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26-27 LUGLIO 1794
ROBESPIERRE
SULLA GHIGLIOTTINA
(La reazione di Termidoro)
Ai primi del 1794, i pericoli pi� gravi per la Francia erano ormai scongiurati. Ma proprio questo allentarsi della pressione esterna rendeva pi� violenti all'interno i conflitti fra i vari gruppi dirigenti della Rivoluzione, intensificando ulteriormente il funebre lavoro della ghigliottina. Per trionfare della Gironda, la Montagna s'era appoggiata sulle masse popolari ed aveva praticato una politica economica d'emergenza, diretta a favorire i Sansculottes a spese della pi� ricca borghesia. N� quest'ultima aveva reagito, fino a tanto che aveva dovuto tremare per la minaccia dell'invasione esterna e della restaurazione dell'Ancien R�gime. Ma, passato il pericolo, essa chiedeva ormai un allentamento delle misure d'emergenza e la fine del terrore, trovando i propri interpreti nei cosiddetti Indulgenti, come il Danton (*) ed il Desmoulins, dietro ai quali manovrava tutto un torbido mondo di affaristi, ingrassati sulle forniture militari o sulle speculazioni finanziarie, cui non era estranea neppure la mano dello spionaggio Inglese, mirante ad accelerare la corsa precipitosa dell'assegnato e, con ci�, ad aggravare il marasma interno della Francia.
Per quanto dura verso i ricchi, per�, la politica economica della Montagna non era riuscita a dominare la situazione, cos� da strappare davvero le masse alla miseria. Per quanto avesse introdotto un rigoroso controllo statale sull'economia, il Robespierre (*) restava anzi un discepolo convinto degli Illuministi e quindi un fautore della propriet� privata, n� avrebbe concepito che lo Stato potesse avocarla a s�, come pi� tardi avrebbero sostenuto i socialisti. Se dunque la borghesia protestava contro la dittatura del Robespierre per bocca degli Indulgenti, dall'altra parte, agitatori estremesti come H�bert ed i cosidetti Arrabbiati, minacciavano di sollevare le masse contro lo stesso Comitato di Salute Pubblica, reclamando la spoliazione di tutti i ricchi e spingendo la politica anticlericale della Rivoluzione fino a travolger lo stesso Clero Costituzionale ed arrivare ad una vera e propria decristianizzazione della Francia.
Per un certo tempo, il Robespierre sembr� cedere alla pressione degli H�beristi e degli Arrabbiati. Per la loro campagna antireligiosa furono chiuse la maggior parte delle Chiese ancora aperte; si fece della Cattedrale di Parigi il Teatro di grottesche feste in onore alla Dea Ragione, impersonata per l'occasione da una ballerina; si sostitu� il Calendario Cristiano con il
CALENDARIO RIVOLUZIONARIO
in cui si calcolavano gli anni dalla nascita della Repubblica, si introducevano feste civili al posto di quelle religiose e si davano nuovi nomi ai mesi, traendoli dalle vicende delle stagioni o dai lavori agricoli.
Si approv� inoltre una legge - di cui per� gli eventi successivi avrebbero impedito l'attuazione - per la quali tutti i beni dei sospetti sarebbero dovuti essere confiscati e distribuiti fra i Repubblicani poveri, realizzando cos� un trapasso di propriet� ancora pi� gigantesco di quello prodotto gi� dalla liquidazione dei beni del Clero o degli Emigrati.
Il Robespierre, invero, nella sua profonda onest�, detestava il losco ambiente degli Indulgenti e contro di loro egli difendeva - come i soli mezzi per salvare la Rivoluzione - sia la politica economica della Montagna, diretta a favorire i Sansculottes a spese della Borghesia, sia la Dittatura della Convenzione, assieme al Terrore, che dell'una e dell'altra era la logica conseguenza. Per� non condivideva nemmeno l'Ateismo ed il furibondo estremismo sociale dell'H�bert o degli Arrabbiati. E quindi sfruttando la loro rivalit� reciproca, riusc� a sbarazzarsi di ambedue, mandandoli nel Marzo-Aprile 1794 alla ghigliottina.
