STORIA DEI CONCILI DELLA CHIESA CATTOLICA
Il concetto religioso del concilio (i primi si chiamavano anche Sinodi) può essere derivato da un'affermazione di Cristo: "Dove due o tre saranno riuniti nel mio nome, io sarò con loro".
Esso è' quindi (dal latino concilium=riunione) un'adunanza dei prelati della Chiesa cattolica, legittimamente convocati per la definizione e l'interpretazione ortodossa della dottrina e per la contemporanea confutazione di errori e eresie. Nello stesso tempo e gradualmente, derivato dalla necessità di dare alla Chiesa leggi vagliate e approvate dalla maggioranza dei vescovi, assume anche il concetto autorativo e quello organizzativo disciplinare.
Il concilio per eccellenza è quello "ecumenico" (o "universale") in quanto sono assemblee di tutti i vescovi della Chiesa cattolica, ai quali si aggiungono i cardinali e i superiori generali delle congregazioni religiose. Esso è convocato e presieduto dal pontefice il quale dà anche al concilio l'impostazione relativa all'argomento da discutere e da definire e alla procedura da seguire.
I primi otto concili della storia spesso furono convocati dagli imperatori (i cosiddetti cesaropapisti) in Oriente, poi, dopo il concordato di Worms (1122) la Chiesa rivendicò il diritto di elezione e investitura dei Vescovi e gli altri tredici concili si svolsero tutti in occidente.
Nome del Concilio
località Pontefici
e data Oggetto del concilio NICENO I
(Nicea) Silvestro I
Anno 325 Consustanzialità del Figlio con il Padre. Contro Ario COSTANTINOPOLITANO I
(Costantinopoli) Damaso I
Anno 381 Consustanzialità dello Spirito Santo con il Figlio
e con il Padre. Contro Macedonio. EFESINO
(Efeso) Celestino l
Anno 431 Cristo, Dio e uomo, è una sola persona; quindi
Maria è Madre di Dio. Contro Nestorio. CALCEDONESE
(Calcedonia) Leone I Magno
Anno 451 Le due nature, umana e divina, di Gesù sono
unite, ma non confuse, nell'unica persona del Cristo. Contro Eutiche. CASTANTINOPOLITANO II
(Costantinopoli ) Virgilio
Anno 553 Condanna degli scritti di tre nestoriani. COSTANTINOPOLITANO III
o Trulliano (Cost.) Agatone-Leone II
Anno 680-681 In Cristo sono due volontà, come due nature, in una sola persona.
Contro il monotelismo NICENO II
(Nicea) Adriano I
Anno 787 Liceità dei culto delle immagini. Contro gli iconoclasti. COSTANTINOPOLITANO IV
(Costantinopoli) Nicola I-Adriano II
Anno 869-870 Riaffermazione dei primato del romano pontefice.
Condanna dello scisma di Fozio. LATERANENSE I
(Roma - San Giov. Lat.) Callisto II
Anno 1123
Conferma dei concordato di Worms (1122) che regolava i rapporti fra Chiesa e Imperatore intorno al problema delle investiture: rivendicazione alla Chiesa dei diritto di elezione e investitura dei Vescovi.
LATERANENSE II
(Roma - San Giov. Lat.) Innocenzo II
Anno 1139 Condanna dell'antipapa Anacleto II; sospensione della predicazione ed esilio di Arnaldo da Brescia; condanna di alcune eresie sui sacramenti del battesimo, cresima e matrimonio; canoni sulla disciplina del clero. LATERANENSE III
(Roma - San Giov. Lat.) Alessandro III
Anno 1179 Ratifica della pace col Barbarossa. Norme per l'elezione del Pontefice, sottratta al popolo e al clero romani e demandata ai cardinali. Condanna dei catari, dei patari e crociata contro gli albigesi. LATERANENSE IV
(Roma - San Giov. Lat.)Innocenzo III
Anno 1215 Professione di fede contro albigesi e valdesi. Condanna delle opere di Gioacchino da Fiore e Pietro Lombardo. Obbligo della confessione annuale e comunione pasquale. Decreto di nuova crociata. LIONESE I
(Lione) Innocenzo IV
Anno 1245 Condanna dell'Imperatore Federico II, come persecutore della Chiesa,
dello Stato papale e come protettore dei Saraceni. LIONESE II
(Lione)
Gregorio X
Anno 1274 Ristabilimento dell'unione con la Chiesa greca.
