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QUI TUTTI I RIASSUNTI )
RIASSUNTO ANNO 1923 (7)
I FASCI ITALIANI ALL'ESTERO - DISCORSO DI MUSSOLINI -
LO STATUTO
(questa associazioni varate nel primo periodo del Fascismo (1922-1928) per non ripeterci nel parlarne all'atto della sua creazione, i testi qui riportati sono prelevati dal Consuntivo Ufficiale - Pubblicazione Nazionale dell'anno 1928; che tratta la formazione di queste associazioni, la sua storia, e le sue regole i commenti ufficiali)
(Un'altra intera e completa sintesi "ufficiale" è poi quella del 1936)
(i testi sono integrali e fedeli alla citata "pubblicazione" che possediamo in originale)
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Da pag. 407 a pag. 430I Fasci Italiani all'Estero cominciarono a sorgere poco tempo dopo di quelli in Italia. Era infatti perfettamente naturale che anche all'Estero dove erano ritornati dalla grande guerra soldati che avevano combattuto per la Patria, sorgessero per iniziativa di essi, Fasci che portassero oltre i confini la parola del Fascismo e la fede nel Capo della nuova Italia. Tuttavia questi primi Fasci del 1921-1922 erano piccole organizzazioni ancora embrionali e non si erano formate che nei centri maggiori dell'Europa e del bacino Mediterraneo. Fu solo dopo la Marcia su Roma quando, con l'avvento del Governo Fascista, il quale, con la sua energia e il suo fervore, portò una nuova ondata di fede e di patriottismo in tutti gli Italiani sparsi nel mondo, i nostri connazionali d'oltre alpe e d'oltre mare cominciarono a sentirsi finalmente amati e protetti, non più paria d'ogni paese ma degni cittadini di una grande Nazione, che i Fasci Italiani all' Estero presero un vero sviluppo.
Alla quinta riunione del Gran Consiglio Fascista, tenutasi il 16 febbraio dell'anno 1922, il deputato Giuseppe Bastianini, Vice-segretario generale del Partito, poté mettere in rilievo che all'estero si erano già costituiti 150 Fasci distribuiti in Austria, Anatolia, Argentina, Albania, Bulgaria, Belgio, Canadà, Egitto, Francia, Inghilterra, Irlanda, Panama, Romania, Spagna, Stati Uniti. Egli poté anche fin da quel momento dimostrare l'importanza di tale organizzazione e mettere in evidenza l'opera che essi già avevano opportunamente e proficuamente cominciata a svolgere. Egli presentò infine una mozione che venne approvata dal Gran, Consiglio e affermò:
« Il Gran Consiglio del Fascismo ritiene di grande importanza la costituzione dei Fasci Italiani all' Estero, ai quali vuole assegnare, oltre che una alta funzione di coesione fra tutti gli italiani emigrati, anche una purissima azione tendente a tener accesa la fiaccola dell'amore patrio in tutti i figli d'Italia ».
Dopo la riunione del Gran Consiglio venne prescelto a Segretario dei Fasci Italiani all'Estero l'Onorevole Giuseppe Bastianini, il quale si dedicò al suo nuovo compito con lo stesso fattivo fervore con cui aveva avviato ed animato il Fascismo Umbro. Durante questo periodo, infatti, sorgono Fasci in tutte le parti del mondo, superando ogni sorta di difficoltà, vincendo gli ostacoli che sia le condizioni locali, sia le situazioni coloniali, sia la scarsa comprensione che ancora si aveva in molti punti delle finalità delle opere del Fascismo, presentavano continuamente al loro sviluppo. Nel 1923 i fascisti all'Estero e nelle Colonie hanno raggiunto il numero di 4.315.
Se nell'interno, davanti al Fascismo non si presentano ora, in generale, altro che degli imponenti compiti di organizzazione e di creazione, oltre i confini il Fascismo vive ancora la sua eroica esistenza delle prime giornate e Fascismo significa ancora lotta, pericolo, sacrificio.
Già nel dicembre del 1922 da una decina di comunisti era stato ferito a colpi di pugnale il fascista Giovanni Stefani. Il 24 agosto del 1923 a Parigi veniva bastonato e ferito in modo grave da quattro comunisti il fascista Augusto Ribotti e il 7 settembre l'italiano Passeva notoriamente partigiano del Regime, veniva anch'egli ferito gravemente. La sera del 10 settembre mentre in una sala del sobborgo Francville si ballava, giungevano di soprassalto una ventina di comunisti italiani in cerca di fascisti e percuotevano a sangue i presenti. Nello stesso mese un altro squadrista, Mentone Cavanna, veniva colpito da una grossa pietra lancintagli da un comunista. Il 2 settembre si ebbe un episodio più grave. Alla sera, a Parigi mentre uscivano da una trattoria del sobborgo Sant'Antonio, il padre e il figlio Tempia con il loro amico Lombardi venivano aggrediti da un gruppo di comunisti. Silvio Lombardi cadeva colpito al torace e moriva immediatamente all'ospedale. Il giorno seguente il fascista Gino Lori, mentre si recava al fascio, colpito da una revolverata sparatagli da un comunista moriva lui pure fra atroci sofferenze.
Ma non per questo lo sviluppo dei Fasci all'Estero subiva un arresto. Il pericolo é un incentivo magnifico del Fascismo. I Fasci avevano prese tali proporzioni che nell'ottobre del 1923 il Gran Consiglio Fascista riteneva utile aggiungere al Segretario Generale un Vice Segretario Generale che veniva scelto nella persona del Comm. Guido Sollazzo, Deputato al Parlamento della Cirenaica.
Intanto, le vittime fasciste continuavano a cadere. Raggiungevano nella morte coloro che si erano immolati sulle strade e nelle campagne d'Italia per la difesa dei grandi e dei veri ideali degli uomini e della potenza del loro Paese.
Il 20 febbraio del 1924 il comunista Bonomini uccideva con un colpo di rivoltella il Segretario del Fascio di Parigi, Direttore del Giornale L' Italie Nouvelle e corrispondente del Popolo d'Italia da quella capitale : Nicola Bonservizi, di Urbisaglia. Tutti gli Italiani e i fascisti del mondo intero salutarono con profondo rimpianto la bella e nobile figura di questa fiera Camicia Nera. La salma di Nicola Bonservizi venne trasportata da Parigi a Milano dove il Fascio primogenito e il Popolo d'Italia organizzarono una grande manifestazione di cordoglio per il caduto che aveva saputo con tanto entusiasmo e con sì viva fede, portare la parola del Duce ove in quel momento più ferveva l'ostilità degli antifascisti. Sulla tomba di Bonservizi al Cimitero monumentale di Milano il Duce pronunciò un breve discorso di alto significato politico. Il comunista Bonoinini venne condannato dai longanimi giudici francesi a qualche anno di prigione.
