Maestà,
nell'ultimo colloquio che ho avuto con Vostra Maestà, ho brevemente
accennato alle idee ed ai propositi manifestati dagli elementi più
rappresentativi dei gruppi politici che si sono costituiti da tempo
in Italia.
Ora ho avuto altre notizie più precise da un funzionario degli
Esteri, giunto dalla capitale, e posso quindi svolgere più
ampiamente questa per me veramente angosciosa questione.
I gruppi politici sono il Liberale, il Cristiano Sociale, il Partito
d'Azione, il Partito Socialista, il Comunista. Questi gruppi si sono
riuniti in un fronte unico che ha distaccamenti in tutte le principali
città.
Loro intendimento preciso è il seguente:
1) Assumere essi il governo designando, essi stessi, i singoli ministri.
2) Abdicazione
di V.M. e rinuncia di S.A.R. il Principe di Piemonte di salire al
trono.
3) Elevazione a Re del figlio di S.A.R. il Principe di Piemonte con
un reggente.
Circa il modo di raggiungere questi risultati, mi consta che essi,
per ora, hanno manifestato l'intenzione di creare senz'altro un Governo
ed una Costituente non appena liberata Roma dai tedeschi e prima che
Vostra Maestà, col Governo regolare, possa giungervi.
Soggiungo ancora, per non tacere nulla a Vostra Maestà, che
è loro intenzione, e me lo ha confermato
il conte Sforza, che sia io ad assumere la carica di Reggente.
(!!!!! Ndr.)
La questione così formulata è, secondo il mio avviso,
di una gravità veramente eccezionale. Il sorgere di questo
nuovo Governo verrebbe a gettare lo scompiglio in tutte le forze che
si sono schierate contro i tedeschi, dando -per contro - vigore e
motivo per un'attiva campagna propagandistica al pseudo governo fascista
repubblicano.
Come contenersi se questa circostanza si avvera?
Non mi sembra ammissibile di ricorrere agli anglo - americani, dato
poi che essi aderiscano, perché allora Vostra Maestà
ed il Suo Governo avrebbero ricorso alle armi straniere per restare
al potere. Né ritengo prudente far sincero affidamento sulle
nostre forze, dato che troppi fermenti esistono in esse, sì
che la loro compagine è quanto mai precaria.
Confesso, Maestà, che, per quanto io mi affatichi per trovare
una via di uscita, non mi è ancor dato di averla trovata.
Rimanderò quel funzionario a Roma con questa missione:
1) Convincere i dirigenti dei partiti a non far nulla sino a che
il Governo di Vostra Maestà non sia a Roma.
2) Non appena a Roma, io, in esecuzione della dichiarazione fatta
nel proclama di guerra alla Germania, li avrei chiamati per sentire
precisamente le loro idee circa la formazione del governo.
3) Che qualora essi fossero decisi a non collaborare con me come
Capo del Governo, io avrei presentato le dimissioni a Vostra Maestà.
4) Che Vostra Maestà, dopo, avrebbe preso quelle decisioni
che reputava migliori.
Se si riuscisse ad ottenere ciò si eviterebbero scosse violente
e, ad ogni modo, si avrebbe una maggiore parvenza di legalità.
Ma questa non é che una mia proposta, che non so quale seguito
possa avere. Ad ogni modo in settimana vedrò ancora il conte
Sforza ed insisterò presso di lui perché induca i capi
partito ad attenersi a quanto proposto.
Vostra Maestà, nella Sua alta saggezza, prenderà le
Sue decisioni, e mi darà, per conseguenza, le Sue direttive.
lo, che come Vostra Maestà ben sa e da molto tempo, sono devotamente
affezionato sia a Vostra Maestà sia all'Istituto Monarchico,
ho solo il preciso obbligo morale d'informarLa che il conte Sforza,
che pur ritiene necessaria l'esistenza della Monarchia per l'unità
della Patria, mi ha recisamente dichiarato che il rifiuto di Vostra
Maestà potrebbe portare, di conseguenza, la caduta della Monarchia.
lo non ho ancora toccato con il generale Eisenhower questi argomenti.
So però, perché me ne ha francamente parlato, che il
colonnello Rosbery, capo dell'Intelligence Service Politico ne é
perfettamente al corrente.
Ed io attendo gli ordini di Vostra Maestà per sapere se debbo
o meno intervenire presso il generale Eisenhower ed in quali termini.
Quanto sopra io ho scritto con un dolore gravissimo,
ma convinto di compiere interamente il mio dovere.
Di Vostra Maestà devotissimo PIETRO BADOGLIO