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RIASSUNTO ANNO 1924 (1)
Mussolini - Dal diario della volont�
" Che cosa � questo Fascismo...."
« Si é detto "Voi non avete dottrina". Ebbene, io affermo che non vi é nessun movimento politico che abbia una dottrina più salda e determinata della dottrina fascista. Abbiamo delle verità e delle realtà precise dinanzi al nostro spirito e sono: lo Stato, che deve essere forte; il Governo, che deve difendersi e difendere la Nazione da tutti gli attacchi disintegratori; la collaborazione delle classi; il rispetto della religione; la esaltazione di tutte le energie nazionali. Questa dottrina è una dottrina di vita, non una dottrina di morte.
Che cosa ci pongono di fronte gli avversari? Niente; delle miserie. Sono ancora in arretrato di 50 anni in fatto di filosofia. Stanno ancora postillando tutte le fantasie dei positivisti; fantasie, dico, poiché come non vi é un uomo più pericoloso del pacifista, così non vi é un ideologo più pericoloso del positivista. Tutto il processo di rinnovazione spirituale delle nuove generazioni é a loro ignoto. Che dottrina ci pone innanzi il socialismo?
24 marzo 1924. "Scritti e Discorsi"., vol. IV, pag. 76.
« Bisogna mettere in contatto i fascisti, far sì che la loro attività sia anche una attività di dottrina, una attività spirituale e di pensiero. Questo Congresso non ha definito delle dottrine nel senso teorico della parola, ma ha gettato una serie di semi fecondissimi che ognuno di noi sicuramente elaborerà.
In questo Congresso si sono rivelati degli oratori e soprattutto dei pensatori fra quei fascisti che, secondo i nostri avversari, sarebbero tutti degli analfabeti.
Il giuoco dell'opposizione è di negare ogni forza di pensiero ai fascisti. Siccome durante cinque anni abbiamo dovuto prodigarci sempre in un'attività di ordine militare, o sia pure squadrista, così, salvo dei tentativi che sono avvenuti in questi ultimi tempi attraverso delle riviste, non ci siamo mai abbandonati veramente alla trattazione completa di determinati problemi.
« ... Il Fascismo non è soltanto azione, é anche pensiero; anzi, dovendo oggi cambiare il suo fronte di battaglia, bisogna raffinare sempre più la nostra capacità di pensiero, la nostra capacità polemica ed avere non soltanto l'attacco irruento, ma anche l'ironia ed il sarcasmo come accade talvolta nei miei discorsi. »
(Sintesi della lotta politica, 7 agosto 1924. "S. D.", vol. IV, pag. 243.)
" Che cosa � questo Fascismo....""" Che cosa � questo fascismo, contro il quale si accaniscono invano i nemici vecchi e nuovi? Che cosa � questo Fascismo le cui gesta riempiono le cronache italiane?
Sia concesso a noi, che abbiamo l'orgoglio di aver lanciato nel mondo questa superba creatura, piena di tutti gli impeti e gli ardori di una giovinezza traboccante di vita; sia concesso a noi di rispondere a queste domande.
Il Fascismo � una grande mobilitazione di forze materiali e morali. Che cosa si propone? Lo diciamo senza false modestie: governare la Nazione. Con quale programma? Col programma necessario ad assicurare la grandezza morale e materiale del popolo italiano.
Parliamo schietto: Non importa se il nostro programma concreto, non � antitetico ed � piuttosto convergente con quello dei socialisti, per tutto ci� che riguarda la riorganizzazione tecnica, amministrativa e politica del nostro Paese.
Noi agitiamo dei valori morali e tradizionali che il socialismo trascura o disprezza, ma soprattutto lo spirito fascista rifugge da tutto ci� che � ipoteca arbitraria sul misterioso futuro."Oggi si compiono i due anni dal giorno in cui sorsero i Fasci italiani di Combattimento. Abbiamo appena il tempo di evocare la data. La battaglia infuria dovunque. Le cronache sono rosse o arrossate dal latin sangue gentile fascista. E poi, non abbiamo la stoffa dei commemoratori. Camminiamo avanti e guardando dinanzi a noi. E' il nostro stile. Siamo giovani, nati ieri e non abbiamo storia. O ne abbiamo troppa. Ma non ci pesa. Non grava sulle nostre anime il passato, perch� il tumultuoso presente c'incalza verso l'avvenire.
"Non eravamo in molti, nella sala di Piazza San Sepolcro due anni fa, quando gettammo le prime basi della nostra costruzione ideale. Un centinaio forse. Io stesso non mi cullavo in illusioni eccessive. Mi contentavo di costituire, in prosieguo di tempo, un centinaio di Fasci nelle principali citt� d'Italia.
"Il Fascismo non aveva molti numeri per conseguire un successo di adesioni e di popolarit�. Si chiamava di "combattimento" e questa parola, dopo quaranta mesi di guerra, suonava ingrata alle orecchie di molta gente; partiva in lotta contro il rinunciatarismo, il che alienava al fascismo le simpatie di coloro che fanno dell'"imperialismo" per tutti i popoli, salvo che per quello italiano; rivendicava la necessit� dell'intervento in guerra e la grandezza della vittoria, la qual cosa urtava i nervi di quelli che intendevano superate le storiche differenze di neutralismo e interventismo, finalmente scendeva in campo apertamente contro la demagogia socialista che consigliava tutti i malcontenti delle classi medie ed esasperava, nell'assurda aspettazione del paradiso russo, tutti i fanatismi politici e le miserie morali del proletariato.
