(P09) LE CIVILT� ASIATICHE
IL SACRO ROMANO IMPERO
RAPPORTI TRA I PAESI MEDITERRANEI E I GRANDI PAESI ASIATICI.
Mentre
i paesi intorno al Mediterraneo erano teatro della fioritura della civilta'
di Grecia e di Roma e successivamente della decadenza del mondo antico e
dell'avvento di nuovi popoli (Germani, Arabi), nei piu' lontani paesi orientali,
e specialmente in India e in Cina, fiorivano forme di civilta' molto elevate.
Per lunghi secoli, tuttavia, i contatti tra quei remoti paesi orientali
e il mondo mediterraneo furono pressoche' inesistenti. Alessandro Magno,
giunto col suo esercito invasore ai confini dell'India, non aveva affrontato
quell'immenso territorio, e quindi ne aveva potuto riportare notizie molto
imprecise; ne' molto di piu' avevano potuto conoscere dell'India i Romani,
i quali avviarono invece, attorno al II-III sec. d.C., un traffico, saltuario
e irregolare, con la Cina per procurarsi la ricercatissima seta.
I primi contatti importanti, seppure ancora indiretti, tra le grandi civilta' asiatiche e il mondo occidentale, si ebbero in realta' solo con l'avvento degli Arabi. Con le carovane e le navi dei loro mercanti, costoro istituirono un collegamento piu' stabile tra paesi che prima si ignoravano quasi completamente, svolgendo quindi anche sotto questo aspetto un ruolo di grande importanza storica.
LA CIVILTA' INDIANA
Gli inizi della civilta' indiana si possono far risalire all'incirca al 1500 a.C., quando, come sappiamo, si verifico' la migrazione delle popolazioni indoeuropee originariamente abitanti nelle regioni a nord del Caucaso. Un importante gruppo di Indoeuropei, quello degli ARII, si stabili' allora nella pianura del Gange e da qui prese ad espandersi, nei secoli successivi, verso la regione dell'odierna Delhi. Dediti all'agricoltura e all'allevamento del bestiame, gli Arii avevano tecniche agricole, artigianali e militari (uso dei carri da guerra trainati da cavalli) superiori a quelle degli antichi abitanti del paese (Dravida), ai quali si imposero.
La societa' indiana si suddivideva rigorosamente in caste, cioe' in gruppi ai quali si apparteneva per nascita e che si ritenevano di istituzione divina. Le caste erano quattro, da quelle principali dei guerrieri e dei sacerdoti (bramini) a quelle subordinate dei contadini e dei servi, mentre al di sotto di questi ultimi si collocavano i paria, esclusi da ogni altra casta e costituenti il piu' basso gradino della scala sociale.
La religione indiana, documentata da una serie di opere scritte nella lingua sanscrita (famosi i libri Veda), si fondava sulla credenza in una serie di divinita', che erano personificazioni delle forze e dei fenomeni naturali (il fuoco, il sole, l'aurora, ecc.), e affermava la sopravvivenza dell'anima dopo la morte e l'intima unione dell'individuo con l'universo.
Attorno al 500 a.C. fiori' in India la predicazione di GAUTAMA BUDDA (l'illuminato), il quale diffuse una dottrina religiosa, che sosteneva la necessita' di una prograssiva purificazione dell'uomo, dal dolore e dalla miseria della vita materiale alla completa liberta' dello spirito (Nirvana).
Al III secolo a.C. risale la fondazione di un primo grande regno indiano unificato, sotto il governo di ASOKA; in questa epoca il buddismo divenne la religione ufficiale dell'impero e si diffuse anche a Ceylon e in Indocina.
La spartizione del regno, alla morte di Asoka, diede inizio a una lunga e grave decadenza della civilta' indiana. Questa conobbe un nuovo periodo di splendore, tra il IV e VI sec. d.C., con il regno dei GUPTA, sotto i quali si ebbe un'intensa vita culturale (visse in questo periodo il grande poeta Kalidasa).
A partire dall'VIII sec. si inizio' l'espansione degli Arabi e l'affermazione, in estese regioni indiane, dell'islamismo. MAHMUD IL GRANDE di Ghazna (999-1030), sultano turco, effettuo' provenedo dal Turkestan violente scorrerie e i suoi discendenti, i GAZNAVIDI, si impossessarono di quasi tutta l'India settentrionale intensificando l'islamizzazione del paese.
