ANNO 1963 - (provvisorio)
( Anno 1963 - Seconda Parte )

I FATTI IN CRONO

15 GENNAIO - FANFANI, presidente del consiglio,  si reca in visita negli Stati Uniti. Colloqui con il  Presidente Kennedy per costituire nel quadro della Nato una difesa nucleare anche sul territorio italiano, mentre la Francia lo rifiuta e pone pure il veto all'ingresso della Gran Bretagna nella Comunita' Europea. Al ritorno, il 24, Fanfani annuncia  l'installazione in Italia dei missili Polaris.

16 GENNAIO - I socialisti entrati in una virtuale "stanza dei bottoni" (non sono ancora al governo) iniziano gi� a lottare contro il malcostume dei democristiani. Si danno da fare con ROSSI DORIA con una denuncia in Parlamento. Portano a conoscenza il pauroso deficit della Federconsorzi (che continuer� imperterrita fino agli anni '90). Ed emerge nella documentazione l'impossibilita' di controllare le uscite; inoltre mettono il dito sulla piaga: affermano che il monopolio degli ammassi dei cereali �  totalmente controllato dalla DC, dai poteri occulti. Queste escandescenze creano i primi disagi in quello che dovrebbe essere il primo governo di centrosinistra che Moro ha in mente di formare dopo la liquidazione di Fanfani e le nuove elezioni. Ma i disagi aumentano e faranno fallire anche gli accordi fatti per le elezioni; preferendo accettare un governo "ponte" in attesa di superare la Dc i contrasti col Psi, troppo impaziente e anche troppo "ficcanaso" dicono i democristiani.

30 GENNAIO - Il Friuli e Venezia Giulia e' la quinta regione italiana a Statuto speciale dopo la Sicilia, Alto Adige, Val d'Aosta e la Sardegna.

1 FEBBRAIO - Una legge del Parlamento riduce la ferma militare, che viene portata da 18 mesi a 15 mesi.

7 FEBBRAIO - Viene modificata la legge che regola il numero dei Deputati e Senatori nei due rami del Parlamento. D'ora in avanti nel Senato saranno 315 i Senatori, mentre alla Camera i deputati saliranno a 630 (Gli USA che contano una popolazione quintupla rispetto all'Italia, di senatori ne hanno solo 100 e di deputati 450).

18 FEBBRAIO - Il presidente della repubblica Segni scioglie le Camere. Sono fissate le elezioni politiche per il 28 aprile. Fanfani viene liquidato. Salvo un periodo agli Esteri nel '67 con Moro, non lo rivedremo mai pi� fino al 1983.

28 FEBBRAIO - FURIO CICOGNA presidente della Confindustria nella sua relazione ai soci esprime le preoccupazioni della categoria per alcune riforme allo studio nel governo centrosinistra. Queste riforme afferma " scuotono la fiducia degli imprenditori".
Non si fa attendere la risposta dal Presidente del Consiglio Fanfani,  preso a bersaglio da Cicogna, e assicura che non vi saranno nazionalizzazione di altre industrie, e che presto insieme alla categoria si dara' vita a una programmazione economica che riuscira' a soddisfare sia le categorie industriali che i lavoratori, purche' si abbia  voglia di collaborare, non solo criticare.

7 MARZO - Sconcerto nell'Episcopato, indignazione e critiche nella Democrazia Cristiana, ma grande euforia nelle file della sinistra, mentre non ci capiscono proprio pi� nulla sia gli atei che gli agnostici. Le motivazioni di un simile passo sfugge a tutti.
Papa Giovanni XXIII riceve in udienza privata il genero di NIKITA KHRUSCEV, ADZUBEI, direttore del giornale Izvestia, organo del Partito Comunista russo. In San Pietro  da' il braccio alla moglie (appunto la figlia di Kruscev) ed entra accolto dagli sconcertati monsignori nel grande tempio della cristianita'.  Insomma il "comunismo" dentro in Vaticano! L'impatto della notizia e' clamorosa, debordante e fa il giro del mondo in pochi minuti. Ma questo papa dove vuole arrivare? Cosa ha in mente? Passano pochi giorni, e da' lui la risposta a tutto il mondo cristiano e laico. Infatti l'.....

