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antichi conflitti che sembravano sepolti ed invece ora riaffiorano - perchè?



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QUESTO TITOLO DOVEVA ESSERE QUELLO DI UN LIBRO CHE L'AUTORE FRANCESCO DESSOLIS STAVA PUBBLICANDO PRESSO UNA CASA EDITRICE, MA NEL FRATTEMPO NE HA SCRITTO UN ALTRO, GIA' DATO ALLE STAMPE ("INGANNARE IL TEMPO" MOLTO SINGOLARE: VEDI "IN LIBRI RICEVUTI") E CON GRANDE IMPEGNO NE STA TERMINANDO UN ALTRO ANCORA "L'ULTIMA ROSA" SEMPRE A CARATTERE STORICO (CHE USCIRA' A FINE MAGGIO - PRESTO PUBBLICHEREMO QUI LA RECENSIONE).
PER QUESTO MOTIVO FRANCESCO DESSOLIS HA QUINDI DECISO DI REGALARE AI LETTORI DI "CRONOLOGIA" (CHE TRATTA SPESSO GLI STESSI ARGOMENTI STORICI) IL SUO "
GUERRE SANTE", CHE IO CONSIGLIO DI LEGGERE INTERAMENTE A MOLTI GIOVANI CHE NULLA SANNO DI CIO' CHE E' ACCADUTO IN PASSATO MA CHE DOVRANNO VIVERE IL PROPRIO FUTURO. L'INCIPIT E' ACCATTIVANTE MA ANCHE I SUCCESSIVI 16 CAPITOLI SCRITTI CON LO STESSO SCORREVOLE, NITIDO ED ENERGICO STILE NARRANTE RIASSUMONO DEGNAMENTE I 2OOO ANNI DELLE COSIDDETTE FANATICHE "GUERRE SANTE" o "CROCIATE"; FINO A QUELLE PIUTTOSTO RECENTI E A QUELLE PURTROPPO IN CORSO.
GUERRE COMBATTUTE PER MOTIVI RELIGIOSI? FORSE DI CIVILTA'? DI RAZZE? MAI ! (VEDI LA GUERRA D'INDIPENDENZA AMERICANA (tra popoli fratelli) E LE TANTE GUERRE DEL NOVECENTO EUROPEO (in Italia anche tra italiani in un drammatico, oscuro e umiliante dopo 8 settembre '43)
--- E' DUNQUE UN TESTO ATTUALE, TUTTO DA LEGGERE ! E NON CREDO DI OSARE TROPPO SE AGGIUNGO... DA LEGGERE PER CAPIRE.
( FRANCO onorato di ospitarlo su "Cronologia", ringrazia per il dono Francesco Dessolis)

2000 ANNI DI GUERRE

Come ci dirà più avanti F. Dessolis, "la guerra santa" non era nella tradizione cristiana: l’idea é partita dall’Islam, e poi si é diffusa tra i cristiani, come una specie di virus. Un virus terribile, che poi ( in nome di "Dio lo vuole" ) ha portato a combattere gli infedeli con le crociate, ma poi anche a combattersi tra loro nelle diverse confessioni: cattolici contro ortodossi, albigesi, ugonotti, luterani, calvinisti, protestanti... ecc. ecc.
"Sante" o "laiche", una vergogna dopo l'altra, combattute per il solito motivo: conquista del "potere...terreno", dei mercati, delle materie prime, dell'oro giallo o quello nero.

Vedi le ultime!!!: Wilson fece votare la "crociata" per il trionfo della Democrazia in Europa nella 1ma G.M. (dopo 3 anni !!! con l'Europa allo stremo, col Belgio "democratico" già sommerso, la Francia "democratica" svenata, e l'Inghilterra "democratica" in crisi). Motivo disse: "per i valori che sono sempre stati più cari ai nostri cuori: la democrazia"; e per "i diritti e le libertà delle piccole nazioni" (si dimenticò però di darli prima al confinante Messico che da anni dagli Usa li reclamava). Poi intervennero nella 2nda G.M. (dopo 3 anni !!! con l'Europa già in ginocchio). Eisenhower dopo averla guidata e vinta, ed essere diventato Presidente, titolò poi le sue "Memorie", con un bel titolo "Crociata in Europa". (i Saraceni eravamo questa volta noi europei, compresi noi Italiani con 3000 anni di civiltà).
Ma anche recentemente un presidente americano ha dato alla "Sua Guerra" (con tanti dubbi degli stessi americani): il nome di "Crociata contro l'impero del male". Una parola memore di un passato molto inopportuna se rivolta proprio al mondo musulmano (scita, sunnita, sufita ecc.), più
deleteria di anni e anni di inutili bombardamenti a tappeto.



Ma gli Americani nel farle le guerre dicono di confidare in DIO, "In God we trust", e questo motto è stato scritto (forse non a caso!) proprio sui biglietti di UN DOLLARO (anche se vi figurano singolari motti esoterici (vedi interessante link esterno) dove Dio non centra proprio per niente)


Ma i Musulmani pure, confidando in ALLAH oggi considerano un suo prezioso dono i "pozzi di petrolio", che noi dobbiamo pagare con sempre più tanti biglietti di UN DOLLARO.
Altro che guerre sante, nazionaliste, d'indipendenza, rivoluzioni per Liberté…Egalité…Fraternité.
Scomparsi i "defensor fidei" con le nuove guerre sono oggi attuali i "defensor economicus" anche se ci dicono candidamente (mentendo) che le fanno queste guerre solo per difendere la democrazia (quella oligarchica!? quella delle banche? -
"La nostra forza sta nel segreto..." ).

Quanto alle secolari dispute religiose, perchè meravigliarsi? Dio - col tutto il suo potere - non ha voluto proprio Lui che nascessero altre religioni, altre credenze, altre rivelazioni, che hanno poi causato tante guerre?

Ndr. Franco di "Cronologia"


Francesco Dessolis

GUERRE SANTE

PROLOGO
Quando le guerre… erano solo guerre

< < all'INDICE CAPITOLI


I.
- Perché si fanno le guerre?

Da quando l’Homo Sapiens ha incominciato a vivere in comunità, da quando sono state fabbricate le prime armi, le guerre hanno sempre avuto due obiettivi: ricchezza e potere.
Denaro e potere sono sempre la causa di tutte le guerre, “sante” e non.

Prima di Maometto, a nessuno era venuto in mente di giustificare le guerre in qualche modo.
Nessuno aveva pensato ad attribuire alla parola guerra degli aggettivi. Nessuno aveva parlato di guerra santa, Jihad, o Crociata….
Le guerre non erano “sante” …ma si facevano lo stesso.
Erano spietate e sanguinose.
Non c’erano regole. Nessuno aveva pensato a crearle. Non aveva senso crearle.
Chi perdeva sapeva che sarebbe stato ucciso o fatto schiavo…che moglie e figli non sarebbero stati risparmiati….
Il vincitore talvolta era magnanimo, se gli conveniva! Più spesso no!

