28 DICEMBRE - BILANCI DI FINE ANNO -DICEMBRE - IL TAGLIO DI 0,75 PUNTI DEL TASSO DI SCONTO deciso dalla Banca d'Italia porta il tasso di sconto al livello piu' basso da 25 anni a questa parte - "Il taglio del tasso di sconto ''e' la conferma della credibilita' italiana sui mercati'' e, assieme, all'approvazione della Finanziaria rappresenta ''un altro passo avanti'' verso l'Europa, anche se gli obiettivi si potranno dire veramente raggiunti ''solamente ai primi di maggio, quando sara' concluso questo lungo iter'' e l'Ue iniziera' a valutare i risultati". Questo il commento del ministro del Tesoro, Carlo Azeglio Ciampi, in un'intervista la Tg3. Il rovescio della medaglia sara' invece costituito dall'ulteriore limatura che le banche apporteranno al sistema di tassi passivi, cioe' quelli che sono pagati ai risparmiatori per i depositi. In base alle statistiche della Banca d'Italia sono ormai arrivati ad un livello medio del 3,29%, circa 6 punti in meno di quelli che si pagano sui prestiti: con l'imminente riduzione che si profila, tenere denaro fermo in banca sara' ancora meno conveniente. Altre conseguenze potrebbero aversi per i Titoli di Stato. Anche se i mercati avevano in pratica gia' scontato la decisione della Banca d'Italia (l'ultima asta dei BOT ha visto rendimenti annui netti del 4,17% per i titoli trimestrali, i piu' bassi da sempre), le obbligazioni della Repubblica potrebbero avere rendimenti ancora meno interessanti, e spingere la grande massa di risparmiatori a dirigersi con piu' decisione verso forme di investimenti alternative, come le azioni o i Fondi Comuni. Nel 1997 per quest'ultima forma di impiego del risparmio, in realta' e' gia' stato un autentico ''boom'': nei primi 10 mesi dell'anno il patrimonio gestito ha toccato quota 320.000 miliardi, con una crescita del 91% sull'anno precedente.
29 DICEMBRE - BILANCI DI FINE ANNO 1997 - L'EVASIONE E' IL 10% DEL PIL.- INFEDELE UN ITALIANO SU 4 - - L'evasione fiscale italiana ammonta a circa 200.000 miliardi di lire l'anno, una cifra che e' pari al 10% del Pil e che corrisponde a 8 volte l'importo dell'ultima manovra finanziaria varata del Governo. Non sono pero' pochi contribuenti disonesti e ignoti a causare questa voragine nei conti dello Stato: in base a calcoli prudenziali evaderebbe il fisco un italiano su quattro, e il cittadino ''infedele'' sarebbe ben noto ai suoi vicini e conoscenti. Le stime sono contenute nel sedicesimo Rapporto sul risparmio elaborato da BNL e Centro Einaudi, che ha affrontato il capitolo dell'evasione e dell'economia sommersa in un questionario distribuito ad un campione di intervistati. In base al sondaggio, piu' di un cittadino su 5 ha dichiarato di non conoscere alcun evasore (21,3%), ed il 18,8% degli interpellati ha preferito eludere la domanda. Il rimanente 58,3% delle persone intervistate ( sono state ascoltate tutte le categorie, dagli imprenditori ai pensionati) ha pero' ammesso di essere a conoscenza di casi di infedelta' fiscale: per l'11% degli interpellati gli evasori rappresentano un decimo dei loro conoscenti, per l'8,4% evadono 2 conoscenti su 10, che diventano 3 su 10 per il 14,8% e 4 su 10 per il 6,9%; c'e' addirittura un 17,9% del campione intervistato che proprio frequenta cattive compagnie: dichiara infatti che meta' delle persone conosciute(5 su 10) paga meno tasse del dovuto.
Il rapporto BNL-Einaudi, premettendo che la delicatezza dell'argomento fa ottenere dati da usare con cautela, spiega quindi che l'ordine di grandezza dell'evasione nota agli intervistati puo' essere compresa tra il 18 ed il 23%: all'incirca, quindi, ''un italiano su quattro e' in qualche misura un evasore fiscale''. Le ''confessioni'' delle categorie intervistate sono piuttosto omogenee.