L'8 luglio 1924 cade il fascista Pietro Poli, diciottenne, di Colzate. Mentre intorno a lui si parlava contro il Fascismo e contro l'Italia, gridò fieramente Viva Mussolini. Un comunista, appartenente ad una comitiva che gozzovigliava in una osteria di Longwy, ove il giovinetto si trovava, lo feriva a tradimento. Il giovane fascista fuggì dall'osteria gridando aiuto ma i comunisti lo inseguirono, lo colpirono con pietre, gli diedero il colpo finale scagliandogli alla testa un enorme masso. E gettarono nel fiume il cadavere.
Il 15 luglio 1924 gli squadristi Ugo Righi e Olindo Grantini venivano assaliti e percossi a sangue dai comunisti di Parigi. Il giorno seguente l'industriale Donzelli era fatto segno a colpi di rivoltella mentre si trovava in un caffè a Cluange. Per fortuna egli rimaneva incolume, ma veniva in sua vece ucciso un amico che gli sedeva vicino.
Per animare sempre più lo sviluppo delle organizzazioni fasciste oltre i confini nazionali, cominciarono a tenersi alcuni grandi congressi dei Fasci Italiani all'Estero.
Nell'ottobre e nel novembre 1925 si riunì a Roma il I Congresso dei Fasci Italiani all'Estero e nelle Colonie, sotto la Presidenza dell' Onorevole Dario Lupi e di Roberto Forges Davanzati. Al Congresso parteciparono i rappresentanti di quasi-tutti i Fasci all'Estero e vennero attentamente e diffusamente esaminati tutti gli aspetti della grande organizzazione. Una diffusa relazione veniva pronunziata dall'Onorevole Bastianini nella sua veste di Segretario Generale dei Fasci all'Estero, il quale, dopo avere rivolto un pensiero ai camerati caduti per la causa fascista e dopo avere inviato un saluto al Governo Nazionale, cominciò con l'augurarsi che ovunque si trovi un italiano, brilli sul suo petto il distintivo fascista. Egli ricorda l'opera deleteria esplicata all'estero a danno dell' Italia, dalla Massoneria e dalle organizzazioni sovversive. Elogia l'operosità esplicata da tutti i Fasci che rappresentano all'Estero l'anima nuova dell'Italia rinnovata. Accenna, quindi, al problema dell'azione italiana all' Estero, riassumendo quanto già era stato fatto per la costituzione dei Fasci d'oltre confine e facendo un'ampia rassegna delle forze fasciste nel mondo. Espone il problema dei Fasci di fronte alle altre istituzioni ed associazioni italiane residenti all'estero, facendo voti che siano combattute tutte quelle che esplicano opera denigratoria in danno dell'Italia e del Fascismo.
Riassumendo formula un programma basato principalmente su tre punti essenziali : 1° Riportare gli Italiani all'Estero al più stretto contatto con l'anima della Patria ; 2° Far cessare l'anarchia che in materia di azione all'estero esiste attualmente in Italia ; 3° Far conoscere l'Italia qual' é nella sua industria, nei suoi commerci, nella sua arte antica e nuova, nella sua cultura, nella sua capacità produttiva e tecnica con metodi adatti e larghezza di mezzi quali si convengono ad un sì alto scopo. Esorta i fascisti a diffondere la stampa fascista all'estero per controbattere tutta la campagna diffamatoria contro l' Italia. Invita tutti i Fasci Italiani, regolarmente costituiti, a assumere le delicatissime funzioni di assistenza e di collocamento degli emigrati ; termina inneggiando al Duce che giornalmente costruisce con fatica l'avvenire della Patria, riconquistando per gli italiani sparsi nel mondo il diritto al rispetto dello straniero.
IL DISCORSO DI MUSSOLINI
Alla seduta finale del Congresso partecipò S. E. il Capo del Governo, il quale pronunziò il seguente memorabile discorso:
« Camerati ! Sono venuto non per pronunciare un discorso, anche perché mi mancherebbe il tempo di pronunciarlo. Un importante delicato lavoro mi attende in questo momento a Palazzo Chigi. Sono venuto per portarvi il mio saluto di Capo del Governo e di Camerata vostro e per dirvi alcune cose che vi possono interessare. Forse saranno già state dette. Io le ripeterò.
"In primo luogo voglio rendere dinanzi a voi camerati, venuti a Roma da tutti i paesi del mondo, una calda attestazione di simpatia al camerata Bastianini, il quale é stato per lunghi anni l'infaticabile animatore del vostro movimento, che lo ha creato e gli ha dato la possibilità di vita e ne ha fatto una istituzione possente.
« Con lui voglio ricordare tutti i suoi collaboratori, quelli di Roma e quelli di altri paesi. Oggi i Fasci Italiani all'Estero sono una realtà confortantissima.
« Quali direttive devono seguire i Fasci all' Estero ?
« 1. - I fascisti che sono all'Estero devono essere ossequianti alle leggi del paese che li ospita. Devono dare esempio quotidiano di questo ossequio alle leggi, e dare, se necessario, tale esempio agli stessi cittadini.
« 2. - Non partecipare a quella che é la politica interna dei paesi dove i fascisti sono ospitati.
« 3. - Non suscitare dissidi nelle colonie ma piuttosto sanarli, all'ombra del Littorio.
« 4. - Dare esempio di probità pubblica e privata.
« 5. - Rispettare i rappresentanti dell' Italia all' Estero.
« 6. - Difendere l'italianità nel passato e nel presente.
« 7. - Fare opera di assistenza fra gli Italiani che si trovano in stato di bisogno.
Se i fascisti all'Estero si terranno in queste direttive, quali saranno i risultati
« 1. - Una valorizzazione dell'elemento italiano in tutti i paesi e quindi del lavoro, dell'industria e dello spirito italiano in genere.
« 2. - Quell'alone di simpatia che già circonda il nostro movimento aumenterà e l'atmosfera nella quale vivrete diventerà più ossigenata.
« Il vostro semplice esempio darà un' idea di quella che é la nostra Italia, la virile Italia, che noi stiamo creando con sforzo assiduo e quotidiano.
«Voi che venite da tutte le parti del globo, avete certamente nettissima l'impressione che, trascurando le vociferazioni miserabili dei tristi rinnegati, il mondo comincia a conoscerci. Questo è importante.
« Dovete considerarvi in ogni opera vostra e in ogni momento della vostra vita come dei pionieri, come dei missionari, come dei portatori della civiltà latina, romana, italiana. Credo che questo discorso giunga direttamente ai vostri cuori, perché voi sapete che la vita degli italiani all'estero non mi è ignota. Io stesso l'ho vissuta in una età nella quale, essendoci grande ricchezza di sogni, si sopporta anche la miseria.