Naturalmente esistevano anche le guerre difensive.
Ogni uomo adatto alle armi aveva il dovere di difendere la propria famiglia, la propria casa, la propria città. Ma come è difficile distinguere tra guerra offensiva e difensiva!
Non si difendevano gli abitanti delle città che facevano incursioni nei covi dei predoni che rubavano, uccidevano e facevano schiavi?
E non difendevano le loro famiglie anche i “barbari” stremati da carestie che assalivano i popoli ricchi che rifiutavano ogni richiesta d’aiuto?

Che cosa dicevano, agli albori della storia, i capi ai loro guerrieri per convincerli a combattere?
Non avevano bisogno di raccontare balle.
Dicevano solo che chi combatteva per loro avrebbe avuto bottino, donne e schiavi.
Di solito era più che sufficiente.
Al massimo parlavano di onore.
L’onore di chi ha combattuto e ha vinto. Tutto qui.
A molti uomini piace combattere. A tutti piace vincere.
Era vero all’età della pietra, ed è vero anche adesso.
Certo il popolo che vince non si limita a depredare e imporre tributi.
I vinti finiscono sempre per assorbire anche la cultura, la civiltà del vincitore.
Ma non era questo lo scopo della guerra. Caso mai una conseguenza.
Cultura e civiltà si possono diffondere anche pacificamente. Così come popoli con la stessa cultura, la stessa religione possono condurre tra di loro guerre lunghe e sanguinose.
E’ successo spesso, succede ancora.

Eppure col diffondersi della civiltà alcuni capi cominciarono ad accorgersi che ricchezza e potere, talvolta, non bastavano più a convincere la gente a combattere. Anche perché di bottino, al singolo soldato, spesso toccava ben poco…talvolta niente!
Come si poteva convincere un pacifico contadino a lasciare terra, casa e famiglia solo per soddisfare le ambizioni del capetto di turno?
Se non gli si voleva dare la sua parte di bottino bisognava convincerlo in qualche altro modo.
Talvolta le minacce, per chi sa che probabilmente morirà in ogni caso, non bastano.
Non per tutti almeno.
Quando si è cominciato a pensare ad una “guerra santa”, una guerra che fosse sentita anche da chi non aveva niente da guadagnarci? Ad un ideale che facesse muovere anche gli indecisi… che desse una specie di alibi morale anche alle più grandi atrocità?

La Jihad é nata nel 622 d.c, anno 1 del calendario musulmano.
Ma anche le idee non nascono dal nulla. Se andiamo a frugare nei secoli qualche precedente lo possiamo trovare.
Facciamo qualche esempio.


II.
- Le guerre dei Greci

Correva l’anno 1100 a.c. (circa) quando fu combattuta la guerra di Troia.
Secondo il mitico Omero (e i poeti che raccontarono la storia parecchi secoli dopo) a scatenare quella guerra era stato... il rapimento di Elena!
Assurdo naturalmente!
Per mettere insieme una coalizione di città greche il ricco bottino di Troia doveva essere più che sufficiente. Eppure la storia di Elena viene ripresa anche dalla tragedia “Ifigenia in Aulide”.
Secondo Euripide, Ifigenia avrebbe accettato di immolarsi solo per patriottismo.
I barbari non si dovevano permettere di rapire le donne dei greci!
Questa spiegazione fa’ acqua da tutte le parti!
Una guerra chiaramente offensiva veniva spacciata per una rappresaglia, una guerra difensiva!
Tuttavia a molti guerrieri achei, indecisi se affrontare una lunga guerra, per un bottino incerto… forse bastò!
Artifici di questo tipo sono stati usati spesso nei secoli successivi… si usano ancora!
Non faccio esempi: non ce n’é bisogno!

In ogni caso gli Achei non hanno mai pensato a giustificare la loro guerra con la religione.
Secondo Omero Greci e Troiani avevano gli stessi dei.
Nell’Iliade alcuni dei prendevano una netta posizione tra Greci e Troiani, arrivando addirittura a combattersi tra di loro.
Eppure i Troiani continuavano a fare sacrifici ad Era ed Athena anche quando aiutavano sfacciatamente i guerrieri Achei.
I Greci continuavano ad onorare Apollo, anche quando si era messo lui stesso a trafiggere con le sue frecce i soldati Achei, colpevoli di avere disonorato la figlia di un suo sacerdote.
Fantasie di un poeta? Naturalmente!. Ma ci fanno capire qual era l’atteggiamento dei Greci arcaici nei confronti di guerra e religione.

La mitologia greca è una favola bellissima in cui confluiscono leggende nate dopo guerre di cui si è perso il ricordo.
L’Olimpo era pieno di dei e semidei imparentati tra loro.
Alcuni di questi dei (Apollo? Afrodite?) forse erano onorati in Asia Minore prima dell’arrivo degli Achei, ed erano stati ”adottati”…
Altri dei erano stati portati dai conquistatori e assimilati ai quelli dei vinti.
Zeus probabilmente era stato portato in Grecia dagli Achei…ma non era per lui che i guerrieri combattevano.
Perchè poi dovevano combattere per un dio libertino e capriccioso?
I Greci temevano i loro dei…ma non li amavano.
Avevano addirittura paura della loro invidia…quando le cose andavano troppo bene!

Per i Greci la religione non è mai stata importante, anche quando combattevano contro i Barbari.
Barbari (cioè stranieri) , per i greci, erano anche i Persiani quando, due volte, invasero la Grecia.
I Greci vinsero, a Maratona e a Salamina, anche se inferiori in numero e mezzi.
Nessuno ha capito veramente come abbiano fatto, in pochi, e anche in disaccordo tra loro, a sbaragliare un esercito potente e ben organizzato.
Certo stavolta la loro guerra era veramente difensiva!
Forse hanno vinto solo perché erano più motivati. Non certo dai loro dei, ma da sentimenti “laici” come patria e libertà.
Le città elleniche salvarono la loro cultura, e posero le basi per la civiltà occidentale. Ma la loro religione è rimasta solo nei poemi, nei vasi dipinti, nelle sculture.

Anche contro i Cartaginesi i Greci della Sicilia lottarono per anni, con alterne vicende.
Ma non per la loro religione.
I confini culturali tra i popoli allora non erano tanto chiari.
La città siciliana di Segesta, per esempio, aveva, e conserva ancora, un tempio e un teatro greco…ma era alleata di Cartagine.
Lì vicino, a Erice, c’era il santuario, frequentatissimo, di una dea che i Greci chiamavano Afrodite e i Fenici Astarte.
Che importanza hanno i nomi?
Nei popoli antichi era molto diffusa la convinzione che gli dei di tutti i popoli fossero più o meno gli stessi: immortali, capricciosi e praticamente indifferenti ai destini degli uomini.
Non aveva senso fare una guerra per loro.
Ma allora perché gli antichi continuavano a pregare i loro dei, e fare sacrifici?
Forse per lo stesso motivo di chi oggi legge l’oroscopo sul giornale o va da una “maga” a farsi leggere le carte.
I sacerdoti greci, fenici, babilonesi, egiziani sapevano essere molto convincenti….e nel momento del bisogno non si sta a guardare tanto per il sottile!


