I SEGRETI DELLA STORIA

IL FIGLIO DI NAPOLEONE


ERA IL PADRE DI FRANCESCO GIUSEPPE?

in attesa del DNA (se mai ci sarà) giudicate voi

Nel compilare questa "Cronologia", sfoglio molti libri, alcuni sono dell'epoca, e ogni tanto si resta perplessi su molte cose accadute. Ma alcune volte le perplessità diventano singolari anche su certi ritratti. Ultimamente trattando Napoleone, le sue immagini e quelle del figlio, mi sono ormai diventate così familiari, tali da restare fisse nella mia memoria.
Trattando poi Francesco Giuseppe d'Asburgo, sono rimasto colpito dalla rassomiglianza con l'"Aiglon", il figlio di Napoleone ("il Re di Roma", il "Duca di Reichstadt"). Fino al punto da scambiarli l'uno per l'altro. E non solo io, perchè ho fatto l'esperimento con amici e parenti e il risultato non è cambiato.
Se infatti guardiamo attentamente se ne rileva che l'immagine del Duca è rivissuta, precisa, nell'arciduca Francesco Giuseppe. Scherzo del destino !!?

Destino o no, a questo punto ho voluto indagare un po' di più, rileggendomi attentamente alcune biografie sul Kaiser. In particolare quella di Franz Herre (
Rizzoli, 1978); e principalmente da questa mi sono state utili alcune citazioni che qui compaiono in corsivo "virgolettate".
Poi dalle immagini ricavate un po' ovunque, lavorando con un programma grafico ho voluto "dilettarmi" a metterle vicino e fare qualche taglia-incolla e qualche sovrapposizione. Il risultato è stato singolare.
Giudicate voi.
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La singolare storia

Nel 1824, il figlio 22 enne dell'imperatore Francesco I (*), l'arciduca Francesco Carlo d'Austria (1802-1878), sposa la principessa bavarese Sofia (1805-1872).
La Corte attese invano per due anni i segni di una gravidanza. Il vecchio imperatore già mostrava l'irritazione di un nonno frustrato e dietro le spalle del giovane sposo ci si cominciava a domandare se non si fosse preteso troppo da lui. Finalmente nel luglio del 1826, Sofia rimase incinta, ma abortì. Nel giugno 1827 rimase di nuovo incinta, ma dovette subire una seconda delusione con un altro aborto. Suo marito l'arciduca Francesco Carlo rimaneva imperturbabile, Sofia si dava tormento, e nel contempo il vecchio imperatore dopo quattro anni di attese, già pensava con angoscia alla fine della dinastia asburgica.
Mai più avrebbe immaginato che proprio quell'erede che aspettava - e che cinque anni dopo sarebbe finalmente arrivato - avrebbe sì governato per 68 anni, ma morendo lui avrebbe portato con sè nella tomba la monarchia degli Asburgo, messo fine alla vecchia Austria, dopo aver sfasciati gli equilibri della vecchia Europa con una sciagurata e insensata guerra .

(*) Francesco II (1768-1835), Imperatore del Sacro Romano impero dal 1792 al 1806, indi soltanto Imperatore d'Austria e come tale Francesco I fino alla morte (1835); gli succedette Ferdinando I (1793-1875). Di indole mansueta, debole di mente, non esercitò di fatto nessuna autorità, lasciando il governo nelle mani dello zio Ludovico e del predominante cancelliere Matternich. Dopo la rivoluzione di Vienna, Ferdinando abdicò il 2 dicembre 1848, a favore del 18enne giovane nipote Francesco Giuseppe. Il padre Francesco Carlo, ancora più bonario e senza alcuna autorità a 46 anni aveva rifiutato i suoi diritti di successione a favore del giovane figlio.



