14 luglio 1943
SITUAZIONE
A quattro giorni di distanza dallo sbarco nemico in Sicilia, (9 e
10 luglio) ) considero la situazione sommamente delicata, inquietante,
ma non ancora del tutto compromessa. Si tratta di fare un primo "punto"
della situazione e stabilire che cosa si deve e vuol fare.
La situazione è inquietante
a) perchè dopo lo sbarco, la penetrazione in profondità
è avvenuta con un ritmo più che veloce:
b) perchè il nemico dispone di una schiacciante superiorità
aerea;
c) perchè dispone di truppe addestrate e specializzate (paracadutisti,
aliantisti);
d) perchè ha quasi incontrastato il dominio del mare;
e) perchè i suoi Stati Maggiori dimostrano decisione ed elasticità
nel condurre la campagna.
Prima di decidere il da farsi, è assolutamente necessario -
per valutare uomini e cose - di conoscere quanto è accaduto.
È assolutamente necessario perchè tutte le informazioni
del nemico (il quale dice la verità quando vince) e persino
passi ufficiali dell'alleato impongono un riesame di quanto è
accaduto nelle prime giornate.
i°) Le divisioni costiere hanno resistito il tempo necessario
- hanno dato, cioè, quello che si riteneva dovessero dare?
2°) La seconda
linea, quella dei cosidetti capisaldi, ha resistito o è stata
troppo rapidamente sommersa?
Il nemico accusa perdite del tutto insignificanti, mentre ben 12 mila
prigionieri sono già caduti nelle sue mani.
3°) Si può sapere che cosa è accaduto a Siracusa,
dove il nemico ha trovato intatte le attrezzature del porto e ad Augusta,
dove non fu organizzata nessuna resistenza degna di questo nome e
si ebbe l'inganno noto di una rioccupazione di una base che non era
ancora stata occupata dal nemico?
4 °) La manovra delle tre divisioni Goering,
Livorno, Napoli, fu condotta con la decisione indispensabile
e un non meno indispensabile coordinamento?
Che cosa è accaduto della Napoli e della Livorno?
_5°) Dato che la direzione dell'attacco - logica - è lo
stretto, si è predisposta una qualsiasi difesa del medesimo?
6°) Dato che la "penetrazione" è ormai avvenuta,
ci sono mezzi e volontà per costituire almeno un « fronte
» siciliano, verso il Tirreno, così come fu in altre
epoche contemplato e studiato?
7°) Le due divisioni superstiti Assietta e Aosta, hanno ancora
un compito verso ovest e sono in grado di assolverlo?
8°) Si è fatto e si vuol fare qualche cosa per reprimere
il caos militare, che si sta aggiungendo al caos civile determinato
dai bombardamenti in tutta l'isola?
9 °) Nel caso previsto e prevedibile di uno sbarco e di una penetrazione,
esiste un piano?
10°) La irregolarità e la miseria dei collegamenti, ha
dato luogo a notizie false che hanno determinato una profonda depressione
nel paese.
11) Lo scadimento della disciplina formale e sostanziale delle truppe
continua, con manifestazioni sempre più gravi, che
rivelano la tendenza alla « capitolazione ».
Concludendo, la situazione può ancora essere dominata purché
ci siano, oltre ai mezzi, un piano e la capacità di applicarlo.
Il piano non può essere sinteticamente che questo:
a) resistere a qualunque costo a terra;
b) ostacolare i rifornimenti del nemico con l'impiego massiccio delle
nostre forze di mare e del cielo.
Mussolini