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GIUGNO 1998
GIUGNO - BICAMERALE - FALLIMENTO? - Domani decisione alla Camera. Appello di PRODI. - FINI pessimista, non vede via d'uscita se non nelle elezioni. - MARINI "Torniamo in Bicamerale, � l'unica via d'uscita, vedrete che BERLUSCONI tratter�". - Segue la processione di tanti ex CD in casa del Cavaliere, e commenta trionfante BAGET BOZZO il "Mazarino" del Cavaliere: "Non � Berlusconi ad aver scoperto gli ex DC. Sono loro, gli ex DC e il mondo ecclesiastico che passato l'innamoramento per l'Ulivo, si stanno muovendo verso Forza Italia preoccupati di combattere il dilagare dei DS". - BOSSI sull'annunciato e ormai certo fallimento se la ride soddisfatto: "E' stata la Lega a sabotare la Commissione. Ora voglio due Parlamenti e apro alla Costituente".
2 GIUGNO - FALLIMENTO BICAMERALE - CACCIARI commenta " Il fallimento non si lega a chiss� quali sgambetti. Le ragioni sono tutte palesi, tutte dichiarate, tutte esplicite. Fallimento per interessi personali. Interessi riguardanti la giustizia e l'azienda. Il fallimento delle riforme � disastroso. Addirittura finiamo con il non avere pi� nemmeno una Costituzione. Quella di prima � superata, delegittimata e non c'� la nuova. Non puoi fare una Costituzione e crostate, porco demonio!"
3 GIUGNO - RIFORME - CALA IL SIPARIO - Confermata la "morte" della commissione. Due fallimenti alle spalle, il terzo gi� annunciato. Pronti i funerali ufficiali. Contemporaneamente a Milano, scure dei giudici su BERLUSCONI, il Pool ha chiesto cinque anni di carcere per l'imprenditore per fatti che risalgono a quattro anni fa quando non era ancora un soggetto politico. - Insorge il popolo di Forza Italia. - Berlusconi: "E' un chiaro utilizzo della giustizia a fini di lotta politica, mi si getta fango addosso per distruggermi. Il Pool � eversivo". D'ALEMA parla da Ragusa "Berlusconi � un arrogante estremista . Che Paese � quello nel quale un uomo potente pu� dire "Ho alle mie spalle un partito, ho avuto milioni di voti, quindi non posso essere processato. Berlusconi deve solo cercarsi dei buoni avvocati invece di attaccare i magistrati con le sue "farneticazioni". E' un uomo turbato che sbaglia a rovesciare i suoi turbamenti nella vita del Paese" - la risposta di BERLUSCONI non si fa attendere "Ha ragione che dovrei cercarmi degli avvocati. Il problema � che lui non ne ha bisogno perch� ha i giudici dalla sua parte".
3 GIUGNO - IL DOPO FALLIMENTO - D'ALEMA "Io esco sconfitto ma non vedo vincitori in giro. Per il Polo il bilancio � disastroso". - BERTINOTTI "Ora le riforme le facciamo da soli. C'� il sentiero pi� faticoso, ma percorribile: l'articolo 138 della Costituzione.- DI PIETRO "basta con le perdite di tempo, la soluzione � il referendum". Intanto il Polo si divide sulla Costituente. Ed � gelo e qualche tensione dentro AN sulla questione giustizia. Affossata la Bicamerale, la strategia di Berlusconi � ora abbattere il governo Prodi il prima possibile e con ogni mezzo. Il tentativo fallito di ottenere da D'Alema una nuova giustizia a lui favorevole non pu� che comportare il tentativo di tentare di sfasciare il governo, andare a nuove elezioni, vincere (e pu� vincere) e ritornare al governo lui. Si � gi� candidato. A questo punto il programma sulla giustizia � gi� scritto: abolizione del delitto di finanziamento illecito dei partiti; eliminazione di falso in bilancio. Poi con l'art. 2 del codice penale ("nessuno pu� essere punito per un fatto che, secondo una legge posteriore, non costituisce reato") basta e avanza per cancellare ogni condanna di processi gi� fatti o da fare.
