
L'Inps e le verifiche sulle pensioni - cronologia.it
Allarme dell’INPS: quali pensioni sono a rischio e perchè si pensa allo stop dei pagamenti per alcune categorie di pensionati?
Il mondo delle pensioni italiane sta vivendo un momento di grande cambiamento, soprattutto peralcuen categorie di pensionati. L’INPS ha recentemente emesso il messaggio n. 890 del 2025, avviando una campagna di verifica dell’esistenza in vita per oltre 310.000 pensionati italiani all’estero. Questo processo è cruciale per garantire la continuità dei pagamenti pensionistici e richiede attenzione alle scadenze e alle procedure da seguire.
L’INPS, attraverso questo processo di verifica, mira a garantire la correttezza e la sicurezza dei pagamenti pensionistici, proteggendo gli interessi dei pensionati e delle risorse pubbliche. È quindi fondamentale che i pensionati coinvolti prestino la massima attenzione alle scadenze e alle modalità di attestazione per evitare interruzioni nei loro pagamenti pensionistici.
Chi sono i pensionati controllati e quale il calendario delle scadenze
L’INPS si concentra principalmente sui pensionati che ricevono la pensione al di fuori dei confini italiani. Tuttavia, non tutti sono soggetti a queste verifiche. Ecco chi non è incluso nel controllo:
- Pensionati che percepiscono pensioni da enti previdenziali di paesi come Polonia, Germania, Svizzera, Francia, Belgio, Australia e Paesi Bassi (già soggetti a controlli tramite scambi telematici).
- Coloro che hanno effettuato un prelievo in contante presso Western Union poco prima dell’avvio della verifica.
- Pensionati le cui pensioni sono già sospese a causa di precedenti controlli.

Il processo di verifica è suddiviso in due fasi, a seconda della residenza del pensionato. In una prima fase si verificano i pensionati residenti in America, Asia, Estremo Oriente, Paesi scandinavi, Stati dell’Est Europa e Paesi limitrofi. Le richieste di attestazione inizieranno il 20 marzo 2025, con termine per la restituzione della documentazione fissato al 15 luglio 2025. Nella seconda fase i pensionati residenti in Europa, Africa e Oceania. Le comunicazioni partiranno il 17 settembre 2025, con scadenza per la restituzione della documentazione fissata al 15 gennaio 2026. Questo calendario è essenziale per evitare interruzioni nei pagamenti pensionistici.
Come dimostrare l’esistenza in vita
I pensionati possono dimostrare la loro esistenza in vita attraverso diverse modalità: restituzione del modulo cartaceo inviato da Citibank, compilato e firmato, con eventuale controfirma di un testimone accettabile. Ma anche utilizzo di strumenti digitali, come il portale web di Citibank o il servizio di videochiamata con le rappresentanze consolari e ritiro della pensione presso un’agenzia Western Union, che costituisce una prova valida di esistenza in vita.
È fondamentale sottolineare che la mancata restituzione dell’attestazione entro le scadenze previste può avere conseguenze significative. Il pagamento della pensione sarà temporaneamente sospeso, e i pensionati dovranno ritirare la somma in contante presso Western Union nel mese successivo. I dettagli sono i seguenti:
- Pensionati della prima fase: pagamento in agosto 2025.
- Pensionati della seconda fase: pagamento in febbraio 2026.
Se non si procede al ritiro entro la data stabilita, la pensione verrà definitivamente sospesa. Se la pensione viene sospesa per mancata attestazione dell’esistenza in vita, il pensionato dovrà contattare la sede INPS di riferimento per richiedere la riattivazione del pagamento. Sarà necessario presentare una prova valida di esistenza in vita, allegando una copia di un documento di identità e specificando le modalità di pagamento desiderate. L’INPS procederà a effettuare i controlli necessari prima di autorizzare il ripristino dei pagamenti.