III.
- Le guerre d’Egitto

Molto prima dei Greci gli Egiziani avevano sviluppato una grande civiltà costruendo monumenti grandiosi, tutti legati alla loro religione.
Come in Grecia ogni città aveva il suo dio.
Ogni divinità aveva naturalmente i suoi sacerdoti…ma dei e sacerdoti diversi convivevano senza rompersi le scatole.
I faraoni regnarono come sovrani assoluti (anzi come dei!) per migliaia di anni…
La prima dinastia inizia intorno al 3000 a.C. !
Il lettore mi scuserà se sono costretto a liquidare eventi di secoli in poche righe…ma altrimenti non arriverò mai al tempo in cui le Guerre Sante iniziarono veramente.
Se ho incominciato da così lontano è perché forse la prima guerra di religione c’è stata proprio nell’antico Egitto.

Intorno al 1400 a.c. i faraoni erano già arrivati alla XVIII dinasta.
Gli Egiziani avevano respinto l’ennesimo popolo invasore (gli Hyksos) ed erano passati al contrattacco, conquistando buona parte della Siria.
Le scritte sui templi narrano le imprese gloriose di Thutmosis I, Thutmosis II, Thutmosis III… non per portare ai Barbari la loro religione e la loro civiltà…solo per gloria e bottino.

Allora il dio più importante dell’Egitto era Ammone, dio del sole e protettore della capitale, nell’Alto Egitto, che più tardi i greci chiamarono Tebe.
Quando la capitale era Menphis, nel Basso Egitto, Tebe era solo un villaggio, e Ammone era (naturalmente!) una divinità di poco conto.
Nel Basso Egitto il dio del Sole era Ra. Ma che contano i nomi?
Quando Tebe divenne capitale i sacerdoti di Menphis e di Tebe si misero d’accordo, e si cominciò a parlare di Ammone/Ra…
Poi Ammone, e i suoi sacerdoti diventarono sempre più potenti… e prepotenti.
Anche i faraoni, onorati come dei, li temevano.
Un giorno arrivò un faraone che osò sfidarli: i posteri lo conoscono col nome di Akhnaton.
Per la prima volta la religione fu causa di una guerra, anche se “solo” una guerra civile.

Che cosa voleva veramente Akhnaton.?
Rafforzare il proprio potere contro i sacerdoti ribelli o fondare veramente una nuova religione?
Probabilmente l’uno e l’altro.
Un dio di nome Aton esisteva già prima di lui. Un piccolo dio, come tanti, legato (manco a dirlo!) al culto del sole.
Contrapporlo al troppo potente Ammone poteva essere anche una saggia mossa politica.
Akhnaton fece molto di più.
Dichiarò Aton unico vero Dio.
Cambiò il proprio nome da Amenothep ad Akhnaton.
Spostò la capitale più a nord , lontano da Tebe, Ammone e i suoi sacerdoti.
Tutto in Egitto sembrò cambiare: anche l’arte (più libera!), anche la scrittura (meno complicata!).
Seguaci di Ammone e di Aton si affrontarono per la prima volta nella storia in nome di una religione.
Forse fu questa la prima “guerra santa”. Almeno così dicono alcuni storici.
Ma è proprio vero?

Il fatto e di quello che è successo nel regno di Akhnaton sappiamo ben poco: le nostri fonti sono le scritture e le pitture rimaste, sulle pareti e sulle tombe: le poche rimaste intatte, e quelle mal cancellate.
Il primo a usare gli scalpelli (primo gesto di intolleranza religiosa!) fu proprio Akhnaton che cominciò a cancellare il nome di Ammone dal templi di Karnak. Poi i successori di Akhnaton cercarono di cancellare tutto quello che aveva fatto scrivere lui!
Quello che è rimasto lascia stupiti gli archeologi.
La preghiera del faraone ad Aton, raffigurato come disco solare che con i suoi raggi raggiunge tutte le creature, fa pensare al Dio cristiano.
Ma non siamo forse noi posteri a volere interpretare le vicende passate con la mentalità dei tempi moderni?
Sicuramente i seguaci di Ammone e di Aton combatterono tra di loro.
Forse ci fu una rivoluzione: più probabilmente una lotta di potere all’interno della corte e della casta sacerdotale.
Non sappiamo come morirono veramente Akhnaton , e la moglie Nefertiti…anche se più di un romanzo é stato scritto su quest’argomento!
La riforma religiosa, comunque, non ebbe buon fine.
Il suo successore Tutanchaton cambiò il nome in Tutanchamun, tornando alla vecchia religione. Questa “abiura” non gli impedì di essere assassinato: almeno così assicurano quelli che hanno fatto “l’autopsia” alla sua mummia .
Dopo di lui il nome stesso di Akhnaton fu (quasi) dimenticato.

Con la XIX dinastia, un nuovo faraone, Ramsete II, figlio di Ammone / Ra, potente, ma soprattutto particolarmente vanitoso, fece riempire l’Alto e il Basso Egitto dalle sue statue e da iscrizioni che vantano sue vittorie vere o presunte, sui popoli vicini.
In alcuni casi abbiamo potuto confrontare la sua versione dei fatti con quella dei suoi nemici Ittiti…e sappiamo ora che le sue vittorie erano state, come minimo, molto esagerate…
In ogni caso le guerre di Ramsete furono guerre tradizionali non “guerre sante”….a meno che non fosse proprio Ramsete II il faraone di cui parla la Bibbia, al tempo di Mosè.
Ma qui dobbiamo fare un passo indietro.


IV.
- Le origini degli Ebrei

Secondo la Bibbia Dio si rivelò ad Abramo quando si trovava ancora ad Ur città dei Sumeri, popolo antico almeno quanto gli Egiziani.
Gli dei i Sumeri erano tanti, e come quelli dei greci, non erano in concorrenza tra loro.
La stessa cosa vale per gli dei degli altri popoli dell’attuale Irak: Babilonesi e Assiri.
I babilonesi, esperti astronomi, diedero ai pianeti i nomi dei loro dei. Noi invece li conosciamo coi nomi degli dei latini (Marte, Venere, Giove) a cui gli dei babilonesi furono poi assimilati….
Insomma la stessa storia….cambiano solo i nomi!
Alcuni storici si sono chiesti come il Dio degli Ebrei sia potuto nascere in una terra politeista come la Mesopotamia…ma torniamo alla Bibbia.