Non ne ha fatto mistero di voler subordinare tutta la sua attivit� politica alle sue esigenze di plurimputato, a quella che chiama "congiura di magistrati contro una opposizione politica democratica". Scrive su l'Espresso Claudio Rinaldi "Incidentalmente questo signore ha un patrimonio di 12 mila miliardi, il che gli consente di comprarsi l'amicizia o la neutralit� di chiunque. Sta di fatto che Berlusconi ha trasformato la sua rete politico imprenditoriale nel pi� grande collegio difensivo che la storia ricordi. Il suo partito personale obbedisce ai suoi ordini con un servilismo imbarazzante. I suoi alleati nei momenti caldi si inginocchiano. I suoi giornali e telegiornali diventano la voce del padrone tout court. Ogni sua prevedibile disavventura � presentata come la fine del mondo.
Orribile a vedersi, ha e avr� effetti disastrosi: � la diseducazione del paese. Si tende a generare due convinzioni aberranti: che la corruzione � un peccato veniale, o un non peccato; e che un leader politico non deve essere processato in nessun caso, qualsiasi cosa abbia fatto. Questo � l'odioso, medioevale messaggio lanciato alla nazione".
Le riforme costituzionali per la nazione possono aspettare. I patti sociali pure. L'importante � l'immunit�. Altro che patto della crostata.
Con una delegittimazione e con una tale diseducazione, si cammina su una brutta strada, si va verso il caos e l'anarchia. Chi rispetter� dopo i tribunali e le leggi se autorevolissimi personaggi, rivestiti di ruoli istituzionali, affermano che non sono legittimi i primi e personalizzabili le seconde. Ognuno di noi avr� il diritto di dire che, se non sono validi i magistrati di Milano, non sono validi nemmeno quelli delle citt� che a ognuno fa comodo. Quale magistrato oser� ancora pronunciare la frase "In nome del popolo Italiano" condannando qualcuno? Gi� vediamo ora (e Berlusconi sbaglia affermando che siamo in un Regime) nelle sue televisioni (non una ma 3 - altro che "regime" e "tribunali speciali") servili personaggi esagitati prendere puntualmente le sue difese mezz'ora tutti i giorni (unici a poterlo fare) figuriamoci dopo, se ridiventa capo dell'esecutivo, a che tipo di oscurantismo e arroganza l'Italia si dovr� preparare.Il rovescio della medaglia di questa eventualit�, � che ognuno invocher� la sua giustizia e delegittimer� quella ufficiale. Si va verso l'anarchia, la dissoluzione dello Stato, verso la rivolta e forse alla guerra civile. Altro che attentato a Togliatti 1948! Se un domani (a vittoria ottenuta del Polo) processassero (anche con validissimi motivi) un comunista, la scintilla, cadendo in mezzo alle file di cittadini che hanno sempre rispettato le leggi senza diventare ricchi, farebbe saltare la polveriera sociale. E a loro si affrancherebbero gli emarginati, gli immigrati, la criminalit� di ogni risma. Compresa quella politica; infatti chi processerebbe eventuali estremisti fuori della legalit� col "nuovo diritto"? Le BR non ebbero successo e furono combattute e sconfitte proprio perch� dichiarate "fuori dello stato di diritto". Chi metterebbe fuori legge neo-brigatisti "auto-legittimati" se non rischiando la rivoluzione, la guerra civile e di finire appeso a Piazzale Loreto?
I primi segnali da qualche gruppo estremistico gi� ci sono. E nel dopo '68 c'erano le stesse condizioni: immobilismo e latitanza delle forze politiche, tutte impegnate nei Palazzi a spartirsi il Paese in feudi e a costruirsi le personali immunit�. Sottovalutarono, poi accadde quello che sappiamo. Ma allora c'era - in quella realt� - nonostante tutto, una crescita di benessere, l'individualismo economico che pagava, c'era l'uscita dai ghetti delle fabbriche e la disaffezione alle stesse; c'era la forte domanda che alimentava il sommerso, c'erano milioni di ventenni e trentenni che consumavano (oggi stanno diventando la met�) che facevano dimenticare ai politici l'emergenza sull'ordine politico-sociale. Erano quei giovani quelli che in un famoso articolo A.C. JEMOLO (Torino, La Stampa, 3 maggio 1970) chiamava "non impegnati" per l'abbondanza di lavoro offerto, per distinguerli da quelli che invece sei mesi prima (30 ottobre, 69) il suo collega C. CASALEGNO (e la pag� cara - fu poi ucciso) aveva chiamato teppisti.