«Voi dovete reagire contro il luogo comune secondo il quale l' Italia sarebbe un paese ricco di splendide memorie, pieno di musei venerabili, di monumenti eterni, ma in arretrato con quella che si chiama la civiltà moderna.
«Dovrete farmi il piacere di dire che accanto ai monumenti ci sono le officine e che accanto ai musei ci sono i cantieri, e nelle officine e nei cantieri lavorano milioni di operai che gettano sul mercato del mondo dei prodotti perfetti, dalla seta alle automobili trionfatrici. E dovrete dire che l'agricoltura italiana non é più l'agricoltura arcaica di altri tempi, ma una agricoltura che adotta tutti i sistemi della tecnica moderna ; infine che il Paese è attrezzato a produrre e che il Paese cioè la Nazione Italiana, non si fermi al passato, ma marcia gagliardamente verso l'avvenire. Se voi vi terrete su queste linee, che io vi ho schematicamente delineate, voi compirete opera di alto civismo e di grande patriottismo e a poco a poco i rancori si sopiranno, le ostilità si attenueranno, simpatie sorgeranno in tutti gli ambienti e quelle simpatie, che andranno ai vostri Fasci, andranno direttamente anche alla Nazione italiana.
« Camerati ! siate disciplinati all'Estero come io esigo ed impongo che gli Italiani siano disciplinati all'interno.
« Siate fedeli non solo con le parole vane, ma con le opere concrete al sacrificio dei nostri e dei vostri morti». Mussolini
* * *
I FASCI IN NORD AMERICA (Stati Uniti)Il 14 novembre si inaugurava a Philadelphia il Congresso Fascista d'America. Assistevano ad esso, oltre S. E. Sardi, tutti i dirigenti della Lega Fascista del Nord America, nella quale si accentrava tutta l'organizzazione fascista negli Stati Uniti. La Lega Fascista, infatti, non costituiva un organo alle dipendenze della Segreteria Generale dei Fasci all' Estero, ma era invece, un ente del tutto autonomo che accoglieva nel suo seno cittadini italiani e americani.
Il Congresso, apertosi con un saluto al Duce e al Presidente Coolidge, costituì una degna affermazione di quello che l' idea fascista aveva già creato oltre l'Oceano.
Nel maggio si teneva a Bucarest il Congresso dei Fasci Italiani in Romania.
Intanto, lo sviluppo dell'organizzazione fascista all' Estero continua con sempre maggiore fervore. Nuovi gruppi si costituiscono in Ungheria, in Columbia, in Danimarca, in Belgio, in Irlanda, al Canadà, in Svezia, in Germania, al Marocco, nell'Africa Orientale Britannica, al Brasile, in Siria, in Bulgaria, in Svizzera, a Cuba, in Albania, in Francia, in Grecia, agli Stati Uniti.
La fine dell'anno IV segna veramente un notevole incremento nei Fasci Italiani all'Estero. Dal Giappone al Canadà, dall'Australia alla Norvegia, ogni settimana nuovi Gagliardetti entrano in linea.
Malgrado ogni contrasto, al di sopra di ogni ostacolo, vincendo ogni ostilità, la fede fascista si affermava sempre più nel mondo intero ed appassionava sempre più gli Italiani sparsi nel mondo, un tempo così indifferenti alle vicende della Patria.
Mentre crescevano di numero, i Fasci Italiani all'Estero cominciavano a rendersi sempre più consoni alla loro missione, trasformandosi quasi in centri nervosi della nuova vita italiana nel mondo. Propaganda, assistenza, ravvivamento ed esaltazione dello spirito nazionale nelle masse emigrate, diffusione della cultura nazionale, erano compiti loro altissimi e di capitale importanza, e solo assolvendoli si potevano ridare alla Patria i dieci milioni di figli che da essa erano partiti e per l'ignavia dei passati regimi se ne erano sempre più allontanati. Essi erano svolti con sempre maggiore capacità e sempre più notevole possibilità da gran parte dei Fasci esistenti.
FASCI NELLE ALTRE CITTA'
Nel 1926 lo sviluppo dei Fasci all'Estero prendeva delle proporzioni sempre maggiori. Nuovi Fasci sorgevano a Barcellona, a Liegi, a Kartoum, a Cleveland, a Sulina, a Porto Principe, a Teheran, a Caracas, a Scalanova, a Bahia Bianca, a Los Andes, a S. Juan, a Bangkok, a Sydney, a Tokio, a S. Domingo, nelle più importanti città del Brasile, a Panama, a Lima, a Iquitos, in tutte le maggiori città del Marocco ; a Dundee, al l'Afa, a Mansourah, a Santiago del Cile, a Iquique, a Helsingfors, a La chaux de Fonds, a Coira, a Davos, a Poschiavo, a Briga, a Mulhouse, a Manilla, a Digione, a Mont St. Martin, a Chambery, a Nizza, a Tolone, a Lione, a Béziers, a Le Havre, a Bordeaux, ad Edmonton, a Colonia, a Dortmund, a Durazzo, a Lisbona ecc.
Altri fascisti, intanto, continuano a cadere vittime dei sovversivi. A Liegi, infatti, il 18 ottobre 1927, vengono assassinati gli italiani Graziano Damin ed Armando Bergossi.
L'on. Bastianini, nominato Sottosegretario di Stato, lascia la Direzione dei Fasci Italiani all'Estero. A nuovo Segretario Generale è chiamato il dott. Cornelio Di Marzio, noto giornalista, fino a quel momento Addetto Commerciale e Addetto per l' Ufficio Stampa presso la Regia Ambasciata in Costantinopoli. Vice Segretario Generale viene nominato il comm. Luigi Freddi, uno dei più antichi redattori del Popolo d'Italia, già Capo dell'Ufficio Stampa del Partito.
Sotto la direzione del dott. Di Marzio, i Fasci all'Estero continuarono a crescere di numero e di efficienza. Ovunque, essi svolgevano con sempre maggiore intensità e tenacia la loro opera d'assistenza presso i nostri connazionali emigrati e sviluppavano con rinnovato entusiasmo la loro azione di propaganda.
Nel 1927 si hanno le prime vittime fasciste negli Stati Uniti. Le Camicie Nere Carisi e D'Ambrosoli vengono, infatti, proditoriamente assassinate durante una cerimonia. Le due salme, trasportate in Italia, sono accolte con grandi manifestazioni di cordoglio, alla presenza di S. E. l'on. Dino Grandi, Sottosegretario per gli Affari Esteri e del dott. Di Marzio.
Fino a questo momento i Fasci all'Estero hanno attraversato un periodo di formazione.
