DOC.0098

MA IN SICILIA COSA SUCCEDE?
LETTERA PIENA DI INTERROGATIVI DI MUSSOLINI

Questa nota fu inviata da Mussolini al capo dello stato maggiore generale il 14 luglio
quattro giorni dopo lo sbarco degli anglo-americani
(vedi Benito Mussolini: « Storia di un anno », Milano, 1944, cap. IV).

14 luglio 1943

SITUAZIONE

A quattro giorni di distanza dallo sbarco nemico in Sicilia, (9 e 10 luglio) ) considero la situazione sommamente delicata, inquietante, ma non ancora del tutto compromessa. Si tratta di fare un primo "punto" della situazione e stabilire che cosa si deve e vuol fare.
La situazione è inquietante

a) perchè dopo lo sbarco, la penetrazione in profondità è avvenuta con un ritmo più che veloce:
b) perchè il nemico dispone di una schiacciante superiorità aerea;
c) perchè dispone di truppe addestrate e specializzate (paracadutisti, aliantisti);
d) perchè ha quasi incontrastato il dominio del mare;
e) perchè i suoi Stati Maggiori dimostrano decisione ed elasticità nel condurre la campagna.

Prima di decidere il da farsi, è assolutamente necessario - per valutare uomini e cose - di conoscere quanto è accaduto. È assolutamente necessario perchè tutte le informazioni del nemico (il quale dice la verità quando vince) e persino passi ufficiali dell'alleato impongono un riesame di quanto è accaduto nelle prime giornate.
i°) Le divisioni costiere hanno resistito il tempo necessario - hanno dato, cioè, quello che si riteneva dovessero dare?

2°) La seconda linea, quella dei cosidetti capisaldi, ha resistito o è stata troppo rapidamente sommersa?
Il nemico accusa perdite del tutto insignificanti, mentre ben 12 mila prigionieri sono già caduti nelle sue mani.

3°) Si può sapere che cosa è accaduto a Siracusa, dove il nemico ha trovato intatte le attrezzature del porto e ad Augusta, dove non fu organizzata nessuna resistenza degna di questo nome e si ebbe l'inganno noto di una rioccupazione di una base che non era ancora stata occupata dal nemico?

4 °) La manovra delle tre divisioni
Goering, Livorno, Napoli, fu condotta con la decisione indispensabile e un non meno indispensabile coordinamento?
Che cosa è accaduto della Napoli e della Livorno?

_5°) Dato che la direzione dell'attacco - logica - è lo stretto, si è predisposta una qualsiasi difesa del medesimo?

6°) Dato che la "penetrazione" è ormai avvenuta, ci sono mezzi e volontà per costituire almeno un « fronte » siciliano, verso il Tirreno, così come fu in altre epoche contemplato e studiato?

7°) Le due divisioni superstiti Assietta e Aosta, hanno ancora un compito verso ovest e sono in grado di assolverlo?

8°) Si è fatto e si vuol fare qualche cosa per reprimere il caos militare, che si sta aggiungendo al caos civile determinato dai bombardamenti in tutta l'isola?

9 °) Nel caso previsto e prevedibile di uno sbarco e di una penetrazione, esiste un piano?
10°) La irregolarità e la miseria dei collegamenti, ha dato luogo a notizie false che hanno determinato una profonda depressione nel paese.

11) Lo scadimento della disciplina formale e sostanziale delle truppe continua, con manifestazioni sempre più gravi, che rivelano la tendenza alla « capitolazione ».

Concludendo, la situazione può ancora essere dominata purché ci siano, oltre ai mezzi, un piano e la capacità di applicarlo. Il piano non può essere sinteticamente che questo:
a) resistere a qualunque costo a terra;
b) ostacolare i rifornimenti del nemico con l'impiego massiccio delle nostre forze di mare e del cielo.

Mussolini

 

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