E infine c'erano politicanti che anche se predicavano austerit� e sacrifici alle masse non si poteva certo dire ipocriti, non sguazzavano nell'oro. Sembravano dei poveracci. Vestiti sgualciti, facce tristi, serie. Peggio di coloro che andavano ascoltarli a Piazza san Giovanni a Roma o a Piazza Castello a Torino.
Chi � stato a Torino in questi giorni, e ha vissuto nello stesso tempo i giorni accennati sopra, si sar� reso conto che la situazione oggi � molto pi� esplosiva. La citt� � in coma, irriconoscibile. Nel '68 c'era la vita, una esplosione di giovent�, ora si aggirano dei fantasmi, degli emarginati e tanti arrabbiati. In incubazione c'� un grave malessere con pericoli molto maggiori degli anni '70. Delegittimiamo la giustizia e si salvi chi pu�. Grandi responsabilit� gravano su chi sta decidendo le riforme. Rischiamo di vivere nel 2000 non l'anno santo, ma di dare l'olio santo all'Italia.
4 GIUGNO - AI FERRI CORTI BERLUSCONI e FINI, con COSSIGA che a tempi alterni ora con uno ora con l'altro "piccona" la loro "alleanza" ("nel Polo � tramontata quella organica e strategica") e rilancia il "Grande Centro". Anche se sull'affondamento della Bicamerale ha cos� commentato "Silvio si � mosso da leader, discorso coraggioso". Ma il 16 aprile si era divertito a sentire il Mazarino di Berlusconi (Baget Bozzo) a incensarlo e a paragonarlo a De Gasperi. "Se lui � De Gasperi allora io sono Carlo Magno".
GASPARRI di AN corre a dichiarare "Nessun timore, Forza Italia non pu� scaricarci per il Centro".
5 GIUGNO - POPOLARI E VESCOVI - MARINI attacca i Vescovi e Forza Italia. Risponde all'offensiva ecclesiastica sulle ingerenze politiche. "Non attacco la Chiesa, perch� la Chiesa � un'altra cosa, ma attacco quegli organismi che lavorano attorno alla Chiesa. Chiediamo chiarezza. Comprensione e sollecitazioni al dibattito comune. Non giudizi immotivati. Avvenire sembra il giornale di Forza Italia".
Poi dicono che il mondo non � cambiato. Una volta si scagliavano contro le ingerenze del Vaticano i comunisti e i socialisti, oggi lo fanno gli ex DC. Attenzione Marini, sta per scendere in campo D'ANTONI. E' potenzialmente capace di trascinarsi dietro cinque milioni di voti di democristiani "cattolici" doc.
6 GIUGNO - MARINI E VESCOVI - Al segretario critico e irruente dei Popolari risponde l'episcopato CEI "Vi siete allontanati dai valori comuni. Noi difendiamo la difesa della famiglia fondata sul matrimonio e l'identit� dell'individuo, mentre voi vorreste legittimare le coppie non sposate". - Ad appoggiare la CEI e i valori della famiglia fondata sul matrimonio Avvenire pubblica una bella lettera di Berlusconi. "Il nostro programma � interamente orientato a questi valori: la famiglia".- Gli avversari non perdono un minuto "Ma dov'� la coerenza, visto che ha divorziato, vissuto per anni in convivenza e infine si � sposato civilmente, con testimone l'ateo e mangiapreti Craxi, di che valori parla? Che fa ora, tiene lezioni di morale cattolica?".
Taradash pi� intellettuale "Con quella lettera Berlusconi ha messo fine all'esperienza del partito liberale di massa, facendo sua le posizioni pi� integraliste del mondo cattolico". - Siamo ritornati al 1974! E qualcosa del genere lo fece anche Mussolini. Per avere consensi firm� i Patti Lateranensi e tutta la Chiesa dopo poche settimane vot� in massa per lui. (per poi pentirsi dopo pochi mesi).
