CAPITOLO 6
Il regno di Gerusalemme e l’Europa (A.D. 1101-1199)
L’alba di un nuovo secolo - Piccole guerre (sante???)
La seconda Crociata - Il “feroce Saladino” - La Terza Crociata
Uno sguardo ad Occidente.

I
L’alba di un nuovo secolo

Suonavano le campane a Gerusalemme per annunziare un nuovo anno e un nuovo secolo.
Il dodicesimo secolo dell’era cristiana sembrava essere iniziato nel migliore dei modi.
Il lutto per la morte del “Protettore del Santo Sepolcro” non era durato a lungo.
Baldovino, il fratello scavezzacollo di Goffredo, era arrivato da Edessa, ed era stato solennemente incoronato re di Gerusalemme!
Suonavano le campane anche a Palermo e Toledo, città in cui, non molti anni prima, si sentiva solo ripetere “Allah akbar!” dall’alto dei minareti.
Suonavano a festa le campane, a Roma.
Il papa legittimo, Pasquale II, si è definitivamente liberato dell’antipapa.
Enrico IV é ancora vivo, ma é stato abbandonato da tutti: presto sarà imprigionato, e sostituito, dal figlio, Enrico V.
Suonavano le campane anche a Costantinopoli.
Alessio ha ricevuto con onore il crociato Raimondo che ha conquistato, in nome del basileus, la città siriana di Laodicea (Latakia), e l’ha anche difesa da Boemondo (che la voleva unire al principato di Antiochia).
Raimondo si aspettava che il basileus gli affidasse la città come feudo, magari insieme ad Antiochia!
Ricevette solo un grazie, e una pacca sulle spalle!

Il secolo, dicevo, sembrava essere iniziato nel migliore dei modi, per i cristiani.
Non però per Boemondo, che languiva prigioniero nel carcere di Niksan (Turchia orientale). prigioniero dell’emiro Danishamand (ex rivale di Arslan, e ora suo alleato).
Come sia stato fatto prigioniero non é chiaro.
Forse è stato durante una delle tante scorrerie che Boemondo faceva intorno Antiochia…
Forse aveva tentato addirittura una spedizione per “aiutare” gli Armeni di Malatia
In ogni caso Raimondo ora era prigioniero di Danishamand, e gli era stato chiesto un pesante riscatto, che il nipote Tancredi (ora reggente di Antiochia) non poteva (o non voleva) pagare.

Nell’anno 1101 giunge a Costantinopoli, un’altra carovana di “senza averi”: la “crociata dei lombardi”. Pochi sono i combattenti, moltissimi sono semplici pellegrini (ed aspiranti coloni) con donne e bambini.
Alessio é infastidito, tanto più che ha saputo che altre due carovane come quella sono in arrivo…
Il basileus quindi incarica il suo “valoroso amico Raimondo” di guidare questi “cari fratelli” alla Terra Promessa.
Il sultano Arslan, insieme al suo nuovo alleato Danishamand, li attende al varco…

Lo sapeva Raimondo che la strada attraverso l’Anatolia, da Dorileo in poi, non era libera?
Che gli si chiedeva di guidare una carovana con donne e bambini, per migliaia di chilometri in territorio nemico?
Alessio e i Franchi, quando hanno dato il via alla Prima Crociata non avevano fatto programmi per il “dopoguerra”.
Alessio pensava che c’era poco da discutere . Le nuove conquiste sarebbero state sue: punto e basta!
Il realtà il basileus non si aspettava nemmeno che sarebbero arrivati davvero a Gerusalemme.
Quando i crociati hanno preso Antiochia Alessio si è subito precipitato a reclamarla.
Ma come poteva pensare che i crociati gliel’avrebbero consegnata spontaneamente, dopo tanto sangue e fatiche?
Oltretutto come avrebbe fatto Alessio a difenderla, senza l’aiuto di Boemondo?
Se c’era un po’ di buona volontà, da entrambe le parti, una soluzione si poteva trovare…
Boemondo avrebbe potuto chiedere ad Alessio di avere Antiochia come feudo ereditario.
Può anche darsi che, di nascosto, l’abbia fatto!
Sarebbe stato un compromesso ragionevole, ma non adatto alla tortuosa mentalità bizantina!
Il punto era che Alessio non voleva i Franchi tra i piedi.
Non avrebbe neanche voluto il regno di Gerusalemme. L’ha solo subito!