Abramo lascia Ur e si trasferisce in Palestina. Dalla moglie “legittima”, Sara, ha un solo figlio: Isacco padre di Giacobbe, chiamato anche Israele.
Dalla schiava Agar Abramo ebbe invece un altro figlio Ismaele, che poi abbandonò, con la madre.
Molti secoli dopo Maometto ha scritto che Ismaele fu l’antenato degli Arabi…ma questa é un’altra storia !
Gli Ebrei cominciarono ad essere un popolo quando tutti i figli di Israele si trasferirono in Egitto. Secondo la Bibbia iI primi ebrei vennero al seguito di Giuseppe (figlio di Giacobbe) , diventato, per la sua abilità ad interpretare i sogni, uomo di fiducia del faraone.
Chi era quel faraone?

Alcuni storici pensano che gli Ebrei siano arrivati in Egitto al tempo degli Hyksos, stranieri e pastori, come loro. Probabilmente sono arrivati più tardi… forse al tempo di Akhnaton.
E a questo punto viene spontanea una domanda.
Era Akhnaton il faraone al tempo di Giuseppe?
Se era lui, quel faraone, Giuseppe potrebbe avergli parlato del suo Dio. E il faraone potrebbe avere identificato il dio degli Ebrei (unico e vero Dio!) con Aton …
Attenzione dico potrebbe perché questa teoria non ha, né potrà avere alcun riscontro.
La Bibbia non dice niente in proposito.
Le scritture Egiziane non lo dicono...ma neanche lo smentiscono!

Alcuni storici fanno un’altra ipotesi, completamente opposta.
Dicono che quando arrivarono in Egitto gli ebrei erano un popolo politeista come tutti gli altri popoli della Mesopotamia, della Siria e della Palestina.
Che essi divennero monoteisti solo quando, in Egitto, conobbero Aton.
Che Aton potrebbe essere diventato Jahové!
Anche questa teoria non ha, né potrà mai avere, alcun riscontro.
Probabilmente gli Ebrei con Akhnaton non hanno nessuna relazione…e allora torniamo alla Bibbia!

V.
- Le guerre di Israele

Siamo nel 1200 a.c. (più o meno: è difficile attribuire una data esatta agli episodi narrati nei primi libri della Bibbia!).
Probabilmente l’Esodo degli Ebrei dall’Egitto avvenne non sotto Ramsete II (anche se questa è l’ambientazione preferita dai film americani!) ma sotto uno dei suoi successori, forse Merneptha.
Era un periodo di crisi: cattivi raccolti, disordini interni e gli eserciti Egiziani non controllavano più la Siria.
Un nuovo popolo guerriero , i cosiddetti “Popoli del Mare” avevano distrutto l’impero ittita, e minacciava anche l’Egitto.
Nei momenti di crisi le “minoranze straniere” ci vanno sempre di mezzo.
Gli ebrei erano un piccolo popolo, che non dava fastidio a nessuno. Ma erano stranieri, e perciò si poteva prendersela con loro, costringerli a fare lavori da schiavi, anche ucciderli se si ribellavano.
Per gli ebrei era la prima volta che venivano perseguitati…. non sarebbe stata l’ultima!
Evitiamo la tentazione di spiegare in qualche modo i miracoli di Mosè e le sette piaghe d’Egitto (troppi c’hanno provato!) e seguiamo il popolo eletto nel suo lungo viaggio verso la terra dei loro avi, la Palestina.
Il viaggio fu lungo e faticoso, e nel loro estenuante giro, nel deserto del Sinai, i profughi furono spesso costretti a combattere, per acqua e cibo.
Alla fine gli ebrei arrivarono alla Terra Promessa. Purtroppo, per loro, era già abitata!

La Bibbia elenca i popoli che vivevano in quelle terre. Filistei, Cananei, Etei, Gebusei…
Non sappiamo se qualcuno degli antichi ebrei si é mai domandato se Filistei e Cananei non erano anche loro figli di Dio. Sicuramente però non appartenevano al Popolo Eletto!.
In ogni caso gli Ebrei gli diedero una sola scelta : andare via o essere sterminati!
L’atteggiamento degli Ebrei di allora non era diverso da quello di qualunque altro popolo invasore (antico e moderno!). Lottavano per una terra e una casa; che non avevano: tutto qui.
Filistei, Cananei, Etei, Gebusei…probabilmente avevano fatto la stessa cosa con quelli che abitavano la Palestina prima di loro.
Qual’era allora la differenza?
Gli ebrei combattevano con più grinta perché avevano Jahové!
Lui era il Dio degli Ebrei, l’unico vero Dio!
Lui li guidava alla vittoria… anche se qualche volta vincevano e qualche volta no!
In ogni caso Lui era il Dio degli Ebrei; non poteva essere anche il Dio dei Cananei e dei Filistei.
Il culto di Jahové differenziava gli Ebrei dai popoli vicini.
La religione era la forza che teneva assieme il popolo…che si identificava col popolo.
Accettare Jahové come vero unico Dio, farsi circoncidere, voleva dire entrare a far parte del Popolo Eletto. Per uno straniero non era impossibile diventare ebreo…ma quasi!
Gli Ebrei non avevano nessuna intenzione di convertire i loro nemici all’unico vero Dio!
Cosa sarebbe successo se il re dei Cananei si fosse messo improvvisamente a pregare il dio di Israele e si fosse convertito con tutto il suo popolo?
Più di un profeta sarebbe stato in imbarazzo!
Ogni tanto qualche straniero “si convertiva” e chiedeva di entrare a fare parte del popolo d’Israele: spesso veniva respinto, talvolta accettato con molte riserve e i suoi discendenti sarebbero diventati Ebrei…dopo tre o quattro generazioni.
Anche nell’attuale stato d’Israele non è facile diventare cittadini a pieni diritti, se non si è ebrei da parecchie generazioni. Ma bisognerebbe evitare di guardare eventi passati con l’ottica dei tempi moderni.
In conclusione le guerre d’Israele erano guerre di religione? Erano “guerre sante”?
Direi di no!
Erano guerre…e basta!

Torniamo alla Bibbia.
Alla fine Davide riuscì ad espugnare la capitale dei Cananei, una città allora poco nota… Gerusalemme!
Suo figlio Salomone vi costruì un tempio che fu più volte distrutto e ricostruito.
Adesso c’è rimasto solo un muro. Il Muro del Pianto.
E intorno, su una spianata, le moschee.
Ma di questo parleremo dopo!


VI.
- Da Nabucco a Alessandro


Nel 586 a. c. Gerusalemme fu espugnata dall’esercito di Nabuccodonosor, re di Babilonia.
Allora la città era capitale solo di un piccolo stato (il regno di Giuda) che comprendeva solo due delle dodici tribù di Israele.