7 GIUGNO - MARINI - VATICANO - Questa volta a rispondere e passare al contrattacco � L'Osservatore Romano" Non saranno schiamazzi di vario tipo a intimorirci o a dissuaderci. Sono polemiche lanciate con assenza di stile. Nel clima infuocato il Papa anche lui all'attacco in una udienza all'Ass. Genitori cattolici. Insiste sulla sacralit� dell'unione matrimoniale, sulla parit� per la scuola cattolica, attacca gli anticoncezionali, critica il modello consumistico che rende le persone aride. E infine parla della grave sofferenza causata dagli accresciuti indici di divorzio, la denatalit�, e l'orrore degli aborti. Tre milioni e mezzo di esseri concepiti e poi per egoismo privati del soffio divino: della vita. Il bene supremo di ogni cattolico ma anche di ogni uomo civile.
8 GIUGNO - ITALIA AL VOTO - Ai ballottaggi delle elezioni amministrative della scorsa settimana in alcune citt� il Polo sorpassa l'Ulivo. - Forza Italia esulta. LA LOGGIA "Uniti vinciamo". CASINI "Vittoria incredibile. Funziona l'intesa con l'UDR". Dopo tanto strepitare per il transfugo Mastella � abbastanza singolare.
Il PDS ridimensiona il significato politico. Ma nell'Ulivo c'� allarme. "Il governo deve rilanciare la sua azione". I Verdi commentano "E' finita la sbronza". - BERTINOTTI "Dobbiamo ammettere la sconfitta. Bisogna darsi da fare".
Dopo le euforie per l'entrata nell'Euro, che nell'immediato � solo un fatto di prestigio pi� che di sostanza, l'Ulivo ha campato su quel successo, su tutto il resto non si � visto ancora nulla di concreto. E gli italiani non perdonano, sono finiti i tempi dove ci volevano decine di anni per modificare qualche punto in meno o in pi�. Da una elezione all'altra le sorprese non mancano. Con i sondaggi che fanno cilecca.
9 GIUGNO - UDR UN PARTITO - Cossiga torna a indossare le vesti di leader politico. ("e mi diverto anche, il segretario di un partito poi non l'avevo mai fatto"). Oggi annuncia la trasformazione dell'UDR da gruppo parlamentare in un vero e proprio partito, strutturato sul territorio. BUTTIGLIONE e SCOGNAMIGLIO co-presidenti. MASTELLA segretario (gliel'ha fatta!), nuova entrata dentro la compagine cossighiana TIZIANA PARENTI uscita da Forza Italia. - COSSIGA accetta per se solo una presidenza onoraria "sto sopra le parti, ma pronto ad intervenire" . Poi aggiunge "La demolizione � appena iniziata. Quella della Bicamerale � fatta. Adesso tocca al governo. Ma non subito, non � ancora il momento. Stavolta forse aiuteremo Prodi per il voto alla Nato, ma alla prossima presentiamo il conto al governo: un bel rimpasto":
10 GIUGNO - VOTO NATO - Il voto a PRODI sulla nato come al tavolo del poker. C'� chi mette il suo chip, chi chiede carte, chi bluffa, chi rilancia, chi ostenta sicurezza con un servito. Prodi � uno di questi. Sfida BERLUSCONI. "Non credo che il Cavaliere arriver� fino a questo punto di votare contro, se lo fa dovr� spiegarlo agli Italiani che gli hanno dato il voto. Il problema quindi � pi� suo che mio".
COSSIGA (uomo NATO per eccellenza da cinquant'anni) non pu� rimanere indifferente. Voter� s�, andando cos� in soccorso di Prodi, e non far� di sicuro un favore a Berlusconi che subito lo ha definito "ingenuo". (Cossiga ingenuo poi, significa non conoscere la storia d'Italia degli ultimi quarant'anni!).
11 GIUGNO - EUROSCONTRO - Non basta quella che c'� in Italia, un'altra grossa partita la si gioca in Europa. Imbarazzo per l'ingresso ufficiale di Forza Italia nel PPE. Dunque PRODI e BERLUSCONI dovranno sedere allo stesso tavolo a Strasburgo e nella lista dello stesso partito alle elezioni europee. Avversari in Italia, uniti in Europa sotto la stessa bandiera. PRODI non ci sta a questo golpe del Ppe e taglia i ponti: "O io o Berlusconi".
