(P08) LE INVASIONI BARBARICHE
GLI ARABI E IL MONDO DELL''ISLAM
La pressione esercitata sui confini dell'impero da popolazioni germaniche, spinte a loro volta dagli Unni, popoli dell'Asia centrale in movimento verso occidente, si fece piu' pesante dopo la morte di Costantino. La situazione precipito' quando una tribu' germanica, i Goti, riusci' a sconfiggere per la prima volta i Romani. Di fronte alla sconfitta l'imperatore Teodosio I, con il quale il cristianesimo divenne religione di Stato, concesse ai Goti di stanziarsi all'interno dei confini dell'impero.
Alla morte di Teodosio, l'impero venne definitivamente diviso tra i suoi due figli: si formarono cosi' un Impero Romano d'Oriente e un Impero Romano d'Occidente, quest'ultimo molto debole e destinato ben presto a crollare sotto l'urto dei barbari. Nel 410 e nel 453 Roma stessa fu saccheggiata dai Visigoti e dai Vandali, mentre solo l'intervento di papa Leone I evitava nel 451 una nuova invasione da parte degli Unni di Attila.
Nel 476, infine, con la deposizione di Romolo Augustolo da parte del germanico Odoacre, fini' l'Impero Romano d'Occidente, sulle cui rovine nacquero i regni romano-barbarici. Nel 488 comincio' in Italia il regno di Teodorico, che tento' di fondere lo spirito barbarico con le istituzioni romane. La chiesa raccolse l'eredita' spirituale e artistica del mondo romano. Nel VI secolo, proveniente dall'Oriente, si diffuse in Europa il monachesimo che ebbe fondamentale importanza per l'evoluzione della mentalita' cristiana del Medioevo.
L'impero d'Oriente, intanto, ritrovava nuovo vigore con l'avvento del grande imperatore Giustiniano. Questi riusci' anzi a ricostituire parzialmente l'unita' dell'impero, strappando ai barbari alcuni territori occidentali, fra i quali l'Italia, e ad allontanare la minaccia dei Sasanidi. L'impresa piu' importante di Giustiniano resta pero' la raccolta di tutte le leggi romane.
L'opera di Giustiniano non fu tuttavia duratura e alla sua morte il distacco fra Oriente e Occidente s'accentuo' nelle vicende, nel costume e nella religione.
L'Italia fu invasa nel 568 da una popolazione barbarica, i Longobardi, che s'impossesso' del nord della penisola, della Toscana e dei territori di Spoleto e Benevento. Grandi re Longobardi furono Alboino, che guido' la conquista dell'Italia; Autari, sotto il quale i Longobardi si convertirono al cattolicesimo e Rotari, che lascio' il primo codice di leggi germanico.
In Oriente Sasanidi, Bulgari e Slavi si ribellarono all'impero bizantino e lo invasero da piu' parti. Ma l'imperatore Eraclio riusci' dapprima a respingere questi popoli, quindi a integrarli nell'impero.
Un popolo
nomade e idolatra d'origine semitica, i beduini, abitava l'Arabia nel VI
secolo, vivendo di pastorizia. Il destino di questo popolo si trasformo'
quando Maometto ne guido' l'ascesa politica e religiosa.
Questi due aspetti sono collegati nel Corano, libro sacro dei Musulmani,
che e' insieme una raccolta di insegnamenti religiosi e civili e che prescrive
la guerra santa contro gli infedeli.
Morto Maometto, sotto la guida dei califfi elettivi, gli Arabi conquistarono
Siria, Palestina, Egitto e Persia. Sotto gli Omaiadi invasero poi la Spagna
e cercarono di occupare la Francia, ma furono fermati a Poitiers dall'esercito
di Carlo Martello. Alcuni decenni dopo l'avvento della dinastia degli Abbasidi
(750) una grave crisi politica frantumo' in numerosi califfati autonomi
l'impero musulmano, che con la conquista della Sicilia, della Sardegna e
della Corsica raggiunse tuttavia nel IX secolo la sua massima estensione.
Gli Arabi crearono una fiorente civilta'. Lo sviluppo dell'agricoltura e dei commerci che essi seppero imprimere nei paesi di conquista, nonche' il grande movimento filosofico e artistico che essi seppero suscitare fanno fede della funzione altamente positiva della civilta' araba.
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