Lievemente piu' alti della media i casi di conoscenza di evasione da parte di imprenditori e liberi professionisti ( dichiara di esserne al corrente il 26,7%), dirigenti e alti funzionari (29,5%), insegnati (27,6%), laureati (28,2%). Per aree geografiche , invece, la percentuale di evasori sarebbe piu' bassa nel centro-sud (19,5%, grazie anche all'ampiezza del lavoro dipendente a reddito fisso) mentre crescerebbe invece sia scendendo lungo la penisola (24% nel sud- isole), sia risalendola (25,6% nel centro nord). Il nord-est, che ha manifestato recentemente forte insofferenza nei confronti del carico fiscale, sarebbe piu' ''rigoroso'' nell'assolvimento dei suoi obblighi: la percentuale di evasione, in base alle risposte degli intervistati sarebbe del 21,7%, contro il 24,2% del Nord-ovest.Le ''confessioni'' delle categorie intervistate sono piuttosto omogenee. Lievemente piu' alti della media i casi di conoscenza di evasione da parte di imprenditori e liberi professionisti ( dichiara di esserne al corrente il 26,7%), dirigenti e alti funzionari (29,5%), insegnati (27,6%), laureati (28,2%). Per aree geografiche , invece, la percentuale di evasori sarebbe piu' bassa nel centro-sud (19,5%, grazie anche all'ampiezza del lavoro dipendente a reddito fisso) mentre crescerebbe invece sia scendendo lungo la penisola (24% nel sud- isole), sia risalendola (25,6% nel centro nord). Il nord-est, che ha manifestato recentemente forte insofferenza nei confronti del carico fiscale, sarebbe piu' ''rigoroso'' nell'assolvimento dei suoi obblighi: la percentuale di evasione, in base alle risposte degli intervistati sarebbe del 21,7%, contro il 24,2% del Nord-ovest.
30 DICEMBRE - COSTUME e SOCIETA' - ALLA FINE DEL 1997 - PIU' SPESE PER ISTRUZIONE MENO PER TEMPO LIBERO - Le spese per l'istruzione e quelle scolastiche delle famiglie italiane sono state in continua crescita, in questi anni '90, e nei prossimi sei mesi le piu' ampie previsioni di consumo riguardano istruzione, assistenza e sanita', mentre appaiono in calo le prospettive di spesa per tempo libero, vacanze o beni durevoli (auto, elettrodomestici).
Lo si rileva dall'ultimo rapporto del Censis, da cui emerge tra l'altro che la spesa annuale media per ogni famiglia italiana - riguardante le tasse scolastiche e le altre spese per l'istruzione - e' passata dalle 191.172 lire del 1990 alle 253.104 del 1996, con un incremento del 32,4%. In termini concreti, peraltro, le differenze fra il Mezzogiorno e il Nord sono ancora notevoli: nel Nord-Est, ad esempio, ogni famiglia spende mediamente 367.800 lire all'anno per scuola e istruzione, mentre nel Sud la media e' di sole 156.456 lire annue.
Quanto alle previsioni per i prossimi sei mesi, il 32,1% delle famiglie prevede di incrementare le proprie spese per istruzione, assistenza e sanita'. Il 23,5% delle famiglie prevede invece di diminuire le spese per tempo libero e vacanze, mentre il 29,3% crede che caleranno le spese per beni durevoli. I consumi culturali e per l'istruzione, commenta il Censis, hanno dunque conquistato una centralita' nel nostro Paese, volta soprattutto ad acquisire competenze e conoscenze informatiche e linguistiche.31 DICEMBRE - COSTUME e SOCIETA - NATALE 1997 E CAPODANNO 1998 DEGLI ITALIANI - IL SACRO BATTE IL CONSUMISMO - Meno regali, albero e presepe onnipresenti, e piu' religione; pochi rinunciano infatti alla Messa di Mezzanotte. Questo il Natale edizione '97 secondo la fotografia scattata in 12 grandi citta' dall'Osservatorio di Milano e che riguarda circa 10 milioni di abitanti.