Raggiunto alla fine del '27 un punto di organizzazione e di sviluppo abbastanza soddisfacente, sparsi oramai i Gagliardetti fascisti in ogni parte del mondo, vagliate le possibilità d'azione dei Fasci sia in linea di massima, sia secondo le condizioni specifiche di ogni paese, venne il momento di stabilire definitivamente i compiti dell'organizzazione, i caratteri dei Fasci Italiani d'oltre confine.
Il dott. Cornelio Di Marzio chiamato ad altri incarichi dalla Direzione del Partito lasciava il 6 gennaio 1928 la Segreteria dei Fasci all'Estero e a sostituirlo il Capo del Governo e Duce del Fascismo chiamava il sottoscritto (Piero Parini - Ndr) che da breve tempo era entrato a far parte della carriera diplomatico-consolare, quale Console di 1a classe dopo essere stato per lunghi anni redattore di politica estera del Popolo d'Italia.
LO STATUTO DETTATO DA MUSSOLINI
* *
Il 28 gennaio 1928, il Capo del Governo e Duce del Fascismo, dettava lo Statuto dei Fasci Italiani all' Estero. Tale Statuto afferma:
« Art. 1. - I Fasci all' Estero sono l'organizzazione degli Italiani residenti all' Estero che hanno eletto a norma della loro vita privata e civile l'obbedienza al Duce e la Legge del Fascismo, e intendono raccogliere attorno al segno del Littorio le colonie degli Italiani viventi in paese straniero.« 1. - I fascisti che sono all'estero devono essere ossequianti alle leggi del paese che li ospita. Devono dare esempio quotidiano di questo ossequio alle leggi e dare se necessario, tale esempio agli stessi cittadini.
« 2. - Non partecipare a quella che è la politica interna dei paesi dove i fascisti sono ospitati.
« 3. - Non suscitare dissidi nelle colonie ma piuttosto sanarli all'ombra del Littorio.
« 4. - Dare esempio di probità pubblica e privata.
« 5. - Rispettare i rappresentanti dell' Italia all' Estero e obbedire alle loro direttive e istruzioni.
« 6. - Difendere l'italianità nel passato e nel presente.
« 7. - Fare opera di assistenza fra gli italiani che si trovano in stato di bisogno.
« 8. - Essere disciplinati all' Estero come esigo ed impongo che gli Italiani siano disciplinati all'intorno.
« Art. 2. - Gli organi dei Fasci all' Estero sono « 1) - Segreteria Generale con sede in Roma.
« 2) - Fasci all' Estero.
« Art. 3. - In seno ad ogni Fascio dovrà essere costituita una Sezione Avanguardie, una Sezione Balilla, ed una Sezione Femminile. - « I Fasci all' Estero dipendono direttamente dal Segretario Generale.
« Il Segretario Generale può raggruppare, quando necessario, i Fasci compresi in una stessa circoscrizione consolare. In questo caso il Segretario del Fascio del capoluogo della circoscrizione consolare é anche, di regola, il Segretario della Zona.
« Art. 4. - Il Segretario di Zona è nominato direttamente dal Segretario Generale.
« Art. 5. - Alla direzione del Fascio é preposto il Segretario del Fascio nominato direttamente dal Segretario Generale.
«Art. 6. - Compito essenziale dei Fasci è l'assistenza ai connazionali all'estero. Il Segretario del Fascio esplicherà questo compito alle dipendenze del Rappresentante dello Stato Fascista (Console Generale, Console, Vice Console), coadiuvandolo nell'iniziativa e nel lavoro quotidiano.
«Art. 7. - Il Segretario del Fascio é direttamente responsabile della gestione amministrativa del Fascio.
«Allo scadere dell'anno i Fasci dovranno inviare direttamente alla Segreteria Generale una relazione sulla gestione amministrativa annuale.
« Art. 8. - Le tessere di iscrizione ai Fasci all' Estero sono annualmente distribuite dalla Segreteria Generale dei Fasci all'Estero, per delega del Segretario Generale del Partito Nazionale Fascista.
« Le tessere sono fornite dalla Segreteria amministrativa del P. N. F.
« La Segreteria Generale si riserva di emanare di anno in anno le norme per la distribuzione e concessione delle tessere.
«Art. 9. - Il Fascio può essere sciolto per determinazione del Segretario Generale.
« Art. 10. - Le punizioni disciplinari sono : l° deplorazione ; 2° sospensione per un tempo determinato o . indeterminato ; 3° espulsione.
« Nessuna punizione può essere inflitta se non dopo avere contestata al colpevole la colpa ed averne vagliato la difesa. Il colpito ha diritto di ricorrere entro 15 giorni dalla comunicazione del provvedimento. Ogni punizione deve essere segnalata al Segretario Generale e non é esecutiva se non dopo la ratifica.
« Art. 11. - È tuttavia riservata al Segretario Generale dei Fasci all'Estero la facoltà di procedere senz'altro alla immediata applicazione delle varie punizioni disciplinari a carico di quei gerarchi o gregari riconosciuti colpevoli : a) di suscitare discordia in seno ai Fasci e alle Colonie Italiane ; b) di contrastare l'opera dell'Autorità Consolare o di diminuirne il prestigio di fronte a connazionali e stranieri.
«Art. 12. - Il Segretario Generale é autorizzato ad emanare le norme necessarie per il funzionamento interno dell'organizzazione ».Il nuovo Segretario Generale iniziò immediatamente l'opera di definitiva organizzazione dei Fasci all'Estero secondo lo Statuto dettato dal Duce, precisando, in un articolo sul Legionario la linea d'azione che avrebbe inteso seguire e commentando con le seguenti parole lo Statuto stesso
« Lo Statuto che il Duce ha dettato per i Fasci Italiani all'Estero é la nostra Fede e la nostra Legge.
« La parola del Duce é un comandamento che non ammette né permette glosse o interpretazioni di sorta.
« Il Duce ha voluto precisare la legge cui debbono obbedire, d'ora in avanti, i Fasci all'Estero. I Fasci all'Estero non avevano, sino ad oggi, un testo di disposizioni precise cui informare la loro azione quotidiana. Mentre il Fascismo all'interno costituisce, ormai da tempo, un blocco compatto, omogeneo, inquadrato e disciplinato come un Esercito, i Fasci all' Estero hanno proceduto sovente senza una regola precisa, che ne delimitasse i confini e l'azione. Da ciò frequenti disarmonie e un senso di smarrimento, talvolta, nell'azione esplicata da alcuni Fasci all'Estero.
Bisogna che i Fasci all'Estero camminino con la Rivoluzione, sentano profondamente di essere entro lo Stato Fascista, e strumenti disciplinati dello Stato Fascista, così come lo é, e sente d'esserlo tutto il Fascismo.
