« In seguito al desiderio, a suo tempo ufficialmente espresso
da parte italiana, il Governo dell'Unione Repubbliche Socialiste Sovietiche
ed il Regio Governo hanno convenuto di stabilire relazioni dirette
tra i due Paesi.
In conformità a tali decisioni sarà proceduto tra i
due Governi senza indugio allo scambio di rappresentanti muniti dello
Statuto diplomatico di uso.
Il Capo del Governo, Maresciallo Badoglio, ha diretto a Stalin il
seguente telegramma:
« Nel momento in cui i nostri due Paesi decidono di scambiare
rappresentanti ufficiali tengo a dirle, Signor Maresciallo, che tutto
il popolo italiano, pienamente consapevole dell'imponente e vittorioso
sforzo bellico sovietico e più che mai convinto della necessità
di riportare i rapporti italo-russi a quel piano di feconda ed amichevole
collaborazione che fu temporaneamente e tragicamente abbandonato da
quel regime che oggi combattiamo assieme. Interprete dei sentimenti
del popolo italiano trasmetto a lei, Signor Maresciallo, ed al grande
ed eroico popolo russo i miei grati e caldi voti augurali ».
La ripresa delle relazioni tra l'Italia e l'U.R.S.S. chiude un capitolo
ed apre una nuova fase della vita internazionale italiana. Come tale
è avvenimento di ovvia importanza che sarà indubbiamente
apprezzato in tutto il suo significato e portata dalla intera opinione
pubblica italiana. al di qua e al di là della linea
di battaglia.
L'imponente sforzo bellico della Russia Sovietica, gli enormi sacrifici
stoicamente sopportati, le sue travolgenti vittorie su quella che
era stata considerata come la più colossale macchina di guerra
che il mondo abbia mai conosciuto, tutto ciò che tale sforzo
e tali vittorie necessariamente presumono ed implicano in fatto di
organizzazione economica, politica, sociale, danno, senza possibilità
di contestazioni, alla Russia Sovietica un posto prevalente, oggi
in guerra, nella pace domani.
La nuova Italia in quasi mezzo anno di cobelligeranza ha da altra
parte dato e dà prove che dovrebbero essere assolutamente probanti
del suo buon volere, della sua lealtà, del suo deciso e fermo
proposito di totale collaborazione con le fazioni Unite.
Italia e Russia, registrano realisticamente tali circostanze, e, altrettanto
realisticamente ne traggono quelle conseguenze che sono del resto
condizioni necessarie di ogni politica veramente ricostruttrice.
Aderendo al desiderio manifestato dal R. Governo alle Nazioni Unite,
la Russia Socialista ci tende la mano, nonostante gli errori del passato
regime. Ed e questo indubbiamente un gesto che non sarà facilutente
dimenticato dal popolo italiano, compiuto com'è in una delle
ore più tragiche della sua storia.
E' superfluo e sarebbe forse in questa occasione intempestivo soffermarsi
su ciò che l'avvenimento implica nei confronti della presente
situazione italiana.
Occorre piuttosto sottolineare in modo particolarissimo la necessità
che da esso tutti gli italiani ritraggano una ulteriore ragione di
perseverare con ogni mezzo nel loro sforzo contro l'oppressore tedesco,
un ulteriore motivo di completa ed integrale collaborazione con le
Nazioni Unite, un ulteriore incentivo a vivere liberi tra le Nazioni
libere».