Torniamo alla carovana dei lombardi che avanza verso Est.
Arslan li aspetta sulla strada dei primi crociati, e invece scopre che i lombardi hanno occupato Ancyra (Ankara). Arslan non capisce: dove vogliono andare?
I lombardi, contro il parere di Raimondo, si sono diretti verso Niksan, per liberare Boemondo!
Quando Arslan lo capisce, tende loro un agguato sulla strada…
E’ un massacro! I lombardi non rivedranno mai più “il tetto natio”, e nemmeno la Terra Promessa!
Si salva solo Raimondo con pochi altri, riuscendo a raggiungere la costa del Mar Nero, e poi Costantinopoli…
Le altre due carovane di “senza averi” arrivate a Costantinopoli vengono immediatamente traghettate da Alessio in Asia.
Questi prenderanno sin dall’inizio la strada giusta, quella dei primi crociati, via Iconio.
Nessuna sorpresa quindi per Arslan che li aspetta…
Immagino il suo ghigno: questi cristiani sono dei pazzi!
No! Quei poveracci non erano pazzi…ma quelli che li hanno mandati avanti, per liberarsene, avranno almeno avuto qualche rimorso?

Mea culpa! Mea culpa! Mea maxima culpa!

In realtà qualcuno si salvò: molte donne furono fatte schiave e entrarono a far parte degli harem dei sultani e degli emiri.
Non mi meraviglierei se, molti anni dopo, un crociato abbia visto sotto le mura di San Giovanni d’Acri un turco gigantesco, con gli occhi azzurri…

II
Piccole guerre (sante?)

Boemondo in qualche modo riuscì a trovare i soldi del riscatto, fu liberato, e, nel 1103, e tornò ad Antiochia, con grande disappunto di Tancredi.
Il principato di Antiochia si era però ridotto ai minimi termini, a causa dei Turchi, e anche dei Bizantini, che continuavano ad occupare Laodicea.
Nel 1104 Boemondo partì per l’Europa a cercare aiuti, lasciando di nuovo la reggenza a Tancredi.
Non tornò più.
Il principe di Antiochia andò in Francia, (dove sposò una figlia di re Filippo), e poi tornò in Puglia. Morì nel 1111.
Suo nipote Tancredi, morì poco dopo, nel 1112, forse avvelenato.

Raimondo, tornato da Costantinopoli, si mise di nuovo alla ricerca di una contea.
In quel perioda la città più importante della costa Libanese era Tripoli, che finora aveva resistito agli attacchi dei crociati.
Raimondo occupò i dintorni della città, la mise sotto assedio e si fece nominare conte di Tripoli.
Morì in combattimento, nel 1104, senza essere riuscito ad occuparla.
Ci riuscirà solo suo figlio (nel 1109), con l’aiuto di una flotta genovese, diventando conte di Tripoli, di nome e di fatto! Poco dopo saranno occupate anche Beirut e Sidone.

Baldovino, regnò per 18 anni ingrandendo il regno di Gerusalemme (nel 1104 occupò anche S. Giovanni d’Acri), e soprattutto rafforzandolo.
Le navi Genovesi, Pisane, e Veneziane scaricavano nei porti della Palestina armi e pellegrini.
La maggior parte dei pellegrini ripartivano, ma qualcuno rimaneva.
Per molti la Palestina era come l’America per gli Europei di secoli dopo.
Se ci fosse stata un emigrazione di massa forse una Palestina cristiana esisterebbe ancora...
Purtroppo i noli esosi che pretendevano Pisani, Veneziani, e Genovesi (sarà nata a quei tempi la loro fama di “parsimoniosi”?) impedirono a molti di pagarsi il viaggio.
Spedizioni di coloni via terra, (dopo i disastri del 1101) non se ne organizzarono più!
Baldovino dovette difendere il regno con pochi uomini, ma ci riuscì con successo.
Sorsero imponenti castelli, fatti apposta per poter essere difesi anche da pochi soldati.
Si cercò la collaborazione dei cristiani siriani e armeni, ci furono molti matrimoni misti.
Molti mussulmani continuarono a vivere nel regno cristiano, “tollerati” meglio di come lo erano i cristiani sotto il governo arabo.
Un visitatore mussulmano segnalò questo fatto con sdegno e preoccupazione. Non poteva capire come dei mussulmani potessero inserirsi, e prosperare, in un contesto sociale così diverso da quello degli emirati vicini.
Ci furono tante piccole guerre tra gli stati cristiani e quelli mussulmani, ma furono solo lotte per il potere che videro spesso “alleanze trasversali” tra cristiani e mussulmani.