« Sei anni di Rivoluzione Fascista hanno trasformato, dalla radice al vertice, la vita dello Stato e la coscienza degli Italiani. Era necessaria una rettifica ed un chiarimento in quella che é la funzione, la ragion d'essere, l'attività, gli scopi dell'organizzazione fascista all' Estero.
« Il Duce ha voluto anzi tutto chiudere, una voltaper sempre, la fase spesso sussultoria di un quinquennale assestamento della vita dei Fasci nella vita delle nostreColonie, e sopra questo conseguito assestamento elevare piena ed indivisibile, l'autorità del Console che é il Rappresentante dello Stato Fascista e del Regime Fascista.
« La Rivoluzione Fascista ha già da tempo, in Patria condotto al loro congiungimento prestabilito la forza dell'autorità e la forza della Rivoluzione.
« Unica é la volontà ; quella dello Stato Fascista. Espressione di essa é il Console, il quale, per operare, deve avere raccolte intorno a sé le insegne delle sue istituzioni e gli animi dei suoi uomini.
« L'organizzazione fascista all' Estero deve essere la prima, fra tutte le organizzazioni degli Italiani all' Estero e dare esempio d'obbedienza e di disciplina all'autorità dello Stato fascista. In questa obbedienza ed in questa disciplina sta infatti una delle prime ragioni di essere della stessa Rivoluzione fascista.« 1. - Obbedienza alle autorità consolare.
«2. - Assistenza ai connazionali.
« I cardini dell'azione fascista all' Estero sono tutti qui. Bisogna raccogliere fidenti quanti più Italiani sia possibile all'ombra del Littorio, in modo che le nostre colonie si presentino, di fronte allo straniero, compatte, omogenee, concordi. Bisogna dimostrare, come prima cosa, allo straniero che gli Italiani nuovi hanno dimenticato l'abituale querela intestina, la smania di differenziarsi, la libidine di comandare gli uni sugli altri.
« Niente padreterni, quindi. Niente sacerdoti investiti di particolari ed ignorate missioni ! Niente di tutto questo. Il Dovere é semplice. Ed i fascisti all'Estero, i fascisti buoni, e per fortuna sono molti, lo sanno e lo sentono.
« Il Duce vuole fare dei Fasci all' Estero un'organizzazione disciplinata, potente, che sia l'anima delle nostre colonie, che si identifichi a poco a poco colle Colonie stesse ravvivate e vivificate dal Fascismo.
« I Fasci all' Estero possono diventare questo.
« Lo saranno. Purché noi siamo, ad ogni momento, come il Duce ci vuole ».
E nel saluto rivolto ai «Camerati d'oltre Alpe e d'oltremare » il sottoscritto aggiungeva:-« Il compito che il Duce affida a Voi, Fascisti d'oltre Alpe e d'oltre Mare, é altissimo e vi deve riempire d'orgoglio. Voi dovete essere fra gente d'altra razza e di altro costume la rappresentanza vivente di quello che é l'Italiano nuovo, I' Italiano dell' Era fascista.
« Voi dovete sorvegliare i vostri atti, frenare gli impulsi del vostro carattere, essere sempre presenti a Voi stessi. Il Duce lo esige.
« Noi siamo nella piena fase costruttiva e non possiamo attardarci in stupide querimonie. Chi non comprende ciò deve essere abbandonato ai bordi delle strade come una carretta da battaglione a cui siano saltate le cerchie di ferro delle ruote.
« È tutto un popolo che marcia dietro il suo Capo e nei ranghi non si ammettono i vanesi, gli insipienti e i chiacchieroni insulsi.
« Il mio ordine a Voi tutti si riassume in una sola parola : Serietà.
« I rapporti dei dirigenti dei Fasci e dei Fascisti tutti con le Autorità diplomatiche e consolari devono essere improntati alla più completa fiducia e disciplina. I soli ed effettivi rappresentanti dello Stato italiano all'Estero sono gli Ambasciatori, i Ministri, i Consoli di S. M. il Re. Non é ammessa alcuna « mezzadria» nell'esercizio della rappresentanza. Ciò sarebbe antifascista, perché Fascismo é soprattutto Regime di autorità, é Stato unitario e oltre tutto sarebbe ridicolo, dannoso, imbecille.
« Tutti quei fascisti all' Estero che si danno le arie di essere i soli e i veri fiduciari del Duce o del Regime fascista nel paese che li ospita e alimentano per puro gusto fazioso dissensi con le autorità diplomatiche o consolari, saranno invitati con mezzi persuasivi a non rompere ulteriormente le tasche. Abbiamo altro da fare che perdere il tempo con queste fanciullaggini.
« La fascistizzazione della diplomazia procede con ritmo accelerato e quindi anche quei residui di incomprensione e quei casi di scarsa adattabilità ai tempi nuovi scompariranno in breve tempo. Saranno fatti scomparire in breve tempo.
« La collaborazione pronta e leale fra Diplomatici, Consoli e Fascisti, deve essere la base della nostra azione in favore delle comunità italiane all'estero.
« La grande politica, cioè quanto si riferisce ai rapporti e agli interessi superiori fra due Paesi, viene fatta esclusivamente dai rappresentanti ufficiali dello Stato. Se si derogasse ad un principio così assoluto si comprometterebbe non già l'autorità dell'Ambasciatore, del Ministro o del Console, ma la stessa autorità dello Stato Fascista.
« I fascisti non devono immischiarsi per nulla nella politica interna dello Stato dove sono ospiti. Non vi é nulla di più fastidioso e irritante per noi, delle intromissioni straniere nelle cose nostre interne. Se così é per noi, se così sentiamo noi, é lecito pensare che sia anche per gli altri. Ciò che infatti é.
Mantenersi quindi assolutamente obiettivi nei confronti delle vicende politiche locali.
« L'opera che il Fascio deve svolgere fra connazionali ha da essere senza soste e improntata alla più grande fede e al più puro sentimento patrio. Non si può né si deve pretendere che tutti gli italiani all' Estero siano degli eroi o dei fascisti integrali. Bisogna riflettere che l'emigrazione italiana tumultuaria e incontrollata é stata per 40 anni una vera vergogna dello Stato italiano. I Governi liberali e democratici non avevano altra preoccupazione che di favorire l'emigrazione per diminuire la pressione dei disoccupati e quindi essere più tranquilli per il problema dell'ordine pubblico. Questi poveri nostri fratelli si recavano all'Estero come mandrie frustate e con un grande avvilimento nel cuore. Per essi la Patria é stata, durante interi decenni, un Paese dove non c'era pane. Malgrado ciò la nostalgia del lontano Paese natio lungo le sonanti marine, sui dolci declivi o fra lo stupende montagne del sole e dell'azzurro d'Italia, é rimaste nei profondi recessi del loro cuore.