Napoleone era morto a Sant'Elena il 5 maggio 1821, la ex imperatrice Maria Luisa, fin dal 29 giugno 1814 (quando il marito fu esiliato all'Isola d'Elba) prima col nome di Duchessa di Colorno poi Duchessa di Parma (18 aprile 1816), liberatosi del figlio mandandolo ai nonni materni si era rifatta una sua vita. Poi l'anno della morte di Napoleone si era risposata con il conte Neipperg. Costui prima era stato il suo sorvegliante, poi era diventato il suo amante, da lei ebbe anche due figli, e infine rimasta vedova l'aveva sposata (8 agosto 1821). Vissero d'amore e d'accordo fino al 22 febbraio 1829, quando a causa del suo mal di cuore Naipperg morì.
A 40 anni, Maria Luisa tornò ad essere vedova; seguirono gli anni turbolenti delle prime rivoluzioni (1831) con le fughe da Parma, seguirono gli amori impossibili con la bellezza in decadenza, ma si risparmiò invece le rivoluzioni del '48. Il 17 dicembre 1847, si assopì per non risvegliarsi più. Non le fu dato da vedere gli avvenimenti futuri di Parma e della Storia d'Italia.
Mentre il figlio avuto da Napoleone nominato alla sua nascita (Parigi 1811) "Re di Roma" (l'Aiglon) e designato dal padre come erede al trono col nome di Napoleone II, con il padre ancora sullo "scoglio" oceanico e con l'avvenuta restaurazione in Europa delle coronate teste ancora sul collo, era dal 1814 rimasto a Vienna dai nonni materni; questi il 27 luglio 1818, a 7 anni gli diedero ufficialmente ...

... il nome FRANCESCO GIUSEPPE CARLO (diminutivo "Franzchen") e il titolo di duca di Reichstadt, amorevolmente custodito da Metternich e molto vezzeggiato dal nonno: era un nipote estraneo alla successione, ma era un bambino intelligente, bello, vivace e gentile.


Molti degli ex generali bonapartisti scrivevano a Vienna per poter vedere l'Aiglon. Metternich bloccò tutto, eresse attorno al giovane un muro impenetrabile a parenti, estimatori e militari. Ma in mezzo agli ufficiali austriaci c' erano non pochi che avevano combattuto a fianco o ammirato Napoleone, compresi chi lo aveva tradito. Un giorno nel corso di una festa l'Aiglon ne incontrò uno; quello non potendo evitare di essere annunciato al suo ingresso nel salone, gli andò incontro e s'inchinò davanti con grande ossequio ma anche con qualche apprensione. Era Marmont, il Maresciallo che aveva consegnato il sesto corpo d'armata di suo padre al nemico. Invece il giovane porse la mano al traditore sbigottito e aggiunse pure "sono lieto di salutare in voi il più anziano compagno di mio padre. Parlatemi un po' di lui". Parlarono per tutta la sera, in un angolo del salone, con lui che sorrideva, e l'altro gesticolava mentre raccontava, mentre molti, soprattutto alcuni francesi invitati, supponendo di cosa parlavano arrossivano.
Da quella sera, il giovane invitò Marmont al castello diciassette volte, non si stancava di ascoltarlo, voleva sapere tutto da lui, come suo padre parlava, i suoi gesti, le sue imprese, e il Maresciallo non gli parlò d'altro che di battaglie vinte. Mai di sconfitte. Si accalorò perfino quando gli descrisse la battaglia di Wangran "..e poi Lui venne qui a Vienna, e dormì proprio qui a Schonbrunn".
Anche un dignitario della corte viennese un giorno gli parlò di "Bonaparte", ma il giovane seccamente lo riprese "Volete dire l'Imperatore Napoleone". Insomma con disperazione di Metternich quel ragazzo - nonostante tante cure del nonno - non cresceva di certo come un arciduca austriaco. Nel sangue scorreva sangue corso.