Baldovino ebbe un paio di mogli (anche contemporaneamente!), qualche problema col papa e col patriarca di Gerusalemme, ma riuscì sempre a cavarsela brillantemente.
Il regno di Gerusalemme con lui fu (e resterà) uno stato laico, e la sua dipendenza dal papa fu sempre solo formale.
Baldovino morì 1118, dopo avere osato addirittura una spedizione contro l’Egitto.
Si vantò di avere fatto il bagno nel Nilo. Forse si prese un’infezione perché morì di una strana febbre, subito dopo il ritorno!
Baldovino non é entrato nella leggenda, come il fratello (non c’è bisogno di chiedersi il perché!).
Vale la pena però di segnalare che i mussulmani l’hanno sempre indicato come “il più terribile nemico dell’Islam”.
Credo che questo sia per lui il migliore epitaffio!

I successori dei primi crociati non furono all’altezza dei fondatori degli stati cristiani.
I franchi si abituarono in fretta ai lussi dell’oriente, e si integrarono fin troppo nella realtà locale.
Continuarono piccole lotte tra stati cristiani e mussulmani.
Ogni emirato erano gelosissimo delle propria autonomia, ed era pronto anche ad allearsi con uno stato cristiano, se si sentiva in pericolo.
La stessa cosa, purtroppo, succedeva per gli stati cristiani…
Si era creato una specie di modus vivendi basato su piccole razzie, rapimenti con riscatti, rappresaglie: lotte per il potere che esistevano prima dell’arrivo dei crociati, e cui i cristiani si erano rapidamente abituati.
A cercare di mantenere lo spirito della crociata c’erano solo i nuovi ordini di “monaci armati”.
C’erano i Giovanniti (detti anche Ospitalieri): si occupavano della gestione degli ospedali, ma poi iniziarono a proteggere, armi in pugno, le strade dei pellegrini.
Poi i vennero gli austeri, e terribili, Templari. Poche centinaia di loro potevano tenere alla bada migliaia d’infedeli: spesso lo hanno dimostrato!

Tra i mussulmani, ogni tanto, saltava fuori qualche “integralista” che tentava di spingerli alla Jihad.
Già nel 1099 una delegazione di “rifugiati palestinesi” si presentò al califfo di Baghdad (noto anche come “principe dei credenti”) chiedendogli di fare una Jihad per “liberare Gerusalemme” città sacra anche per i mussulmani, perché “visitata” da Maometto (anche se solo in sogno!).
Il califfo diede loro solo parole di conforto: aveva altro da pensare!
Il “principe dei credenti” da tempo aveva solo una specie di “autorità spirituale”
Il potere effettivo era del Sultano, ma anche lui aveva difficoltà a imporre la sua autorità, al di fuori dell’attuale Irak.
Le cose cambiarono quando Zenki, inviato del sultano, da Mossul mosse verso Aleppo.
Le città mussulmane si allarmarono.
Damasco chiese aiuto agli stati cristiani.
Aleppo venne occupata e diventò la capitale di Zenki.
Il re di Gerusalemme si agitò, e cercò l’aiuto dei bizantini, anche a costo di “restituirgli” Antiochia…
Il Basileus Giovanni (detto il Buono) arrivò , occupò Antiochia, e poi se ne andò.
Poco dopo Zenki attaccò Edessa.

Quando Baldovino era diventato re di Gerusalemme la contea di Edessa era passata a un suo cugino, diventato poi, nel 1118, anche lui re di Gerusalemme, col nome di Baldovino II.
Dopo di allora c’erano stati altri conti di Edessa, tutti imparentati coi re di Gerusalemme!
Edessa era una città armena governata da Franchi.
I rapporti tra franchi e armeni, dopo quella famosa “adozione” di Baldovino, non erano stati sempre armoniosi. Alla fine però le due comunità si erano mescolate, e i franchi si erano integrati nella realtà locale, più che negli altri stati cristiani.
Quando Zenki attaccò, il conte Jocelin era fuori città.
Jocelin cercò di intervenire ma, alla fine, fu imprigionato é accecato.
Intanto la città era caduta: soliti massacri!
Era l’anno 1143.
La notizia arrivò prima a Gerusalemme, e prima a Roma.
Il re di Gerusalemme chiese aiuto al papa.
Il papa pensò a un’altra crociata, ma intanto la situazione in Europa era molto cambiata!