Le altre 10 tribù, dopo la morte di Salomone, avevano formato un altro stato (il regno di Israele) con capitale Samaria.
Samaria era stata occupata qualche decennio prima dall’esercito degli Assiri.
Quasi tutti i Samaritani furono deportati in altre terre…e di loro la Bibbia non dice più niente.
Alcuni rimasero. Ne parleremo dopo…

Gli ebrei di Gerusalemme furono deportati, a Babilonia.
I loro sacerdoti, e i loro profeti, riuscirono a mantenere unito il popolo.
Si continuavano a fare copie della Bibbia,…e venivano aggiunti altri libri.
Alla fine l’impero Babilonese finì per crollare. Nasceva l’ Impero Persiano.

I Persiani sapevano combattere, ma sapevano anche conservare quello che avevano conquistato, evitando di imporre tributi troppo gravosi, rispettando la cultura e la religione dei vinti, concedendo ai popoli soggetti anche una limitata forma di autonomia.
La loro religione sorprese gli Ebrei perché era monoteistica (o quasi) e, sotto certi aspetti affascinante, anche per gli austeri profeti Giudei.
Il profeta dei Persiani si chiamava Zoroastro. Il dio supremo era Ormazda, il dio del bene.
Esistevano anche dei demoni il cui capo, Ahriman, era potente quasi quanto Ormazda.
Ormazda e Ahriman erano in continua lotta tra loro. Ma il Bene alla fine avrebbe vinto!
Persiani e Ebrei andarono subito d’accordo.
Ciro, primo re dei Persiani, diede agli Ebrei il permesso di tornare in Palestina.
Era il 538 a. c.

In Palestina gli Ebrei trovarono altri popoli discendenti dei Cananei, Filistei ecc.
C’erano anche i Samaritani. Gli abitanti del regno di Israele non erano stati deportati tutti: alcuni erano rimasti e si erano mescolati ad altri popoli arrivati dopo.
Onoravano Jaovè, ma facevano sacrifici anche altri dei …
Gli ebrei “ortodossi” li odiavano più dei pagani, perché “eretici”.

In qualche modo Ebrei e gli altri popoli della Palestina dovettero convivere, e dividersi le terre.
I Persiani avevano dato il permesso agli Ebrei di vivere in Palestina non di creare un loro stato!
Ogni tanto tra ebrei e gli altri popoli della Palestina c’erano vere e proprie guerre…ma l’arbitro di tutte le contese restava il Satrapo della regione, rappresentante dell’imperatore Persiano.
Le regole dei persiani erano semplici : adorate gli dei che volete, governatevi secondo le vostre usanze …ma onorate l’imperatore…pagate le tasse….e non rompete le scatole!
Le stesse regole avrebbero poi seguito altri imperi più recenti…dall’Impero Romano a quello Britannico.
L’impero Persiano durò a lungo.
Poi fu distrutto, in pochi anni, da un giovane re macedone, mezzo matto, che in seguito fu chiamato… Alessandro Magno.


VII.
- Alessandro e l’Ellenismo

La Macedonia era alla periferia della Grecia.
I macedoni per gli Ateniesi erano “quasi” dei barbari. Ma essi si sentivano Greci (anzi Elleni!).
Filippo, padre di Alessandro, non disse frasi tipo: la Grecia ai Greci …ma l’occupò lo stesso.
Suo figlio Alessandro volle andare oltre e trascinò i Greci contro il loro secolare nemico: i Persiani.
Alessandro si era accorto che i soldati combattevano meglio, se avevano un ideale.
Lui si proclamò alfiere della civiltà greca…civiltà superiore, e quindi meritevoledi imporsi agli altri popoli. Si richiamò alle grandi tradizioni elleniche… al mito di Troia…alle prime guerre persiane!
Fino a che punto avrà incantato qualcuno?
Troia era una leggenda, e anche gli ideali di libertà degli antichi greci erano, ormai, lettera morta.
Eppure…
Alessandro aveva il genio dei grandi strateghi, e, soprattutto, un immenso carisma!
Dire che suoi soldati lo adoravano era fin troppo poco.
Era sinceramente convinto di essere figlio di Zeus. Molti gli credettero…o fecero finta di credergli…
La sua non fu proprio una “Guerra Santa” ma i suoi soldati la combatterono con lo stesso fervore dei Crociati: e vinsero!
Stavolta non fu una semplice vittoria militare.
Alessandro non voleva solo conquistare il mondo: voleva dominarlo, unire tutti i popoli in un ‘unica civiltà: la sua!
Prima di morire c’era quasi riuscito!
Gli egiziani lo proclamarono figlio di Zeus/Ammone/ Ra (che contano i nomi?).
L’ultimo imperatore Persiano si prostrò ai suoi piedi…e Alessandro sposò sua figlia.
Alessandro continuò la sua avanzata trionfale fino all’India…fino ai confini del mondo,
ma morì giovanissimo.
Il suo impero venne spartito tra i suoi generali…
Nacquero i regni ellenistici e, soprattutto, la cultura Ellenistica!

Il diffondersi così rapido della cultura ellenistica é sorprendente.
Certo i vinti assorbono rapidamente la cultura dei vincitori.
Chi vince ha sempre ragione…ma mai si era verificato prima un cambio così rapido di cultura da parte di popoli che avevano già una civiltà antichissima.
Pochi anni dopo la morte di Alessandro tutte le persone di un certo ceto sociale (dalla Macedonia , all’Egitto, ai confini dell’India) parlavano greco, ammiravano l’arte greca, discutevano della filosofia greca, si “mantenevano in forma” nelle palestre …
Certo si potrebbe osservare che il regime politico non era cambiato gran che, visto che di libertà e di democrazia, (tanto care agli antichi Elleni!) non si parlava nemmeno.
Eppure la cultura ellenistica, laica e materialistica, come la cultura americana di oggi, si insinuava dappertutto. La religione non era più presa sul serio…anche chi un po’ ci credeva lo nascondeva, per non passare per bigotto.
Certo si continuava a fare sacrifici a gli dei ..a tutti gli dei.
Gli stessi re di origine greca si facevano adorare come dei…per il popolino che ancora ci credeva.
L’Ellenismo trionfava su tutte le altre culture senza incontrare resistenza…o quasi.


VIII.
- Ellenismo e integralismo

In Palestina, sotto i Persiani, gli ebrei avevano una relativa autonomia.
Alessandro, nella sua avanzata verso l’Egitto, non si fermò neanche, a Gerusalemme.
Dopo la spartizione del suo impero la Palestina fu governata, con la Siria, da Antioco , e i suo successori.
All’inizio agli ebrei dovette sembrare che un re straniero o altro non facessero nessuna differenza, ma a poco a poco, anche a Gerusalemme, le cose cominciarono a cambiare.
Così racconta la Bibbia, (Libro I dei Maccabei):

“Allora costruirono a Gerusalemme una palestra… si rifecero i prepuzi…si allontanarono dalla Santa Alleanza..”