Gli italiani quest'anno hanno pero' stretto la cinghia: per i regali sono stati spesi 1.600 miliardi in meno rispetto allo scorso anno quando il calo era gia' stato di 2.000 miliardi. A spendere meno i lavoratori dipendenti (51,1%), per gli autonomi e gli imprenditori la percentuale scende al 10%. In tanti, il 21,4%, invece, hanno evitato del tutto a fare doni, spesso per motivi di bilancio familiare.Non ha rinunciato invece allo 'shopping' natalizio il 78,6% del campione. Palermo (81,8%), Catania (81,9%) e Cagliari (82,2%) sono le prime tre citta' dove il regalo e' d'obbligo, ma dove e' il ''pensiero'' che conta. Proprio le citta' del sud hanno registrato il record del risparmio: sotto l'albero pacchetti al di sotto delle 300 mila lire per circa l'80%, a Napoli e Bari il 72 e il 73 per cento.
Natale piu' ricco a Milano e Genova dove il 22,5% e il 19% spende in regali oltre 600 mila lire. In generale il trend e' sotto le 300 mila lire (67%), il 35% ha tagliato rispetto al '96. 'Boom' per la messa di Natale (di mezzanotte o del mattino) alla quale andra' il 61,8%. Afferma il direttore dell'Osservatorio, Massimo Todisco analizzando i risultati - l'area dei ceti medio-bassi si va estendendo e ha meno capacita' di spesa (riduzione delle spese). L'area dei ceti medio-alti si restringe ma aumenta la capacita' di spesa. E cio' che e' piu' preoccupante e' che tra le due frange la distanza aumenta con la crescita conseguente dell'insicurezza in chi non puo' permettersi i doni come 'status- symbol e si rifugia quindi nella religione per colmare il vuoto e trovare protezione dinanzi a un mondo sempre piu' vuoto e privo di certezze''. (Ansa)
PER REGIONE - PIL - OCCUPAZIONE - CONSUMI - INVESTIMENTI
Piemonte +3,68%
+1,06% -0,48% +5,86%
Val d'Aosta +2,23 -1,20 +2,82 +11,49
Lombardia +3,44 +0,71 +1,35 +11,26
Trentino A. A. +2,17 -1,04 +3,31 +2,80
Veneto +5,08 +0,49 +2,28 +7,72
Friuli V. G. +5,46 +0,81 +1,78 +7,13
Liguria +2,23 -0,84 +1,50 +6,14
Emilia R. +5,10 +0,26 +2,24 +14,78
Toscana +3,04 -0,21 +1,19 +7,87
Umbria +2,51 -1,39 +2,49 -1,77
Marche +3,37 +0,54 +2,44 +10,24
Lazio +1,58 +0,82 +0,57 +18,29
Abruzzo +3,76 -0,06 +1,56 +2,79
Molise +1,67 -1,62 +0,63 +6,85
Campania +0,13 -3,73 +0,04 -5,60
Puglia +0,64 -2,35 +0,65 +0,46
Basilicata +4,09 -2,06 +0,75 -20,46
Calabria +3,91 -0,96 +0,39 -4,81
Sicilia +0,86 -0,30 +0,35 -1,80
Sardegna +0,02 -1,65 +0,56 -7,78
ITALIA +2,94 -0,25 +1,11 +6,88
TASSO SCONTO:
(come 25 anni fa)
TUS dal 1950 al 1998
6/Aprile 1950 4,00% |
29/9/80 16,50 |
4/9/92 15,00 |
7/6/58 3,50 |
23/3/81 19,00 |
26/10/92 14,00 |
14/8/69 4,00 |
25/8/82 18,00 |
13/11/92 13,00 |
9/3/70 5,00 |
9/4/83 17,00 |
23/12/92 12,00 |
11/1/71 5,50 |
16/2/84 16,00 |
4/2/93 11,50 |
5/4/71 5,00 |
7/5/84 15,50 |
23/4/93 11,00 |
14/10/71 4,50 |
4/9/84 16,50 |
21/5/93 10,50 |
10/4/72 4,00 |
4/1/85 15,50 |
14/6/93 10,00 |
17/9/73 6,50 |
8/11/85 15,00 |
6/7/93 9,00 |
20/3/74 9,00 |
22/3/86 14,00 |
10/9/93 8,50 |
27/12/74 8,00 |
25/4/86 13,00 |
22/10/93 8,00 |
28/5/75 7,00 |
27/5/86 12,00 |
18/2/94 7,50 |
15/9/75 6,00 |
14/3/87 11,50 |
12/5/94 7,00 |
2/2/76 7,00 |
28/8/87 12,00 |
12/8/94 7,50 |
28/2/76 8,00 |
26/8/88 12,50 |
22/2/95 8,25 |
18/3/76 12,00 |
6/3/89 13,50 |
29/5/95 9,00 |
1/10/76 15,00 |
21/5/90 12,50 |
24/7/96 8,25 |
13/6/77 13,00 |
12/5/91 11,50 |
24/10/96 7,50 |
29/8/77 11,50 |
22/12/91 12,00 |
