CULTURA E COSTUME
(in costruzione)
*** BENEDETTO CROCE. - Nel dopoguerra l'antisocialismo e il disprezzo per la borghesia, avevano portato Croce (lui vero borghese) a simpatizzare per il fascismo. All'indomani del delitto Matteotti vot� perfino a favore di Mussolini che considerava il filosofo una grande personalit� intellettuale. Ne aveva grande stima come del resto per l'altro filosofo GENTILE. Poi Croce fortemente condizionato da un moralismo di stampo vecchio-borghese se ne allontan� mantenendo una posizione di antifascismo non militante ma fermo. A molti sembr� una battaglia ininfluente, ma l'iniziazione all'antifascismo la troviamo proprio nella sua monumentale, complessa prolissa opera "Etica", forse suo malgrado.
Molti giovani intellettuali passarono in questi anni a un'opposizione pi� combattiva e anche a una riflessione pi� profonda sulle cause e sulla sostanza del regime mussoliniano. E pur essendo Etica una grande opera di Croce sulla filosofia (che in questo campo non ebbe poi tanti seguaci o furono molto scarsi) ebbe grande influenza sui letterati-storici del tempo.
Influenza che svilupp� paradossalmente il potenziale germe dell' Antifascismo. Dobbiamo a GRAMSCI suo lettore (sbrigativamente qualificato "marxista crociano") alcune acute critiche rivolte al filosofo, innanzitutto perch� Croce non aveva compreso la funzione degli intellettuali nella societ�. Cultura e Politica erano per lui due entit� separate
Croce prese una posizione grave che ribad� il provincialismo della cultura italiana, sprofondandola nelle materie umanistiche tipicamente pre-novecentiste. Il suo atteggiamento antiscientifico (dove sia nelle scienze sperimentali sia alla matematica neg� ogni valore conoscitivo) si ripercosse poi anche in tutte le scienze umane.
Sulla psicologia, sociologia, filologia, linguistica, Croce si rivela un arretrato, le declass� a pseudo scienze, aggregate solo ai momenti economici. Per quarant'anni esercit� in Italia la sua dittatura culturale (non ancora del tutto estinta), che fu paradossalmente favorita dal fascismo stesso con la sua ostilit� (e per tanti altri motivi) a ogni moto di idee provenienti dall'estero.
Ma paradossalmente proprio in questa chiusura, fortemente condizionata da un moralismo vecchio-borghese, molti nella critica di questo ermetismo, fin troppo palese, si confrontarono, trovando in autori d'oltralpe la giusta strada. Insomma non fu vana n� prolissa la sua opera, ma preziosa; e lo conferm� proprio Gramsci nei "Quaderni".
30 GIUGNO - Trionfo italiano nel 3° Gran Premio automobilistico d'Europa a Spa: Ascari e Campari primo e secondo su Alfa Romeo.
21 LUGLIO - L'italiano Bottecchia vince il 19° Tour de France
28 LUGLIO - Tragica morte del campione automobilistico Ascari al Gran Premio di Francia.
FINE ANNO 1925