Regolamento per i conclavi. Crociata contro i musulmani. VIENNESE
(Vienne in Francia)
Clemente V
Anno 1311-1312 Soppressione dell'ordine dei templari. Condanna di alcune dottrine ereticali.
Questione della povertà francescana. Decreti di riforma. DI COSTANZA
(Costanza in Germania) Martino V
Anno 1414-1418 Composizione dello scisma di Occidente, il « grande scisma ».
Condanna di Giovanni Huss e di Giovanni Wycliffe. FIORENTINO
(Basilea - Ferrara - Firenze)
Eugenio IV
Anno 1431-1443 Unione con la Chiesa greca e con quelle di altri riti orientali. Riforma della Chiesa LATERANENSE V
(Roma - San Giov. Lat.)
Giulio II
Anno 1512-1517 Condanna del « Conciliabolo di Pisa » e della Prammatica Sanzione di Bourges. Definizione della personalità e immortalità dell'anima umana contro Pomponazzi. Decisioni di riforme varie senza risoluzione, però, di messa in pratica. TRIDENTINO
(Trento) Paolo III
Giulio III
Pio IV
Anni 1545-1565 Condanna di Lutero e delle sue dottrine, di Zwin e di Calvino. Attuazione della Controriforma. Decreti di riforma della vita della Chiesa. Dottrina sulla Sacra Scrittura, sul peccato originale, sulla grazia e la giustificazione, sui sacramenti e sul sacrificio della messa, sul culto dei santi e delle immagini. VATICANO I
(Roma, Vaticano) Pio IX
Anno 1869-1870 Definizione del dogma della infallibilità pontificia. Condanna degli errori moderni del materialismo e del razionalismo contro la fede e la rivelazione. Definizione su Dio creatore, sulla Chiesa.
VATICANO Il
(Roma, Vaticano) Giovanni XXIII
Paolo VI
Anni 1962-1965 Commissioni conciliari: a) per la Liturgia; b) teologica; c) dei vescovi e del governo delle diocesi; d) della disciplina del clero; e) delle Chiese orientali; f) delle Missioni; g) dell'apostolato dei laici; h) per la disciplina dei Sacramenti; i) per i religiosi; I) per i Seminari, gli studi e le scuole cattoliche; m) per gli affari straordinari.
Degli accennati tredici, primi dieci affrontarono questioni prevalentemente disciplinari o per combattere le eresie, gli ultimi tre il Tridentino (1545-63), il Vaticano I (1869-70), il Vaticano II (1962-65), sono caratterizzati dall'universalità effettiva dei vescovi convenuti, dalle decisioni prese e dall'efficacia rinnovatrice prodotta nella vita della Chiesa universale.
Del primo (il Tridentino) vi rimandiamo alle pagine dedicate a quel periodo in questo stesso sito; quanto al secondo (Vaticano I) fu convocato da Pio IX e indetto nel 1869, che però quando il 20 settembre 1870 l'esercito di Vittorio Emanuele II occupò Roma, il Papa si dichiarò prigioniero in Vaticano e il concilio fu sospeso per "forza maggiore". Formalmente non fu mai chiuso, e dal punto di vista giuridico ha avuto termine nel Natale del 1961, quando Giovanni XXIII indisse per mezzo di una bolla, il Concilio Vaticano II. Il più grande avvenimento che abbia caratterizzato la storia recente della Chiesa, non tanto per chiarire e formulare dogmaticamente verità di fede, quanto a cercare con un linguaggio aggiornato, l'atteggiamento e le prospettive dottrinali nei confronti delle esigenze del nostro tempo. Per una nuova ecumenicità, un nuovo fervore pastorale con una rinnovata giovinezza della Chiesa e una sua più viglie presenza.
Giovanni XXIII esordì nella bolla con queste parole: "La Chiesa oggi assiste ad una crisi in atto della società. Mentre l'umanità è alla svolta di un'era nuova, compiti di una gravità ed ampiezza immensa attendono la Chiesa, come nelle epoche più tragiche della sua storia. Si tratta infatti di mettere a contatto con le energie vivificatrici e perenni dell'evangelo il mondo moderno, ma che porta anche le conseguenze di un ordine temporale che da taluni si è voluto riorganizzare prescindendo da Dio" (Comun. Ansa del 25 dicembre 1961, ore 12,02).