22/1/97 6,75 |
4/9/78 10,50 |
5/7/92 13,00 |
30/6/97 6,25 |
8/10/79 12,00 |
17/9/92 13,75 |
23/Dicembre/97 : 5,50% |
6/12/79 15,00 |
4/8/92 13,25 |
1998 ? ? ? ? ? |
COSTUME
GLI ITALIANI A FINE 1997 - DUE ITALIANI SU TRE SI SENTONO INFELICI E SFORTUNATI - Due italiani su tre si sentono infelici e per il 41% di essi questo stato d'animo viene percepito come una fatalita'. Sono infatti convinti che la felicita' sia una questione di fortuna e il 35% di essi la identifica con il successo nel lavoro oppure la ''traduce'' (chi li ha) nel denaro e nella ricchezza. Sono questi alcuni dati emersi dal sondaggio pubblicato nell'ultimo numero del mensile ''Riza psicosomatica'' e basato su 372 interviste a persone tra 26 e 52 anni. Nonostante il successo sia al primo posto tra i valori, quasi un italiano su due (48%) teme la solitudine. Uno su tre (33%) si ''consola'' dall'infelicita' andando in cucina e mangiando la prima cosa che capita. Oltre al successo e alla ricchezza, la felicita' viene identificata dal 29% degli intervistati con l'essere amati e dal 23% con il sentirsi belli. Godere di buona salute e' motivo di felicita' solo per il 13%. Quanto al raggiungimento della felicita', relativamente pochi (28%) ritengono che raggiungere la felicita' richieda impegno e determinazione e altri (22%) vedono la cosa in una prospettiva completamente diversa, pensando che ci sia un filo diretto tra felicita' e patrimonio genetico. "Siamo noi "bella gente" nata). La serenita' interiore e' un presupposto per vivere felici solo per il 9% degli intervistati. Quanto alle convinzioni sulle cause dell'infelicita', il primo motivo di tristezza (29%) e' perdere un bene materiale, seguito a breve distanza da delusioni amorose (25%) e sconfitte professionali (23%). Oltre alla paura della solitudine, gli altri ''brutti pensieri'' che fanno svanire la felicita' sono la paura di invecchiare, ammalarsi o morire (27%), mentre solo il 18% si spaventa all'idea di un tenore di vita piu' basso. Se, infine, un italiano su tre mangia di pi� per farsi coraggio, il 25% smette di avere cura di se stesso quando si sente infelice, il 19% ricorre ai farmaci, il 14% si chiude nel silenzio, mentre una minoranza (9%) esce a fare un po' di shopping.
CULTURA A FINE 1997 - SCUOLA: STORIA '900; AI GIOVANI INTERESSA PUR SE LA IGNORANO - La maggioranza degli studenti della secondaria superiore conoscono ben poco della storia contemporanea. in base ad un'indagine europea rielaborata dal Censis, quelli capaci di disporre in ordine cronologico i principali eventi del nostro secolo si contano sulla punta delle dita. Eppure i giovani, secondo la medesima ricerca, dicono di essere molto interessati alla storia del '900. Tuttavia, nonostante le scarse conoscenze, alla domanda ''Quale periodo storico vi interessa di piu'?'' il 67,4% degli studenti italiani ha risposto la Storia contemporanea (contro il 71% dei francesi). Se gli studenti italiani sono poco preparati in Storia contemporanea, molto dipende probabilmente anche dai metodi di insegnamento della materia, troppo ''tradizionali'' e poco stimolanti per i giovani. Ma in che modo ai giovani italiani piacerebbe studiare la Storia? Per cominciare, usando poco i manuali scolastici e guardando invece piu' film storici (49%) e documentari (63%) ma, soprattutto, visitando musei e luoghi storici (61,4%).