BERLUSCONI di rimando: " E' Prodi che deve sentirsi a disagio. In Europa lui � un re nudo. A lui e al PPI chiederanno conto del fatto che rende possibile il dominio della sinistra in Italia. Con Forza Italia, entrando a far parte del PPE, abbiamo messo a nudo le contraddizioni del presidente del Consiglio e del PPI alleati con i comunisti".
12 GIUGNO - BOSSI -BERLUSCONI - Volano insulti durante le fasi della campagna elettorale per le elezioni in Friuli.
All'invito del Cavaliere "Facciamo un alleanza" , Bossi lo copre di insulti: "Mai, sei un mafioso, sei un imbroglione, mai".- Controreplica di Berlusconi parlando ai potenziali elettori leghisti "abbiamo gli stessi obiettivi vostri, le stesse idee, potremmo andare d'accordo, ma Bossi � uno sfasciacarrozze". CASINI ancora pi� esplicito (o criptico?) "Se gli elettori della Lega non si comporteranno come il loro boss non diremmo loro di no". D'ALEMA ha saputo: "Berlusconi � pronto ad allearsi al Carroccio? Vuol dire che � veramente disposto a tutto".
A rendere crudo e pi� realistico il turno elettorale ci pensa don CORGNOLI dirigente del settimanale cattolico pi� venduto in Friuli: La Vita cattolica. "Qui, in Friuli i politici puntano a una sola cosa ai soldi e alle poltrone. Gli ultimi si sono arricchiti. Avevano cinque anni fa redditi di 10/20 milioni, ora lo hanno moltiplicato, ne dichiarano al fisco 200/300". (vai a vedere che Don Corgnoli ha scoperto l'acqua calda!)
14 GIUGNO - ATTACCO A PRODI? - L'Unit� esce con in prima pagina un titolone: "Sud, il governo delude tutti". E nel criticare non risparmia attacchi al capo del governo. Poi ancora un articolo di fondo e un altro titolo inequivocabile di Rossi "Si sperimenta per non fare". PRODI che non ha gradito l'attacco di un partito a lui alleato, convinto che l'ispiratore sia D'Alema e a lui alludendo, si � infuriato: "E allora se lo governi lui il Paese". - Dall'ingresso nell'Euro, il giornale comunista picchia duro su palazzo Chigi. Non risparmia le critiche. "Noi cerchiamo solo di interpretare il pensiero dei lettori, di quella sinistra che vuole cambiare l'Italia" taglia corto il vice direttore TEOTINO. - Commenta MACALUSO "L'Unit� assomiglia a D'Alema e Prodi, cio� all'indeterminatezza. Un giorno attacca uno, un altro giorno l'altro".
15 GIUGNO - ELEZIONI FRIULI - Brutta giornata dopo tante attese e con i conti dei ragionieri del voto che non tornano. Si batte il record delle astensioni. Il 36 per cento non � andato a votare. Una preoccupante disaffezione nei confronti della politica. Una beffa per chi fa i conti senza l'oste, cio� "gli italiani", credono sempre di capirli. Si fanno alchimie di partito, alleanze incestuose, rapporti mercenari, le pi� paradossali unioni e poi fanno tutti flop. Il dato pi� clamoroso il crollo della Lega: meno l'8 per cento rispetto al '93. In calo il Polo (ma rimane il primo partito) e avanzano di un punto i DS. Il Progetto Autonomia (parente di quel "Nordest" di Cacciari) non raggiunge nemmeno il quorum. Infine il Centro cossighiano che per la prima volta entrava in una competizione elettorale non sfonda. Risultato: un rebus mettere insieme una maggioranza senza ricorrere a inciuci fino a ieri inaccettabili e scandalosamente disprezzati. Ma le manovre, le pi� strane, sono gi� iniziate. Chi ha votato rosso si trover� con i neri e azzurri, e chi ha preferito i neri e gli azzurri volente o nolente vedr� fare matrimoni con i rossi fregandosene di cosa lui ha scelto. Le vere alleanze le fanno dopo e non prima. Ed � per questo che sempre meno gente va a votare.