Il Concilio non era solo un fatto religioso, ed infatti intervenne l' "Avanti" pubblicando un editoriale dedicato al Concilio, nel quale affermava che la novità consisteva anche nella sua impostazione. "Il vento dei tempi nuovi" - si legge - ha spezzato molti vecchi equilibri, trasformato profondamente la società, aperto la via ai popoli nuovi. Il socialismo è diventato una componente essenziale dei tempi moderni e tante antiche ingiustizie appaiono intollerabili a masse sempre più grandi di uomini". "Noi riteniamo importante - prosegue l'articolo- che nella grande corrente del pensiero cristiano torni a prevalere il filone originale che parla della fraternità e dell'uguaglianza degli uomini e della pace fra i popoli" (Ib. ore 23,16).
Questi orientamenti del Concilio (cui contribuirono 2498 padri conciliari) rimasero anche dopo la morte (3 giugno 1963) del promotore e animatore Giovanni XXIII, con la riapertura della grande assise sotto la guida del nuovo papa Paolo VI.
In entrambi i due periodi il Concilio si rivelò animato, impegnato e libero; furono infatti anche ammessi osservatori laici e persino osservatori non cattolici.
Dopo aver svolto un lavoro intensissimo, terminò l'8 dicembre 1965, senza pronunciare condanne o errori o deviazioni, ma piuttosto ha cercato il Concilio di stabilire con il mondo contemporaneo un dialogo attivo, ponendosi di fronte a esso, alla sua cultura, ai suoi problemi con uno spirito nuovo e aperto e affrontando i temi di maggiore attualità, come quelli del rinnovamento sociale, della miseria, della giustizia e della pace.
Dai lavori conciliari sono usciti
4 Costituzioni:
1 - Costituzione dogmatica su « La Chiesa » (Lumen Gentium)
2 - Costituzione dogmatica su « La Divina Rivelazione » (Dei verbum)
3 - Costituzione su « La Sacra Liturgia » (Sacrosanctum Concilium)
4 - Costituzione pastorale su « La Chiesa nel mondo contemporaneo » (Gaudium et spes)
9 Decreti:
1 - Decreto su « La formazione sacerdotale » (Optatam Totius)
2 - Decreto su « II ministero e la vita sacerdotale » (Presbyterorum ordinis)
3 - Decreto su « L'ufficio pastorale dei Vescovi » (Christus Dominus)
4 - Decreto su « Il rinnovamento della vita religiosa » (Perfectae charitatis)
5 - Decreto su « L'apostolato dei laici » (Apostolicam actuositatem)
6 - Decreto su « L'attività missionaria della Chiesa » (Ad gentes)
7 - Decreto su « L'ecumenismo »(Unitatis redintegratio)
8 - Decreto su « Le chiese orientali cattoliche » (Orientalium Ecclesiarum)
9 - Decreto su « Gli strumenti di comunicazione sociale » (Inter mirifica)
3 Dichiarazioni
1 - Dichiarazioni su « L'educazione cristiana » (Gravissimus educationis)
2 - Dichiarazioni su « La libertà religiosa » (Dignitatis humanae)
3 - Dichiarazioni su « Le relazioni della Chiesa con le religioni non cristiane » (Nostra aetate)
Le corrette interpretazioni sono ancora oggi sotto il vaglio critico incrociato, degli storici, dei teologi, dei padri della Chiesa, quindi lungo e difficile, eppure alcuni hanno iniziato a tessere la loro tela ermeneutica, quasi a prescindere dagli «Atti» (spesso dandogli titoli giornalistici:«Concilio o conciliabolo?", " Il prologo della rivoluzione", "Crisi postconciliare" ecc. ecc.. Mentre questi "Atti" (fatti ufficiali) sono giunti solo da poco a felice termine e sono stati raccolti in ben 62 grossi tomi. Tutto ciò è ora base sicura onde costruire e confrontarci per la recezione e la corretta interpretazione conciliari.
Su queste considerazioni vedi il recente intervento di Mons. Agostino Marchetto
che lo conclude con un passo di un discorso pontificio: "Leggere il Concilio supponendo che esso comporti una rottura col passato, mentre in realtà esso si pone nella linea della fede di sempre, è decisamente fuorviante".
Recentemente è nato il «Centro e Ricerche sul Concilio Vaticano II», presso la Pontificia Università Lateranense. Questo fa sperare che ben presto ci sarà -nelle interpretazioni- un cambiamento di tono, in generale, nella ermeneutica conciliare futura.
Franco, A. di Cronologia
CRONOLOGIA GENERALE - PERIODI E TEMATICA DI STORIA