USA E CRISI DEL '29 

 

LE GRANDI CANTONATE

DEGLI ECONOMISTI e
dei POLITICI

 

In Italia si produceva così poco e i consumi erano così bassi, che la crisi del '29 americana incise relativamente ben poco, ma strumentalizzandola, questa servì allo scopo: "far tirare la cinghia fino al "foro Mussolini" (che era poi l'ultimo buco della cinghia).

Nelle Vie d'Italia di aprile  del 1932 è riportato il primo Censimento Mondiale degli Autoveicoli effettuato a fine 1931 (pag.da 105 a 109). Titoli e sottotitoli: "Negli Stati Uniti sono concentrati gli 88 centesimi degli autoveicoli esistenti in tutto il mondo, 26.697.398 su un totale di 35.805.632".
Nella tabella: "In Italia ammontano a 291.587, Francia 1.459.650, Inghilterra 1.663.450, Spagna 189.650, Germania 679.300, Russia 57.640, Giappone 95.719 ecc."

Abbiamo accennato alla tremenda crisi americana, ma nonostante questa, in America nel corso del 1931 si sono prodotte 2.030.532 auto, 435.784 camions; certo meno del 1930 (rispettivamente 2.901.251 e 599.991) ma comunque decisamente una produzione considerevole, opulenta. Una crisi di produzione relativa perchè  dobbiamo considerare che quasi ogni famiglia americana possiede già un'autovettura, cioè siamo quasi alla saturazione del mercato. 
Al 1� gennaio 1931 (e dobbiamo qui aggiungere quelle prodotte nel corso dell'anno - le 2.030.532)  troviamo la proporzione di abitanti di 4,59 per ogni automobile; mentre in Francia e Inghilterra abbiamo 28, Danimarca 31, Svezia 42, Svizzera 50,  Belgio 51, Norvegia 61, Germania 94, Spagna 119, mentre l'Italia è ferma a 142, battuta solo dalla Grecia con 147.

E' sufficiente un solo, significativo dato: nel 1929 in Italia le nuove automobili immatricolate sono 33.436, nel 1931 scendono a 14.760 (un numero pari alle auto che di media si producono e,  si vendono... nell'arco di sole 48 ore negli Stati Uniti sempre nello stesso anno 1931.
La crisi americana era grigia, ma non era proprio nera nera come la raccontavano, e come molti ancora la raccontano senza avere sottomano i dati come questi; dei giornali dell'epoca!

O nei libri di geografia dell'epoca, 1932. Che poi nessuno riprese più in mano, nemmeno dopo il '45 e  nemmeno quelli che fanno Storia. Li hanno ignorati. Erano cifre piuttosto imbarazzanti. Le nuove generazioni è meglio che non sappiano in che follia si buttarono gli italiani. Prendiamo alcune cifre:
USA 133.000.000 abitanti. Italia 41.000.000
produzione frumento qli. 250.000.000.  It. 63.000.000 
produzione mais 600.000.000. It. 32.000.000
bovini 57.000.000. It. 7.090.000
ferrovie 401.000 Km. It. 17.017. 
acciaierie-altiforni 250. It. 4
Petrolio? Nell'arco di 4 giorni gli Usa ne bruciano una quantità pari al consumo dell'Italia di un anno, 
cioè circa 100 volte di più. La maggior parte (65%) per diporto, per andarci insomma a spasso!!

I Telefoni in Italia sono nel 1932, 333.007 apparecchi (1,02% del mondo) negli USA 21.679.000 (59% del mondo). Solo New York possiede 1.702.889 telefoni  (6 volte l'Italia)
Quando l'11 dicembre del '41 la Germania dichiarò  guerra agli Stati Uniti (quindi anche l'alleata Italia) Mussolini era soddisfatto, dichiarò con tanta superficialità che ne era anzi "felice", da tempo andava dicendo che con l'America si doveva farla finita, che le potenze dell'Asse dovevano impartire una lezione agli USA...". Il commento dell'autorevole giornalista Giovanni Ansaldo, direttore del Telegrafo, fu molto sarcastico: "Ma il duce l'ha mai visto l'elenco dei telefoni di New York?".
Sulle altre cifre citate sopra non serve nemmeno fare un commento.


 

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