Restato, cos�, solo dominatore della Francia, cerc� di istaurare il culto dell'Essere Supremo, teorizzato dal suo maestro Rosseau, e di attuare il Regno dell'Uguaglianza e della virt�, inasprendo ulteriormente il Terrore. La procedura del Tribunale Rivoluzionario perdette sino le ultime parvenze di regolarit�, concedendo ai giudici di condannare gli imputati sulla base di semplici 'prove morali' della loro colpevolezza, e centinaia di condanne a morte vennero pronunziate nei brevi mesi di quello che pass� alla storia come il Gran Terrore.
Il Robespierre, d'altra parte, non si rendeva conto del pericolo a cui si esponeva, spingendo sempre pi� la Rivoluzione verso soluzioni di carattere egualitario e chiudendosi al tempo stesso in un completo isolamento con le sue spietate epurazioni. In seno alla Montagna medesima, troppa gente aveva fatto fortuna rapidamente e con mezzi poco limpidi perch� i ricchi, alla fine, non sentissero il bisogno di sbarazzarsi dell'estremismo egualitario e del puritanesimo fanatico del Robespierre.
Fra i membri della Convenzione, ormai invasi dalla pura per se medesimi, si deline� cos� una congiura contro il Robespierre, guidata da due manovrieri senza scrupoli, come l'ex Prete Fouch� (*) e l'ex Visconte Barras (*) quantunque l'uno e l'altro, fino a poco prima, fossero stati fra i pi� sanguinari terroristi.
Il 9 Termidoro (27 Luglio 1794), in una drammatica seduta della Convenzione, costoro investirono violentemente il Robespierre, accusandolo di volersi fare Tiranno della Francia, e ne ottennero l'arresto. Vanamente il Comune tent� la notte seguente di liberarlo, mobilitando i Sansculottes: stanchi, affamati, convinti che la fine del Terrore fosse anche la fine del blocco dei loro salari, gli operai si mossero cos� fiaccamente che la Convenzione pot� sopraffarli senza difficolt�.La mattina seguente, il Robespierre ed una ventina dei suoi seguaci erano mandati alla ghigliottina, senza neppure un'ombra di processo, e la stessa sorte subivano poco dopo i membri del Comune Rivoluzionario. Con altrettanta furia di quella che la Montagna aveva impiegato contro i propri avversari, si scatenava adesso la reazione della Borghesia.
Congiurati di Termidoro e superstiti Girondini, usciti dai loro nascondigli si univano in una sanguinosa persecuzione dei Montagnardi. Al Terrore Rosso degli uni rispondeva ora il Terrore Bianco degli altri, specie nel Mezzogiorno. I clubs dei Giacobini erano chiusi in tutta la Francia.
Come sollevati da un incubo, i nuovi potenti - avventurieri della finanza e della politica, proprietari delle terre gi� appartenenti al Clero ed all'aristocrazia, generali venuti su dal nulla attraverso rapide, stupefacenti carriere - si accingevano a difendere con ogni mezzo queste loro fortune ed a imporle con le armi all'Europa intera.LA MORTE DI ROBESPIERRE
Nella mattinata del 28 luglio 1794, alle ore 10.30, le Guardie Nazionali, fedeli alla Convenzione, si impadroniscono, senza trovare resistenza, dello Hotel de Ville ed arrestano numerosi dirigenti giacobini fedeli a Robespierre. Il fratello di Robespierre, Augustin, nel tentativo di sfuggire alla cattura, si getta da una finestra e si fracassa sul selciato, dove verr� raccolto moribondo. Anche Maximilien cerca di opporre resistenza, ma un colpo di pistola, sparato dalla Guardia MERDA, gli fracassa la mascella. Tutti i prigionieri catturati, 22, vengono condotti alla Conciergerie per un formale atto di riconoscimento della loro identit� e poi avviati alla ghigliottina ed immediatamente giustiziati.