COSTUME - ITALIANI 'MANI BUCATE': MENO HANNO, E PIU' SPENDONO - Sara' l'effetto 'fine millennio', sara' il radicamento di un certo tipo di consumismo, sara' la conseguenza degli incentivi alle auto, gli italiani nel '97 non solo hanno smesso di risparmiare ma - nonostante la riforma del Welfare State sembri consigliare piu' attenzione per le rendite future - hanno intaccato anche il conto in banca per darsi agli acquisti. Ecco la classifica regionale sull'andamento dei consumi e dei risparmi nel '97 (variazione percentuale pro-capite sul '96) elaborata dal Sole 24 ore:
Per Regione - CONSUMI & RISPARMI
Valle d'Aosta +4,45%
-2,47% |
Basilicata +0,58% -7,94% |
COSTUME - PER IL 30% DEI GIOVANI I SOLDI SONO TUTTO,1 SU 4 NON VUOLE LAVORARE - Per il 30 per cento dei giovani italiani ''i soldi sono tutto'' nella vita e uno su quattro sogna di non dover lavorare piu'. E' il risultato, che in parte contraddice l'immagine di ''generazione salvadanaio'' di una recente ricerca Eurispes, di un sondaggio condotto tra circa 700 giovani in eta' compresa tra i 14 e i 35 anni dagli psicologi del Family Help, il servizio telefonico di aiuto alle famiglie. L'immagine non e' proprio edificante: 7 giovani maschi e 6 giovani donne su dieci dichiarano di volersi ''sposare per interesse'' e complessivamente 7 su dieci avrebbero voluto nascere in una famiglia piu' ricca perche' ''non sono assolutamente soddisfatti'' delle condizioni economiche della propria. Il 26% sarebbe pronto a ''svendere le proprie idee e la propria personalita' pur di raggiungere la ricchezza'', mentre un quarto della popolazione giovanile italiana se vincesse alla lotteria non lavorerebbe piu'. A questi giovani e' stato anche chiesto ''Che cosa e' l'Euro?'', per sondare il grado di conoscenza della nuova realta' europea. Il 29% ha definito la moneta unica ''una trovata promozionale dei politici'' e il 15% la ritiene addirittura ''un programma televisivo''. Per il 10% comunque l'Euro ''non portera' alcun cambiamento''. Una curiosita': il volto ideale da stampare sull'Euro, secondo i giovani, e' quello di Gaia De Laurentis, la conduttrice del programma tv ''Target'' percepita come ''espressione della ragazza di successo che ha ottenuto un posto di prestigio'' nelle trasmissioni piu' vicine ai gusti dei giovani.
''Un panorama desolante'': cosi' il sociologo Franco Ferrarotti definisce i risultati del sondaggio che testimonia anche una ''incultura del lavoro, l'idea, tipica della civilta' contadina, che il signore e' quello grasso in carrozza che non fa niente dalla mattina alla sera. Un concetto - conclude - molto lontano dalla modernita', per la quale il lavoro e' anche realizzazione piena dell'individuo e della sua fantasia''.COSTUME 1997 - SIAMO CRESCIUTI e MATURATI !? - ALL'ENCICLOPEDIA TRECCANI LE NUOVE VOCI CHE HANNO FATTO DISCUTERE - Le voci inserite per la prima volta nella ''Enciclopedia delle scienze sociali'' della Treccani, come quelle ''rivisitate'' rispetto alle opere precedenti, sono senza dubbio una sorta di cartina al tornasole dell'evoluzione del costume e della societa'. Tra quelle che hanno fatto piu' discutere, in prima fila troviamo le voci legate alla sfera sessuale come ''omosessualita''', ''prostituzione'' e ''sessualita''. Ma il dibattito si e' aperto anche su ''lusso'', voce affrontata in modo meno moralistico rispetto al passato. Indicativi sono anche i capitoli dedicati a fenomeni politici come ''fascismo'', che e' stato riscritto e ''federalismo'', che e' stato inserito. Hanno avuto bisogno di essere riviste anche ''leadership'', ''intellettuali'' e ''gioco''. Per non parlare di ''corruzione'' e ''consenso''. Dibattito acceso su ''emancipazione femminile'' e ''femminismo''. Facciamo enciclopedie, ma ricordiamoci che non sono depositarie assolute del sapere. Ricordiamoci come tante grandi opere di questo tipo sono state utilizzate dai regimi totalitari (e non solo totalitari) sino a pochi anni fa, per mascherare, travisare, nascondere la realta' e un passato. Come ogni libro, anche un dizionario o un'enciclopedia bisogna saperli leggere, resta solo uno strumento, anche se importante. In tempi febbrili e tendenti all'automatismo, alla riduzione in pillole e schemi, il rischio e' che lo si scambi per un fine, invece che un mezzo. La cultura e' complessita' per definizione, proprio come la realta'. L'enciclopedia migliore oggi e' allora quella che propone nuove problemi e spinge a nuove ricerche chi la consulta , e non quella che si esaurisce in se stessa.