Dopo due anni di lotte, varie e tempestose vicende, gettiamo uno sguardo sulla strada percorsa; il punto di partenza ci appare straordinariamente lontano. Il Fascismo dopo essersi affermato trionfalmente nelle grandi citt�, dilaga, straripa nei piccoli paesi e sin nelle pi� remote campagne.."Due anni! rapida successione di eventi! Tumulto e passare di uomini! Giornate grigie e giornate di sole. Giornate di lutto e giornate di trionfo. Sordo rintocco di campane funebri; squillore gioioso di fanfare all'attacco. Fra poco il Fascismo dominer� la situazione.
"Nell'annuale della fondazione, inchiniamoci dinanzi ai morti e salutiamo in piedi i vivi che si raccolgono a fiumane attorno alle nostre bandiere. E' la migliore giovent� d'Italia, la pi� sana, la pi� ardimentosa. Intanto, dietro le armature possenti, tutto il cantiere fascista � all'opera. Chi porta le pietre, chi le depone, chi dirige e traccia i piani.
Avanti, Fascisti! Tra poco saremo una cosa sola! Fascismo e Italia!"" Io riconosco e mi vanto di possedere uno spirito nobile ed alacre: e aggiungo che il giorno in cui non mi sentissi pi� stimolato da questa inquietudine mi riterrei diminuito e liquidato.
Io non mi "adagio" mai in nessuna posizione; non mi siedo non mi addormento sul gi� raggiunto; non sono un impiegato tardo e marginatore di pratiche, ma un camminante che non riconosce mai nella m�ta raggiunta, quella definitiva o suprema.
Ho l'orgoglio di aggiungere a questo quadro auto-biografico che non mi mancano e volont� e tenacia. Sono trenta mesi oramai che io, giorno per giorno, implacabilmente, ho tenuto fermo nella battaglia contro le forze che minacciavano di rovina la Nazione. Trenta mesi di duro lavoro, di quotidiano lavoro, alternato da vittorie e da sconfitte; confortato talvolta da vasti consensi, gelato talora da isolamenti improvvisi. E non ho mai piegato.Sono infiniti i campi nei quali possiamo applicare le nostre energie. Comprendo e compiango quelli che non sanno astrarre dai loro ambienti, vi si inchiodano e non vedono altro, e non credono alla esistenza di un pi� vasto e complesso e formidabile mondo. Sono i riflessi del campanilismo, riflessi che sono estranei a noi, che vogliamo sprovincializzare l'Italia e proiettarla come "entit� nazionale" , come blocco fuso oltre i mari e oltre le Alpi.
Ma l'uomo che ha fondato e diretto un movimento e gli ha dato fior di energia, ha diritto di prescindere dalle analisi di mille elementi locali per vedere il panorama politico e morale nella sua antitesi; ha il diritto di vedere dall'alto di una montagna, cio� da un ampio orizzonte, il panorama, che non � di Bologna o di Venezia o di Cuneo, ma � italiano, ma � europeo, ma � mondiale. "
(Benito Mussolini, Diario della Volont�).
Prefazione al "Diario della Volontà" di Augusto Turati "" ....Tutta la fede, l'entusiasmo e la passione del Duce sono espressi nelle pagine del Popolo d'Italia"
"Bisogna leggere e meditare su tutte le pagine, su tutti gli articoli di Mussolini, su tutti i discorsi. Egli � il primo esempio e "modello" di quello che possiamo chiamare Letteratura squadrista.. Mussolini non ha scritto trattati, ma leggendo tutti i suoi articoli, si pu� mentalmente comporre molto di pi�, e certo molto di meglio di un trattato".
".....Queste parole le prime di Arnaldo Mussolini, le seconde di Sergio Pannunzio, ci permettiamo di farle nostre.
"Per la mia passione, per la mia febbre di comprensione, ho consultato molti testi, e ho cercato, in essi, la grande parola che potesse dare una ragione alla mia fede. E' troppo spesso mi sono accorto che mancava il libro: Il Vangelo.
E allora l'ho chiesto e ho potuto averlo (grandissimo dono) nella raccolta del POPOLO d'ITALIA dalla fondazione ad oggi. Mi era necessario. Perch� nessuno pu� vivere e sentire il Fascismo senza ricorrere a queste pagine nelle quali Lui - il Duce - ha incise indistruttibilmente le norme del Regime. Fino a ieri qualche cosa mi mancava. Oggi no e il dono mi supera.
Necessita pertanto fermare in forma elementare i pi� importanti concetti della nostra struttura politica.
Questo libro, che il camerata Berlutti ha preparato, ha pretesa molto modesta e si rivolge ai giovanissimi ed al popolo.
Con umilt�, ricorrendo al testo unico e perfetto, i discorsi del Duce, ha segnato in forma piana le risposte alle domande che ognuno pu� rivolgere nel desiderio saggio di conoscere la luce di questa nostra fede nella Patria. """" (A. Turati)