« Che sanno essi dell' Italia nuova e del Fascismo ? Bisogna avvicinarli, educarli, accendere in essi l'orgoglio della nuova Italia che non dimentica il sangue dei suoi figli. Con la bontà, l'educazione e assistenza volenterosa, voi guadagnerete gli animi di quei fratelli che saranno i migliori fra gli Italiani, perché essi hanno conosciuto le ore indimenticabili della lotta per il pane e la disperazione dell'abbandono.
«Nell'esaminare la posizione personale e politica di ciascuno di questi lavoratori, si deve considerare il passato e le circostanze obiettive di qualche errore trascorso e della tiepidezza del sentimento nazionale. Bisogna riflettere tre volte e poi tre volte ancora, prima di decretare il crucifige. Ben spesso sono responsabili di colpe non loro. Prima di Mussolini, non dimentichiamolo mai o camerati, il Governo d'Italia appartenne a una casta di paurosi, di rétori e di inetti.
«Un'ultima raccomandazione vi debbo. Non sopravvalutate i fuoriusciti. Tenerli d'occhio é un dovere combatterli è altrettanto dovere, ma non date, per carità, l'impressione che il fascismo li teme. Il Duce é saldissimo e fermissimo, il Regime è formidabile, l'Italia è una grande Potenza.
« I fuoriusciti stanno raccogliendo il disprezzo degli stranieri : nessuno infatti può stimare i traditori del proprio Paese. Noi guardiamo questo cimiciaio da almeno tremila metri d'altezza. Il dislivello morale ha infatti queste proporzioni.
«Tenere salde e concordi le nostre colonie. Concordi soprattutto, anzitutto. Ecco il dovere primissimo. Il Duce mi ha ordinato di essere inesorabile con chiunque comprometta questa unità morale degli Italiani all'Estero che è, ricordiamolo bene, il primo ed indispensabile strumento della nostra difesa e della nostra ascesa ».
« È un gravissimo errore - scrivevo - quello di giudicare la mentalità, lo spirito e le idee della maggioranza degli Italiani all'Estero, con la mentalità, lo spirito e le idee degli Italiani nuovi, degli Italiani cresciuti e sperimentati nell'atmosfera del sindacalismo o del socialismo rivoluzionario di prima della guerra, o del nazionalismo, o vissuti nella guerra e nel crogiolo magnifico del Fascismo.
« Noi abbiamo vissuto la tragedia dell'ardimento sotto la guida del Duce e abbiamo preso abitudini mentali nuove, mentre i nostri Fratelli emigrati sono rimasti di gran lunga distanziati. Perché si vorrebbe allora renderli responsabili di questa incomprensione, quando essa é da attribuirsi soltanto all'abbandono nel quale sono stati finora lasciati ?
« La Rivoluzione Fascista all'interno ha già conquistato tutto lo Stato e ha preso l'animo e la volontà degli Italiani nel suo grande slancio di rinnovamento.
« L'ordine é nelle cose come e nelle menti. Le mete indicate dal Duce saranno tutte raggiunte.
«All'Estero, invece, il lavoro di riconquista delle collettività italiane è ancora all'inizio. Ai fascisti spetta questo grande lavoro da compiere in collaborazione con le Rappresentanze Consolari profondamente rinnovate ed adeguate materialmente e spiritualmente ai nuovi doveri".
Quali sono i mezzi migliori e più sicuri per ravvicinare gli Italiani alle pure fonti del sentimento patrio e convincerli che il Regime Fascista é per eccellenza il regime del popolo Italiano ?
« I mezzi sono due - rispondevo - e cioè l'assistenza e la propaganda ».
Soppresse le Delegazioni i Segretari dei vari Fasci già esistenti venivano man mano riconfermati nella loro carica. Prima di procedere a tali riconferme l'azione di ogni singolo Segretario veniva minutamente vagliata e la riconferma non era concessa se non quando il Segretario avesse dato prova di avere svolto con capacità i compiti che gli erano stati affidati. Molti, infatti, furono i Segretari nuovi, specialmente nelle città di maggiore importanza e nei centri di maggiore sensibilità. Infatti, il primo Foglio d'Ordini della Segreteria Generale dei Fasci Italiani all' Estero portava già la nomina di 252 Segretari ; di 7 Segretari di Zona ; di 8 Segretari di Zona con funzioni ispettive.
Si cominciò inoltre a revisionare Fascio per Fascio, lo stato presente dell'organizzazione. Si chiese ad ogni Fascio quali fossero le sue condizioni del momento, le sue possibilità, i suoi bisogni. Si stabilirono cordiali ed intimi rapporti con le RR. Rappresentanze Diplomatiche e Consolari, si cercò fin dal primo momento di iniziare l'opera per cui ogni Fascio, in ogni parte del mondo, fosse portato al suo maggiore grado di efficienza compatibile con le possibilità locali e con la situazione dell'ambiente. Contemporaneamente si affidava ai Segretari di Zona di provata capacità il compito di completare l'organizzazione fascista in zone importanti in cui ancora essa non avesse raggiunto il grado che era lecito attendersi.
Si sviluppò, quindi, con rinnovato fervore il proselitismo fascista all'estero aprendo la porta dei vari Fasci a tutti quegli italiani di buona volontà che fossero ritenuti meritevoli di schierarsi nei ranghi delle Camicie Nere. Fu stabilito che per ogni Italiano all'Estero che chiedesse l'iscrizione si provvedesse a svolgere una inchiesta minuziosa alla quale partecipassero tutte le Autorità Statali e fasciste competenti nell'interno del Regno. Si vide immediatamente moltiplicarsi il numero degli iscritti e affluire verso i Fasci tutti i migliori elementi delle nostre colonie. Alcuni Fasci che contavano un anno fa solo 10 o 15 iscritti, ne contano oggi quattro o cinquecento, tutti elementi attentamente vagliati e di sicuro affidamento.
Per la propaganda fu iniziato lo svolgimento di un piano organico che comprende l'invio all' Estero di qualche buon oratore opportunamente scelto, di pellicole di propaganda e di libri. Si iniziò inoltre un'opera fattiva per prestare ogni possibile appoggio alle nostre scuole esistenti all'estero.
Un lungo giro nel Marocco, nell'Algeria e in Tunisia fu compiuto -sotto gli auspici della Segreteria Generale dei Fasci all'Estero, dal Rev. Padre Salza, magnifica figura di provato fascista, ex cappellano degli arditi in guerra, mutilato di un braccio, decorato di tre medaglie d'argento al valor militare.