SCIENZA - INFORMATICA: MORTO SILVIO CECCATO, PIONIERE DELLA CIBERNETICA in Italia e progettista dell'unica ''macchina mentale'' battezzata ''Adamo II''. Nato nel 1914 a Montecchio Maggiore, in provincia di Vicenza, Ceccato aveva studiato prima a Milano e poi a Roma, dove compi' i primi esperimenti sull'influenza della musica sul pensiero fantastico del bambino. Tornato a Milano, fondo' il ''Centro di metodologia e analisi del linguaggio'' ed insegno' linguistica e filosofia all'Universita' fino al '51, quando si trasferi' a Parigi per tenere alla Sorbona un corso sul linguaggio. Il 1953 e' stato l'anno del viaggio a Londra dove, tra ricerche di filosofia della scienza, nacque l'idea di ''Adamo II'', una macchina che si proponeva di tradurre in termini elettromeccanici alcune operazioni classiche del pensiero umano. Ceccato ne costrui' soltanto il primo frammento, misteriosamente scomparso dopo essere stato esposto nel 1956 in una mostra sull'automazione al Museo della Tecnica di Milano. Questo primo nucleo di ''Adamo II'', realizzato con il sostegno della rivista della Finmeccanica ''Civilta' delle macchine'', fu il protagonista della mostra dell'automazione nel 1956. Nonostante non mantenesse affatto la promessa di riprodurre gli ''stati mentali'' dell'uomo, il solo fatto che fosse stato ideato e costruito suscito' enorme scalpore, con foto sui giornali di tutto il mondo e polemiche sulla possibilita' di riprodurre il pensiero umano in una macchina. . Per mancanza di fondi ne fu realizzato soltanto il meccanismo ottico, ora al museo della Scienza di Milano.
L'''Adamo II'' di Silvio Ceccato, la macchina che avrebbe dovuto riprodurre 23 ''stati mentali'' dell'uomo, piu' che espressione pionieristica dell'Intelligenza Artificiale fu l'ultima testimonianza di una concezione meccanicistica dell'uomo di stampo settecentesco che, col termine stesso di ''cibernetica'', era destinata a sparire ben presto. Nonostante il computer fosse stato inventato gia' dieci anni prima, Ceccato non penso' di seguire la strada, all'epoca peraltro ancora incerta, di quanti al mondo studiavano i calcolatori non per riprodurre il pensiero umano ma per ottenere da essi prestazioni paragonabili a quelle di un uomo. Lui s'illuse invece di riprodurre con una macchina elettrica proprio gli ''stati mentali'' astratti, di un individuo, una specie di ''Meccano del pensiero''. Quella di realizzare un ''artefatto a nostra immagine e somiglianza'' era una strada utopistica, che Ceccato penso' di raggiungere da solo, con l'aiuto di un artigiano elettrotecnico di Milano. E non ci riusci'. La scienza ufficiale dell'epoca non nascose la sua disapprovazione per ''Adamo II''. La societa' filosofica italiana affermo': ''Se Ceccato avesse ragione, saremmo tutti degli imbecilli''. Fortunatamente, Ceccato non ebbe ragione.
Filosoficamente invece si'. Amava dire "Non ci puo' essere conoscenza proibita. L'informazione e' una merce di un tipo molto particolare. Se tu ed io ci scambiamo un bene materiale la situazione complessiva resta uguale, ma se ci scambiamo delle informazioni diventiamo per cio' stesso piu' ricchi di prima". Internet oggi in qualche modo su questo suo concetto gli rende giustizia.
FINE ANNO 1997