11 APRILE - Papa Giovanni XXIII rende pubblica la sua enciclica PACEM IN TERRIS. (ne abbiamo parlato lo scorso anno e anche nel 1958- vedi). (è inoltre riportata interamente QUI)
Il Papa in questa enciclica presenta la Chiesa come "Popolo di Dio" e non come un santuario lontano dove c'e' un potere che decide da solo il giusto dall'ingiusto. Rivela in questo suo intervento una straordinaria sensibilita' ai problemi contemporanei e rivolgendosi a " tutti gli uomini di buona volonta'" indica il "segno dei tempi", l'ascesa delle classi lavoratrici, mutamenti nella condizione femminile, la nascita di nuovi Stati, e ha il convincimento che i conflitti devono essere risolti non con le armi ma con la collaborazione reciproca, non con l'intolleranza ma la reciproca comprensione sui diritti e doveri.

Roma - "Per la prima volta un documento del genere viene indirizzato non solo al mondo cattolico, ma a tutti gli uomini di buona volont�, giacche le linee dottrinali tracciate dal documento pontificio scaturiscono e sono suggerite da esigenze nella stessa natura umana, e rientrano perci� nella sfera del diritto naturale. Il motivo fondamentale � contenuto nel periodo iniziale "la pace in terra, anelito profondo degli esseri umani di tutti i tempi, pu� essere instaurata e consolidata solo nel pieno rispetto dell'ordine stabilito da Dio"
(Comun. Ansa del 10 aprile, 0re 10.33)

Papa Giovanni si sofferma sull'eguaglianza degli uomini e riconosce il diritto alla liberta' di manifestazione del pensiero, e giustifica la collaborazione tra credenti e non credenti.
In mezzo a queste frasi e leggendo queste parole  inutili i commenti. La Pacem in Terris e' una delle grandi encicliche nella storia della chiesa, uno spartiacque netto e preciso, non ancora bene analizzato non ancora del tutto compreso anche se oggi rileggendo la storia di questi ultimi 40 anni, le lucidissime premonizioni di quell'anziano prete, ci appaiono attualissime.
Molte cose furono dette, molte cose che andavano al di la' delle deboli forze di questo papa. Non saranno subito comprese, anzi creeranno delle ostilita', lo abbiamo letto lo scorso anno, ma non per questo rimasero inascoltate. Ne' Papa Giovanni,  ne' poi il Sessantotto modificheranno la Storia, ma entrambi i due eventi misurarono in anticipo la linea di febbre di una societa' malata che cercava nuovi spazi dove respirare aria piu salubre, ossigeno culturale e presa di coscienza ecologica e geopolitica sopra un pianeta che stava avviandosi lentamente verso la globalizzazione politica, economica e sociale, e soprattutto esistenziale. 
Cosciente di viverci appena 1000 mesi, l'uomo ha iniziato a prendere coscienza che siamo su una piccolissima sfera, su un piccolo azzurro pianeta sospeso nel cielo, dove basta un soffio cosmico o peggio una ventata di follia di alcuni uomini che si credono onnipotenti, per essere polverizzati davanti a un universo indifferente.

16 APRILE - Pur con questo grande clima di solidarietà universale verso Papa Giovanni, la politica è sorda; la DC si dissocia dal grande progetto urbanistico già in cantiere (presentato da Sullo ministro dei L.P. al consiglio dei ministri il 14 luglio 1962). Troppi gli interessi di alcuni che sulla speculazione edilizia stanno creando i propri imperi con l'appoggio del sottobosco politico. All'edilizia di una lobby occorrono licenze? si fanno chiudere gli occhi in Comune. Occorrono sovvenzioni? si fanno le leggine. Occorre cercare degli spazi? si impedisce la liberalizzazione di tanti terreni e quelli dei latifondisti salgono di costo.

Si vuole fare un aeroporto, un nuovo quartiere? Prima ancora che esca la legge si avvisa il parente che crea una società, che il giorno dopo acquista quel terreno, lo rivende allo Stato e la settimana dopo ha in mano tutti i lavori. Lui riconoscente fornisce il "foraggio"; "lui" spesso è solo un prestanome, un burattino, l'ultimo piccolo personaggio delle scatole cinesi delle lobby politiche.