L'ARRIVO DI SOFIA

"Sofia quando era giunta a Vienna nel 1824 per sposare Francesco Carlo, aveva poco più di 18 anni. A corte trovò questo ragazzino che aveva già tredici anni, e lei che a malincuore stava dando un addio agli anni dell'adolescenza, trovava più facile lasciarli passare in compagnia di "Franzchen" come lo chiamava, che aveva per lei una vera e propria devozione, e man mano che cresceva si faceva sempre più affezionato e galante. In netto contrasto col marito che invece non era niente affatto romantico e non la viziava certo con le coccole".
Quando il marito diventò membro del Consiglio di Stato con diritto di voto, lei con due maternità fallite, si preoccupò della sua prima apparizione "...e quando più tardi mi raccontò come erano andate le cose, ne fui talmente agitata che mi tappai le orecchie, per non sentire qualcosa di spiacevole". Probabilmente al marito quelli del Consiglio gli chiesero che cosa ci andava a fare a letto con "quella lì".

A 16 anni - a Sofia 22 enne mentre lei viveva le delusioni della maternità ed era oggetto nello Stato, a Corte, e in famiglia di tanta irritazione e scortesie - il giovane "ruba cuori" le aveva promesso che per lenire la sua malinconia "le avrebbe portato ogni giorno un mazzo di fiori colti nel suo giardino". Non tenne solo fede alla promessa, ma ad ogni incontro quotidiano lui l'abbracciava e la copriva di baci.
Sofia per giustificare agli altri certe effusioni oltremisura del giovane sempre più galante, un giorno confessò "L'ho rimproverato perchè spesso mi afferra con troppo impeto per baciarmi, e gli ho detto che queste cose le fanno solo i bambini e non un giovanotto come lui". Tuttavia - mentre viveva le sue delusioni, le faceva bene essere così desiderata e adorata da quel giovane. Passeggiava mattina e sera con lui nel parco di Schonmbrunn, leggevano poesie, ascoltavano musica, andavano insieme a teatro, insieme ai concerti e sempre insieme alle feste, dove lui ballava con lei divinamente, ed insieme ridevano e si entusiasmavano per tutte quelle cose che piacevano ad entrambi.

A 18 anni, con la sua uniforme da sottotenente, il giovane era slanciato, bello e attraente, come del resto era lei, bella e amabile, sempre corteggiata da numerosi spasimanti, tutti pronti a consolare la giovane sposa circondata dalla malinconia e dall' insensibile e impassibile marito. "Durante il carnevale del 1929, Franzchen e la 24enne Sofia non tralasciarono un ballo, si abbandonarono alla quadriglia e al vortice del valzer, circondati dagli sguardi invidiosi degli spasimanti respinti".


Sofia


"Quindi nessuna meraviglia che i due diventassero oggetto di pettegolezzi. Anzi i più maligni, mentre lui diventava ogni giorno più bello ma anche più pallido, dicevano che l'eccessiva inclinazione amorosa per la bella Arciduchessa, gli stava recando conseguenze inesorabili su una fibra già predisposta alla consunzione, e che.... gli ardenti amplessi di quella vivace donna erano... per lui.. fatali".

Lei era sempre felice con lui, ma angustiata dai due aborti precedenti, e angosciata dalle pressioni di corte, malvolentieri "si lasciò convincere dai medici di andare prima a Bad a fare i bagni ferruginosi, poi a quelli salini di Ischl", accompagnata da "Franzchen". Con i primi si disse che non erano serviti a nulla, con i secondi qualche mese dopo dissero che il sale le aveva giovato e che avevano fatto il "miracolo". Il frutto del concepimento fu poi scherzosamente chiamato "il Principe del sale".

Infatti, tornata dai bagni di Ischl a Schonbrunn, a fine novembre del 1829 Sofia è incinta. Nove mesi dopo, il 18 agosto 1830, alle ore 9,45 del mattino la casa degli Asburgo aveva il suo erede. Al battesimo, avvenuto il 20 agosto a Schonbrunn, vennero imposti al piccolo (non sappiamo da chi imposto) i nomi di FRANCESCO GIUSEPPE CARLO (diminutivo, Franzi); ed è curioso, perchè erano gli stessi nomi che già aveva "Franzchen".