III
La seconda Crociata

Nel 1145 il papa Eugenio III chiamò i Cristiani alla Crociata.
Il monaco Bernardo di Chiaravalle lo appoggiò con infuocati discorsi.
Si organizzarono eserciti in Francia e Germania.
Stavolta parteciparono addirittura due re: Luigi VII di Francia e Corrado III di Germania.

Intanto il re di Sicilia Ruggero II faceva una piccola crociata per conto suo in Africa
Nel 1146 le navi siciliane entrarono nel porto di Tripoli. Poi fu occupata Mehdia, nell’attuale Tunisia.
Se Ruggero avesse proseguito in quella direzione, avrebbe creato un nuovo “fronte sud” della cristianità in Africa. Forse il cristianesimo sarebbe tornato nella terra di S. Agostino…e l’Italia (meridionale) avrebbe avuto la sua colonia in Libia con 750 anni di anticipo!
Invece il re di Sicilia si limitò a mettere delle basi militari, che furono presto perdute.
In realtà per Ruggero il nemico più importante era l’’imperatore bizantino, Manuele Comneno.
I bizantini, erano stati padroni di Puglia e Calabria, e ancora tramavano contro Ruggero fornendo finanziamenti ai signorotti locali…
Nel 1143 si era tentato di fare una pace perpetua tra i due regni con un matrimonio tra la sorella di Manuele Comneno e il figlio di Ruggero.
Il matrimonio saltò perché nella bozza di trattato proposta dai siciliani si chiedeva, nei cerimoniali, parità di trattamento tra re di Sicilia e Basileus.
Proposta indecente! Sembra che gli ambasciatori siciliani furono addirittura messi in carcere!
Nel 1147 Ruggero decise di far passare la boria a quel “fituso”!
Una flotta siciliana s'impadronì di Corfù e invase la Grecia continentale: vennero saccheggiate anche le antiche Tebe e Corinto! Nel 1149 una flotta siciliana attaccò addirittura Costantinopoli!
Nel 1150 il papa Eugenio III riuscì a fare firmare la pace tra Ruggero II e Manuele Comneno, ma ormai ogni possibilità di collaborazione tra bizantini e cristiani d’occidente contro i turchi era svanita.

L’ostilità, e la diffidenza, tra cristiani di oriente e d’occidente comprometterà l’esito della seconda crociata…e anche di quelle future!
Nel 1147 l’esercito di Corrado III passa per Costantinopoli (dopo avere creato vari “incidenti” con i sudditi serbi e bulgari del basileus!).
Manuele non riceve neanche Corrado, e lo fa passare, senza perdere tempo, in Asia.
Poi arriva Luigi VII, che si porta appresso anche la moglie, Eleonora d’Aquitania.
Il re di Francia é addirittura umiliato: durante un'ufficiale riunione di corte, gli venne riservato un misero sgabello!
L’esercito francese passa il Bosforo e incontra l’esercito tedesco, o meglio i suoi resti.
I tedeschi sono stati decimati dai turchi in un agguato presso Dorileo: proprio nello stesso punto in cui erano stati attaccati i primi crociati!
I turchi potevano muoversi liberamente in Anatolia. Il basileus non solo aveva fatto pace con loro, ma gli aveva perfino concesso di usare le sue fortezze!
Manuele Comneno pensava alla guerra contro Ruggero II e, soprattutto, non si fidava dei crociati!
Presto Manuele avrà modo di pentirsi del suo atteggiamento…e i suoi successori ancora di più!
Francesi e tedeschi ricevono altri agguati per la strada. Infine un esercito franco-tedesco arriva in Palestina.
Sono molti di meno di quelli che sono partiti ma, uniti all’esercito del re di Gerusalemme, potevano ancora dare una bella batosta ai mussulmani…
In un consiglio di guerra i capi cristiani decidono chi attaccare.
Ad Aleppo c’è ora Noraldino, (Nur ad Din, figlio di Zenki) che controlla anche Edessa.
Che fare? Liberare Edessa? Attaccare Aleppo?
Corrado III e Luigi VII non hanno mai sentito parlare né di Edessa né Aleppo…
Propongono invece di attaccare Damasco (dove Cristo apparve a S. Paolo!).
Il giovane re di Gerusalemme, Baldovino III, é perplesso: l’emiro di Damasco è un alleato dei cristiani, ha paura come lui di Noraldino.
Però… se Damasco diventasse davvero cristiana?
Quando l’Emiro di Damasco vede arrivare i crociati, non riesce a crederci, si sente perduto.
Già i suoi sudditi mugugnavano contro di lui: “Amico dei cristiani” ,”collaborazionista”!
Adesso l’emiro é costretto a chiamare in aiuto il nemico Noraldino, ma farà in tempo ad arrivare?
L’Emiro prova anche a contattare i suoi vecchi amici cristiani. Manda un messaggio tipo:

Noi siamo vecchi amici. Voi state qui da cinquant’anni, e quindi siete Siriani come me!
Cosa succede se questi nuovi arrivati prendono Damasco?

