa, a furore di popolo, ritornare a casa dopo decine di migliaia di morti. Un'avventura iniziata gi� male, finita in peggio. Grandi armi e grandi tecnologie nel fango o nella polvere. Grandi unit� navali e portaerei contro piccoli battelli. Imponenti forze terrestri contro una lotta partigiana in una boscaglia micidiale, dove c'era sempre un nemico inafferrabile e risoluto che mise in crisi tutte le strategie americane. (furono fra l'altro per la prima volta impiegati gli elicotteri da combattimento). Uno scontro di Davide e Golia. 
Alla fine fu una sconsolata sconfitta di una decennale politica estera totalmente sbagliata, quando dopo tante lacrime e sangue, l'opinione pubblica americana volle nel 1975 ad ogni costo che si abbandonassero al loro destino i vietnamiti. Una guerra che non "sentiva" nessuno, nonostante gli appelli di "guerra giusta";  anzi il Cardinale Spellman, nel benedire le truppe che partivano per il Vietnam, la considerava "una guerra santa"

Ne vedremo gli sviluppi nei successivi anni; il coinvolgimento dell'Italia nelle varie manifestazioni, quelle che si svolsero poi in America, e infine la disfatta. Che rimase nella coscienza collettiva americana come uno "spettro" da allontanare.

Fu del resto la prima guerra persa dagli Stati Uniti nella sua storia.
Ne' servirono le munizioni impiegate, che alla fine furono superiori addirittura a quelle usate nei cinque anni della Seconda Guerra Mondiale.


vedi anche una approfondita analisi qui
"Le origini del coinvolgimento degli Stati Uniti 
nella guerra del Vietnam, 1955-60".

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(pagine in continuo sviluppo -(sono graditi altri contributi o rettifiche)