LA CIVILTA' CINESE
Risalgono
al 1500 a.C. le prime diffuse notizie storiche circa lo stabilirsi, nelle
immense regioni della Cina, di una fiorente civilta'. Tra il 1500 e il
1000 a.C. si affermo', nella regione dell'Honan, la DINASTIA SHANG, che
fondo' uno Stato feudale governato da un sovrano che aveva anche le funzioni
di sommo sacerdote. Sin da allora si ha testimonianza di una vita religiosa
e culturale molto intensa, favorita dall'uso di una scrittura ideografica
(fondata cioe', come quella degli Egizi, sul principio che a ciascun segno
corrisponda un significato completo).
La religione cinese si fondava sulla credenza di un principio supremo
regolatore dell'universo (il cosidetto Tao). Si veneravano, insieme al
Tao, le forze dela natura e gli spiriti degli antenati. L'agricoltura
era fiorente e le tecniche assai progredite; si fabbricavano attrezzi
ed armi in bronzo e si conosceva il carro da guerra.
Nel VI secolo a.C. un grande pensatore religioso, LAO TSE, fondo' una dottrina, il taoismo, esclusivamente basata sul Tao. Lao Tse sosteneva la superiorita' della vita di meditazione su quella pratica e la necessita' che l'uomo chiudendosi in se stesso si mettesse in comunicazione con il principio divino dell'universo. Nel V secolo visse un altro grande pensatore, CONFUCIO (Kung Fu-Tzu), il quale, piu' che il fondatore di una religione, fu un moralista e un filosofo. La sua dottrina, il confucianesimo, mirava soprattutto ad educare gli uomini ad una reciproca tolleranza e alla ricerca di una proficua armonia nei rapporti sociali.
Durante questi secoli la Cina fu dominata dalla DINASTIA DEI CHOU, sotto cui diminui' pero' il potere del sovrano e si ebbe la disgragazione dello Stato in una serie di principati, con grave decadenza economica e continue guerre.
Dal 221 al 206 a.C. fu al potere la DINASTIA CH'IN, che ripristino' lo Stato unitario centralizzato e introdusse una rigida burocrazia (divisione del paese in governatorati e prefetture). In questo periodo, per proteggere la capitale Pechino dagli attacchi dei popoli nomadi, tra i quali gli Unni, provenienti dal nord, fu costruita la Grande muraglia, della quale ancora restano rovine. Dal 206 a.C. al 220 d.C. si ebbe la DINASTIA DEGLI HAN. Abbiamo in questo periodo l'avvio di rapporti commerciali con l'impero romano lungo la cosiddetta "strada della seta", che consentiva alle carovane di raggiungere, attraverso l'Asia centrale, il vicino Oriente.
Piu' tardi, mentre si diffondeva in Cina il buddismo, fu al potere la DINASTIA TANG, sotto la quale la Cina raggiunse il massimo della sua potenza militare ed economica e pote' espandersi in numerose regioni asiatiche. Ma diverse sconfitte subite dagli Arabi ad occidente, e da altri popoli a sud, iniziarono successivamente il declino della potenza cinese.
Tra il V e il IV secolo le tribu' germaniche dei Franchi, stanziate in Gallia, formarono un regno forte e unito sotto il re Clodoveo e abbracciarono il cattolicesimo. Sotto i deboli discendenti di Clodoveo il potere cadde in mano ai "maggiordomi", amministratori dei beni reali, finche' uno di costoro, Pipino il Breve, s'impossesso' del regno dei Franchi, rovesciando nel 751 l'ultimo re merovingio.
In Italia, frattanto, i Longobardi premevano per la conquista dell'intera penisola, in parte ancora in mano ai bizantini: contro di loro il Papato chiese l'aiuto dei Franchi e Pipino li sconfisse in due vittoriose spedizioni.
Nel 768 sali' sul trono franco Carlo Magno. Chiamato in Italia in soccorso del papa sconfisse i Longobardi e fece prigioniero il loro re Desiderio; freno', con la creazione della Marca Spagnola, l'espansione araba in Spagna; sottomise i Sassoni e li converti' al cattolicesimo; infine sconfisse gli Avari e i Bavari, che occupavano la Baviera. Riuni' poi questi territori nel Sacro Romano Impero e fu incoronato imperatore dal papa nell'800. Carlo Magno amministro' saggiamente l'impero e diede incremento alla cultura e alle arti.
Dopo la morte di Carlo (814), l'impero passo' al figlio di lui, Ludovico il Pio. Ma successivamente il complesso dei territori imperiali si disgrego' e nacquero da esso un impero e tre regni.
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