I Maccabei, erano una famiglia di “integralisti” che guidarono il popolo d’Israele contro il re di Siria, colpevole di derubare continuamente il popolo d’Israele, non solo delle sue ricchezze, ma anche …del suo Dio.
Oh i Greci non impedivano certo gli Ebrei di praticare la loro religione…(purchè pagassero le tasse, obbedissero al re ecc., ) ma li guardavano con disprezzo e arroganza!
All’interno della stessa Gerusalemme costruirono una “cittadella” abitata da Greci, o ebrei grecizzati)
La Bibbia racconta che gli “integralisti” guidati dai Maccabei si ribelleranno: dagli atti terroristici si passò poco alla volta a una vera e propria guerra tra il popolo d’Israele (o almeno la maggior parte di questo popolo) l’esercito del re di Siria… e tutti quelli che l’appoggiavano, inclusi gli ebrei “rinnegati”, i “collaborazionisti “.

I greci non riuscivano a capire: che volevano fare questi barbari fanatici, male armati?
Molti Maccabei morirono in battaglia…ma ogni volta un altro Maccabeo (fratello o figlio del precedente) prendeva il suo posto.
Gli ebrei ortodossi cominciarono a riprendere coraggio.
Adesso anche i profeti parlavano un altro linguaggio: a chi moriva per il vero Dio veniva promessa un’altra vita: la Resurrezione!
Non era mai successo prima: gli antichi profeti non parlavano mai dell’aldilà.
Allora gli ebrei “rinnegati” tornarono alle vecchie tradizioni. Ripresero anche a circoncidere i loro figli…prima che i seguaci dei Maccabei li costringessero a farlo con la forza.
Le guerre dei Maccabei assomigliano, molto di più delle prime guerre di Israele, alle “guerre sante” di tanti secoli dopo.
Per la prima svolta c’era uno scontro tra due culture: la cultura laica ellenistica e quella religiosa ebraica.
Gli episodi più gravi di intolleranza furono commessi dai Maccabei…ma gli eredi di Antioco chiedevano agli ebrei molto di più di un semplice tributo!
La cultura ellenistica affascinava molti, tra gli ebrei…ma, giustamente spaventava tanti altri.
Alla fine in Israele, gli integralisti sembrarono avere la meglio.
Inebriati dalla vittoria , i Maccabei cominciarono cercare alleati.
Si rivolsero anche a una grande potenza, una città che aveva da poco sconfitto il re di Siria.
Ai Maccabei era stato riferito che questa città era spietata con i nemici ma generosa con gli alleati.
L’alleanza fu presto fatta: il popolo di Israele divenne un alleato di…. ROMA!
La narrazione biblica si interrompe, volutamente, nel momento di massima gloria per i Maccabei. Giovanni Maccabeo, figlio di Simone era diventato capo di uno stato ebraico indipendente…credeva di avere vinto…
Invece, solo un anno dopo (nel 134 a.c.), Antioco VII riconquistò Gerusalemme…e Roma, il potente “Alleato”, non mosse un dito!

Solo molti anni dopo (nel 63 a. c.) un esercito Romano arrivò in Palestina…ma mise sotto assedio proprio Gerusalemme.
A capo dell’esercito c’era un giovane generale, di nome Pompeo, che espugnò Gerusalemme senza troppa fatica, sfruttando anche la riluttanza degli ebrei a combattere il sabato.
Poi la Palestina diventò una delle tante province dell’impero romano.
Ma qui dobbiamo fare un passo indietro.

VIII.
- La cultura ellenistico-romana

Le guerre di Roma furono tutte “guerre laiche”, con i soliti obiettivi: ricchezza e potere.
Secondo la tradizione Roma fu fondata il 21 Aprile del 753 a.c.
Nel 146 a.c Roma distrugge Cartagine e diventa padrona del Mediterraneo.
Nello stesso anno viene distrutta anche Corinto, ultima città greca che aveva cercato di resistere.
E’ la fine dell’indipendenza della Grecia, ma non della sua cultura.

Grecia capta ferum victorem cepit.

Caso unico nella storia, il vincitore fece sua la cultura del vinto.
L’insinuarsi della cultura greca a Roma non avvenne senza resistenze…ma molto meno che a Gerusalemme.
Solo Catone il censore e pochi altri protestarono contro “la corruzione dei costumi”
Gli altri semplicemente si lasciarono corrompere…anche nel senso letterale del termine!
Dopo tutto greci e romani non erano poi tanto diversi…
I romani, agli dei, credevano un po’ di più degli Elleni…almeno all’inizio.
In ogni caso gli dei romani vennero subito assimilati a quelli greci: Zeus diventò Giove, Ares fu identificato con Marte… e così via!
I romani finirono per dare alla cultura ellenistica un importante contributo.
Nasceva la cultura ellenistico-romana, laica, progenitrice della cultura occidentale moderna.

Roma si ingrandì ancora.
Con Pompeo verso Oriente, con Cesare verso occidente.
Tutte “guerre laiche” .
Con Ottaviano/Augusto Roma diventò, anche formalmente, un impero, che continuò ad ingrandirsi, arrivando “ai confini del mondo”
A nord dell’impero romano c’erano solo dei “barbari incivili” che poco alla volta si stavano, anch’essi, romanizzando.
A Sud c’era solo il deserto (Hic sunt liones!)
A Ovest c’era l’oceano, che i più ritenevano invalicabile.
A Oriente, a contrastare Roma restava solo il regno dei Parti, eredi dell’antico impero Persiano…ma anche alla corte del re dei Parti si parlava greco e la cultura ellenica era dominante..
Roma e i Parti combatterono lunghe guerre.
Solo Traiano riuscì a vincerli, nel 116 d.c, ed a occupare l’odierno Irak.
Poi le legioni dovettero ritirarsi. Anche i barbari del nord cominciarono a dare problemi.
Inizia la lunga decadenza dell’Impero Romano…

In realtà l’impero cominciò a sfasciarsi dall’interno.
La cultura laica ellenistico romana non bastava più a tenerlo assieme.
Nel popolo, ma anche tra gli intellettuali, si diffondevano nuove religioni.
Dall’Oriente a Roma erano arrivati altri dei: Iside… Mitra… tutti bene accolti, da ricchi e poveri.
Anche l’ebraismo cominciò a diffondersi . Non per nuove conversioni, ma per la diaspora degli ebrei, dopo la distruzione definitiva del tempio di Gerusalemme (a seguito di un’ennesima rivolta, nel 70 d.c.).
La storia della ribellione, descritta anche nei fregi dell’arco di Tito, é stata raccontata da Giuseppe Flavio, storico ebreo filoromano, e per questo inviso a tutti gli ebrei… antichi e moderni.
Giuseppe ci ha raccontato anche la storia della fortezza di Masada, i cui difensori (appartenenti alla setta degli Zeloti) preferirono il suicidio di massa alla sottomissione a Roma…
Il suicidio é contro la morale giudaica (e cristiana)…antica e moderna.
Eppure il gesto degli Zeloti é rimasto nella memoria storica degli ebrei come esempio di lotta, di eroismo…
Altri, di altre religioni, nei secoli successivi, utilizzeranno il suicidio come mezzo di lotta…senza badare chi altri ci va di mezzo…amici o nemici, soldati o bambini…ma questa é un’altra storia.
Giuseppe Flavio, nella sua storia, scrive anche di un presunto Messia ...