FRANCESCO GIUSEPPE CARLO D'AUSTRIA ------------------- FRANCESCO GIUSEPPE CARLO NAPOLEONE

NELL'IMMAGINE A DESTRA ABBIAMO SOVRAPPOSTO L'OVALE DEL SOLO VISO DELL' IMMAGINE SOTTO
ruotando solo gli occhi leggermente a destra, ed eliminando la folta chioma, di moda vent'anni prima.
Notare le labbra, il naso, e l'ovale molto simile del viso.

 

sotto altra immagine altra sovrapposizione

qui nell'immagine a destra il viso sovrapposto è ricavato dall'immagine sotto, senza toccare gli occhi;
immagine dove Franzchen ha amorevolmente in braccio proprio lui: Franzi.
(teniamo presente che l'Aiglon qui sotto aveva 21 anni, mentre l'immagine sopra a sx -più matura-
del futuro Kaiser sopra fu fatta a 25 anni)

"Franzchen" dopo la nascita di "Franzi", seguitò a vezzeggiare e adorare Sofia ma anche a coccolare la piccola creatura e a desiderare quadri con lui in braccio ; e lei andava dicendo "E' bello guardare questo giovane attraente quando tiene fra le braccia il mio "Franzi" e gioca con lui. Hanno entrambi un sorriso così dolce".
Per tutto il 1831 erano tutti di nuovo a Schonbrunn, e Sofia si disse contenta che il duca di Reichstadt abitasse proprio accanto a lei. "E' vicino al mio piccolo Franzi, dorme nella camera accanto a quella in cui ho partorito".


Qui la comparazione viene fatta specularmente, mettendo i capelli di "Franzchen" al piccolo "Franzi", che però
era di circa un anno più giovane rispetto a "Franzchen" in un'immagine fatta 20 anni prima.


A sx
"Franzi" a un anno, a destra sulla stessa immagine abbiamo sovrapposto l'ovale del viso di "Franzchen"

Sofia alla fine dello stesso anno '31, era di nuovo incinta, il 6 luglio 1832 diede alla luce il suo secondo figlio maschio, Ferdinando Massimiliano (che andrà poi incontro al suo tragico destino - fucilato in Messico)



Il mese dopo la nascita di Massimiliano, il 22 luglio 1832, consumato dalla tisi, a soli 21 anni,
moriva il duca Francesco Giuseppe Carlo di Reichstadt, il figlio di Napoleone.
Fu sepolto a Vienna nella Cripta dei Cappuccini, accanto al nonno Francesco I, e vicino ai due fu poi nel 1847 messa accanto la bara di sua madre Maria Luisa.


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Aneddoti:


"Francesco Giuseppe (l'austriaco)), prima ancora di leggere, a tre anni imparò a fare le esercitazioni da un caporale. A quattro disse "le mie cose preferite sono le cose militari"; a cinque anni gli regalarono un' uniforme da corazziere; a sei anni un fucile flobert e iniziò a giocare alla guerra; una volta, in testa ai suoi compagni, con la bandiera in mano diede l'assalto a un piccolo forte nel parco di Schonbrunn, poi, dopo averlo conquistato, con il drappello di prodi preceduto da tamburo, marciò per le stanze del castello, fino al salone dove li aspettava la merenda".

Queste cose alla stessa età le aveva fatte anche Napoleone! Leggiamo dalla Biografia del Corso:

"Sua madre al più indiavolato dei suoi figli aveva comperato, quand'era ancora fanciullo, un tamburo e una sciabola di legno; il bambino con il primo, passava ore a suonare la cadenza delle marce militari, e con il secondo attrezzo si improvvisava condottiero. Ma non avendo seguaci, disegnava sui muri file di soldati schierati per la battaglia, suonava il tamburo, poi con la sciabola partiva alla carica".

Insomma - oltre le immagini sopra - due caratteri e indole identici.

sotto un'altra immagine
a sx Francesco Giuseppe Carlo di Reichstadt, a dx Francesco Giuseppe Carlo d'Asburgo

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