Non é chiaro quello che è successo dopo. L’attacco a Damasco dei Crociati fu condotto talmente male da far sospettare un tradimento. L’esercito fu perfino portato in una pianura dove mancavano i rifornimenti d’acqua!
L’esercito crociato dopo pochi scontri si ritirò.
Fu veramente tradimento? Paura dell’esercito di Noraldino che arrivava? Semplice inettitudine?
In ogni caso l’esercito crociato non ritentò più nessuna offensiva.
I crociati tornarono a casa. Uno dei tedeschi (allora un ragazzo) molti anni dopo ritornerà per la terza crociata: sarà chiamato Federico Barbarossa!
Durante il viaggio di ritorno, le navi di Luigi VII si scontrarono con la flotta bizantina. Sembra che ci sia stato un equivoco. Forse le navi francesi erano state scambiate per navi del regno di Sicilia, ancora in guerra con il regno Bizantino…
In ogni caso Luigi VII giurò che gliel’avrebbe fatta pagare, a quel greco arrogante!

Voglio chiudere il capitolo dedicato a questa sfortunata crociata, con un evento positivo sul fronte ovest della Cristianità.
Nel 1139 Re Alfonso Enriques, conte di Porto e di Coimbra, aveva proclamato la sua indipendenza, staccandosi dalla Castiglia.
Nel 1147 intraprese una spedizione contro gli arabi che si erano rifugiati a Lisbona; una città difficile da espugnare per la sua posizione strategica sul mare.
Alfonso sconfisse i musulmani a Portocalis, e divenne re del Portogallo, con capitale Lisbona.
Alla presa di Lisbona parteciparono anche dei soldati fiamminghi e frisoni che dovevano andare alla crociata, ma la loro nave era stata portata da una tempesta sulle coste portoghesi.
Gli aspiranti crociati decisero allora di affrontare questi altri infedeli…
E’ stata l’unica vittoria cristiana della seconda crociata!


IV
Il “feroce Saladino”

Il fiasco della seconda crociata aveva demoralizzato i cristiani, e ringalluzzito i mussulmani.
Pochi anni dopo Noraldino occupò anche Damasco.
Ormai tutta la Siria mussulmana era unita.
Il re di Gerusalemme, Baldovino III, cercò di venire a patti con il basileus Manuele Comneno: venne concordata un alleanza, sancita col matrimonio di Baldovino III con Teodora, figlia di Manuele Comneno.
Lo stesso basileus venne a Gerusalemme ad accompagnare la sposa.
L’esercito bizantino servì a tenere a bada per un po’ di tempo a bada Norandino, ma niente di più.
In seguito, nel 1059, Manuele Comneno, si imparentò lui stesso con i crociati, sposando Maria di Antiochia, figlia di Costanza d’Altavilla.
Il matrimonio del basileus con una “normanna” non andò giù a molti, e Manuele fu accusato, di essere diventato troppo “filo-occidentale”….

I cristiani palestinesi ormai sapevano che non potevano ricevere aiuti né da Costantinopoli, né dall’Europa.
Eppure tentarono ancora delle offensive. Non contro Aleppo e Damasco (controllate da temibile Noraldino) ma contro l’Egitto!
La dinastia dei Fatimidi era arrivata alla fine. Anche Noraldino voleva l’Egitto, e i Fatimidi (mussulmani sciiti) cercarono l’alleanza di Gerusalemme.
Ci furono varie spedizioni dei re di Gerusalemme in Egitto. Ogni volta i cristiani tornarono a casa con un discreto bottino, ma senza avere ottenuto nessun risultato politico.
Nel 1164, in Egitto, ci fu una disputa tra due aspiranti visir uno appoggiato da Damasco, e uno da Gerusalemme.
Il re di Gerusalemme, Amalrico, occupò Il Cairo ma venne cacciato dall’inviato di Noraldino, l’emiro Shirkuh. Insieme all’emiro c’era un promettente ufficiale, figlio di un capo curdo: si chiamava Salah ad Din: in italiano Saladino.
Nel 1171 Salah ad Din divenne sovrano d’Egitto, dando inizio alla dinastia degli “Ayubiti”.
Nel 1182 il Saladino regnava anche su tutta la Siria, inclusa Aleppo. Gli stati cristiani erano accerchiati!.
Nel 1187 fu messa sotto assedio Gerusalemme…

