COSA
SCRIVEVANO GLI UOMINI DI CULTURA ITALIANI
CORRIERE DELLA SERA, 11 GIUGNO 1939 - PAOLO MONELLI:
"(Gli ebrei) appaiono tutti uguale, come i cinesi, come i negri, come i
cavalli, adeguati agli incroci consanguinei, dall'eguale vita, dagli uguali
squallidi orizzonti. Non si capisce la ragione di questo darsi d'attorno per
tutta la giornata, di questo affaccendarsi senza tregua. Sono miserabili, tengono
stretti i loro quattrinelli nella pezzuola o nel pugno. Sono un inesausto serbatoio,
questi ghetti polacchi. Ogni anno di ebrei ne emigrano a decine di migliaia,
invadono il mondo, eppure son sempre più numerosi. Sono oggi quattro milioni,
prolifici e straordinariamente resistenti nonostante le miserabili condizioni
di vita.
La Polonia paga oggi il filo di una politica troppo accogliente per secoli."
CIVILTA' FASCISTA, GENNAIO 1936
Ma già a inizio del 1936, avevamo un giovane giornalista, INDRO MONTANELLI, che da Asmara così scriveva "Ci sono due razzismi: uno europeo - e questo lo lasciamo in monopolio ai capi biondi d'oltralpe; e uno africano - e questo è un catechismo che, se non lo sappiamo, bisogna affrettarsi a impararlo e ad adottarlo. Non si sarà mai dei dominatori, se non avremo la coscienza esatta di una nostra fatale superiorità. Coi negri non si fraternizza. Non si può. Non si deve. Almeno finchè non si sia data loro una civiltà..... non cediamo a sentimentalismi...niente indulgenze, niente amorazzi. Si pensi che qui debbon venire famiglie, famiglie e famiglie nostre. Il bianco comandi. Ogni languore che possa intiepidirci di dentro non deve trapelare al di fuori".
(Indro Montanelli. dicembre 1935. Da "Civiltà fascista" N.1, gennaio 1936 - che abbiamo in originale)
L'intero articolo, digitalizzato è presente nei files dei "Documenti" sul CD-ROM
(chi lo possiede, cliccare QUI )
CORRIERE DELLA SERA, 1 NOVEMBRE 1938 - GUIDO PIOVENE:
"Recensione del libro di Telesio Interlandi (Fondatore e direttore "Difesa della Razza") "Contra Judeos":
"Si deve sentire d'istinto, e quasi per l'odore, quello che v'è di giudaico nella cultura.
Gli ebrei possono essere solo nemici e sopraffattori della nazione che li ospita. Di sangue diverso e coscienti dei loro vincoli, non possono che collegarsi contro la razza ariana. L'enorme numero di posizioni eminenti occupate in Italia dagli ebrei è il risultato di una tenace battaglia".
CORRIERE DELLA SERA, 5 LUGLIO 1941 - CURZIO MALAPARTE:
"Basta spingersi nei quartieri poveri (di Jassy) per rendersi conto del pericolo sociale che rappresenta la enorme massa del proletariato giudaico. E' infatti dai miseri tuguri di quei quartieri che sono partite le prime fucilate contro i soldati"
LA PROVINCIA GRANDA, 4 AGOSTO 1942 - GIORGIO BOCCA:
"Questo odio degli ebrei contro il fascismo è la causa prima della guerra attuale. La vittoria degli avversari solo in apparenza, infatti, sarebbe una vittoria degli ebrei. A quale ariano, fascista o non fascista, può sorridere l'idea di dovere, in un tempo non lontano, essere lo schiavo degli ebrei?"
ALDO MORO 1943 (Articolo citato "Storia Illustrata, gennaio 1998, pag.45):
" La razza è l'elemento biologico che, creando particolari affinità, condiziona l'individuazione del settore particolare dell'esperienza sociale, che è il primo elemento discriminativo della particolarità dello stato"
SANTA MILIZIA (settimanale), 11 febbraio 1939 - BENIGNO ZACCAGNINI
Articolo: "Problemi razziali: il meticciato" - "La razza può considerarsi come un termine intermedio tra individuo e specie, cioè fra due termini opposti, intendendo la specie, nel suo significato biologico, come la somma di tutti gli individui capaci di dare fra loro incroci fecondi".
ROMA FASCISTA (settimanale), 24 SETTEMBRE 1942 - EUGENIO SCALFARI:
"Gli imperi moderni quali siamo noi li concepiamo sono basati sul cardine "razza", escludendo pertanto l'estensione della cittadinanza da parte dello stato nucleo alle altre genti".
e così tanti altri
tutti fascisti , camaleonti e no
(vedi: link esterno)
By Francomputer