IX.
- Impero e Cristianesimo

Sappiamo che Cristo nacque sotto l’imperatore Augusto, nell’anno 1 (o più probabilmente qualche anno prima) e (morì intorno al 33 d.c.) al tempo di Tiberio.
Gli storici romani cominciano a parlare tardi dei Cristiani.
Gli uomini di cultura li considerano barbari e ignoranti.
I filosofi greci snobbarono S. Paolo che parlava di “resurrezione”.
Eppure i Cristiani diventano ogni giorno più numerosi.
A poco a poco i funzionari imperiali si convinsero che i Cristiani sono pericolosi.
Perché?
Perché non accettavano altri dei, neanche il divo Augusto?
Male! Ma non lo accettavano anche gli Ebrei! E quelli venivano, più o meno, tollerati…

La persecuzione dei Cristiani é incominciata a Roma al tempo di Nerone…e continua ancora…da parte degli islamici…ma anche di molti laici occidentali.
Sì, esistono anche gli “integralisti laici “, come i filosofi che sfottevano S. Paolo …o tanti pseudo-storici moderni.
Alcuni sono arrivati perfino a dire che le persecuzioni contro i primi Cristiani non ci sono mai state…che erano i Cristiani a perseguitare i pagani ed ad ammazzarsi tra loro.
Niente di più falso…almeno per i primi secoli dell’era cristiana.
A differenza dell’Islam il cristianesimo si é diffuso spontaneamente e pacificamente, favorito solo dalla rete stradale dell' Impero Romano, i continui traffici tra le varie province dell’impero, la moltitudine delle comunità ebraiche in tante città dell’impero.
All’inizio il cristianesimo era presente soprattutto nei ceti sociali più bassi…ma quando anche alcuni ricchi mercanti greci, o addirittura patrizi romani cominciarono a diventare cristiani…anche gli intellettuali laici di allora furono costretti a riconoscere, almeno, la loro esistenza.

Ai funzionari dell’impero, agli intellettuali, ai filosofi epicurei e stoici il cristianesimo non piaceva. Troppo semplice..e troppo complicato nello stesso tempo!
Soprattutto non piaceva l’idea dell’uguaglianza degli uomini (almeno davanti a Dio!) ricchi e poveri, umili e potenti…colti o ignoranti!
Infine i Cristiani erano delle comunità organizzate che tendevano a fare uno stato nello stato…che tendevano ad ingrandirsi…a convertire più gente possibile…
Cominciarono le persecuzioni…non organizzate, almeno all’inizio, ma non per questo meno feroci.
Tanti davanti al patibolo accettarono il martirio, altri abiurarono, altri scapparono diffondendo il vangelo ai confini dell’impero e oltre…
Durante le persecuzioni i Cristiani non furono sempre uniti.
L’interpretazione del messaggio di Cristo, della sua natura, furono troppo spesso causa di contrasto.
Ma una cosa é certa: a nessuna delle fazioni cristiane venne in mente di imporre con la forza le proprie idee agli altri…almeno finché l’impero perseguitava tutti i Cristiani.
Le cose cambiarono quando un imperatore riconobbe che i Cristiani erano diventati una potenza di cui bisognava tenere conto. E per la prima volta la Croce comparve su un campo di battaglia.

X.
- Cristianesimo e Impero

Correva l’anno 312. L’impero romano non era più solo in decadenza: stava andando a pezzi!
Due aspiranti imperatori, Massenzio e Costantino, si combatterono alle porte di Roma, nei pressi di ponte Milvio.
Questa battaglia non era che un capitolo della lunga lotta tra i successori di Diocleziano,
La grande differenza fu che stavolta Costantino aveva fatto mettere alle sue legioni l’insegna della Croce.

IN HOC SIGNO VINCES!

Costantino vinse, e nel 313, emesse lo storico Editto di Tolleranza.
Con la fine delle persecuzioni la storia del Cristianesimo cambiò completamente.
Gli “integralisti laici” dicono che i Cristiani diventarono i persecutori.
Non é esatto! Anche volendo non avrebbero potuto!
Costantino non era cristiano: si fece battezzare solo molti anni dopo, in punto di morte.
Fino alla morte lui volle essere imperatori di tutti i cittadini romani, pagani e cristiani.
Costantino però aveva capito che i cristiani, anche se ancora in minoranza, erano un forza giovane, in espansione, l’unica forza che forse poteva salvare l’impero…sempre che fosse stata adeguatamente controllata.
Costantino non proclamò mai il Cristianesimo religione di stato, ma, di fatto, incoraggiò i sudditi a convertirsi. Molti lo fecero solo per opportunismo.
Oltre per l’ Editto di Tolleranza Costantino é noto anche per avere spostato la capitale dell’impero da Roma a Bisanzio, che, allora era solo una piccola in città in una posizione strategica sul Bosforo, al confine tra Europa e Asia.
Questa città ha poi cambiato più volte nome.
Costantino la chiamò Nova Roma, i suoi successori Costantinopoli.
Adesso, purtroppo, si chiama Istanbul…ma questo lo vedremo dopo!

Costantino volle anche intervenire nelle dispute tra cristiani, presiedendo lui stessi il Concilio di Nicea in cui fu discussa l’annosa questione della natura di Cristo.
Il concilio proclamò, una volta per tutte, che Cristo aveva una natura umana e una divina.
Gli Ariani, che dicevano che Cristo era solo un uomo, non accettarono le decisioni del concilio: molti andarono a diffondere il loro credo fuori dall’impero.
Così molti barbari diventarono cristiani, ma ariani!
Per i barbari questa era la dottrina più semplice…ma questa differenza ritardò non poco la loro integrazione con i latini cattolici!