Gli storici filo islamici non mancano mai di fare notare che 1187 non ci furono i massacri del 1099.
Le stesse fonti islamiche però raccontano che, dopo un inutile resistenza, i capi cristiani chiesero la resa al Saldino, in cambia della promessa di avere salva la vita.
Il Saladino chiese la resa incondizionata.
Allora i difensori cristiani (comandati da Baliano d’Ibelin) giocarono il tutto per tutto, e gli dissero pressappoco così:

Se la metti in questo modo ,combatteremo fino all’ultimo.
Moriremo tutti, noi e le nostre famiglie, ma prima uccideremo tutti i prigionieri mussulmani…. e distruggeremo tutti i luoghi santi mussulmani, compresa la Moschea della Roccia!

Stavano bluffando? Non credo, e non lo pensò neanche il Saladino.
In ogni caso Salah ad Din era spietato contro i suoi nemici, ma non “feroce” di natura.
Il Saladino era soprattutto una persona pratica.
Molti suoi uomini avrebbero voluto un massacro, e anche la distruzione del Santo Sepolcro, ma proprio la minaccia dei Cristiani di distruggere i luoghi santi dell’Islam valse a vincere le velleità degli “integralisti” più fanatici.
Fu preparato un dettagliato piano di resa, con le condizioni per l’evacuazione dei cristiani, e anche il riscatto per ogni prigioniero: dieci dinar.
Difficile dire quanti sarebbero in euro: corrispondevano a 40 grammi d’oro.
Per i più poveri avrebbero dovuto pagare i ricchi, e gli ordini religiosi.
Molti furono riscattati ma molti altri, che non potevano pagare, furono ridotti in schiavitù.
Le condizioni di resa furono scrupolosamente rispettate: anche il Patriarca lasciò di Gerusalemme, con gli arredi sacri ( e il suo tesoro!) pagando solo dieci dinar.
Se avesse scucito i cordoni della borsa, molti altri poveri cristiani sarebbero stati riscattati: forse tutti!
Saladino era un uomo di parola, e sapeva che la sua magnanimità sarebbe stata ricompensata.
Infatti nello stesso anno furono conquistate molte altre città cristiane, tra cui Acri, Tiberiade, Beirut, Sidone, Laodicea: tutte si arresero alle stesse condizioni di Gerusalemme.
Nel 1190 rimanevano in possesso dei Cristiani solo tre città : Antiochia, Tiro e Tripoli.
Come se non bastasse c’erano due aspiranti alla corona (ora solo virtuale) di Gerusalemme: Guido da Lusignano (da molti considerato un incapace!) e Corrado di Monferrato (che per combattere il rivale si schierò perfino dalla parte del Saladino!).

Nello stesso periodo, in Anatolia, il sultano di Iconio, Arlsan II, aveva cominciato ad attaccare le postazioni bizantine.
Infine Manuele si mosse contro i turchi e, nel 1176, fu ignominiosamente sconfitto a Misiocefalo.
Forse il Basileus avrà rimpianto di non avere fatto azione comune con francesi e tedeschi nel 1047.
O forse no!
Per i greci una vera alleanza con i barbari dell’ovest era inimmaginabile!
Di fatto, d’allora in poi, i bizantini rinunciarono a ogni tentativo di espansione a est. resistendo solo sulle coste dell’Asia Minore.
Naturalmente i cristiani di Palestina avevano chiesto aiuto al papa: ma in Europa la situazione era piuttosto complicata.

V
La Terza Crociata

Il papa Urbano III era morto nel 1187, sembra d’infarto, dopo aver ricevuto la notizia della caduta di Gerusalemme.
Il suo successore Gregorio VIII morì meno di due mesi dopo la sua elezione.
Infine venne letto Clemente III, che chiamò subito tutti alla Crociata.
Stavolta aderirono l’imperatore germanico, i re di Francia e d’Inghilterra, e un bel po’ di principi e duchi, tra cui Leopoldo d’Austria.