Inoltre, si cominciò ad inviare ai Fasci primi nuclei di libri che potessero costituire una base per le loro biblioteche, non ancora esistenti. Ai Fasci maggiori furono inviate complete collezioni, a 300 Fasci minori pacchi di libri scelti secondo criteri di varia opportunità. A tutti i Fasci, inoltre, fu offerta una collezione di discorsi del Duce, una copia del Libro delle Origini e una di quello della Fede, volumi che contengono i fondamenti stessi della Rivoluzione Fascista.
A cura della Segreteria Generale dei Fasci all' Estero, furono, anche, stampati un volume contenente le parole e le musiche dei canti della Patria e del Fascismo e un opuscolo con le sole strofe di tali inni.
La Segreteria Generale dei Fasci all'Estero ha desiderato, infatti, che i canti nazionali fossero appresi dal più gran numero possibile dei fascisti d'oltre confine.
Una delle lacune più dolorose degli italiani, nei tempi trascorsi, era quella di non sapere cantare in coro nessuno degli inni patri.
L'Italiano dell'Era Fascista deve invece sapere gli inni del suo paese. Il canto corale è uno dei mezzi più sicuri per raggiungere l'unificazione degli spiriti. Il sentire la propria voce in tono concorde con quella degli altri, elevare fiere parole e fiere musiche nello spazio in stile possente, inorgoglisce il cantore e soffoca quel sottile spirito individualista che é stato sempre nel carattere degli italiani e che ha loro impedito troppe volte di pensare ed agire, nelle piccole come nelle grandi cose della vita nazionale, con senso unitario.
Per mezzo dei libri pubblicati dalla Segreteria Generale dei Fasci all'Estero i canti più belli dell' Italia guerriera e fascista si spargeranno presso tutti gli italiani del mondo. Le nostre belle canzoni guerriere, le canzoni della Rivoluzione, nelle quali l'espressione ingenua è soffocata dal sentimento e dalla fierezza, saranno cantate con gioia in tutte le adunate fasciste e serviranno a rendere più aperti e commossi alle alte idealità patrie, gli animi dei camerati d'oltre Alpe e d'oltre Mare.
Per le scuole italiane create all'estero dai Fasci si è provveduto all'invio di sussidi, specialmente a Cluj, a Talmaciù, a Cataloi, a Mazagan, a Ploesti, a Metz, a Villaco. A numerose altre scuole sono stati poi inviati libri di viaggio, libri illustrati da distribuirsi in premio e come dono dei Fasci all'Estero. Una potente arma di propaganda è stato anche reso l'organo della Segreteria Generale dei Fasci all'Estero e cioè Il Legionario.
Da breve tempo al Legionario è stato aggiunto anche un supplemento settimanale intitolato Aquilotti d' Italia, il quale è specialmente dedicato a tutti i piccoli italiani d'oltre confine e soprattutto a quelli appartenenti alle nostre Organizzazioni Giovanili all' Estero. Il giornale in parola, redatto con ogni cura da uno dei migliori scrittori per fanciulli, costituisce una lettura ideale per loro : gaio e piacevole, esso é tutto ispirato ad opportuni intendimenti di propaganda e tende soprattutto a far sì che i giovani italiani lontani dalla loro Patria abbiano modo di foggiare il loro spirito secondo quelli che sono gli ideali e le tendenze dei loro coetanei che trascorrono e formano la loro giovinezza nell'ambiente fecondo dell'Italia rinnovata.
Mentre attendeva a tali importanti compiti e svolgeva una così fervida attività, la Segreteria Generale dei Fasci all' Estero intraprendeva l'organizzazione delle colonie climatiche per i figli dei nostri connazionali emigrati, intendendo dare ad esse il maggiore sviluppo possibile.
Sono evidenti gli effetti straordinariamente benefici che una tale iniziativa ha nei riguardi dei bambini portati a trascorrere le loro vacanze estive nella Madre Patria. Molti di essi vengono in Italia per la prima volta, moltissimi ignorano completamente la loro lingua natia, non pochi sono macilenti e gracili per la loro esistenza faticosa e stentata. Quando ripartono la lingua della loro terra non é più nuova alle loro orecchie, l' Italia ha sedotto con tutte le sue bellezze i loro occhi filiali ; risanati e lieti tornano oltre i confini cantando con fierezza gli inni e le canzoni della Patria e del Fascismo. Saranno oggi i propagandisti migliori dell' Italia nuova di Mussolini e nelle loro case e nei centri, certo a noi non troppo favorevoli, in cui trascorrono la loro esistenza, saranno domani buoni cittadini di questa Patria di cui avranno riportato una così dolce impressione nella loro prima giovinezza.
I piccoli Italiani ospiti dell' Italia fascista sono venuti così in gran numero sul suolo della Patria : bimbi e bimbe di età variabile tra i sei e i dodici anni, provenienti da più di dieci diverse nazioni, che, dopo aver trascorso un mese in Italia, sono tornati oltre i confini con la chiara e precisa visione della bellezza e della grandezza della loro Patria.
Il numero complessivo dei piccoli Italiani ospitati dalla Segreteria Generale dei Fasci all'Estero è di 7.200. Ne sono venuti, infatti, 2.400 dalla Francia, 800 dalla Svizzera, 100 dall' Inghilterra, 500 dalla Germania, 100 dalla Turchia, 360 dalla Tunisia, 40 dalla Grecia, 300 dalla Dalmazia, 250 dai vari Stati Balcanici, 250 dall'Austria, 150 dall'Ungheria, 100 dal Lussemburgo, 10 da altri Stati.
Questi bambini sono stati ospitati in più di sessanta colonie climatiche marine e montane situate nei più ridenti luoghi d'Italia ; il Lido di Venezia, Andora, Santa Marinella, Napoli, Mondello, Colle Aprica, Schio, Pietraligure, Giaveno, Limone Piemonte, Berceto, Cattolica, Loano, ecc. Inoltre circa 300 avanguardisti e balilla delle nostre organizzazioni giovanili all'estero sono andati ai campeggi dell'Opera Nazionale Balilla.
I notevoli risultati della organizzazione delle Colonie climatiche dei Fasci all'Estero sono del resto, ampiamente provati dall'entusiasmo con cui i primi scaglioni di bimbi sono stati accolti quando rientrarono nelle loro case : esempio notevole, le commoventi dimostrazioni che hanno accolto al loro arrivo gli 800 bimbi al loro ritorno a Parigi, dopo il loro soggiorno in Italia.