In questo giorno dunque dalla DC, viene bocciato la proposta di legge SULLO e non se ne parlera' più; si affossa la Riforma Urbanistica delle città e il Paese rimane saldo in mano agli speculatori.
(il 16 aprile (con Camera e Senato sciolte il 18 febbraio - e con le prossime elezioni politiche il 28-29 aprile) la segreteria della DC con una nota sul "Popolo" si dissocia dal progetto di riforma urbanistica presentata e sostenuta dal suo ex ministro democristiano dei lavori pubblici Fiorentino Sullo (che ritroveremo poi confermato nel nuovo governo Leone del 23 giugno, ma con il suo progetto di legge affossato)

La legge Sullo -lo abbiamo gia' accennato lo scorso anno - si basava sulle esperienze europee, ed era il proseguimento di quello studio fatto dall'Istituto nazionale di Urbanistica che aveva fondato ADRIANO OLIVETTI. Sullo lo aveva presentato ancora nel 1960, e si basava sull'esproprio generalizzato preventivo dei terreni da parte dei Comuni, che li urbanizzavano e poi concedevano ai privati il diritto di costruire. Era insomma un freno efficace alla speculazione di pochi soggetti che stavano facendo nelle città quello che volevano con i loro grandi appezzamenti di terreni, spesso fuori dalle aree urbane, su terreni inadatti e con palazzoni con tipologie costruttive da caserma, fuori da ogni idea urbanistica non solo moderna, ma nemmeno impostata sullo sviluppo dei nuovi servizi sociali occorrenti per creare una vera comunità; infatti, non si avvicinavano nemmeno a quelli di 2000 anni fa, l'urbanistica delle città antiche era migliore, Pompei ne e' un esempio straordinario.

Insomma gli oppositori alla Legge Sullo furono i suoi colleghi DC, che lo accusarono di essere un comunista e di voler trasformare le città d'Italia in città russe. Fu accusato e anche in malo modo di collettivismo comunista e prima delle elezioni fecero sapere al Paese (agli speculatori !) che si dissociavano da quella linea. I proprietari di terreni tornarono a fare sogni tranquilli. Il pericolo era passato. La caotica colata di cemento coprirà città e le costiere d'Italia, alimentando una speculazione di migliaia di miliardi a beneficio di pochi gruppi. La "grande corruzione" cominciò cos�; prima di tutto sull'edilizia.

Nascono cosi' ai bordi delle grandi citta' le "Coree", cubicoli addossati l'uno all'altro, dove nessuno pensa a scuole e negozi, chiese e ambulatori, farmacie o cinema, e dimentica di fare perfino le strade e le fogne. Nascono cosi' a Milano le "coree", a Cologno, a Cinisello, San Donato, Bollate, Melegnano, Cormano, Turla, Sesto, Cesano, Cusano. Anonimi paesi che in pochi anni avranno una popolazione come una grande città, o come due medie città come Cremona e una Bolzano messe insieme. Milano nel '51 aveva elaborato a norma con la vecchia legge urbanistica un comprensorio urbano di 79 comuni, in questo periodo qualcuno riuscì a portarli solo a 35. Perchè se si andava oltre, alcuni terreni molto vicini alla citt� potevano andare incontro a una diminuzione di prezzo.

A Torino non cambia la musica, i piccoli comuni presi d'assalto sono Collegno, Grugliasco, Nichelino, Rivoli, Settimo, Orbassano. E ricordiamo che alla Fiat, dei suoi 100.000 addetti in questo 1963 ne lavorano in centro 89.000, infatti, tutti gli stabilimenti (escluso Mirafiori ma è appena in periferia) sono in territorio urbano; la zona da Corso Vittorio Porta Nuova a Porta Palazzo, con i suoi vecchi palazzi barocchi abbandonati, sono diventati in questo periodo delle topaie, dove vivono nelle stanze degli ex vecchi "piemontesi doc" anche dieci meridionali per vano (operai Fiat, indotto e fauna diversa). Del resto sono arrivati a Torino in questi anni 600.000 immigrati, e l'edilizia popolare è solo il 15% del totale costruito, edificato in una citta' che supera il milione di abitanti in centro e i due milioni con i comuni limitrofi.
Attorno alla Lingotto, ad Altessano fino al 61 c'erano le bidonville, la Shangai torinese, la Corea dei meridionali, una inverosimile popolazione di diseredati che aspettavano di entrare (o almeno un componente di questi veri e propri clan) dentro la Fiat a fare il turnista in qualche catena di montaggio. In Corso Polonia c'erano dei veri e propri pollai, fatti di cartone e di lamiere, una "miseropoli" inimmaginabile.
Solo nel '66-70 ci sara' il decentramento della Fiat. E a Rivalta a quindici chilometri dal centro si costruirono i nuovi i quartieri popolari, seguirono poi quelli di Vallette, Falchera, Lingotto, e anche a Mirafiori. Naturalmente su terreni di chi? della Fiat. Gli interessi della rendita fondiaria furono salvi.
Il Piano intercomunale? Nel cassetto. Non e' certo in sindaco a comandare a Torino!