Con i successori di Costantino l’impero si divise tra Impero d’Occidente e Impero d’Oriente.
L’Impero d’Oriente aveva come capitale Costantinopoli, dove gli imperatori interferivano sempre più spesso con le vicende delle chiese cristiane (per loro é stata inventata la parola “Cesaropapismo”).
Col Concilio di Nicea, le discussioni sulla natura di Cristo non erano finite, anzi…
Le cosiddette eresie si erano moltiplicate: ci fu chi disse che Cristo aveva solo la natura divina (monofisismo) , chi ipotizzava una strana via di mezzo (monotelismo).
A cercare di imporre la propria opinione non erano soli i vescovi ma anche, e soprattutto gli imperatori.
Oggi noi chiamiamo tutte queste distinzioni “bizantinismi”
Ma perchè allora erano così importanti?
Non entrerò in dettaglio su queste controversie che, tra l’altro, indebolirono la cristianità e diedero via libera all’Islam. Il punto era che la religione, nella società, era divenuta troppo importante perché gli imperatori la ignorassero.
Un “eretico” che professava una teoria non condivisa dalla maggioranza diventava socialmente pericoloso. Per Costantino che vincessero Cattolici o Ariani era indifferente: l’importante era che alla fine fossero tutti d’accordo.
Quando in Egitto, in Siria, in Armenia, sorsero chiese che predicavano dottrine diverse da quella ortodossa, gli imperatori pensarono che quelle province volessero staccarsi dall’impero.
Forse avevano ragione.
Egiziani , Siriani e Armeni quando difendevano la propria interpretazione del Cristianesimo difendevano anche la propria autonomia..

Nell’anno 476 d.c. l’Impero Romano d’Occidente é travolto dai barbari (tra l’altro ariani!)
Unico punto di riferimento di tutti i cattolici resta il vescovo di Roma, il Papa.
A poco a poco anche i barbari impareranno il latino, diverranno cattolici, e daranno origine alla civiltà europea….ma ci vorranno secoli e secoli…
In Oriente l’Impero (non più Romano ma Greco) resiste… malgrado le lotte tra cristiani, gli imperatori corrotti, le guerre civili.
A un certo punto le lotte interne all’impero cessano.
I cristiani, eretici e ortodossi, smettono di combattersi e si uniscono contro un nemico comune.
Sta per essere combattuta una battaglia epica…l’ultimo capitolo della lotta tra Greci e Persiani!

X.
- Tra i due litiganti…. il terzo gode!

Nel 614 d.c. gli infedeli attaccano e conquistano Gerusalemme. Non sono gli Arabi…non ancora. Questa volta sono i Persiani.
Si, i Persiani, quelli che sconfitti da Alessandro Magno erano rinati col nome di Regno dei Parti.
Dal 224 d.c. gli abitanti dell’attuale Iran si facevano chiamare di nuovo Persiani.
Il loro nuovo re (fondatore della dinastia dei Sassanidi) si diceva discendente di Ciro, di Dario e di di Serse. Si chiamava Ardashir, ed era chiamato dai Greci Artaserse!
Non era cambiato solo il nome.
Se i Parti furono terribili nemici per Roma, i Sassanidi persiani lo furono ancora di più.
Dopo la caduta di Roma la guerra con loro fu continuata dall’Impero d’Oriente.
Contro i Persiani combattè anche il grande imperatore Giustiniano, che li respinse a fatica.
Sotto Khosroe I il nuovo impero persiano raggiunse la massima espansione, a oriente e a occidente.
Suo figlio Khosroe II tentò di dare un ultimo colpo a quello che restava dell’impero romano: poco mancò che ci riuscisse.
Le sue armate arrivarono fino al Bosforo…praticamente di fronte a Costantinopoli.

L’ultima guerra tra greci e persiani non fu una “guerra santa”, ma ebbe anche una componente religiosa.
Nel al 600 d.c. il Cristianesimo era da tempo la religione ufficiale dell’impero bizantino…anche se varie chiese “eretiche” si opponevano alla religione ortodossa.
C’erano molti Cristiani anche nell’impero persiano, soprattutto nell’attuale Irak.
In Persia però la religione ufficiale era invece quella di Zoroastro, la stessa che aveva tanto colpito gli ebrei quando, mille anni prima, erano stati deportati a Babilonia.
Tra Zoroastrismo, Ebraismo e Cristianesimo c’erano molte somiglianze. Erano nate anche “eresie” cristiane, come ì Manichei, basate sulla continua lotta da Dio e Satana (per i persiani Ormazda e Ahriman)
I re Sassanidi avevano voluto rilanciare lo Zoroastrismo, contrapponendolo al Cristianesimo in espansione…giudicato una religione straniera.
Non era vero! Allora come adesso!
Il Cristianesimo ha sempre avuto una vocazione universale, anche se tanti governanti hanno cercato di trasformarlo in senso nazionalista….a cominciare proprio dai re bizantini.
I re di Persia, invece, vollero fare del Zoroastrismo una religione di stato: dei sudditi cristiani, evidentemente, non si fidavano!.
In ogni caso quando i Persiani marciarono su Costantinopoli, non pensavano a convertire i Greci alla religione di Zoroastro. I motivi della guerra erano i soliti : ricchezza e potere.
C’era anche una componente idealistica, ma non era la religione.
Il re di Persia voleva vendicare lo smacco subito 900 anni prima da Alessandro Magno.
Addirittura portare a termine la missione di conquista della Grecia, che non era riuscita 1100 anni prima a Dario e Serse!
Quando le truppe persiane saccheggiarono Gerusalemme, portarono via anche le reliquie della Vera Croce. Non certo per devozione, ma neanche per sfregio: per i Persiani era solo un trofeo di guerra!

La caduta di Gerusalemme, e la perdita della Vera Croce, furono considerate un grave smacco, per tutti i Cristiani.
L’imperatore bizantino Eraclio, quando preparò la controffensiva, sicuramente fece appello anche ai valori cristiani…ma soprattutto cercò di risvegliare nei Greci il senso di Patria.
Ricordò ai suoi soldati Milziade e Temistocle, Maratona e Salamina ..e vinse!
Eraclio, sconfisse i Persiani nel 627 a Ninive .
Per i Persiani fu una disfatta totale.
Eraclio forse avrebbe voluto andare ancora avanti, distruggere di nuovo l’Impero Persiano.
Ma anche il suo esercito era a pezzi!

Nel 630 Eraclio stesso riportò a Gerusalemme la santa Croce.
A Eraclio i suoi funzionari accennarono a un Profeta dalle intenzioni aggressive in Arabia.
Eraclio però trovò inutile, impegnativa e costosa una campagna all'interno del deserto arabico per fermare, sul nascere, un "profeta", qualunque.
Neanche i Persiani, impegnati a leccarsi le ferite, presero sul serio questo "profeta".

Le “guerre sante” stavano per incominciare.
Forse, se l’impero bizantino e quello persiano non si fossero tanto indeboliti lottando fra loro, i successori del profeta Maometto non sarebbero riusciti, in pochi anni, a trasformare quello che era l’Impero Romano d’Oriente in un piccolo regno, e a sottomettere quasi tutte le nazioni cristiane!
Forse…ma é successo.
Ne paghiamo ancora lo scotto!

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