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- Cosa mi dici cocca?
- Fuoco e fiamme; non sembrava lo stesso di Natale! Ha detto in tutte le TV:  "...Veltroni ha gettato la maschera del liberale per indossare i panni dell'erede dei giacobini e di Vysinskij....".  Lo ha paragonato al famoso giurista staliniano.

- E chi era? un fascista o un comunista?

- Bah! Guidò  le purghe nel periodo del terrore in Russia, quando Stalin  cercava "in modo maldestro di imitare il "maestro"
- Ma allora ha fatto bene o ha fatto male?
- Lasciamo parlare la storia......e "Lui"...
- Se vanno avanti così, anche senza tanti
Vysinskij la purga se la prendono in casa, da soli.


  linguotto-pensiero-nero-rossofuoco 

"Stalin davanti alla catastrofe globale del sistema di Lenin, è diventato segretamente un fascista...non ricorre all'olio di ricino per punire i capi comunisti .....(...)  l'ironia sottile del sistema purgativo egli non la può comprendere. Essendo un russo, georgiano cioè una specie di semibarbaro, egli fa piazza pulita con i sistemi che nacquero nelle steppe di Gengis Khan. (*)  In un modo o nell'altro, Stalin rende un commendevole servizio al fascismo, ammazzandone a larghe falde i dichiarati nemici". (Benito Mussolini, articolo, "Atto quinto, finora", in "Il Popolo d'Italia", 5 marzo 1938)

"La rivoluzione che risparmiò i suoi nemici nel 1922 li manda oggi, li manderà domani al muro, tranquillamente. E' più forte, quindi, oggi di allora. Quanti fra i nostri nemici opinano non esservi rivoluzione sino a quando non funzionino i plotoni di esecuzione, possono prendere atto. La rivoluzione che fu unitaria sin dal congresso di Roma del 1921, tale è rimasta, tale rimane, tale rimarrà: qui è la sua incomparabile forza. Giacobini. girondini,  destra o sinistra, sono terminologie ignote al regime fascista (...) L'opera di epurazione deve continuare". (Da Il popolo d'Italia 25-26 ottobre 1930 - e da "Scritti e Discorsi di Mussolini", "Andare verso il popolo", ed. La Fenice, pag.55-59)

(*)  Mussolini  aveva una bassa opinione di Gengis Khan. In America (!) il sondaggio tra i lettori del  Washington Post, ha indicato e ha premiato  l'"Uomo del Millennio", il mongolo che "costituì il più grande impero del mondo".


( Card n. 91  del 13 -01-2000)  

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