DOC.1100


GIOSUE' CARDUCCI

"RIME NUOVE "

DAVANTI A SAN GUIDO
(1876)


La selvaggia campagna maremmana, scrive il Chiarini (Memorie, pag. 266), ha lasciato una forte impronta nella poesia del Carducci. La terza parte dell'Avanti! Avanti!, il Chiarone, l'Idillio maremmano, Rimembranze di scuola, Sogno d'estate ed altre, fanno riviver dinanzi alla fantasia del lettore la storia antica, i vari aspetti della Maremma, dai più orridi ai piú sereni e ridenti, e le forti impressioni che ne ebbe il Poeta; ma la poesia che piú compiutamente rispecchia i suoi ricordi giovanili è certamente Davanti San Guido ».

Anch' essa, balza improvvisa dalla mente e dal cuore del Poeta mentre egli attraversa in treno il paesaggio. I cipressi che, per tre lunghi chilometri, vanno in duplice diritta fila vicino alla stazione, cui non è lontano l'oratorio di San Guido, fino a Bólgheri, invitano il Poeta a riposarsi ancora alle loro ombre, dove egli corse e giocò nella fanciullezza serena. Gli ricanteranno le antiche canzoni; e tutti i mitici fantasmi che egli era solito di evocare in queI luoghi, si ravviveranno ancora per accoglierlo in festa e per consolarlo.

Ma il Poeta non può trattenersi: le cure della vita lo chiamano lontano. E allora sorge dal cimitero nonna Lucia a ricordargli la vecchia novella di colei che tutta la vita peregrinò inutilmente cercando il suo perduto amore. Così è il Poeta: anch'egli corre dietro a un sognato bene che non raggiungerà mai, se non forse nella pace ultima della tomba.













( "Antologia Carducciana" di Mazzoni e Picciola, Zanichelli, 1907 )

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