L’imperatore era Federico Barbarossa che da ragazzo aveva già partecipato alla seconda crociata.
Federico fu uno degli ultimi grandi imperatori che hanno cercato di mantenere unito il Sacro Romano Impero.
Nel 1190 l’Impero era un po’ meno Romano, molto meno Sacro, ma esisteva ancora.
Federico si era fatto incoronare in pompa magna, ma aveva passato la vita a lottare coi suoi duchi, col papa, e soprattutto con i Comuni italiani (in particolare Milano) da cui, (nel 1176) era stato sconfitto nella battaglia di Legnano.
La pace di Costanza aveva formalizzato lo status quo: i Comuni italiani erano indipendenti, ma soggetti all’autorità nominale dell’imperatore.
Quando fu proclamata la crociata Federico Barbarossa aveva superato i 60 anni, ma era ancora in piena forma, e desideroso di concludere la sua “carriera” con l’impresa più clamorosa.

I “re crociati” erano Filippo Augusto di Francia, e Riccardo Cuor di Leone!
Riccardo oltre che re di Inghilterra, era signore dell’Aquitania, della Normandia, e di molte altre contee della Francia.
Riccardo e Filippo avevano già combattuto insieme: erano stati amici (i maligni dicono più che amici!), e poi acerrimi rivali.

A Costantinopoli regnava Isacco II Comneno.
Dopo la morte, nel 1180, di Manuele Comneno c’erano stati vari disordini.
Il figlio Alessio II aveva 12 anni, e fu nominata reggente la madre, Maria di Antiochia.
Molti nobili bizantini vedevano di malocchio la “normanna”, accusata di favorire gli “occidentali” (qui chiamati “latini”) che vivevano a Costantinopoli: veneziani, genovesi, francesi, e fiamminghi.
Gli stranieri, troppo ricchi, erano considerati sovvertitori dell’ordine sociale!
Ci fu una rivolta. Si scatenò “la caccia al latino”.
I quartieri latini furono incendiati. Molti stranieri furono uccisi.
Si fece avanti un cugino di Manuele, Andronico, che i reazionari nominano Basileus: Alessio II e la madre furono strangolati!
Andronico si rivelò un pessimo imperatore, e attirò anche la vendetta dei Normanni di Sicilia, che invasero la Grecia, arrivando fino a Tessalonica.
Ci fu un’altra rivolta :Andronico morì linciato dalla folla.
Il nuovo imperatore, Isacco II, riuscì in qualche modo a respingere i Normanni.

Fatte queste premesse si può facilmente capire che Isacco II non era (né poteva essere!) “filo-occidentale”.
Quando seppe che Federico Barbarossa stava venendo, con un fortissimo esercito, si alleò addirittura con i Turchi!
Oltre tutto il figlio Federico, Enrico, aveva sposato Costanza d’Altavilla: un’altra maledetta Normanna!
L’esercito di Federico Barbarossa attraversò Ungheria, Serbia e Bulgaria chiedendo “aiuti” alle popolazioni: trovò, letteralmente, terra bruciata!
Federico marciò allora contro Costantinopoli.
Isacco II venne a più miti consigli: consegnò a Federico tutte le vettovaglie di cui aveva bisogno, e gli diede i mezzi per attraversare il Dardanelli.
L’imperatore poté così arrivare in Asia senza passare per Costantinopoli, e il basileus tirò un respiro di sollievo.
Federico avanzava implacabile verso Sud-est. Era già stato in Asia da ragazzo, e non si faceva mettere in trappola. Il Saladino era terrorizzato alla prospettiva del suo arrivo. Aveva chiesto aiuti a tutto il mondo islamico!
Poi ci fu il colpo di scena!
Federico era quasi arrivato nella Piccola Armenia, quando morì annegato nel piccolo fiume Salef.
Nessuno sa come é successo. L’acqua era poco profonda, e probabilmente l’anziano imperatore si era sentito male.
Dopo la morte di Federico l’esercito germanico si dissolse, e solo pochi raggiunsero Acri, dove l’inetto Guido da Lusignano continuava l’assedio.
Tra i tedeschi che arrivarono in Palestina c'erano anche quelli che costituirono l'ordine monastico dei Cavalieri Teutonici. La maggior parte di loro non rimase in Oriente ma si trasferì in Prussia dove combatté i "pagani" baltici …ma anche i cristianissimi polacchi!