La Segreteria Generale dei Fasci all' Estero ha inoltre dedicato le maggiori cure per prestare ogni appoggio a quelle madri italiane che dalla Francia rientrano in Italia per dare alla luce in Patria i loro figli e sfuggire quindi alla legge francese sulla naturalizzazione. Essa ha voluto facilitare al massimo grado tale loro nobile desiderio e dimostrare loro quanto altamente fosse apprezzato in Italia il loro gesto così pieno di bellezza. Furono messe a disposizione di esse case di maternità serene e ridenti, furono fornite le madri in parola di biglietti gratuiti di viaggio per loro e per i figli di piccola età, furono aiutate con sussidi, fu donato ad ognuna un corredino completo per il neonato.
La Segreteria Generale dei Fasci all' Estero ha insomma voluto che queste degne madri italiane, rientrando in Patria, sentissero vivo intorno a loro l'interesse e l'amore della terra natale e potessero in tal modo dire al loro ritorno all'Estero, in quale modo l' Italia nuova curasse i suoi figli emigrati e i nuovi piccoli italiani che da esse nascevano.
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Una delle principali opere che il Regime ha affidato ai Fasci all'Estero è quella di sviluppare oltre i confini le Organizzazioni Giovanili, in modo da contrastare quello spontaneo processo di assimilazione dell'ambiente che così sensibilmente si verifica nell'infanzia.
Circondare i giovanissimi delle nostre maggiori cure ; mostrare ad essi che la Patria non li dimentica, che vivere in terra straniera può essere un dolore ma non una umiliazione ; insegnare loro a portare con dignità ed orgoglio il nome italiano ; far loro comprendere cosa è l' Italia nuova, cosa è il Duce, cosa é il Fascismo, significa non solo conservare intatta la nostra razza ma assicurare, anche all'Estero, attraverso le generazioni nuove, la piena ed indefettibile continuità del Regime.
Il Duce ha tracciato in brevi parole lo stile ed il programma dell'Italiano Nuovo : «Prima di tutto il lavoro ; in secondo luogo la disciplina, poi la probità della vita, poi la lealtà, la schiettezza, il coraggio ».
Educare, quindi, i giovani ad essere esasperatamente italiani, forti nel corpo e nello spirito, orgogliosi della loro superba nazionalità, coraggiosi, leali ed anche cavallereschi. La cavalleria è sempre stata un'antica e nobile tradizione italiana che va gelosamente conservata.
Formare, insomma, dei nostri piccoli connazionali degli italiani e dei cittadini migliori di noi. Migliori perché essi dovranno essere puri, spogli dei pesanti fardelli di ieri e dovranno credere nella Patria e nel Fascismo come a dogmi sacri ed inviolabili.
Questo é il compito nobilissimo ed appassionante che il sottoscritto ha affidato ai Capi dei Gruppi Giovanili Fascisti all'Estero.
Gli elementi fondamentali con i quali la Segreteria Generale dei Fasci all'Estero intende svolgere il suo programma nei riguardi delle Organizzazioni Giovanili d'oltre confine sono : le scuole italiane all' Estero, le quali devono svolgere fra le nostre collettività emigrate un'alta funzione educativa e possono essere leve potentissime per l'educazione dei giovani in senso nazionale e fascista ; il libro, elemento importantissimo data la sua alta funzione educativa ; lo sport che é uno dei mezzi più efficaci per migliorare e rafforzare la razza sia nel corpo che nello spirito.
Per concludere possiamo precisare che i Fasci Italiani esistenti all'estero sono oggi 580 disseminati in tutte le parti del mondo, con un complesso di 121.000 iscritti. Ma non é elencando alcune cifre che si può prospettare tutto l'immenso valore e tutto il profondo fervore di vita insito in tale organizzazione. Molto maggiormente possiamo renderne la sostanza e lo spirito dicendo che oggi, nel mondo intero, gli italiani, uomini, donne e fanciulli, sono seguiti, aiutati, sostenuti, amati, e che oggi finalmente dovunque si trova un italiano là è una camicia nera. - PIERO PARINI (Segreterio dei Fasci all'Estero)dalla PUBBLICAZIONE NAZIONALE UFFICIALE,
(con l'assenso del capo del governo), 1928
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PERCHE' IL FASCISMO SI DIFFUSE ALL'ESTERO? - Innanzitutto perchè l'Italia fu presa come "esempio" di una modalità di soluzione funzionale, ma antidemocratica, dei problemi interni. E d'altra parte la scarsa fiducia nelle democrazie nasceva anche dall'incapacità delle stesse a far fronte agli enormi problemi del primo dopoguerra. Le guerre fatalmente generano nuovi problemi, tanto più acuti se accade, come accadde, che i vincitori si riuniscano per dettare le condizioni, senza tenere in alcun conto le ragioni dei vinti. Questo atteggiamento, sostanzialmente punitivo, fu senza dubbio l'errore fondamentale dei paesi vincitori della Grande Guerra. Un errore che avrebbe portato con sè una pesantissima serie di conseguenze.Non scordiamoci che gli statisti del 1919, decidendo che la Germania, già sconfitta sul campo di battaglia, andava anche punita, umiliata, mutilata e immiserita, fornirono argomenti ineccepibili per la "irresistibile ascesa" di quel dittatore paranoico che aveva promesso alla Germania la redenzione, la potenza e il primato sul mondo. L'una e l'altra materia al piccolo "caporale" in ascesa, gli furono fornite in abbondanza. Parigi creò una serie di campi minati, salvo poi stupirsi o scandalizzarsi se chi camminava sulle mine saltava per aria. Infatti, a fianco di paesi che giunsero alla dittatura per proprie vicende interne o per assoluta mancanza di tradizioni democratiche, abbiamo visto che per diversi altri paesi le modifiche di frontiere, la creazione di unioni effimere e forzose, la mancanza di sensibilità verso tradizioni secolari, furono fonti di disordini e travagli che non potevano che sfociare in soluzioni autoritarie.
I trattati di pace della conferenza parigina posero le basi di infiniti malcontenti, diedero spazio a revanscismi mai completamente sopiti, in un'Europa che comunque (e questo problema riguardava anche le nazioni vincitrici come l'Italia) usciva stremata economicamente dalla guerra.
Si è parlato di "esportazione" del fascismo in Europa; ma quale dei vari regimi (Grecia, Spagna, Portogallo, Romania, Bulgaria, Ungheria, Austria) può essere definito come "fascista"? Anzi tutto bisogna intendersi sui termini: il fascismo fu un'esperienza peculiare, estremamente legata alla figura carismatica di Mussolini e con caratteristiche di partecipazione popolare attiva abbastanza uniche, che vennero meno solo dopo la cosiddetta "sciagurata scelta" del 10 giugno del 1940.
Ma poteva fare un'altra scelta Mussolini? In quel 10 giugno, la Francia non esisteva più, e l'Inghilterra tutta "squagliata", si era già ritirata nella sua isola.
vedi: I
"FASCISMI" "PICCOLI PICCOLI" CHE SI ESTESERO PER L'EUROPA
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