Ma anche uno sguardo su Roma non guasta. Perche' anche nella provincia di Roma in questi anni sono arrivati 600.000 immigrati (nel 1975 saranno 1.900.000). Ma la costruzione edilizia a Roma città non è proletaria. Il 60% � dell'apparato burocratico (360.000 persone che riempiono i ministeri e gli enti vari), il 16 % viene assorbito dal commercio e dai mestieri vari e solo il 24% dagli operai di ogni settore.

Tre tipologie di case, e tre ubicazioni urbane precise, lontanissime l'una dall'altra, che  neppure si sfiorano. Ma in entrambi i relativi terreni, i proprietari sono sempre quelli, in centro hanno terreni e palazzi per i funzionari, in periferia hanno i terreni per la seconda fascia, e oltre, al di la' dei pascoli di capre e pecore (queste sono molto piu' vicini alla città) hanno i terreni per il proletariato.

Il giro è quello, marchesi, baroni e baronesse, conti e contesse, principi, salesiani, opere pontificie e vari altri enti ecclesiastici possiedono fondi immensi (con un pezzettino, abbandonato ancora dall'impero romano perch� aquitrinoso,  lo abbiamo gia' letto, ci hanno costruito l'aeroporto di Fiumicino) e ne hanno di terreni fuori e dentro la città. Negli immensi parchi privati delle grandi casate dei nobili sopravvissuti a tutte le tempeste da Napoleone in poi, si creano i quartieri "bene", verso la cinta quelli della gente media, e a dieci quindici chilometri gli arcipelaghi di Pietralata, Primavalle, Trullo, Quarticciolo, San Basilio, Prenestina, Tor Pignatara ecc ecc. E in mezzo, tra le borgate e la città, verde brado, i ruderi con le pecore. Per la troppa distanza il comune poi negherà allacciamenti di acqua, luce, strade e fogne.

A Napoli invece, si toccano i vertici del caos; piu' che una Shangai cinese nascono le "muraglie cinesi", dal Vomero a Posillipo; basta dare uno sguardo dal porto di Mergellina. E cosi' a Genova, Palermo, a Firenze e in tante altre città.
In tutti i casi soldi a palate per i "palazzinari", che creano societa' immobiliari, con alle spalle nomi di conti, marchesi, frati, preti, e si aggiungono d'ora in avanti anche i boiardi di Stato e gli amici degli amici.
E l'Italia, dalla Pacem in Terris, si avvio' alla Cementum in Terris.


E la "LEGGE SULLO" che fine ha fatto? FIORENTINO SULLO (della DC)  l'hanno silurato i compagni della stessa DC. Prima ancora della nuova legislatura del dopo elezioni (pur con Sullo riconfermato ai Lavori Pubblici), come già detto sopra, era uscita il 16 aprile una nota della Segreteria DC sul Popolo: "La DC si dissocia dal progetto di riforma urbanistica presentata e sostenuta dal (nostro Ndr.) ministro democristiano Sullo".

 Sentiamo lo stesso Sullo cosa dichiara lo stesso giorno che ha appreso la nota (il Popolo uscirà il giorno dopo):  "Una campagna bene orchestrata vuole incutere spavento diffondendo preoccupazioni assolutamente fuori posto. Si sono posti in allarme gli attuali proprietari di case, mentre dovrebbe essere noto che gli attuali proprietari non sono affatto toccati dal progetto elaborato. Si � inventato che il  progetto di legge impedirebbe ad altri milioni di cittadini di diventare in futuro proprietari di case, quando invece solo rendendo pi� basso il costo delle aree nei comuni pi� importanti un maggior numero di persone potr� diventare proprietario di case a basso costo. Non si � avuto scrupolo di fomentare il panico di milioni di cittadini italiani, che hanno invece tutto da guadagnare da una nuova legge urbanistica, e questo si � fatto soltanto per tutelare gli interessi fondiari - sproporzionatamente aumentati per effetto dello sviluppo del paese- di poche migliaia di persone. La mia sola preoccupazione � di voler combattere la speculazione di centinaia di miliardi sui suoli. Invece si inventano le bugie che vogliamo espropriare i proprietari di case. Il tempo dar� ragione alle persone in buona fede alle quali crediamo di appartenere"
( Comun. Ansa del 15 aprile, ore 18.21).

L'attacco a Sullo si scaten�, e fu durissimo;  per aumentare il discredito inizi� una campagna diffamatoria toccando anche la sua vita privata. Della legge urbanistica non se ne parl� pi�.

Ma ci attendono ora le elezioni politiche; siamo al 28 aprile

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