Nel 1191 arrivarono in Palestina, via nave, prima l’esercito francese di Filippo II e poi quello inglese di Riccardo Cuor di Leone.
Riccardo c’aveva messo un bel po’ ad arrivare.
Il re si era fermato anche a Cipro: aveva avuto qualche “divergenza d’opinioni” col governatore bizantino e aveva occupato l’isola.
Riccardo Cuor di Leone prese la direzione delle operazioni, e Acri alla fine venne espugnata.
Non vennero fatti prigionieri (chi avrebbe badato a loro?): tutti i difensori furono uccisi!
Sembra che Riccardo venisse chiamato “Coer de Lion” non solo perché era coraggioso, ma anche, e soprattutto, spietato!
Filippo tornò in Francia subito dopo la conquista di Acri, e approfittò dell’assenza di Riccardo per occupare molti dei domini della corona inglese in Francia.
Riccardo iniziò le trattative col Saladino, facendo anche amicizia con suo fratello Al Aladil.
Arrivò addirittura a proporre un matrimonio tra Al Aladil e sua sorella!
Diceva sul serio? Il Saladino volle prenderlo in parola, e accettò!
Riccardo allora si tirò indietro, dicendo che sua sorella si era rifiutata di sposare un mussulmano.
Dubito che sorella di Riccardo abbia mai avuto alcuna voce in capitolo!
Ma allora Riccardo che cosa aveva in mente?
Probabilmente era solo un sottile gioco diplomatico.
Intanto la guerra continuava. I cristiani avevano rioccupato la fascia costiera tra Tiro e Giaffa ma il Saladino teneva bloccata la strada per Gerusalemme.
Riccardo aveva fretta di tornare in patria. Fu fatta la pace.
Ognuno si teneva i territori che aveva conquistato, e veniva garantita libertà di culto, e di pellegrinaggio a Gerusalemme.
Riccardo non ci andò. Voleva entrarci da conquistatore, non da pellegrino!

Nel 1192 Riccardo lasciò la Palestina, ed entrò nella leggenda!
Il merito fu soprattutto dei romanzieri inglesi, che lo associarono a Robin Hood!
Per secoli Riccardo é stato visto (probabilmente a torto) come il classico eroe coraggioso (bello e buono!), in contrapposizione al fratello Giovanni Senzaterra (brutto e cattivo!).
Se lo giudichiamo dai fatti, dobbiamo ammettere che lui fu l’unico a tenere testa al Saladino, con la forza e la diplomazia!
Grazie a Riccardo i crociati sarebbero rimasti sul litorale palestinese per altri cento anni…
Il Saladino morì poco dopo la partenza di Riccardo, dopo essere diventato l’eroe di tutto il mondo mussulmano.
In Occidente oggi sarebbe considerato un interlocutore privilegiato, per un negoziato di pace: era una persona leale e ragionevole!
Riccardo cercò invano di incontrarlo. Saladino gli fece sapere che:

I re s’incontrano solo dopo aver fatto la pace.
Non é bello che prima cenino insieme e poi tornino a combattersi!

Saladino sapeva bene che, allora, una vera pace non era possibile.
E adesso?

VI
Uno sguardo ad Occidente

In Spagna nel XII secolo la Reconquista non fece molti progressi.
Il successo più importante (oltre alla presa di Lisbona) fu la conquista di Almeria, e Tortosa, fatta con il concorso dei Genovesi, che ne guadagnarono importanti vantaggi commerciali.
Ormai a lottare contro i Mori c’erano i regni di Aragona (con Barcellona), Castiglia (con capitale Toledo), Navarra (capitale Pamplona), e Portogallo con la sua nuova capitale Lisbona.

I mussulmani di Spagna erano di nuovo uniti.
Nel 1145 gli Almoravidi erano stati sostituiti dagli Almohadi.
La dinastia degli Almohadi aveva la capitale a Marrakech e dominava, oltre alla Spagna meridionale, l'intero Maghreb.

In questo periodo visse, tra Cordoba e Marrakech, il famoso filosofo Averroé, che cercò di conciliare Islam e filosofia aristotelica.
Averroé fu molto apprezzato nel mondo cristiano. Dante lo metterà nel Limbo!
Dove lo metterebbero gli integralisti mussulmani moderni?

CAPITOLO 7 >
Le ultime crociate (A.D. 1200-1299)
La crociata della vergogna - Una vergogna dopo l’altra - Crociata sul Nilo
La crociata dello scomunicato - Le crociate del re santo - La crociata gialla
La crociata spagnola - Il nuovo fronte est.

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